Italia soffocata dalla Casta, Merlo: “Non bastano i tagli, serve una rivoluzione”
Intervistato dal Fattoquotidiano.it, l’economista che ha scoperto la formula della mediocrazia non usa mezzi termini: “I tagli annunciati dal governo sono un contentino, qui serve una rivoluzione istituzionale che un governo delegittimato come quello attuale non farà mai”. Lo dice anche la matematica
L’Italia è una Repubblica fondata sulla mediocrità, una “mediocracy”. E’ un sistema di rappresentanza che premia sistematicamente i peggiori, neutralizza le spinte al cambiamento, seleziona e premia i rappresentati in funzione della fedeltà al capo o al partito e trasforma i rappresentati in eterni sconfitti. E’ la legge fondamentale della Casta, un blocco di potere che usa le istituzioni per riprodurre e mantenere se stesso, massimizzando i propri benefici personali e non l’interesse nazionale. Antonio Merlo, direttore del dipartimento di Economia della Pennsylvania University è riuscito a trascrivere questi concetti in una formula matematica complessa che aggiunge al dibattito sulla casta parametri e valori che appartengono al mondo rigoroso e definitivo dei numeri, non a quello variegato e influenzabile delle opinioni.
Perché usare la matematica per studiare la casta?
“In realtà io volevo capire come si formano le carriere dei parlamentari italiani applicando le stesse nozioni che si usano in economia per studiare i comportamenti e le regole dei gruppi di lavoro di qualsiasi settore. E la matematica ci dice che in Italia gli incentivi a intraprendere una carriera politica sono cambiati tra la prima e la seconda Repubblica: oggi portano in parlamento una ceto politico qualitativamente peggiore del passato. Perché nella mediocracy si punta a candidare non chi assicura le migliori performance all’elettore ma all’organizzazione che li ha nominati, in altre parole non conta quanto sei bravo e apprezzato ma quanto sei disposto a tenere in vita il sistema. La matematica può rappresentare e riprodurre questo concetto complesso con il rigore dei numeri, senza il rischio delle deviazioni e delle variabili tipiche del linguaggio discorsivo e della dialettica politica”.
Ma quel’è il meccanismo alla base della mediocrazia?
“A differenza di quanto avviene nelle imprese di mercato l’incentivo è differito nel tempo e nella quantità. In pratica chi lavora per i partiti non viene ricompensato a dovere e nell’immediato per il suo impegno ma con una promessa tacita o esplicita di una carica elettiva o di una poltrona (di cui si è certi) e ben retribuita. Un congruo indennizzo alla fedeltà. Questo incentivo determina una selezione della classe dirigente di basso profilo che non è funzionale al Paese ma al partito che vota compatta per sostenerlo. Non a caso abbiamo il record di parlamentari non laureati ma gli stipendi più alti di sempre. Non a caso assistiamo a leggi vergognose per qualunque altro cittadino. L’Italia oggi è la regina indiscussa della mediocrazia che è la legge di equilibrio che tiene insieme il sistema della Seconda Repubblica, quella in cui governano i mediocri”.
Tagli agli stipendi, dimezzamento dei parlamentari. Forse siamo a una svolta…
“Alcune voci della bozza Calderoli sono condivisibili ma è forte il rischio che restino annunci o misure di facciata senza alcuna speranza di incidere sulla realtà. Mi spiego. L’Italia ha un duplice problema. E’ una mediocrazia e quindi ha tutti i difetti della casta al potere, con persone mediocri chiamate a decidere sulle leggi. Proprio per questo sono poche le speranze di un’azione riformatrice davvero efficace. La bozza non tocca il cuore del problema ma lo copre dietro a degli annunci ad effetto”.
Perché non crede agli annunciati tagli?
“Perché non c’è una volontà politica seria di metterli in pratica subito e con rigore come si vuole far pensare sull’onda emotiva dell’antipolitica. Lo dicono le date del provvedimento che si vuole approvare a giorni. Al di là del merito dei singoli tagli, gli interventi sono stati differiti deliberatamente alla prossima legislatura. In quella attuale non cambia nulla. I parlamentari si tengono i loro privilegi e questa scelta indica in realtà la volontà di incentivare il più possibile la durata del governo in carica, senza incidenti d’aula e con il voto compatto anche i fronte a provvedimenti che per qualsiasi cittadino di buon senso sarebbero inaccettabili”.
Cosa bisognerebbe fare per avere una moderna democracy?
“Bisognerebbe che la attuale classe dirigente facesse un passo indietro o i cittadini elettori uno in avanti. Una strada potrebbe essere quella di una costituente che richiami intorno a un tavolo le forze politiche, i giuristi, gli economisti insomma il meglio del Paese per coglierne i segnali e ridisegnare le strutture della democrazia a partire dai meccanismi di selezione della classe politica. Un sistema proporzionale uninominale toglierebbe ai partiti la certezza di governare e rischiando di perdere anche per un solo voto si troverebbero incentivati a candidare le personalità migliori e non degli yesman”.
Ma se questa è la mediocracy all’italiana, Berlusconi chi è?
“Lui è una star. Sulle sue doti non ci sono dubbi. Ma da un punto di vista strettamente analitico manca delle qualità necessarie a un leader per rispondere ai bisogni dei suoi cittadini. Non ha l’onestà, la conoscenza e il rispetto delle istituzioni e della politica. Ha massimizzato gli effetti negativi della mediocracy creando un intero Parlamento di eletti di scarso valore che, in quanto tali, lo seguono e votano a prescindere dall’interesse nazionale e dei loro elettori”.
Che funzione svolgono in una mediocrazia i faccendieri e i corrotti d’Italia?
“I lobbisti ci sono sempre stati. Ci sono anche negli Usa dover però sono sottoposti a regole ferree, hanno perfino un albo e se sgarri vai in galera. In Italia il lobbista è funzionale a ricomporre quella asimmetria non limpida tra i meccanismi e le richieste dell’economia reale e quelli della politica che funziona allo stesso modo ma ha sostituito al compenso in denaro l’assegnazione di cariche elettive e benefici. E’ un sistema premiale di favori che sfugge al controllo, fa lievitare i costi della politica e svolge una funzione di stampella a un sistema vecchio e malato”.
Ma la mediocracy è arrivata al tramonto o può ancora peggiorare?
“Non direi. La democrazia rappresentativa corre un rischio altissimo perché è al centro di due opposte tendenze. Quella del Paese che chiede di cambiare le regole e la qualità della classe politica e la classe politica di governo che segue gli incentivi utili a resistere al cambiamento, a garantire ad ogni costo la durata massima della legislatura. Questo spiega perché il Paese è in crisi ma i parlamentari non rinunciano a guadagnare più di tutti i colleghi europei e americani. Che i giudici vogliano punire corrotti e corruttori ma gli “yesman” della mediocracy si adoperino sistematicamente per propria totale impunità”.
Antonio Merlo è professore di Economia e Direttore del Dipartimento di Economia alla University of Pennsylvania. Ha una laurea in Discipline Economiche e Sociali dall’Universita’ Bocconi e un dottorato in Economia dalla New York University. Il Professor Merlo e’ un esperto di economia pubblica, politica economica e economia della politica. Ha pubblicato numerosi lavori sulle carriere dei politici, la formazione e dissoluzione dei governi, e lo studio del sistema politico come settore dell’economia.
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La Redazione
Milano, 12 feb. (Adnkronos) - Il conto in Olanda dove sono stati sequestrati i soldi versati da Massimo Moratti, nell'ambito di una truffa in cui è stato usato il nome del ministro della Difesa Massimo Crosetto, risulta intestato a più persone straniere su cui ora sono in corso gli accertamenti per verificarne l'esistenza e anche per capire eventuali collegamenti con altri soggetti. E' quanto si apprende da fonti investigative.
In particolare, da quanto emerge, sul conto olandese risultano versati i 980mila euro della truffa al presidente di Saras, soldi che il gruppo avrebbe tentato di spostare altrove, ma la tempistica non ha giocato a loro favore e il 'congelamento' del denaro è arrivato prima.
In attesa degli esiti delle rogatorie, si attendono già domani, in procura a Milano si continua a lavorare anche sui numeri telefonici usati per mettere a segno i plurimi tentativi di truffa - ora usando il nome del ministro o del suo staff - nei confronti del gotha dell'imprenditoria e della finanza.
Roma, 12 feb. (Adnkronos) - Sicurezza negli stadi, contrasto alla criminalità e prevenzione dei comportamenti illeciti. Sono le tematiche al centro del tavolo presieduto dai ministri dell’Interno e per lo Sport e i giovani, Matteo Piantedosi e Andrea Abodi che hanno incontrato i presidenti di Figc Gabriele Gravina, Lega serie A, Ezio Simonelli, Lega nazionale professionisti serie B, Paolo Bedin, Lega italiana calcio professionistico, Matteo Marani, Lega nazionale dilettanti, Giancarlo Abete. Presenti anche il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, il capo della Polizia, Vittorio Pisani e il presidente dell’Osservatorio sulle manifestazioni sportive, Mario Improta.
La riunione è stata l’occasione per proseguire il confronto già avviato su proposte e iniziative da mettere in campo congiuntamente. L’obiettivo rimane quello di tutelare le tifoserie sane e di individuare in maniera chirurgica coloro che vanno allo stadio per attuare comportamenti criminali e violenti, assicurando un ambiente più sicuro e vivibile per tutti gli appassionati. Il tavolo ha anche discusso di azioni concrete per contrastare le scommesse illegali e per arginare il fenomeno della pirateria audiovisiva, sanzionando i fruitori dei contenuti illegali. Prossimo incontro tra un mese. Così una nota congiunta dei ministri dell'Interno e per lo Sport e i giovani.
Londra, 12 feb. (Adnkronos) - Non sarà consentito l'alcol ai Mondiali del 2034 in Arabia Saudita. Lo ha dichiarato l'ambasciatore saudita nel Regno Unito, il principe Khalid bin Bandar Al Saud. I tifosi che assisteranno al torneo non potranno trovare bevande alcoliche negli hotel, nei ristoranti o negli stadi. L'Arabia Saudita è un paese differente dal Qatar, dove l'alcol era disponibile in alcuni posti durante i Mondiali del 2022, e non ci saranno eccezioni per questo torneo. "Al momento, non consentiamo l'alcol", ha detto Al Saud a LBC.
"Ci si può divertire molto senza alcol, non è necessario al 100% e se vuoi bere dopo essere andato via, sei il benvenuto, ma al momento non abbiamo alcol. Un po' come il nostro clima, è un paese secco". L'Arabia Saudita è stata confermata come paese ospitante della Coppa del Mondo a dicembre, nonostante le preoccupazioni sui diritti umani. Alla domanda se i tifosi gay di calcio sarebbero stati al sicuro nel paese, Al Saud ha aggiunto: "Daremo il benvenuto a tutti in Arabia Saudita. Non è un evento saudita, è un evento mondiale. E in larga misura, daremo il benvenuto a chiunque voglia venire".
Roma, 12 feb. (Adnkronos) - Le attiviste del Referendum Cittadinanza hanno lanciato un appello via social alle artiste e agli artisti che in questi giorni si esibiranno sul palco del Festival di Sanremo: dire Sì all’Italia che riconosce tutte le sue figlie e tutti i suoi figli direttamente dall’Ariston. La cantante Giorgia e Brunori Sas sono stati i primi a rispondere all'appello e, insieme alle attiviste di ActionAid Utibe Joseph e Kejsi Hodo, hanno cantato il celebre brano di Toto Cutugno L'Italiano.
Gli artisti, poi, hanno ricevuto in dono un ciuccio con un nastrino tricolore da portare con sé sul palco, come simbolo di tutti quei figli e figlie d'Italia che non hanno ancora il riconoscimento della cittadinanza. Il referendum cittadinanza ha ricevuto l'ok dalla Corte Costituzionale lo scorso 20 gennaio insieme agli altri 4 quesiti sul lavoro promossi dalla Cgil. Andrà al voto in primavera.
Dopo la bocciatura del quesito sull'Autonomia la sfida del quorum si fa più ardua, ed è per questo che i promotori partono proprio dal più popolare spettacolo televisivo italiano per richiamare l'attenzione del Paese sull'appuntamento referendario. Il referendum cittadinanza è stato promosso da +Europa, Possibile, Dalla Parte Giusta della Storia, ActionAid, Libera, Arci, Italiani senza Cittadinanza, Conngi, insieme a una grande rete di oltre 70 organizzazioni.
Milano, 12 feb. (Adnkronos) - La competenza territoriale si radica a Milano, da qualunque lato si inquadri la questione. Lo sostiene la Cassazione nelle motivazioni sul caso Visibilia che vede indagata, tra gli altri, la ministra del Turismo Daniela Santanchè con l'ipotesi di truffa aggravata all'Inps in relazione alla cassa integrazione nel periodo Covid. Nel provvedimento, che segue la decisione dello scorso 29 gennaio, si rigetta la richiesta della difesa di considerare singole ipotesi di truffa (e non una truffa continuata) e di radicare la competenza a Roma.
Per il collegio della seconda sezione penale presieduta da Anna Petruzzellis - chiamato a rispondere alla questione sollevata dalla giudice delle indagini preliminari di Milano Tiziana Gueli - dato che la procura meneghina ha rilevato che l'ultima erogazione dei contributi è stata pagata a un dipendente in una banca nel Milanese, "deve essere affermata la competenza territoriale del Tribunale di Milano". Nell'indagine, coordinata dai pubblici ministeri Maria Giuseppina Gravina e Luigi Luzi, risultano coinvolti 13 dipendenti delle due società indagate, Visibilia Concessionaria srl e Visibilia Editore spa, che sarebbero stati messi in cassa integrazione a zero ore senza saperlo (e quindi continuando a lavorare) causando un 'danno' di oltre 126 mila euro versati dall'Inps.
"La soluzione - si legge nella decisione della Cassazione - non cambia nel caso in cui si voglia ancorare la competenza territoriale al momento della richiesta della cassa integrazione, posto che dalla documentazione prodotta in atti risulta che la richiesta è stata inviata alla sede Inps di Milano e che sempre la sede Inps di Milano ha autorizzato la cassa integrazione". Infine, a rafforzare la competenza territoriale il fatto che "avendo le società sede a Milano, il delitto di truffa si è comunque consumato a Milano, al momento della acquisizione dell’ingiusto profitto da parte delle società, che si realizza in concomitanza con la percezione dei contributo da parte dei lavoratori". L'udienza preliminare sul caso Visibilia riprenderà come da calendario il 26 marzo prossimo.
Roma, 12 feb. (Adnkronos) - L'aula della Camera ha approvato la proposta di legge recante 'modifiche alla disciplina della Fondazione Ordine costantiniano di San Giorgio di Parma'. I voti favorevoli sono stati 140, 84 quelli contrari e 3 gli astenuti.
Roma, 12 feb. (Adnkronos) - "Ho visto Sanremo ieri sera, erano anni che non lo vedevo, ma sono rimasto sveglio fino alle 2 per vedermelo tutto. Mi è piaciuto per la qualità espressa, è una vetrina italiana vera. Come ha detto Jovanotti è un po’ come Natale, capodanno, carnevale". Filippo Ricci, direttore creativo della Stefano Ricci Spa, ha commentato così con l'Adnkronos la prima serata del 75esimo Festival di Sanremo e gli outfit del conduttore Carlo Conti creati dalla maison.
Che emozione è stata vedere Carlo Conti con i vostri abiti in apertura del 75esimo Festival della Canzone italiana?
"Siamo abituati a palcoscenici internazionali, ma è la prima volta che saliamo con rispetto sul palco dell'Ariston, tra l'altro con il conduttore e direttore, e quindi è stata una bella emozione. Ero un po' in apprensione che questo outfit gli tornasse bene addosso in una serata movimentata. E' fatto tutto al 100% in Italia, su misura per Carlo, e c'è stato dietro un lavoro di ricerca, insieme a lui, dei tessuti e della costruzione dei modelli in questi mesi, quindi è stato parte proattiva della ricerca e dello sviluppo degli outfit per queste cinque serate", ha spiegato Filippo Ricci.
Che idea avete avuto nello sviluppo degli outfit? Ne utilizzerà uno a serata?
"L'idea che abbiamo avuto, sin dall'inizio, è stata quella di fare un percorso di sartorialità. Noterete che sono tutti outfit abbastanza rigorosi, anche se la qualità dei tessuti conferisce un senso di morbidezza. L'idea era di dare un concetto di eleganza senza tempo perché Sanremo appartiene alla cultura del Paese. Poi ieri sera abbiamo giocato con il colore, il midnight blu, questo blu notte che è ben diverso dal classico nero, anche se ci saranno degli outfit scuri in seguito. Non conosco la sequenza, visto che la deciderà lui con il proprio staff ogni sera. Sono tutti pronti e a disposizione, con un nostro sarto dedicato dietro le quinte. Carlo ha più scelte, ma credo userà un outfit a serata perché da quello che ho visto ieri, nel movimento veloce tra uno spazio e l'altro credo che voglia mantenere un ritmo serrato per le tempistiche sceniche sue".
Quali emozioni ci sono state durante la prima serata del Festival?
"E' stato bello vedere Papa Francesco e ascoltare il suo messaggio, credo che sia la prima volta nella storia del Festival, quindi anche solo quella è stata un'immagine potente. Poi Jovanotti ha provocato una scarica d’energia positiva, da re dell'entertainment", ha spiegato il direttore creativo della Stefano Ricci Spa.
Carlo Conti era preoccupato di non riuscire a valorizzare la classe e la modernità degli smoking, ci è riuscito?
"Ci è riuscito assolutamente, ha un bel portamento, e gli ho detto 'sei proprio un bel modello'. E' un uomo che sa stare sul palcoscenico e vestire dei capi sartoriali. Quello di ieri non era un capo semplicissimo, è una giacca smoking in velluto blu, tra l'altro quello è un jersey di velluto, quindi più morbido, ma lo vestiva molto bene, con i tre pezzi, e sotto aveva un gilet in lana coordinato con il pantalone mohair. Abbiamo voluto fare proprio il tocco estremo di sartorialità con tutto il bordino in raso che è stato fatto su tutto il revere. L'idea era quella di rispettare un percorso abbastanza classico della sartorialità italiana e fiorentina, perché se si va a vedere la spalla, è una vecchia scuola fiorentina il modo di realizzarla in maniera morbida, quindi la giacca è molto leggera".
Queste sera la seconda serata con nuove sorprese?
"Gli abiti sono smoking oppure giacche da cocktail, quindi ci sarà un'alternanza dove Carlo ha possibilità di scelta anche tra cravatta o papillon. Ci hanno scritto in molti sui social, anche dall’estero a conferma di una vetrina internazionale come Sanremo, proprio per avere questa informazione, ed è molto divertente. La cosa interessante è che ci arrivano messaggi da tutto il mondo, perché è il Festival della canzone italiana, è italianissimo, ma lo guardano in America, lo guardano gli italo-americani, lo guardano in Sud America, lo guardano a Est, e comunque la visibilità internazionale è importante. Questo è un palcoscenico di italianità che richiama la musica italiana in generale ma non solo", ha spiegato Filippo Ricci la cui maison vende in tutto il mondo.
I nostri mercati principali?
"Noi produciamo tutto in Italia, ma in Italia vendiamo poco. Noi vendiamo a clienti in tutto il mondo, con le nostre 82 boutique e in Italia ne abbiamo due a Firenze dove è anche la sede dell'azienda, due a Milano, uno a Porto Cervo. Tra i mercati più importanti gli Stati Uniti, le capitali del continente europeo come Londra e Parigi, al Middle East, Dubai, fino alla Cina. A Carlo Conti abbiamo fornito tutto l'outfit, dalle scarpe, alle camicie, e abbiamo anche fatto diversi capi sportivi per le conferenze stampa e gli altri impegni del Festival. Dalle giacche in maglia sportive con le sneaker più casual e abbiamo lavorato insieme per fargli provare un po' di tessuti anche particolari"ha concluso Filippo Ricci. (di Emanuele Rizzi)
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Politica
Italia soffocata dalla Casta, Merlo: “Non bastano i tagli, serve una rivoluzione”
Intervistato dal Fattoquotidiano.it, l’economista che ha scoperto la formula della mediocrazia non usa mezzi termini: “I tagli annunciati dal governo sono un contentino, qui serve una rivoluzione istituzionale che un governo delegittimato come quello attuale non farà mai”. Lo dice anche la matematica
L’Italia è una Repubblica fondata sulla mediocrità, una “mediocracy”. E’ un sistema di rappresentanza che premia sistematicamente i peggiori, neutralizza le spinte al cambiamento, seleziona e premia i rappresentati in funzione della fedeltà al capo o al partito e trasforma i rappresentati in eterni sconfitti. E’ la legge fondamentale della Casta, un blocco di potere che usa le istituzioni per riprodurre e mantenere se stesso, massimizzando i propri benefici personali e non l’interesse nazionale. Antonio Merlo, direttore del dipartimento di Economia della Pennsylvania University è riuscito a trascrivere questi concetti in una formula matematica complessa che aggiunge al dibattito sulla casta parametri e valori che appartengono al mondo rigoroso e definitivo dei numeri, non a quello variegato e influenzabile delle opinioni.
Perché usare la matematica per studiare la casta?
“In realtà io volevo capire come si formano le carriere dei parlamentari italiani applicando le stesse nozioni che si usano in economia per studiare i comportamenti e le regole dei gruppi di lavoro di qualsiasi settore. E la matematica ci dice che in Italia gli incentivi a intraprendere una carriera politica sono cambiati tra la prima e la seconda Repubblica: oggi portano in parlamento una ceto politico qualitativamente peggiore del passato. Perché nella mediocracy si punta a candidare non chi assicura le migliori performance all’elettore ma all’organizzazione che li ha nominati, in altre parole non conta quanto sei bravo e apprezzato ma quanto sei disposto a tenere in vita il sistema. La matematica può rappresentare e riprodurre questo concetto complesso con il rigore dei numeri, senza il rischio delle deviazioni e delle variabili tipiche del linguaggio discorsivo e della dialettica politica”.
Ma quel’è il meccanismo alla base della mediocrazia?
“A differenza di quanto avviene nelle imprese di mercato l’incentivo è differito nel tempo e nella quantità. In pratica chi lavora per i partiti non viene ricompensato a dovere e nell’immediato per il suo impegno ma con una promessa tacita o esplicita di una carica elettiva o di una poltrona (di cui si è certi) e ben retribuita. Un congruo indennizzo alla fedeltà. Questo incentivo determina una selezione della classe dirigente di basso profilo che non è funzionale al Paese ma al partito che vota compatta per sostenerlo. Non a caso abbiamo il record di parlamentari non laureati ma gli stipendi più alti di sempre. Non a caso assistiamo a leggi vergognose per qualunque altro cittadino. L’Italia oggi è la regina indiscussa della mediocrazia che è la legge di equilibrio che tiene insieme il sistema della Seconda Repubblica, quella in cui governano i mediocri”.
Tagli agli stipendi, dimezzamento dei parlamentari. Forse siamo a una svolta…
“Alcune voci della bozza Calderoli sono condivisibili ma è forte il rischio che restino annunci o misure di facciata senza alcuna speranza di incidere sulla realtà. Mi spiego. L’Italia ha un duplice problema. E’ una mediocrazia e quindi ha tutti i difetti della casta al potere, con persone mediocri chiamate a decidere sulle leggi. Proprio per questo sono poche le speranze di un’azione riformatrice davvero efficace. La bozza non tocca il cuore del problema ma lo copre dietro a degli annunci ad effetto”.
Perché non crede agli annunciati tagli?
“Perché non c’è una volontà politica seria di metterli in pratica subito e con rigore come si vuole far pensare sull’onda emotiva dell’antipolitica. Lo dicono le date del provvedimento che si vuole approvare a giorni. Al di là del merito dei singoli tagli, gli interventi sono stati differiti deliberatamente alla prossima legislatura. In quella attuale non cambia nulla. I parlamentari si tengono i loro privilegi e questa scelta indica in realtà la volontà di incentivare il più possibile la durata del governo in carica, senza incidenti d’aula e con il voto compatto anche i fronte a provvedimenti che per qualsiasi cittadino di buon senso sarebbero inaccettabili”.
Cosa bisognerebbe fare per avere una moderna democracy?
“Bisognerebbe che la attuale classe dirigente facesse un passo indietro o i cittadini elettori uno in avanti. Una strada potrebbe essere quella di una costituente che richiami intorno a un tavolo le forze politiche, i giuristi, gli economisti insomma il meglio del Paese per coglierne i segnali e ridisegnare le strutture della democrazia a partire dai meccanismi di selezione della classe politica. Un sistema proporzionale uninominale toglierebbe ai partiti la certezza di governare e rischiando di perdere anche per un solo voto si troverebbero incentivati a candidare le personalità migliori e non degli yesman”.
Ma se questa è la mediocracy all’italiana, Berlusconi chi è?
“Lui è una star. Sulle sue doti non ci sono dubbi. Ma da un punto di vista strettamente analitico manca delle qualità necessarie a un leader per rispondere ai bisogni dei suoi cittadini. Non ha l’onestà, la conoscenza e il rispetto delle istituzioni e della politica. Ha massimizzato gli effetti negativi della mediocracy creando un intero Parlamento di eletti di scarso valore che, in quanto tali, lo seguono e votano a prescindere dall’interesse nazionale e dei loro elettori”.
Che funzione svolgono in una mediocrazia i faccendieri e i corrotti d’Italia?
“I lobbisti ci sono sempre stati. Ci sono anche negli Usa dover però sono sottoposti a regole ferree, hanno perfino un albo e se sgarri vai in galera. In Italia il lobbista è funzionale a ricomporre quella asimmetria non limpida tra i meccanismi e le richieste dell’economia reale e quelli della politica che funziona allo stesso modo ma ha sostituito al compenso in denaro l’assegnazione di cariche elettive e benefici. E’ un sistema premiale di favori che sfugge al controllo, fa lievitare i costi della politica e svolge una funzione di stampella a un sistema vecchio e malato”.
Ma la mediocracy è arrivata al tramonto o può ancora peggiorare?
“Non direi. La democrazia rappresentativa corre un rischio altissimo perché è al centro di due opposte tendenze. Quella del Paese che chiede di cambiare le regole e la qualità della classe politica e la classe politica di governo che segue gli incentivi utili a resistere al cambiamento, a garantire ad ogni costo la durata massima della legislatura. Questo spiega perché il Paese è in crisi ma i parlamentari non rinunciano a guadagnare più di tutti i colleghi europei e americani. Che i giudici vogliano punire corrotti e corruttori ma gli “yesman” della mediocracy si adoperino sistematicamente per propria totale impunità”.
Antonio Merlo è professore di Economia e Direttore del Dipartimento di Economia alla University of Pennsylvania. Ha una laurea in Discipline Economiche e Sociali dall’Universita’ Bocconi e un dottorato in Economia dalla New York University. Il Professor Merlo e’ un esperto di economia pubblica, politica economica e economia della politica. Ha pubblicato numerosi lavori sulle carriere dei politici, la formazione e dissoluzione dei governi, e lo studio del sistema politico come settore dell’economia.
B.COME BASTA!
di Marco Travaglio 14€ AcquistaArticolo Precedente
Fini: “Coesione nazionale non vuol dire governo di unità. Voto su Papa valido”
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“Mediocracy”, la dura legge della Casta
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Milano, 12 feb. (Adnkronos) - Il conto in Olanda dove sono stati sequestrati i soldi versati da Massimo Moratti, nell'ambito di una truffa in cui è stato usato il nome del ministro della Difesa Massimo Crosetto, risulta intestato a più persone straniere su cui ora sono in corso gli accertamenti per verificarne l'esistenza e anche per capire eventuali collegamenti con altri soggetti. E' quanto si apprende da fonti investigative.
In particolare, da quanto emerge, sul conto olandese risultano versati i 980mila euro della truffa al presidente di Saras, soldi che il gruppo avrebbe tentato di spostare altrove, ma la tempistica non ha giocato a loro favore e il 'congelamento' del denaro è arrivato prima.
In attesa degli esiti delle rogatorie, si attendono già domani, in procura a Milano si continua a lavorare anche sui numeri telefonici usati per mettere a segno i plurimi tentativi di truffa - ora usando il nome del ministro o del suo staff - nei confronti del gotha dell'imprenditoria e della finanza.
Roma, 12 feb. (Adnkronos) - Sicurezza negli stadi, contrasto alla criminalità e prevenzione dei comportamenti illeciti. Sono le tematiche al centro del tavolo presieduto dai ministri dell’Interno e per lo Sport e i giovani, Matteo Piantedosi e Andrea Abodi che hanno incontrato i presidenti di Figc Gabriele Gravina, Lega serie A, Ezio Simonelli, Lega nazionale professionisti serie B, Paolo Bedin, Lega italiana calcio professionistico, Matteo Marani, Lega nazionale dilettanti, Giancarlo Abete. Presenti anche il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, il capo della Polizia, Vittorio Pisani e il presidente dell’Osservatorio sulle manifestazioni sportive, Mario Improta.
La riunione è stata l’occasione per proseguire il confronto già avviato su proposte e iniziative da mettere in campo congiuntamente. L’obiettivo rimane quello di tutelare le tifoserie sane e di individuare in maniera chirurgica coloro che vanno allo stadio per attuare comportamenti criminali e violenti, assicurando un ambiente più sicuro e vivibile per tutti gli appassionati. Il tavolo ha anche discusso di azioni concrete per contrastare le scommesse illegali e per arginare il fenomeno della pirateria audiovisiva, sanzionando i fruitori dei contenuti illegali. Prossimo incontro tra un mese. Così una nota congiunta dei ministri dell'Interno e per lo Sport e i giovani.
Londra, 12 feb. (Adnkronos) - Non sarà consentito l'alcol ai Mondiali del 2034 in Arabia Saudita. Lo ha dichiarato l'ambasciatore saudita nel Regno Unito, il principe Khalid bin Bandar Al Saud. I tifosi che assisteranno al torneo non potranno trovare bevande alcoliche negli hotel, nei ristoranti o negli stadi. L'Arabia Saudita è un paese differente dal Qatar, dove l'alcol era disponibile in alcuni posti durante i Mondiali del 2022, e non ci saranno eccezioni per questo torneo. "Al momento, non consentiamo l'alcol", ha detto Al Saud a LBC.
"Ci si può divertire molto senza alcol, non è necessario al 100% e se vuoi bere dopo essere andato via, sei il benvenuto, ma al momento non abbiamo alcol. Un po' come il nostro clima, è un paese secco". L'Arabia Saudita è stata confermata come paese ospitante della Coppa del Mondo a dicembre, nonostante le preoccupazioni sui diritti umani. Alla domanda se i tifosi gay di calcio sarebbero stati al sicuro nel paese, Al Saud ha aggiunto: "Daremo il benvenuto a tutti in Arabia Saudita. Non è un evento saudita, è un evento mondiale. E in larga misura, daremo il benvenuto a chiunque voglia venire".
Roma, 12 feb. (Adnkronos) - Le attiviste del Referendum Cittadinanza hanno lanciato un appello via social alle artiste e agli artisti che in questi giorni si esibiranno sul palco del Festival di Sanremo: dire Sì all’Italia che riconosce tutte le sue figlie e tutti i suoi figli direttamente dall’Ariston. La cantante Giorgia e Brunori Sas sono stati i primi a rispondere all'appello e, insieme alle attiviste di ActionAid Utibe Joseph e Kejsi Hodo, hanno cantato il celebre brano di Toto Cutugno L'Italiano.
Gli artisti, poi, hanno ricevuto in dono un ciuccio con un nastrino tricolore da portare con sé sul palco, come simbolo di tutti quei figli e figlie d'Italia che non hanno ancora il riconoscimento della cittadinanza. Il referendum cittadinanza ha ricevuto l'ok dalla Corte Costituzionale lo scorso 20 gennaio insieme agli altri 4 quesiti sul lavoro promossi dalla Cgil. Andrà al voto in primavera.
Dopo la bocciatura del quesito sull'Autonomia la sfida del quorum si fa più ardua, ed è per questo che i promotori partono proprio dal più popolare spettacolo televisivo italiano per richiamare l'attenzione del Paese sull'appuntamento referendario. Il referendum cittadinanza è stato promosso da +Europa, Possibile, Dalla Parte Giusta della Storia, ActionAid, Libera, Arci, Italiani senza Cittadinanza, Conngi, insieme a una grande rete di oltre 70 organizzazioni.
Milano, 12 feb. (Adnkronos) - La competenza territoriale si radica a Milano, da qualunque lato si inquadri la questione. Lo sostiene la Cassazione nelle motivazioni sul caso Visibilia che vede indagata, tra gli altri, la ministra del Turismo Daniela Santanchè con l'ipotesi di truffa aggravata all'Inps in relazione alla cassa integrazione nel periodo Covid. Nel provvedimento, che segue la decisione dello scorso 29 gennaio, si rigetta la richiesta della difesa di considerare singole ipotesi di truffa (e non una truffa continuata) e di radicare la competenza a Roma.
Per il collegio della seconda sezione penale presieduta da Anna Petruzzellis - chiamato a rispondere alla questione sollevata dalla giudice delle indagini preliminari di Milano Tiziana Gueli - dato che la procura meneghina ha rilevato che l'ultima erogazione dei contributi è stata pagata a un dipendente in una banca nel Milanese, "deve essere affermata la competenza territoriale del Tribunale di Milano". Nell'indagine, coordinata dai pubblici ministeri Maria Giuseppina Gravina e Luigi Luzi, risultano coinvolti 13 dipendenti delle due società indagate, Visibilia Concessionaria srl e Visibilia Editore spa, che sarebbero stati messi in cassa integrazione a zero ore senza saperlo (e quindi continuando a lavorare) causando un 'danno' di oltre 126 mila euro versati dall'Inps.
"La soluzione - si legge nella decisione della Cassazione - non cambia nel caso in cui si voglia ancorare la competenza territoriale al momento della richiesta della cassa integrazione, posto che dalla documentazione prodotta in atti risulta che la richiesta è stata inviata alla sede Inps di Milano e che sempre la sede Inps di Milano ha autorizzato la cassa integrazione". Infine, a rafforzare la competenza territoriale il fatto che "avendo le società sede a Milano, il delitto di truffa si è comunque consumato a Milano, al momento della acquisizione dell’ingiusto profitto da parte delle società, che si realizza in concomitanza con la percezione dei contributo da parte dei lavoratori". L'udienza preliminare sul caso Visibilia riprenderà come da calendario il 26 marzo prossimo.
Roma, 12 feb. (Adnkronos) - L'aula della Camera ha approvato la proposta di legge recante 'modifiche alla disciplina della Fondazione Ordine costantiniano di San Giorgio di Parma'. I voti favorevoli sono stati 140, 84 quelli contrari e 3 gli astenuti.
Roma, 12 feb. (Adnkronos) - "Ho visto Sanremo ieri sera, erano anni che non lo vedevo, ma sono rimasto sveglio fino alle 2 per vedermelo tutto. Mi è piaciuto per la qualità espressa, è una vetrina italiana vera. Come ha detto Jovanotti è un po’ come Natale, capodanno, carnevale". Filippo Ricci, direttore creativo della Stefano Ricci Spa, ha commentato così con l'Adnkronos la prima serata del 75esimo Festival di Sanremo e gli outfit del conduttore Carlo Conti creati dalla maison.
Che emozione è stata vedere Carlo Conti con i vostri abiti in apertura del 75esimo Festival della Canzone italiana?
"Siamo abituati a palcoscenici internazionali, ma è la prima volta che saliamo con rispetto sul palco dell'Ariston, tra l'altro con il conduttore e direttore, e quindi è stata una bella emozione. Ero un po' in apprensione che questo outfit gli tornasse bene addosso in una serata movimentata. E' fatto tutto al 100% in Italia, su misura per Carlo, e c'è stato dietro un lavoro di ricerca, insieme a lui, dei tessuti e della costruzione dei modelli in questi mesi, quindi è stato parte proattiva della ricerca e dello sviluppo degli outfit per queste cinque serate", ha spiegato Filippo Ricci.
Che idea avete avuto nello sviluppo degli outfit? Ne utilizzerà uno a serata?
"L'idea che abbiamo avuto, sin dall'inizio, è stata quella di fare un percorso di sartorialità. Noterete che sono tutti outfit abbastanza rigorosi, anche se la qualità dei tessuti conferisce un senso di morbidezza. L'idea era di dare un concetto di eleganza senza tempo perché Sanremo appartiene alla cultura del Paese. Poi ieri sera abbiamo giocato con il colore, il midnight blu, questo blu notte che è ben diverso dal classico nero, anche se ci saranno degli outfit scuri in seguito. Non conosco la sequenza, visto che la deciderà lui con il proprio staff ogni sera. Sono tutti pronti e a disposizione, con un nostro sarto dedicato dietro le quinte. Carlo ha più scelte, ma credo userà un outfit a serata perché da quello che ho visto ieri, nel movimento veloce tra uno spazio e l'altro credo che voglia mantenere un ritmo serrato per le tempistiche sceniche sue".
Quali emozioni ci sono state durante la prima serata del Festival?
"E' stato bello vedere Papa Francesco e ascoltare il suo messaggio, credo che sia la prima volta nella storia del Festival, quindi anche solo quella è stata un'immagine potente. Poi Jovanotti ha provocato una scarica d’energia positiva, da re dell'entertainment", ha spiegato il direttore creativo della Stefano Ricci Spa.
Carlo Conti era preoccupato di non riuscire a valorizzare la classe e la modernità degli smoking, ci è riuscito?
"Ci è riuscito assolutamente, ha un bel portamento, e gli ho detto 'sei proprio un bel modello'. E' un uomo che sa stare sul palcoscenico e vestire dei capi sartoriali. Quello di ieri non era un capo semplicissimo, è una giacca smoking in velluto blu, tra l'altro quello è un jersey di velluto, quindi più morbido, ma lo vestiva molto bene, con i tre pezzi, e sotto aveva un gilet in lana coordinato con il pantalone mohair. Abbiamo voluto fare proprio il tocco estremo di sartorialità con tutto il bordino in raso che è stato fatto su tutto il revere. L'idea era quella di rispettare un percorso abbastanza classico della sartorialità italiana e fiorentina, perché se si va a vedere la spalla, è una vecchia scuola fiorentina il modo di realizzarla in maniera morbida, quindi la giacca è molto leggera".
Queste sera la seconda serata con nuove sorprese?
"Gli abiti sono smoking oppure giacche da cocktail, quindi ci sarà un'alternanza dove Carlo ha possibilità di scelta anche tra cravatta o papillon. Ci hanno scritto in molti sui social, anche dall’estero a conferma di una vetrina internazionale come Sanremo, proprio per avere questa informazione, ed è molto divertente. La cosa interessante è che ci arrivano messaggi da tutto il mondo, perché è il Festival della canzone italiana, è italianissimo, ma lo guardano in America, lo guardano gli italo-americani, lo guardano in Sud America, lo guardano a Est, e comunque la visibilità internazionale è importante. Questo è un palcoscenico di italianità che richiama la musica italiana in generale ma non solo", ha spiegato Filippo Ricci la cui maison vende in tutto il mondo.
I nostri mercati principali?
"Noi produciamo tutto in Italia, ma in Italia vendiamo poco. Noi vendiamo a clienti in tutto il mondo, con le nostre 82 boutique e in Italia ne abbiamo due a Firenze dove è anche la sede dell'azienda, due a Milano, uno a Porto Cervo. Tra i mercati più importanti gli Stati Uniti, le capitali del continente europeo come Londra e Parigi, al Middle East, Dubai, fino alla Cina. A Carlo Conti abbiamo fornito tutto l'outfit, dalle scarpe, alle camicie, e abbiamo anche fatto diversi capi sportivi per le conferenze stampa e gli altri impegni del Festival. Dalle giacche in maglia sportive con le sneaker più casual e abbiamo lavorato insieme per fargli provare un po' di tessuti anche particolari"ha concluso Filippo Ricci. (di Emanuele Rizzi)