Sembra che il “Detox” vada molto di moda quest’anno. Pechino, Roma, Bangkok, Amsterdam… Non stiamo parlando di una nuova dieta estiva, ma della campagna di Greenpeace contro l’inquinamento dei fiumi in Cina. Ve l’eravate persa? Strano, perché abbiamo deciso di sfidare due colossi dell’abbigliamento sportivo come Adidas e Nike. Obiettivo: convincerli a diventare campioni contro l’inquinamento!
La campagna Detox parte da un’indagine condotta da Greenpeace tra il 2010 e il 2011. In quei mesi abbiamo raccolto e analizzato diversi campioni di acqua presso gli scarichi di due complessi industriali cinesi, lo Youngor Textile Complex e il Well Dyeing Factory Limited. I due siti si trovano rispettivamente sul delta del fiume Yangzte – il fiume più lungo della Cina che fornisce acqua potabile a circa 20 milioni di persone – e del fiume delle Perle.
La nostra allarmante scoperta è riportata nel dossier “Dirty Laundry”, di cui potete consultare la versione ridotta.
I fiumi sono contaminati da sostanze pericolose, usate in alcune fasi della produzione tessile, in grado di alterare il sistema ormonale dell’uomo anche a basse concentrazioni. Un problema, questo, che può essere risolto se i maggiori brand sportivi – Adidas e Nike per primi – guideranno l’industria tessile verso una chimica pulita.
La nostra richiesta è chiara: raggiungere l’obiettivo “scarichi zero”.
Mentre Adidas e Nike sono ancora in fase di dialogo e contrattazione, c’è chi è già salito sul podio dei virtuosi. Puma, la terza azienda al mondo per l’abbigliamento sportivo, ha risposto alla nostra campagna assumendosi l’impegno ad eliminare entro il 2020 l’uso delle sostanze chimiche pericolose dall’intera catena produttiva e dai prodotti in commercio. Una bella notizia che in rete sta facendo il giro del mondo.
Nel frattempo, in Cina, c’è chi affronta le gravi conseguenze dovute alla contaminazione dei corsi d’acqua. Zhong Yu è una ricercatrice di Greenpeace che ha contribuito attivamente alla realizzazione del rapporto “Dirty Laundry”. Durante un campionamento presso il fiume Fenghua, ha perso temporaneamente l’uso di un piede entrando in contatto con le sostanze scaricate da uno stabilimento tessile nel fiume. Nei giorni seguenti il contatto con l’acqua, infatti, la sua pelle ha iniziato a squamarsi come fosse quella di un serpente, strato dopo strato. Il fiume Fenghua bagna un’antica città nella provincia dello Zhejiang dove vivono oltre 2 milioni di persone. Cosa accadrà ai milioni di abitanti della Cina se si continuerà a ignorare il problema?
Chiedi ad Adidas e Nike di vincere la sfida contro l’inquinamento. Sul sito di Greenpeace International è attiva la petizione