Un Suv contromano guidato da un uomo ubriaco, un albanese di 35 anni, per il momento indagato in stato di libertà, ha spezzato la vita di quattro giovani francesi diretti in Slovenia per una vacanza.

Il ponte di Ferragosto si è aperto con una strage in Piemonte, sul tratto appenninico della A26 Voltri-Sempione. Il potente veicolo con Ilir Beti al volante, che sembrava sbucato dal nulla, è piombato sull’Opel Astra con i cinque giovani partiti quando era ancora notte dal Midi francese. E ha seminato morte. Prima il Suv aveva colpito, ma con meno forza, una Peugeot, ferendo un pensionato di 79 anni di Broni, Mario Gastaldi.

Per i giovani francesi non c’è stato scampo, nonostante il celere intervento dei soccorritori, avvisati da una pattuglia della Polstrada che era sulla A26. Si è salvato soltanto il conducente, Laurent Boette, 27 anni, ricoverato in rianimazione all’ospedale di Novi Ligure (Alessandria). Tre suoi amici sono morti sul colpo: sono Julienne Raymond, 27 anni pure lui, di Le Castellet, il coetaneo Vincent Luis Patrick Lorin, di Sanary-sul-mer, Julien Audrey, 24 anni, di Signes.

La ragazza più giovane del gruppo, Elsa Rita Emilie Desliens, è morta qualche ora più tardi, all’ospedale di Alessandria, dove era stata portata in condizioni disperate. Illeso l’automobilista albanese, che vive ad Alessandria, e la giovane russa, Tatiana Prostakova, anche lei domiciliata nella città piemontese, che viaggiava al suo fianco.

La coppia era reduce da una serata in Liguria e, quando ormai albeggiava, il Suv ha imboccato l’autostrada ad Arenzano (Genova), come è stato accertato controllando i passaggi registrati dal Telepass. All’uscita di Alessandria sud, il Suv è rientrato sulla A26 ma in contromano. Nella direzione sbagliata Beti avrebbe guidato una trentina di chilometri, su una carreggiata a quell’ora con poco traffico, fino al tragico epilogo tra Predosa e Ovada.

I soccorritori hanno estratto dalle lamiere della Opel i corpi dei tre francesi morti, la loro amica agonizzante e il guidatore gravemente ferito. Per ore i cellulari dei giovani turisti francesi hanno continuato a squillare. E’ toccato al console francese a Genova dare la tragica notizia alle famiglie.

L’albanese, imprenditore edile, aveva un tasso alcolico pari a 1,51 microgrammi per litro, tre volte superiore al limite consentito. Quando è stato bloccato, non si era reso conto – ha detto – che stava viaggiando in contromano. Dopo essere stato interrogato dalla polizia, è stato indagato per omicidio colposo, lesioni colpose e guida in stato di ebbrezza.

I quattro giovani francesi non sono state le sole vittime sulle strade del Piemonte: ce n’è stata un’altra sulla tangenziale di Torino, un milanese di 63 anni, Riccardo Botrini: era sceso dalla sua Laguna in panne ed è stato investito da un Tir che ha cercato con una manovra disperata di schivarlo.

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