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Ecco cosa prevede la legge 40
sulla procreazione medicalmente assistita

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La legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita (pma), approvata nel 2004, prevede una serie di divieti e obblighi, tra cui il no alla fecondazione eterologa, il no a qualsiasi tecnica utile a predeterminare o alterare il patrimonio genetico dell’embrione (dunque anche la diagnosi pre-impianto), il no alla produzione di più di tre embrioni per volta e il no alla loro crioconservazione. A poter effettuare gli interventi di procreazione sono solo le strutture pubbliche o private autorizzate dalle Regioni e iscritte in un apposito registro istituito presso l’Istituto Superiore di Sanità.

Tuttavia, dal 2004 a oggi, varie sentenze della Corte Costituzionale e dei tribunali civili hanno smontato pezzo per pezzo i divieti imposti dalla legge, come quelli della creazione di soli tre embrioni e loro contemporaneo impianto, di crioconservarli, della diagnosi genetica pre-impianto.

I centri di procreazione medicalmente assistita offrono diversi servizi e tecniche, che variano a seconda della struttura, dei macchinari e del personale di cui dispongono. Non tutti hanno gli stessi servizi, dunque. Le tecniche di pma si possono suddividere in tecniche di base o I livello, semplici e poco invasive, e tecniche avanzate di II e III livello, complesse e più invasive.

Tra quelle di I livello c’è l’inseminazione intrauterina, con cui il liquido seminale viene introdotto all’interno della cavità uterina, e il congelamento dello sperma. In quelle di II e III livello ci sono la fecondazione in vitro e trasferimento dell’embrione (fivet), con cui ovociti e spermatozoi si incontrano all’esterno del corpo della donna e dopo la fecondazione e la produzione di uno o più embrioni vengono trasferiti nell’utero; l’icsi, o microiniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo; il trasferimento intratubarico di gameti (gift), ormai di raro utilizzo, e il trasferimento intratubarico di zigoti od embrioni (zift-tet), ormai quasi inutilizzato. In Italia ci sono 350 centri di procreazione assistita, di cui 130 pubblici, 27 privati convenzionati e 193 privati, e sono circa 150 quelli che offrono tecniche di I livello.

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