“Anticipare il pareggio di bilancio al 2013” La ricetta del governo contro la crisi
Dopo l'ennesima giornata nera delle borse, si muove tutta la politica italiana. Fini annuncia Napolitano che le Camere apriranno già la prossima settimana. Obiettivo: mettere a punto un ddl che renda legge costituzionale il pareggio di bilancio
Pareggio di bilancio da inserire direttamente nella Costituzione e avvio, subito, di misure per le liberalizzazioni con la riforma dell’articolo 41 della Carta sulla libertà d’impresa. Sul tavolo c’è la crisi economica e la richiesta, arrivata direttamente dalla Bce, di trovare al più presto una soluzione. Via dunque ai tagli. Senza aspettare il 2014 con l’ombra delle elezioni del 2013. Insomma, l’Europa non si fida e nemmeno i mercati che ancora oggi hanno scosso le borse facendo precipitare per l’ennesima volta Piazza Affari. Ecco allora la mossa a sorpresa di Berlusconi. Una conferenza stampa convocata in tutta fretta e poi slittata dalle 19 alle 19 e 30. E che alla fine è andata in scena. Poco più di mezz’ora in cui il premier assieme al ministro ha squadernato i quattro punti attorno ai quali ruoterà il programma di salvataggio dell’economia italiana. Un salvataggio, ancora tutto da verificare, che arriva in zona Cesarini dopo una due giorni a dir poco pazzesca. Con l’intervento in aula del premier condito da un intervento inconsistente. Dopodiché il vertice con le parti sociali. In mezzo il tonfo fragoroso in borsa di ieri. Quindi oggi la soluzione finale. Che non tocca il contenuto della manovra, ma solo lo anticipa senza modificarlo a partire dai tagli ai costi della politica. Insomma, “un segnale di discontinuità”, come ha detto Italo Bocchino di Fli, che non pare farina del sacco del premier, ma il frutto di pressioni esterne e di telefonate che oggi hanno impegnato a partire dalla mattinata la nostra politica.
Il mondo, spiegano da Palazzo Chigi, è cambiato in una notte e l’Italia per prima si è dovuta muovere, seppur di concerto con gli altri, avendo gli speculatori dedicato a noi “una particolarissima attenzione” ed essendo quindi necessario noi per primi “porre subito degli argini”. E’ toccato a noi – rilevano sempre fonti del governo – anche se l’Italia ha sempre onorato il suo debito e mai è andata in default. E ora si dovranno assumere misure concertate con gli altri (a giorni sarà convocato un G7 dei ministri delle Finanze che potrà trasformarsi in un G8 dei capi di Stato e di Governo) perchè “la crisi è globale, la crisi finanziaria colpisce tutti i Paesi e non rispetta nè la realtà economica né i fondamentali economici”.
Ma al di là degli scenari, per nulla chiari, sul tavolo restano i pilastri pensati dal governo per salvare l’Italia. Primo punto, decisivo e inderogabile, dopo l’intervento della Bce, l’anticipo del pareggio di bilancio. Non più nel 2014, ma un anno prima. Obiettivo: “Arginare la speculazione”. Questo il punto del Cavaliere che solo ieri aveva detto di non sentirsi preoccupato per gli scivoloni della borsa e per lo spread che tocca tetti record. Oggi la musica è sembrata diversa.
La palla passa a Tremonti. Esordio: il governo agirà su quattro pilastri, due di finanza pubblica e due di crescita e sviluppo. Pareggio di bilancio come legge costituzionale e anticipo di un anno del risanamento. Gli altri due porteranno alla riforma del mercato del lavoro e alla “madre di tutte le liberalizzazioni”, ovvero “tutto è libero tranne ciò che è vietato”. Dopodiché la road map punterà alla approvazione in tempi rapidi della delega assistenziale. “Si tratta di garantire – ha detto il capo dell’Economia – ciò che si può dare a chi ha bisogno e intervenire sul problema dei falsi invalidi”. Una delega assistenziale “che ha un profondo spirito morale in tempi dove i soldi non te li regala nessuno, devi garantire il futuro dei nostri anziani e via via delle nostre famiglie”. “Pensiamo a un investimento sul benessere di chi ha bisogno – ha aggiunto Tremonti – avrà impatti riduttivi del tipo falsi invalidi, se c’e’ questa delega a saldi invariati c’e’ anche la riforma fiscale perche’ non verra’ saccheggiato il sacco delle agevolazioni da spostare verso il lavoro, la famiglia e i giovani”.
Prioritaria anche la riforma del lavoro. “Qui – dice Tremonti – c’e’ un testo importante già elaborato, sarà presentato alle parti sociali per essere presentato al Senato”. E ancora:“Il mercato del lavoro – aggiunge – è fondamentale per lo sviluppo e gli investimenti e l’attrazione degli investimenti”. Subito dopo il pacchetto passerà al Senato. Per questo il presidente Renato Schifani nel corso di una telefonata al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, lo ha informato di aver convocato le commissioni Affari Costituzionali e Bilancio e che convocherà l’Assemblea appena arriverà il testo sulla riforma del lavoro.
Insomma, il governo sterza. Una manovra già nell’aria questo pomeriggio, a borse ancora aperte, i telefoni della politica sono rimasti caldissimi. Prima chiamata: Fini a Tremonti per preparare un ddl che costituzionalizzi il pareggio di bilancio. Quinid la telefonata del presidente della Camera al Colle per avvertirlo della riapertura della Camera. Dopodiché il ministro dell’Economia ha parlato con il segretario al Tesoro Usa Timothy Geithner. I due si sono soffermati ad analizzare la situazione economica e dei mercati di questi ultimi giorni, anche alla luce dei contatti internazionali in corso in queste ore.
Le prime indiscrezioni sul contenuto della conferenza stampa erano circolate sul sito del Financial Times. “Dopo ore di colloqui Berlusconi e Tremonti – si leggeva fin dal pomeriggio sul sito – hanno raggiunto l’accordo per accelerare un pacchetto di misure per liberalizzare l’economia italiana”.
Il tutto dura mezz’ora. Poche domande dei giornalisti e il tempo per l’ennesimo battibecco tra Tremonti e Berlusconi. Il punto è cruciale: si sta parlando di riforma del lavoro e soprattutto di tagli anticipati. Un giornalista chiede: “Se n’è parlato ieri con le parti sociali?”. Berlusconi dice no. Giulio sì. Quindi? Risolve l’imbarazzo il Cavaliere. “Non ho sentito perché sono stato chiamato al telefono da un collega”. Quindi scioglie l’imbarazzo: “Anticipo che domani mattina io e Giulio ci sfideremo a duello, dobbiamo solo scegliere l’arma”.
Chiusa la conferenza e squadernati punti, inizia arriva la valanga di reazioni. Il primo a dare il calcio d’avvio è il segretario del Pd Pier Luigi Bersani: “Dobbiamo lanciare un messaggio al mondo per dire che l’Italia ha capito. Ognuno abbassi la propria bandiera e si inchini al tricolore. Noi siamo disposti a farlo, ma Berlusconi faccia un passo indietro. Si formi un governo nuovo per dare risposte al Paese”. Immediata la risposta del Pdl per bocca di Osvaldo Napoli: “Il governo – dice – accelera su tutti i fronti per varare riforme strutturali e costituzionali importanti e, per questa via, varare un piano ambizioso per la crescita e lo sviluppo; le Commissioni parlamentari sono state convocate per la prossima settimana e Bersani che fa? Chiede al presidente del Consiglio di fare un passo indietro?”. Quindi conclude: “Ora il segretario del Pd rischia di essere davvero patetico”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un missile lanciato dagli Houthi è caduto a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai. Lo ha riferito la radio dell'esercito israeliano, aggiungendo che l'Idf sta indagando per stabilire se il missile fosse diretto contro Israele.
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
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Cronaca
“Anticipare il pareggio di bilancio al 2013”
La ricetta del governo contro la crisi
Dopo l'ennesima giornata nera delle borse, si muove tutta la politica italiana. Fini annuncia Napolitano che le Camere apriranno già la prossima settimana. Obiettivo: mettere a punto un ddl che renda legge costituzionale il pareggio di bilancio
Pareggio di bilancio da inserire direttamente nella Costituzione e avvio, subito, di misure per le liberalizzazioni con la riforma dell’articolo 41 della Carta sulla libertà d’impresa. Sul tavolo c’è la crisi economica e la richiesta, arrivata direttamente dalla Bce, di trovare al più presto una soluzione. Via dunque ai tagli. Senza aspettare il 2014 con l’ombra delle elezioni del 2013. Insomma, l’Europa non si fida e nemmeno i mercati che ancora oggi hanno scosso le borse facendo precipitare per l’ennesima volta Piazza Affari. Ecco allora la mossa a sorpresa di Berlusconi. Una conferenza stampa convocata in tutta fretta e poi slittata dalle 19 alle 19 e 30. E che alla fine è andata in scena. Poco più di mezz’ora in cui il premier assieme al ministro ha squadernato i quattro punti attorno ai quali ruoterà il programma di salvataggio dell’economia italiana. Un salvataggio, ancora tutto da verificare, che arriva in zona Cesarini dopo una due giorni a dir poco pazzesca. Con l’intervento in aula del premier condito da un intervento inconsistente. Dopodiché il vertice con le parti sociali. In mezzo il tonfo fragoroso in borsa di ieri. Quindi oggi la soluzione finale. Che non tocca il contenuto della manovra, ma solo lo anticipa senza modificarlo a partire dai tagli ai costi della politica. Insomma, “un segnale di discontinuità”, come ha detto Italo Bocchino di Fli, che non pare farina del sacco del premier, ma il frutto di pressioni esterne e di telefonate che oggi hanno impegnato a partire dalla mattinata la nostra politica.
Il mondo, spiegano da Palazzo Chigi, è cambiato in una notte e l’Italia per prima si è dovuta muovere, seppur di concerto con gli altri, avendo gli speculatori dedicato a noi “una particolarissima attenzione” ed essendo quindi necessario noi per primi “porre subito degli argini”. E’ toccato a noi – rilevano sempre fonti del governo – anche se l’Italia ha sempre onorato il suo debito e mai è andata in default. E ora si dovranno assumere misure concertate con gli altri (a giorni sarà convocato un G7 dei ministri delle Finanze che potrà trasformarsi in un G8 dei capi di Stato e di Governo) perchè “la crisi è globale, la crisi finanziaria colpisce tutti i Paesi e non rispetta nè la realtà economica né i fondamentali economici”.
Ma al di là degli scenari, per nulla chiari, sul tavolo restano i pilastri pensati dal governo per salvare l’Italia. Primo punto, decisivo e inderogabile, dopo l’intervento della Bce, l’anticipo del pareggio di bilancio. Non più nel 2014, ma un anno prima. Obiettivo: “Arginare la speculazione”. Questo il punto del Cavaliere che solo ieri aveva detto di non sentirsi preoccupato per gli scivoloni della borsa e per lo spread che tocca tetti record. Oggi la musica è sembrata diversa.
La palla passa a Tremonti. Esordio: il governo agirà su quattro pilastri, due di finanza pubblica e due di crescita e sviluppo. Pareggio di bilancio come legge costituzionale e anticipo di un anno del risanamento. Gli altri due porteranno alla riforma del mercato del lavoro e alla “madre di tutte le liberalizzazioni”, ovvero “tutto è libero tranne ciò che è vietato”. Dopodiché la road map punterà alla approvazione in tempi rapidi della delega assistenziale. “Si tratta di garantire – ha detto il capo dell’Economia – ciò che si può dare a chi ha bisogno e intervenire sul problema dei falsi invalidi”. Una delega assistenziale “che ha un profondo spirito morale in tempi dove i soldi non te li regala nessuno, devi garantire il futuro dei nostri anziani e via via delle nostre famiglie”. “Pensiamo a un investimento sul benessere di chi ha bisogno – ha aggiunto Tremonti – avrà impatti riduttivi del tipo falsi invalidi, se c’e’ questa delega a saldi invariati c’e’ anche la riforma fiscale perche’ non verra’ saccheggiato il sacco delle agevolazioni da spostare verso il lavoro, la famiglia e i giovani”.
Prioritaria anche la riforma del lavoro. “Qui – dice Tremonti – c’e’ un testo importante già elaborato, sarà presentato alle parti sociali per essere presentato al Senato”. E ancora:“Il mercato del lavoro – aggiunge – è fondamentale per lo sviluppo e gli investimenti e l’attrazione degli investimenti”. Subito dopo il pacchetto passerà al Senato. Per questo il presidente Renato Schifani nel corso di una telefonata al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, lo ha informato di aver convocato le commissioni Affari Costituzionali e Bilancio e che convocherà l’Assemblea appena arriverà il testo sulla riforma del lavoro.
Insomma, il governo sterza. Una manovra già nell’aria questo pomeriggio, a borse ancora aperte, i telefoni della politica sono rimasti caldissimi. Prima chiamata: Fini a Tremonti per preparare un ddl che costituzionalizzi il pareggio di bilancio. Quinid la telefonata del presidente della Camera al Colle per avvertirlo della riapertura della Camera. Dopodiché il ministro dell’Economia ha parlato con il segretario al Tesoro Usa Timothy Geithner. I due si sono soffermati ad analizzare la situazione economica e dei mercati di questi ultimi giorni, anche alla luce dei contatti internazionali in corso in queste ore.
Le prime indiscrezioni sul contenuto della conferenza stampa erano circolate sul sito del Financial Times. “Dopo ore di colloqui Berlusconi e Tremonti – si leggeva fin dal pomeriggio sul sito – hanno raggiunto l’accordo per accelerare un pacchetto di misure per liberalizzare l’economia italiana”.
Il tutto dura mezz’ora. Poche domande dei giornalisti e il tempo per l’ennesimo battibecco tra Tremonti e Berlusconi. Il punto è cruciale: si sta parlando di riforma del lavoro e soprattutto di tagli anticipati. Un giornalista chiede: “Se n’è parlato ieri con le parti sociali?”. Berlusconi dice no. Giulio sì. Quindi? Risolve l’imbarazzo il Cavaliere. “Non ho sentito perché sono stato chiamato al telefono da un collega”. Quindi scioglie l’imbarazzo: “Anticipo che domani mattina io e Giulio ci sfideremo a duello, dobbiamo solo scegliere l’arma”.
Chiusa la conferenza e squadernati punti, inizia arriva la valanga di reazioni. Il primo a dare il calcio d’avvio è il segretario del Pd Pier Luigi Bersani: “Dobbiamo lanciare un messaggio al mondo per dire che l’Italia ha capito. Ognuno abbassi la propria bandiera e si inchini al tricolore. Noi siamo disposti a farlo, ma Berlusconi faccia un passo indietro. Si formi un governo nuovo per dare risposte al Paese”. Immediata la risposta del Pdl per bocca di Osvaldo Napoli: “Il governo – dice – accelera su tutti i fronti per varare riforme strutturali e costituzionali importanti e, per questa via, varare un piano ambizioso per la crescita e lo sviluppo; le Commissioni parlamentari sono state convocate per la prossima settimana e Bersani che fa? Chiede al presidente del Consiglio di fare un passo indietro?”. Quindi conclude: “Ora il segretario del Pd rischia di essere davvero patetico”
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Berlusconi: “Dobbiamo mettere
argine alla speculazione”
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Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un missile lanciato dagli Houthi è caduto a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai. Lo ha riferito la radio dell'esercito israeliano, aggiungendo che l'Idf sta indagando per stabilire se il missile fosse diretto contro Israele.
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".