Nel secondo trimestre 2011 il prodotto interno lordo italiano è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dello 0,8% nei confronti del secondo trimestre del 2010. Lo comunica l’Istat. Il Documento di programmazione economica e finanziaria del governo prevedeva un aumento del Pil dell’1,1 per cento nel 2011.

Il risultato congiunturale, spiega l’istituto di statistica, è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto dell’agricoltura e di un aumento nell’industria e nei servizi. Nello stesso periodo il Pil è aumentato dello 0,3% negli Stati Uniti e dello 0,2% nel Regno Unito. In termini tendenziali, il Pil è aumentato dell’1,6% negli Stati Uniti e dello 0,7% nel Regno Unito.

Quanto alla produzione industriale, da maggio a giugno è diminuita dello 0,6 per cento (il dato è depurato dalle variabili stagionali), mentre su base annua si registra un incremento dello 0,2%.

La diffusione del dato sul Pil ha spinto a un ulteriore ribasso Piazza Affari. Il Ftse Mib, dopo aver raggiunto la parità, ha ceduto lo 0,6%. Si è trattato però di uno “sbandamento”, dopo il quale l’indice è ritornato in parità.

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