Trenta minuti esatti di intervento in cui Silvio Berlusconi, prima alla Camera poi al Senato, ha invitato l’opposizione a collaborare per superare la crisi, condividendo il monito del Capo dello Stato, affinché si possa far ripartire il sistema Italia e registrare una crescita economica. Come? I provvedimenti annunciati sono stati appena tre: un nuovo piano per il Sud e due decreti per tagliare gli stipendi delle cariche pubbliche e ridurre le auto blu. Niente di più. Tanto che dai banchi dell’opposizione parte qualche fischio. Ed è l’unico momento in cui Berlusconi alza lo sguardo dal discorso scritto e fa un’affermazione “fuori testo”: “State ascoltando un imprenditore che ha tre aziende in Borsa e che quindi è nella trincea finanziaria consapevole ogni giorno di quel che accade sui mercati”. Sottolineando così il Conflitto d’Interessi. L’intervento del premier è stato accolto da pochi applausi dai banchi del Pdl. la Lega non ha apprezzato il nuovo pacchetto al Sud. L’opposizione ha chiesto unanime le dimissioni di Silvio Berlusconi. Il leader dell’Idv, Antonio di Pietro, è stato il più duro: “Caro Silvio, ci sei o ci fai?”. Mentre Pierluigi Bersani ha definito il discorso del premier “lunare, spero non si sia sentito in giro per il mondo” e si è detto disponibile a collaborare ma solo “se vuoi fate un passo indietro noi ne faremo uno avanti”.
Seduto tra Giulio Tremonti, tornato nel primo pomeriggio da Bruxelles, e Franco Frattini, Berlusconi è apparso teso. Tra i banchi si nota l’assenza di Umberto Bossi. “E’ a tutti chiaro che i problemi e le emergenze che in queste ultime settimane abbiamo dovuto affrontare sono diretta conseguenza di una crisi di fiducia dei mercati internazionali” ma “non dobbiamo inseguire il nervosismo dei mercati”, ha esordito. Il discorso del premier è stato incentrato su due punti: il tentativo di spiegare che la crisi è internazionale, e quindi nessuna responsabilità in particolare è attribuibile all’esecutivo, e che il governo ha lavorato eccome. E’ colpa insomma dei mercati “che non tengono conto della nostra solidità”. Il commentatore della Bbc, che ha trasmesso in diretta il discorso del Cavaliere, si è lasciato sfuggire un lapidario: “I mercati hanno un punto di vista diverso”.
Per Berlusconi “la situazione che dobbiamo affrontare è la diretta conseguenza di una crisi di fiducia, che deve essere fronteggiata con coerenza e fermezza senza inseguire i nervosismi del mercato”, ha detto il premier. “Il nostro paese ha un sistema politico solido che si è dimostrato capace, con il concorso dell’opposizione, di approvare in appena tre giorni una manovra economica da 70 milioni. Abbiamo fondamentali economici solidi. Le nostre banche sono liquide, solvibili e hanno superato gli stress test europei. Nel mese di luglio si è registrata una decisa riduzione delle ore autorizzate della cassa: meno 28%”, ha aggiunto. “Ovunque aumenta l’incertezza, in particolare in Usa, Giappone la crescita tende a rallentare anche nei paesi emergenti. Ci sono state difficoltà in Usa anche dopo l’accordo bipartisan raggiunto, non sono state ridotte le tensioni internazionali”.
Per quanto riguarda l’Italia, ha proseguito il premier, “è essenziale dare certezza ai mercati definendo con chiarezza tempi, risorse e interventi previsti” ed “è necessario attuare in tempi brevi la delega fiscale”. Nel nostro Paese “l’evoluzione dei conti pubblici è più favorevole che in altri paesi avanzati, dopo la recessione e con la ripresa economica, grazie alla azione di finanza pubblica del nostro governo, i conti sono migliorati e abbiamo un deficit di bilancio meno ampio di quanto indicato (5%) e comunque più basso di altri paesi area europea”. Berlusconi ha poi annunciato i provvedimenti adottati stamani dal Cipe e dal consiglio dei ministri. Tra cui una forte riduzione delle auto blu e l’adeguamento degli stipendi delle cariche pubbliche alla media europe. “Ho firmato due decreti stamani, uno per “livellare gli stipendi delle cariche pubbliche” e l’altro “per una razionalizzazione dell’utilizzo delle auto blu”.
Pochi gli applausi ricevuti, per lo più solo dai banchi del Pdl. La Lega ha risposto con il gelo totale al provvedimento per il Sud. Seppur Roberto Maroni, incalzato dai giornalisti, si è detto “soddisfatto del discorso del premier”. L’opposizione ha espresso il disappunto durante gli interventi. Il più duro è stato il leader dell’Idv. “Caro presidente del Consiglio, se non fossi in Parlamento direi caro Silvio, da allievo che ha ascoltato la sua lezione. Lei ha detto che c’è la crisi globale ma che l’Italia sta bene. Caro Silvio, ma ci fai o ci sei? Mi viene da ridere, se non ci fosse da piangere”, h detto Antonio Di Pietro. “Lei è Alice nel Paese delle meraviglie o il più grosso bugiardo della storia. Non se ne può più”. Per Pierferdinando Casini “ci troviamo a un passaggio quasi storico, come il 92-93, che è stata la fine di una stagione politica. Io oggi avverto molte analogie”, ha detto il leader dell’Udc. Mentre secondo Pierluigi Bersani “il Paese è davvero nei guai, se voi siete pronti a un passo indietro noi ne facciamo uno avanti”.