La saga dei rifiuti non ha fine e nella galassia di inchieste, soldi sprecati e arresti c’è anche la vicenda di una società estromessa dalla raccolta dei rifiuti a Napoli, ma che ritorna protagonista come socio privato di un’azienda mista che si occupa di smaltire, in Toscana, il pattume campano. Enerambiente, società veneziana del patron Stefano Gavioli, ha lavorato per l’Asia, la società del comune di Napoli, fino al novembre 2010, quando ha ricevuto un’informativa atipica, una misura di prevenzione antimafia, dalla prefettura di Venezia nella quale si manifestavano vicinanze sospette dell’ex amministratore delegato Giovanni Faggiano e dello stesso Gavioli. La presenza a Napoli di Enerambiente,oggi in liquidazione, e i suoi rapporti con Asia, sono al centro di diverse inchieste della procura partenopea e del pool di magistrati, coordinati dall’aggiunto Giovanni Melillo.
Ieri, sono scattati altri due arresti. In manette, per corruzione ed estorsione, sono finiti Faggiano e Corrado Cigliano, il primo ex ad di Enerambiente, il secondo ex capocantiere a Napoli della società veneziana e fratello di Dario, ex consigliere provinciale Pdl, anche lui coinvolto a diverso titolo in una precedente operazione. L’accusa è quella di aver preteso soldi non dovuti e posti di lavoro dai responsabili delle ditte (Davideco e Cooperativa San Marco) a cui affidavano il subappalto.
Tra gli indagati in un altro filone dell’indagine c’è anche Stefano Gavioli. Proprio Gavioli con la sua Enerambiente è consigliere nel cda di Rea, Rosignano energia ambiente. Una società con sede a Rosignano, in provincia di Livorno, che si occupa di rifiuti e che sta smaltendo quelli provenienti da Napoli. Fino ad oggi sono circa 9 mila le tonnellate raccolte dalla ditta livornese con un costo per la Sapna, la società provinciale di Napoli, di oltre un milione di euro. Ora sono in arrivo altre 5 mila tonnellate dopo l’accordo tra le regioni siglato nei giorni scorsi. Insomma la Enerambiente uscita dalla porta nella raccolta del pattume partenopeo si trova ad essere socio privato dell’azienda mista che cura lo smaltimento dei rifiuti campani nella discarica livornese di Scapigliato.
La Rea è una società mista pubblico-privata con il comune di Rosignano capofila con una quota del 45% e due soci privati, tra cui Enerambiente (nata dalle ceneri di Slia di Manlio Cerroni) è al 24%. Oltre a Stefano Gavioli, nel consiglio di amministrazione siede anche la sorella Maria Chiara. “ Enerambiente è un socio finanziatore, ma non operativo – precisa Massimiliano Monti, direttore generale della Rea – i rifiuti provenienti da Napoli vengono controllati e usiamo tutto personale in capo alla nostra azienda e non dei privati”. Ma in caso di utili il patron Gavioli parteciperebbe alla spartizione. Di certo risulta ingombrante la presenza della società veneziana. Un anno fa fu bocciata l’idea di acquisirne la quota perché Enerambiente chiese una cifra intorno agli 8 milioni di euro. Nel luglio 2010 Giovanni Faggiano si dimise da consigliere di Rea dopo ripetute richieste a seguito della condanna per corruzione aggravata in primo grado subita.
Nonostante l’assoluzione in secondo grado, restano i pesanti rapporti con uomini vicini al crimine organizzato, evidenziati nell’informativa atipica spiccata dalla prefettura di Venezia, lo scorso ottobre. Nell’informativa della prefettura di Venezia, si parlava anche di Gavioli, il patron di Enerambiente, che resta consigliere di Rea: “ Sono stati accertati rapporti – si legge – di dubbia natura tra Gavioli Stefano, attuale amministratore unico e precedentemente presidente del Cda di Enerambiente Spa, e Zito Angelo, soggetto legato al crimine organizzato, condannato per il reato di associazione a delinquere di tipo mafioso e arrestato nell’ambito di una operazione della Dia di Palermo con l’accusa di riciclaggio del denaro di pertinenza del clan mafioso riconducibile ai fratelli Graviano”.
Un’informativa atipica, quella della prefettura di Venezia, a carico di Enerambiente che condusse il comune di Napoli a revocare l’appalto nel novembre scorso, stesso dicasi per alcuni comuni foggiani (come Sannicandro Garganico) dove Enerambiente aveva vinto l’appalto per la gestione dei rifiuti. Nel caso Rea, Enerambiente è socio privato di una spa. Il sindaco di Rosignano Alessandro Franchi, però, promette: “Chiederemo nella prossima assemblea dei soci che nel futuro cda, vicino al rinnovo, siano presenti solo persone che abbiano un profilo specchiato senza problemi con la magistratura”. Sulla vicenda Rea-Enerambiente si è prodotta anche una spaccatura nel Pd che guida la giunta, con l’uscita del gruppo consiliare Rosignano democratica che chiede chiarezza e l’estromissione della società veneziana.
Nell’ordinanza che, ieri, ha portato in carcere Faggiano, il gip Isabella Iaselli parla anche di Gavioli: “ Sono da accertare i rapporti con il Gavioli che per ben cinque anni non ha mai avuto nulla da ridire sulla condotta del suo più fidato collaboratore che tuttavia aveva già negli anni 2008 e 2009 emesso fatture per importi rilevanti per prestazioni mai eseguite, oltre ad aumentare in maniera irragionevole lo stipendio per sé e per la sua collaboratrice”. Sia Faggiano che Gavioli respingono ogni addebito.
Sui rifiuti di Napoli c’è un altro caso che fa discutere quello della società Adiletta logistica Scarl di Nocera Inferiore, in provincia di Salerno, che cura il trasporto del pattume campano verso la Sicilia. I proprietari sono vicini al gruppo del Pdl locale, proprio nel piazzale dell’azienda si tenne l’incontro elettorale con Adriano Bellocosa, candidato a sindaco dei berlusconiani a Nocera Inferiore. Uno dei proprietari della ditta, Mario Adiletta, già protagonista di altre vicende giudiziarie in passato, è coinvolto in una inchiesta della direzione distrettuale antimafia di Firenze. Per lui il Gip dispose i domiciliari, nel novembre scorso, in un’operazione contro una presunta associazione a delinquere dedita al traffico internazionale di macchinari rubati, con l’aggravante di aver favorito un clan di camorra.
Adiletta viene ritenuto contiguo alla criminalità organizzata campana secondo il racconto di due pentiti e i riscontri emersi dalle indagini dei carabinieri. Accuse che i suoi legali respingono, pronti a dimostrare l’estraneità dell’assistito a ogni accusa. Al momento, nonostante il coinvolgimento nell’inchiesta fiorentina e i presunti rapporti con i clan, non ci sono stop prefettizi per la Adiletta e per la San Marino, azienda collegata al gruppo.
Ambiente & Veleni
Enerambiente smaltirà i rifiuti di Napoli
Nonostante un provvedimento antimafia
La società estromessa dalla raccolta in Campania gestirà la "monnezza" spedita in Toscana. Un'informativa della prefettura di Venezia adombra contiguità con i fratelli Graviano. Intanto l'ex ad finisce in carcere e il patron Gavioli è indagato
Ieri, sono scattati altri due arresti. In manette, per corruzione ed estorsione, sono finiti Faggiano e Corrado Cigliano, il primo ex ad di Enerambiente, il secondo ex capocantiere a Napoli della società veneziana e fratello di Dario, ex consigliere provinciale Pdl, anche lui coinvolto a diverso titolo in una precedente operazione. L’accusa è quella di aver preteso soldi non dovuti e posti di lavoro dai responsabili delle ditte (Davideco e Cooperativa San Marco) a cui affidavano il subappalto.
Tra gli indagati in un altro filone dell’indagine c’è anche Stefano Gavioli. Proprio Gavioli con la sua Enerambiente è consigliere nel cda di Rea, Rosignano energia ambiente. Una società con sede a Rosignano, in provincia di Livorno, che si occupa di rifiuti e che sta smaltendo quelli provenienti da Napoli. Fino ad oggi sono circa 9 mila le tonnellate raccolte dalla ditta livornese con un costo per la Sapna, la società provinciale di Napoli, di oltre un milione di euro. Ora sono in arrivo altre 5 mila tonnellate dopo l’accordo tra le regioni siglato nei giorni scorsi. Insomma la Enerambiente uscita dalla porta nella raccolta del pattume partenopeo si trova ad essere socio privato dell’azienda mista che cura lo smaltimento dei rifiuti campani nella discarica livornese di Scapigliato.
La Rea è una società mista pubblico-privata con il comune di Rosignano capofila con una quota del 45% e due soci privati, tra cui Enerambiente (nata dalle ceneri di Slia di Manlio Cerroni) è al 24%. Oltre a Stefano Gavioli, nel consiglio di amministrazione siede anche la sorella Maria Chiara. “ Enerambiente è un socio finanziatore, ma non operativo – precisa Massimiliano Monti, direttore generale della Rea – i rifiuti provenienti da Napoli vengono controllati e usiamo tutto personale in capo alla nostra azienda e non dei privati”. Ma in caso di utili il patron Gavioli parteciperebbe alla spartizione. Di certo risulta ingombrante la presenza della società veneziana. Un anno fa fu bocciata l’idea di acquisirne la quota perché Enerambiente chiese una cifra intorno agli 8 milioni di euro. Nel luglio 2010 Giovanni Faggiano si dimise da consigliere di Rea dopo ripetute richieste a seguito della condanna per corruzione aggravata in primo grado subita.
Nonostante l’assoluzione in secondo grado, restano i pesanti rapporti con uomini vicini al crimine organizzato, evidenziati nell’informativa atipica spiccata dalla prefettura di Venezia, lo scorso ottobre. Nell’informativa della prefettura di Venezia, si parlava anche di Gavioli, il patron di Enerambiente, che resta consigliere di Rea: “ Sono stati accertati rapporti – si legge – di dubbia natura tra Gavioli Stefano, attuale amministratore unico e precedentemente presidente del Cda di Enerambiente Spa, e Zito Angelo, soggetto legato al crimine organizzato, condannato per il reato di associazione a delinquere di tipo mafioso e arrestato nell’ambito di una operazione della Dia di Palermo con l’accusa di riciclaggio del denaro di pertinenza del clan mafioso riconducibile ai fratelli Graviano”.
Un’informativa atipica, quella della prefettura di Venezia, a carico di Enerambiente che condusse il comune di Napoli a revocare l’appalto nel novembre scorso, stesso dicasi per alcuni comuni foggiani (come Sannicandro Garganico) dove Enerambiente aveva vinto l’appalto per la gestione dei rifiuti. Nel caso Rea, Enerambiente è socio privato di una spa. Il sindaco di Rosignano Alessandro Franchi, però, promette: “Chiederemo nella prossima assemblea dei soci che nel futuro cda, vicino al rinnovo, siano presenti solo persone che abbiano un profilo specchiato senza problemi con la magistratura”. Sulla vicenda Rea-Enerambiente si è prodotta anche una spaccatura nel Pd che guida la giunta, con l’uscita del gruppo consiliare Rosignano democratica che chiede chiarezza e l’estromissione della società veneziana.
Nell’ordinanza che, ieri, ha portato in carcere Faggiano, il gip Isabella Iaselli parla anche di Gavioli: “ Sono da accertare i rapporti con il Gavioli che per ben cinque anni non ha mai avuto nulla da ridire sulla condotta del suo più fidato collaboratore che tuttavia aveva già negli anni 2008 e 2009 emesso fatture per importi rilevanti per prestazioni mai eseguite, oltre ad aumentare in maniera irragionevole lo stipendio per sé e per la sua collaboratrice”. Sia Faggiano che Gavioli respingono ogni addebito.
Sui rifiuti di Napoli c’è un altro caso che fa discutere quello della società Adiletta logistica Scarl di Nocera Inferiore, in provincia di Salerno, che cura il trasporto del pattume campano verso la Sicilia. I proprietari sono vicini al gruppo del Pdl locale, proprio nel piazzale dell’azienda si tenne l’incontro elettorale con Adriano Bellocosa, candidato a sindaco dei berlusconiani a Nocera Inferiore. Uno dei proprietari della ditta, Mario Adiletta, già protagonista di altre vicende giudiziarie in passato, è coinvolto in una inchiesta della direzione distrettuale antimafia di Firenze. Per lui il Gip dispose i domiciliari, nel novembre scorso, in un’operazione contro una presunta associazione a delinquere dedita al traffico internazionale di macchinari rubati, con l’aggravante di aver favorito un clan di camorra.
Adiletta viene ritenuto contiguo alla criminalità organizzata campana secondo il racconto di due pentiti e i riscontri emersi dalle indagini dei carabinieri. Accuse che i suoi legali respingono, pronti a dimostrare l’estraneità dell’assistito a ogni accusa. Al momento, nonostante il coinvolgimento nell’inchiesta fiorentina e i presunti rapporti con i clan, non ci sono stop prefettizi per la Adiletta e per la San Marino, azienda collegata al gruppo.
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Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Fulco Pratesi ha saputo non solo denunciare i mali che affliggono l'ambiente ma ha saputo esercitare una grande funzione pedagogica di informazione e formazione sui temi ambientali. Personalmente ricordo il grande contributo di consigli e di indicazioni durante il periodo in cui sono stato ministro dell'Ambiente e in particolare per l'azione che condussi per la costituzione dei Parchi nazionali e per portare la superficie protetta del paese ad un livello più europeo. Ci mancherà molto". Lo afferma Valdo Spini, già ministro dell'Ambiente nei Governi Ciampi e Amato uno.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Le immagini che arrivano dalla città di Messina, dove si sono verificati scontri tra Forze dell'Ordine e manifestanti nel corso di una manifestazione no ponte, mi feriscono come messinese e come rappresentante delle istituzioni. Esprimo tutta la mia solidarietà alle Forze dell'Ordine e all'agente ferito, cui auguro una pronta guarigione, e condanno fermamente quanto accaduto. Esprimere il proprio dissenso non autorizza a trasformare una manifestazione in un esercizio di brutalità”. Lo afferma la senatrice di Fratelli d'Italia Ella Bucalo.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - “Inaccettabile quanto accaduto oggi a Messina in occasione del corteo contro la costruzione del Ponte sullo Stretto. Insulti, intolleranza, muri del centro imbrattati con scritte indegne, violenze contro le Forze dell’Ordine. È assurdo manifestare con simili metodi, coinvolgendo personaggi che nulla possono avere a che fare con il normale confronto democratico. Ferma condanna per quanto accaduto, e solidarietà alle Forze dell’Ordine che hanno gestito con grande professionalità i momenti più tesi della giornata”. Così Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e deputata messinese di Forza Italia.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Siamo orgogliosi della nostra Marina militare italiana che, con il Vespucci, ha portato nel mondo le eccellenze e i valori del nostro Paese. Bentornati a casa: la vostra impresa, che ho avuto la fortuna di poter vivere personalmente nella tappa di Tokyo, è motivo di vanto per ogni italiano. Grazie!” Così il capogruppo della Lega in commissione Difesa alla Camera Eugenio Zoffili.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Di fronte a quanto sta avvenendo nel mondo, agli stravolgimenti geopolitici e all’aggressione subita ieri alla Casa Bianca dal presidente ucraino, troviamo gravi e fuori luogo le considerazioni dei capigruppo di Fdi. Non è una questione di contabilità ma di rispetto verso il Parlamento. E in ogni caso la premier Meloni è venuta a riferire in Parlamento solo prima dei Consigli europei, come hanno fatto tutti gli altri suoi predecessori, perché era un suo dovere. E da oltre un anno e mezzo non risponde alle domande libere di un Premier time in Aula. Oggi siamo di fronte ad una gravissima crisi internazionale e alla vigilia di un Consiglio europeo che dovrà prendere decisioni importanti per l’Ucraina e per l’Europa. Dovrebbe essere la stessa Giorgia Meloni a sentire l’urgenza di venire in Aula per dire al Paese, in Parlamento, non con un video sui social, da che parte sta il Governo italiano e quale contributo vuole dare, in sede europea, per trovare una soluzione". Lo affermano i capigruppo del Pd al Senato, alla Camera e al Parlamento europeo Francesco Boccia, Chiara Braga e Nicola Zingaretti.
"Per questo -aggiungono- ribadiamo la nostra richiesta: è urgente e necessario che la presidente del Consiglio venga in Aula prima del Consiglio europeo del 6 marzo. Non si tratta di una concessione al Parlamento, che merita maggior rispetto da parte degli esponenti di Fdi e di Giorgia Meloni che continua a sottrarsi al confronto”.
(Adnkronos) - "La scomparsa di Fulco mi addolora profondamente. Con lui ho condiviso anni di passione e impegno per la tutela dell’ambiente: io come presidente del Wwf Italia dal 1992 al 1998 (e membro del Board internazionale con il principe Filippo), lui come figura guida e poi presidente onorario dell’associazione, dopo la breve parentesi politica che lo aveva tenuto lontano. Fulco è stato un punto di riferimento per tutti noi che ci siamo dedicati alla salvaguardia della natura. Le sue idee, la sua capacità di coinvolgere e di trasmettere amore per la biodiversità resteranno un esempio prezioso". Lo afferma Grazia Francescato, già presidente dei Verdi e del Wwf Italia, ricordando Fulco Pratesi.
"Insieme -ricorda- abbiamo sognato e lavorato per un mondo più giusto e sostenibile, dividendoci persino la stessa scrivania pur di coordinare al meglio le nostre iniziative. In questo momento di grande tristezza voglio ricordarlo come un uomo coerente e generoso, che non ha mai smesso di credere nella forza delle idee e nell’importanza di agire in difesa del nostro pianeta. Ai suoi familiari e a tutti coloro che gli hanno voluto bene va il mio sentito cordoglio. Fulco resterà sempre nel mio cuore e in quello di tutti coloro che l’hanno conosciuto e hanno collaborato con lui. Il suo insegnamento e la sua dedizione alla natura continueranno a ispirare il nostro lavoro e le prossime generazioni".
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Vicinanza e solidarietà da parte di Fratelli d’Italia alle forze dell’ordine che anche oggi sono state bersaglio di violenze ingiustificate da parte dei soliti professionisti della violenza ormai sempre più coccolati dalla sinistra locale, che questa volta hanno cercato di colpire la cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico dell'Università bolognese alla presenza del ministro Bernini e al rettore, a cui va la nostra vicinanza”. Così Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.