I ribelli libici festeggiano a Tripoli

I ribelli libici controllano quasi tutta la capitale. Il regime del colonnello Muammar Gheddafi, che domina il paese dal 1969, pare avere le ore contate. Gheddafi incita alla resistenza con un audiomessaggio, ma al momento non si sa dove si trovi. E mentre i canali diplomatici si attivano per preparare il dopo-Gheddafi (leggi le reazioni), circolano indiscrezioni di trattative per una fuga in esilio in Venezuela o in Sudafrica. Intanto, però, i combattimenti continuano.

La cronaca minuto per minuto

00.40 – Bombe Nato su bunker di Gheddafi
I caccia della Nato hanno ripreso stanotte a bombardare Bab al-Aziziya, il compound di Muammar Gheddafi a Tripoli dove si ritiene sia ancora asserragliato il rais. Lo ha constatato l’inviato dell’ANSA a Tripoli. Si sentono esplosioni e si vedono i traccianti della contraerea del regime.

00.32 – Usa: “collaboratori di Gheddafi cercarono contatti con noi”
Alcuni collaboratori di Muammar Gheddafi negli ultimi tempi avevano cercato contatti con gli Stati Uniti e negli ultimi giorni questi tentativi si erano fatti “molto più pressanti”. Lo ha detto nel quotidiano ‘briefing’ con al stampa la portavoce del Dipartimento di stato Victoria Nuland, affermando che “numerose persone che dicevano di rappresentare Gheddafi” avevano lanciato del ‘ballon d’essai’ in direzione degli Usa. “Nessuno di questi tentativi era veramente serio perché in nessun caso veniva proposta l’uscita di scena di Gheddafi, erano per lo più telefonate con molte promesse vuote”, ha affermato. Jeffrey Feltman, segretario di stato aggiunto per il Medio Oriente, ha anche lui parlato di “tentativi in extremis” da parte di interlocutori libici. “Ma si trattava di mosse per guadagnare tempo”, ha detto alla Cnn.

00.21 – Nato: “Tre scud lanciati contro Misurata da Sirte”
Le forze lealiste libiche hanno ieri lanciato tre missili di tipo Scud da Sirte in direzione di Misurata, stando a quanto reso noto da un portavoce della Nato. Dalle prime notizie, ha aggiunto, sembra che i tre missili siano caduti o in mare o sul litorale non provocando comunque danni né a cose né a persone. “Possiamo in ogni modo confermare il lancio di tre missili superficie-superficie nella serata di lunedì”, ha detto il portavoce. In precedenza, una fonte del Pentagono aveva detto che un aereo della Nato aveva intercettato e distrutto uno Scud lanciato da Sirte.

00.08 – Tripoli, nuovi rinforzi via mare per ribelli
I ribelli libici hanno continuato a inviare rinforzi via mare verso Tripoli dalla loro enclave litoranea di Misurata, secondo quanto si è appreso a Bengasi. “Diverse navi sono giunte nella nostra amata capitale da Misurata con a bordo un gran numero di combattenti e di munizioni”, si legge in un comunicato del centro stampa del Consiglio militare di Misurata. Nella notta tra domenica e lunedi circa 200 miliziani partiti da Misurata sono riusciti a sbarcare a Tripoli per prendere parte ai combattimenti, stando alla stessa fonte. Gruppi di combattenti di Misurata, inoltre, stanno proseguendo la loro avanzata via terra verso la capitale, che si trova a circa 200 chilometri di distanza. Strada facendo il contingente si ingrossa con altri ribelli. Altri gruppi di miliziani, secondo il comunicato, vanno muovendo in direzione opposta verso Sirte, città considerata una delle roccaforti di Muammar Gheddafi.

23.51 – Cnt: “Tripoli nostra al 95%”
Uno dei portavoce militari del Cntlibico, il colonnello Ahmed Omar Bani, ha detto stasera alla BBC che Tripoli è ormai controllata dai ribelli per il 95%. “Forse ancora un giorno o due ma poi la capitale sarà completamente libera”, ha affermato.

23.39 – Ribelli: “Battaglia per conquista compound sarà dura”
La battaglia per conquistare la cittadella fortificata di Muammar Gheddafi a Tripoli sarà dura, ma nessuno al suo interno ha la minima possibilità di fuggire. Lo ha detto stasera un portavoce degli insorti alla televisione qatariota al Jazira. “Non penso che il compound di Bab al-Aziziyah cadrà facilmente e penso che ci saranno intensi combattimenti – ha detto Abdel Hafiz Goga, portavoce del Consiglio nazionale di transizione. I ribelli hanno istituito posti di controllo alle entrate di Tripoli e non credo che il figlio di Gheddafi, Mohammad, sia in grado di uscire da Tripoli. Lo stesso vale per il Colonnello”.  Un corrispondente della tv araba a Tripoli ha detto che  stanotte la situazione nella capitale libica sembra tranquilla, ma che vi sono sporadici colpi d’arma da fuoco e poche persone nelle strade.

22.00 – Nato intercetta missile Scud lanciato da Sirte
Un jet della Nato ha intercettato un missile di fabbricazione russa Scud lanciato da Sirte, la città natale di Muammar Gheddafi. Lo riferisce la rete al Jazira. Fino solo un altro scud era stato lanciato dalle forze del Colonnello, ma senza causare danni. Nell’arsenale libico gli Scud, l’arma più potente a loro disposizione, dovrebbero essere decine ma si ritiene che non tutti siano efficienti. Nel 1986 due missili Scud furono lanciati contro Lampedusa, cadendo in acqua, per rappresaglia al blitz Usa su Tripoli.

21.00 – Arrestata presentatrice tv di Stato con la pistola
E’ stata arrestata la giovane conduttrice del tg della tv di Stato libica è apparsa in tv armata di una pistola minacciando di usarla contro “i cani” ribelli di Bengasi. Lo riferisce la Cnn. La ragazza velata ha agitato ripetutamente l’arma inneggiando a Muammar Gheddafi. Il video ha fatto immediatamente il giro della rete finendo anche su Youtube.

20.05 – Al Arabiya: “Gheddafi nascosto in ospedale a Tajoura”
Muammar Gheddafi non sarebbe nascosto nel suo bunker di Bab al Aziziya, nel cuore di Tripoli, ma in un ospedale vicino a Tajoura, un sobborgo nella parte orientale della capitale. Lo riferisce la rete al Arabiya senza fornire ulteriori particolari.

19.40 – Trovati due corpi carbonizzati, forse sono i figli del rais
La rete al Jazira riferisce che a Tripoli sono stati trovati due corpi carbonizzati che potrebbero essere quelli di Khamis Gheddafi, il figlio del Colonnello comandante della temibile 32.ma brigata, e del capo dell’intelligenze Abdallah Senussi. Khamis è già stato dato per morto altre due volte e solo ieri Senussi e’ apparso ieri alla tv di Stato.

19.36 – Casa Bianca conferma: “Gheddafi ancora in Libia”
Dopo il Pentagono anche la Casa Bianca conferma di “non avere alcuna prova che Muammar Gheddafi abbia lasciato Tripoli”. Lo ha dichiarato il portaboce Josh Earnest aggiungendo che “questa è la più accurata informazione che abbiamo”.

19.24 – Mohammad Gheddafi riesce a scappare
Mohammad Gheddafi, il primogenito del Colonnello che ieri si era consegnato agli insorti, è riuscito a fuggire grazie all’intervento di alcuni combattenti fedelissimi. Lo riferisce la rete al Jazira.

18.57 – Usa: “Ottimisti su situazione a Tripoli”
Gli Stati Uniti sono “cautamente ottimisti” riguardo a quello che stiamo vedendo nelle parti di Tripoli “liberate” dal Cnt. Lo ha detto Vittoria Nuland portavoce del dipartimento di Stato.

18.50 – Paura in hotel giornalisti senza luce
C’è paura tra i giornalisti asserragliati all’hotel Rixos nel cuore di Tripoli. Secondo quanto riferiscono via Twitter gli inviati della Cnn e della Bbc la luce nell’albergo è stata staccata e sono a corto di acqua e cibo. All’esterno dell’edificio si avverte il crepitare del fuoco di armi automatiche, segno che si combatte nelle vicinanze.

18.34 – Al Jazira: “Nato bombarderà bunker Gheddafi dopo tramonto”
I jet della Nato effettueranno un nuovo raid sul bunker di Muammar Gheddafi a Tripoli, Bab al Aziziya, subito dopo la preghiera (tarwih) del tramonto che segna la fine del digiuno nel Ramadan. Lo riferisce al jazira citando fonti del Cnt di Bengasi. L’area del rifugio del Colonnello e’ quella dove sono ancora in corso i piu’ forti combattimenti anche se nessuno puo’ affermare con certezza che Gheddafi si trovi ancora all’interno.

18.24 – Jalil: “Nessuna ritorsione contro i figli di Gheddafi”
Il capo del Consiglio Nazionale Transitorio di Bengasi, Mustafa Abdel Jalil, ha ordinato ai suoi uomini di di rispettare la legge e soprattuto di “non vendicarsi” degli uomini del regime di Muammar Gheddafi: “Chiedo ai nostri rivoluzionari di non farsi giustizia da soli, ha Jalil detto spingendosi a minacciare le dimissioni se gli insorti si dimostreranno indisciplinati.

18.05 – Al Jazira: “Cecchini di Gheddafi posizionati ancora in molte zone”
I cecchini delle brigate rimaste fedeli al colonnello Muammar Gheddafi sono ancora posizionati in molte zone di Tripoli e rappresentano uno dei pericoli principali per gli insorti entrati ieri nella capitale libica. E’ quanto riferisce l’inviato dell’emittente ‘al-Jazeera’, precisando che tiratori scelti filogovernativi si trovano anche nelle zone di Tripoli controllate dagli insorti. Malgrado le forze del colonnello si siano ritirate da diversi quartieri della capitale, i ribelli stanno incontrando ancora delle sacche di resistenza, in particolare nei pressi del compound di Bab al-Aziziya, dove si trova la residenza-bunker di Gheddafi.

17.46 – Pentagono: “Gheddafi è ancora in Libia”
Il colonnello Muammar Gheddafi è ancora in Libia. Lo ha affermato il portavoce del Pentagono, David Lapan. ”Noi pensiamo che Gheddafi sia ancora nel Paese. Non abbiamo informazioni secondo cui egli avrebbe lasciato il Paese”, ha affermato Lapan. Il portavoce ha quindi ribadito come anche in futuro “non ci saranno truppe statunitensi sul suolo libico”, confermando come se ci sarà una missione di transizione sotto l’egida dell’Onu, della Nato o di altri “questa non includerà truppe americane sul terreno. La nostra posizione – ha aggiunto – non cambierà”. Intanto il Pentagono fa sapere che il segretario alla Difesa Leon Panetta si tiene costantemente informato sugli sviluppi della situazione a Tripoli. E che ieri sera si è sentito telefonicamente col presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, in vacanza sull’isola di Marthàs Vineyard.

17.44 – Al Jazira: “Assediata Sirte”
Mentre a Tripoli ancora si combatte intorno al bunker di Muammar Gheddafi, anche Sirte, la sua città natale, è sotto assedio. Secondo quanto riferisce al Jazira l’elettricità è stata tagliata alla città e le comunicazioni vengono disturbate. A Sirte hanno trovato rifugio alcuni dei fedelissimi del Colonnello, di cui al momento non si sa nulla.

17.19 – Ferme le trasmissioni della tv di Stato conquistata dai ribelli
“Tutti i canali della televisione di stato hanno smesso di trasmettere (a Tripoli). I nostri combattenti sono penetrati nei locali e ne hanno preso il controllo”, ha proclamato il portavoce Mohammed Zawiwa. L’edificio della radio e televisione di stato libiche a Tripoli è interamente sotto il controllo dei ribelli, e le trasmissioni sono state interrotte come riferisce un portavoce degli insorti da Bengasi, confermando le notizie trapelate già dalla scorsa notte. Dalle 16 lo schermo della tv di stato Al-Jamairiya è diventato completamente nero. Poi, dopo qualche minuto, è comparso il logo dell’emittente in basso a destra. “Piccoli gruppi pro-Gheddafi – ha aggiunto – continuano a battersi in città, ma Tripoli è quasi interamente nelle nostre mani. Questi combattimenti dovrebbero cessare con la fine della giornata”, ha detto ancora Zawiwa.

17.11 – Scontri nel centro di Tripoli
Scontri tra truppe del colonnello Muammar Gheddafi e ribelli sarebbero in corso nel centro di Tripoli. Lo riferisce la tv satellitare al-Arabiya, precisando che teatro dei combattimenti è la zona di Sidi Khalifa.

17.06 – Colpita da spari l’auto del giornalista del Corriere della Sera
L’auto sulla quale viaggiava Lorenzo Cremonesi, inviato in Libia del Corriere della Sera, è stata colpita da una serie di raffiche mentre si trovava a Tripoli. Cremonesi, si legge sul sito del Corriere.it, sta bene anche se ci sono stati momenti di paura nella redazione online che era in contatto telefonico con lui al momento degli spari.

16.49 – Ansa: “I cecchini di Gheddafi continuano a colpire”
Continuano a mietere vittime a Tripoli i cecchini del Rais: tre i morti nelle ultime ore tra cui anche due bambini di 5-6 anni colpiti mentre sventolavano con il padre la bandiera dei ribelli. Lo ha constatato l’inviato ANSA a Tripoli. Scene di vera disperazione nella moschea nel quartiere Western Street di Tripoli quando le auto dei ribelli hanno portato i corpi senza vita prima di un giovane e poi di due bambini colpiti a morte dai cecchini di Gheddafi. Nel quartiere considerato sotto il controllo totale degli insorti la tensione è altissima e le auto dei giornalisti vengono deviate lungo strade che non si trovano sotto il tiro degli ultimi fedelissimi del rais, impegnati in una strenua resistenza.

15.58 – Insorti annunciano conquista tv di Stato
Gli insorti libici hanno conquistato la sede della tv di Stato libica ‘al-Jamahiriya’ a Tripoli. Lo ha riferito l’emittente ‘al-Arabiya’, precisando che sono state interrotte le trasmissioni dell’emittente, organo d’informazione ufficiale del regime di Muammar Gheddafi.

15.51 – Ansa: “Ribelli verso assalto a bunker Rais”
I ribelli libici si preparano a un assalto in forze verso il bunker di Muammar Gheddafi a Tripoli. Lo ha costato l’inviato Ansa all’ultimo checkpoint a nord del bunker del Rais. Numerosi ribelli accampati in un parco nei pressi del checkpoint si riposano in attesa dell’assalto finale che, sostengono, verrà lanciato nelle prossime ore. La tensione è alle stelle, tanto che una raffica di mitra esplosa in segno di vittoria ha scatenato il panico e dato luogo a una mini sparatoria, con anche una mitragliatrice antiaerea ha esploso alcuni colpi. La strada da Zawiah e la capitale è completamente libera e nelle mani degli insorti. La caserma della 32/a brigata corrazzata guidata dal figlio 28.enne del rais, Khamis Gheddafi, è semidistrutta e al suo interno si levano colonne di fumo che spargono un odore acre. Una parte consistente di ribelli si sta dirigendo invece a sud verso l’aeroporto, dove sarebbero ancora in corso violenti scontri con i fedelissimi del Rais.

15.18 – Jalil: “Relazioni speciali con Paesi che ci hanno sostenuto”
La Libia del dopo-Gheddafi avrà “relazioni speciali con i paesi che hanno sostenuto (la rivoluzione, ndr) dal suo inizio”. Lo ha detto Mustafa Abdel Jalil, capo del Consiglio Nazionale di Transizione libico, nel corso di una conferenza stampa a Bengasi. “Stabiliremo forti relazioni internazionali sulla base del principio del mutuo interesse e rispetto”, ha detto Jalil, assicurando che la Libia “attuerà i diritti umani e lo stato di diritto e contribuirà a stabilire la pace e la sicurezza internazionali”.

15.11 – Jalil: “Temo che qualcuno applichi la legge del taglione”
“Rifiuto qualsiasi esecuzione fuori dalla legge ma ho paura che qualcuno dei ribelli possa applicare la legge del taglione”. Lo ha detto il presidente del Consiglio nazionale di transizione (Cnt), Mustafa Abdel Jalil, durante una conferenza stampa a Bengasi, trasmessa in diretta dal canale Al Jazira.

15.00 – Jalil: “Non abbiamo ancora pieno controllo di Tripoli”
“Non si può ancora dire che abbiamo il pieno controllo di Tripoli”. Lo ha detto Mustafa Abdel Jalil, capo del Consiglio Nazionale di Transizione libico, nel corso di una conferenza stampa a Bengasi. “Bab al-Aziziya e le aree circostanti non sono ancora sotto il nostro controllo”, ha aggiunto.

14.58 – Ribelli: “Due figli del rais illesi nelle nostre mani”
“I due figli di Gheddafi, Saif al Islam e Mohammed, sono nelle nostre mani in un luogo sicuro”: lo ha detto a Bengasi il leader del Cnt, Abdel Jalil. La guida politica dei ribelli libici ha spiegato che durante l’arresto di Mohammad c0è stato uno scontro a fuoco tra i ribelli e la sua guardia del corpo, con morti e feriti. “Mohammad e la sua famiglia tuttavia non sono stati colpiti”.

14.40 – Ribelli: “Non sappiamo dove sia Gheddafi”
“Non sappiamo dove sia il Rais, se è ancora in Libia o è riuscito ad uscire dal paese”: lo ha detto in una conferenza stampa a Bengasi il leader del Cnt, Mohamed Abdel Jalil.

14.37 – Al Jazira: “Mutassin Gheddafi è a Bab Al-Aziziya
Mutassim Gheddafi, uno dei figli del colonnello libico Muammar Gheddafi, si troverebbe all’interno del compound di Bab al-Aziziya, a Tripoli. Lo riferisce la tv al-Jazeera. Mutassim, quarto nell’ordine di successione dinastica, è il consigliere per la sicurezza nazionale e comandante di un’unità speciale dell’Esercito del colonnello Gheddafi.

14.20 – Nave Oim diretta in Libia per evacuare migranti
Una nave ha lasciato Bengasied “è sulla rotta per Tripoli” per evacuare immigrati dalla capitale libica. Lo ha reso noto l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM), organismo intergovernativo che riunisce 132 paesi. “Il battello noleggiato dall’OIM ha la capacità di trasportare 300 persone ed ha lasciato Bengasi stamani dopo aver evacuato 124 migranti da Misurata – ha detto l’organizzazione in un comunicato -. Il battello, di nome Tasucu, deve arrivare a Tripoli martedì (domani, n.d.r.) e ripartirà per Bengasi quando l’OIM avrà potuto imbarcare i migranti”.

14.13 – Nato: “Operazioni militari continueranno fino alla resa totale di Gheddafi”
Le operazioni della Nato in Libia andranno avanti fino a quando non saranno stati raggiunti tutti gli obiettivi indicati dalle risoluzioni Onu. Lo hanno indicato fonti dell’Alleanza Atlantica. La Nato, hanno aggiunto le fonti, segue con grande attenzione gli sviluppo della situazione, ma non ritiene che sia ancora giunto il momento di parlare di uno stop alle operazioni avviate in base al mandato ricevuto dalle Nazioni Unite. In particolare, al quartier generale dell’Alleanza si ricorda che per poter parlare di ‘missione compiutà occorrerà verificare il rispetto delle tre condizioni fondamentali fissate a suo tempo: cessazione di qualsiasi attacco contro i civili, ritiro completo e incondizionato delle truppe fedeli a Gheddafi, possibilità di ingresso incondizionato nel Paesi per gli aiuti umanitari internazionali.

14.05 – Al Jazira: “Riparati in Tunisia premier e capo radio-tv”
Il primo ministro lealista libico, al-Baghdadi Ali al-Mahmoudi, e il responsabile della radio-televisione di Stato ‘al-Jamahiriyah’, Abdallah Mansour, sarebbero fuggiti all’estero e, come diversi ex gerarchi prima di loro, si troverebbero in Tunisia, sull’isola di Gerba: lo ha reso noto l’emittente satellitare pan-araba ‘al-Jazira’, citando il proprio corrispondente a Tunisi. Due giorni fa, per esempio, aveva raggiunto l’Italia in aereo passando per Gerba l’ex numero due del regime di Muammar Gheddafi, Abdessalem Jalloud. Sulla stessa isola la settimana scorsa si sarebbero anche tenuti colloqui tra emissari governativi e delle forze di opposizione, sebbene ambedue le parti lo abbiano smentito. Secondo testimoni oculari ilpremier è arrivato ieri sull’isola tunisina di Djerba. Lo dice la tv al Arabya. Con Mahmoudi vi sarebbe anche un altro dirigente della tv libica.

14.05 – Jalil: “Prepariamo trasferimento sede Cnt a Tripoli”
Il Consiglio nazionaletransitorio libico (Cnt) si prepara a trasferire la propria sede da Bengasi a Tripoli, ormai sotto “il controllo quasi totale” dei ribelli. Lo ha annunciato il presidente del Cnt, Mustafa Abdel Jalil al telefono con la tv al Arabiya. “Prepariamo dei voli per Tripoli” da Bengasi, la roccaforte della ribellione, sottolineando tuttavia che “alcune sacche di resistenza ostacolano questi piani”. “Ma se Dio vuole – ha aggiunto – le elimineremo nelle prossime 48 ore”.

13.58 – Jalil: “Nessuna trattativa con il regime”
Al momento non ci sono negoziati trai ribelli e la corte penale internazionale riguardo il figlio di Gheddafi, Saif al Islam, catturato ieri. E’ quanto afferma il dal presidente del Consiglio nazionale di transizione (Cnt), Mustafa Abdel Jalil, che ha parlato al canale satellitare al Arabiya. Abdel Jalil ha anche detto che per ora nessuno è entrato nel compound di Gheddafi.

13.56 – Testimoni: “Ribelli in massa verso centro Tripoli”
I ribelli libici a bordo dicamion, auto e pick-up stanno convergendo in massa dall’ovest di Tripoli verso il centro della capitale , brandendo armi e suonando i clakson. Lo affermano testimoni.

13,55 – Il primo ministro libico è in Tunisia
Il primo ministro libico Baghdadi al Mahmoudi è in Tunisia. Lo riferisce la tv al Jazira.

13,37 – Tripoli, il regime si dà alla guerriglia, scontri all’Hotel Rixos
A Tripoli sono in corso duri combattimenti nei dintorni del compound di Muammar Gheddafi. Scontri violenti sono segnalati nei pressi dell’hotel Rixos, la ‘perla’ di Gheddafi in cui sono stati ospitati per mesi i giornalisti accreditati, dove è in corso un duro confronto tra gli insorti e i fedelissimi del Rais. A colpire sono soprattutto i cecchini, ma non mancano i colpi di mortaio o artiglieria e gli scambi con armi pesanti soprattutto carri armati. Nella città regna l’incertezza più totale non essendoci una vera e propria linea del fronte, visto che gli uomini di Gheddafi si sono sparpagliati in piccoli gruppi e mettono in atto una tattica da guerriglia.

13,25. I ribelli: “Controlliamo il 95 per cento di Tripoli”
I ribelli libici avrebbero ormai assunto il controllo di “circa il 95 per cento” di Tripoli: lo rivendica Mahmoud Nacua, rappresentante in Gran Bretagna del Consiglio Nazionale Transitorio di Bengasi, annunciando che la sede del governo-ombra sarà presto trasferita nel Paese alla capitale. Nacua, in una conferenza stampa convocata presso l’ambasciata di Libia a Londra, conferma che non si hanno notizie su dove si trovi Muammar Gheddafi, anche se la sua era, assicura, “è terminata”.

12,44. “Tripoli quasi in mano ai ribelli, ma si combatte ancora”
Il 90 per cento di Tripoli è stato conquistato dai ribelli, rivela un testimone oculare contattato a Tripoli dall’agenzia Ansa. “Ci sono ancora dei punti dove i mercenari africani al soldo del regime combattono ancora, entrano nelle case e portano via tutto. Ma gli stanno dando la caccia. In quelle zone è un gran caos. Quasi tutta la gente è in strada armata”.

12,33. Cameron conferma la cattura di due figli di Gheddafi
“Possiamo confermare che due figli del colonnello Gheddafi sono stati presi prigionieri”, afferma il premier britannico David Cameron in una conferenza stampa davanti a Downing Street. Il riferimento è a Saif al Islam e al primogenito Mohammad. Notizie non ufficialmente confermate parlavano anche della cattura di Saadi Gheddafi.

12,22. “Gheddafi è morto”, ma la foto su internet può essere un falso
Circola su Internet una foto di Muammar Gheddafi morto, ma con ogni probabilità si tratta di un falso. L’immagine a colori mostra il rais con la testa fracassata e immersa nel sangue, che gli fuoriesce anche dalla bocca. La foto ricorda molto quella, falsa, mostrata dopo la morte di Osama bin Laden. Fra l’altro, la mano di Gheddafi in primo piano sembra avere una pelle molto più giovane di quella del rais.

12.07. Il ministro sudafricano: “Gheddafi da noi? Non ne so nulla”
Il ministro degli Esteri del Sud Africa, Maite Nkoana-Mashabane, citato dalla tv al-Jazeera, ha smentito che il suo paese stiua trattando per ospitare un eventuale esilio di Muammar Gheddafi. “Non sappiamo dove si trovi e presumiamo che sia ancora in Libia”,afferma il ministro. “Se si vuole speculare sul fatto che voglia venire in Sudafrica, non saremo noi a farlo. Forse si sa qualcosa che io non so, perché non c’è assolutamente nulla che io sappia”.

12.02. La brigata di Khamis Gheddafi punta su Tripoli
Khamis Gheddafi, uno dei figli del rais e comandante della famigerata 32a brigata, guida forze governative verso il centro di Tripoli. Lo riferisce la tv Al Arabiya, citando fonti dei ribelli. Secondo la tv panaraba, le truppe sono partite dal compound di Gheddafi di Bab al-Aziziya. Le forze lealiste avrebbero carri armati vicino al bunker del dittatore e al porto di Tripoli.

11,44. Tripoli, agenti in borghese sparano sui ribelli
Sostenitori di Gheddafi in abiti civili si aggirano armati stamani per Tripoli e sparano sulle auto e sulle persone. Lo riferiscono testimoni sentiti dall’agenzia Ansa. La linea del fronte, secondo queste stesse fonti, si trova ora nei pressi della cittadina di Azizya.

11,25. Ribelli e Corte dell’Aia trattano sul figlio di Gheddafi
Saif al-Islam, il figlio di Muammar Gheddafi, catturato a Tripoli, è al centro di contatti tra la Corte penale internazionale e le forze ribelli per un eventuale trasferimento all’Aja. Lo si apprende da fonti della Cpi. Il 27 giugno scorso la Cpi, accogliendo la richiesta del procuratore Luis Moreno-Ocampo, aveva spiccato mandati di cattura nei confronti di Muammar Gheddafi, del suo secondogenito Saif al-Islam, 39 anni (considerato il vero delfino di Gheddafi) e per lo spietato capo dei servizi segreti libici, Abdullah al-Senussi, 62 anni, responsabile delle atrocità commesse dalleforze di sicurezza

11,13. Frattini: nessun italiano in pericolo
“Gli italiani erano stati evacuati nei primissimi giorni della crisi”. ha affermato il ministro degli Esteri Franco Frattini in un’intervista a SkyTg24. “Noi sappiamo che non ci sono connazionali in pericolo, ma chiaramente i nostri informatori da Tripoli, in particolare gli esponenti del Consiglio nazionale transitorio di Bengasi, ci avvertirebbero ove fosse necessario”.

11,02. Malta: “Niente asilo a Gheddafi”
Il Primo Ministro maltese Lawrence Gonzi si è congratulato con gli insorti di Tripoli, mentre il governo smentisce le voci che indicavano una disponibilità dell’isola di accogliere il colonnello Gheddafi o i suoi collaboratori: “Non accetteremo mai né Gheddafi, né ufficiali dal suo regime sul suolo maltese,” ha detto il portavoce del ministero degli esteri, aggiungendo che “contro Gheddafi c’è un mandato di cattura internazionale che applicheremo se arriverà qui”.

10,30. Almeno 1.300 le vittime nelle ultime 24 ore
Almeno 1.300 persone sarebbero morte nelle ultime 24 ore di combattimenti in Libia tra i ribelli e i lealisti del colonnello Muammar Gheddafi. Lo ha riferito Moussa Ibrahim, portavoce di Gheddafi, durante una conferenza stampa trasmessa in diretta dalla tv al-Jazeera. Ibrahim ha quindi sottolineato che 5.000 persone sono rimaste ferite nella battaglia per il controllo della capitale nordafricana e ha indicato la Nato come responsabile del “bagno di sangue”. Il portavoce ha infine affermato che il paese ha ancora bisogno di Gheddafi e che i libici dovrebbe essere incoraggiati a combattere in sostegno del colonnello.

10,10. Il Sudafrica smentisce: nessun aereo per Gheddafi
Il Sudafrica non ha inviato alcun aereo in Libia per agevolare l’esilio del colonnello Gheddafi. Lo ha fatto sapere il ministero degli Esteri sudafricano, stando a quanto riportato dal sito web della Bbc. Le dichiarazioni arrivano dopo le indiscrezioni circolate su una presunta disponibilità del paese africano a ospitare l’eventuale esilio del dittatore.

9,55. I ribelli stanno per prendere l’aeroporto di Tripoli
Secondo il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini, gli insorti libici stanno per prender il controllo dell’aeroporto di Tripoli, dopo che i cecchini che lo presidiavano si sono arresi. Alla trasmissione Unomattina, il ministro ha citato “nostre fonti”.

9,45. Per Gheddafi possibile esilio in Sudafrica
Sarebbero in corso colloqui tra l’entourage del colonnello Muammar Gheddafi e il Sud Africa, con l’obiettivo di individuare un esilio per il leader libico, dopo l’ingresso a Tripoli dei ribelli. Lo riferisce la tv satellitare al-Jazeera. Secondo fonti dell’emittente, è possibile che il colonnello voli a breve in Zimbabwe o in Angola, probabilmente a bordo di uno dei due aerei sudafricani che sarebbero atterrati nella notte a Tripoli.

9,35. I lealisti del colonnello Gheddafi controllano ancora il “20% di Tripoli”
Le truppe fedeli al leader libico controllerebbero ancora il un quinto del territorio della capitale Tripoli, mentre il resto sarebbe in mano ai ribelli. Lo ha riferito una fonte degli insorti alla tv al-Jazeera, precisando che in alcune zone della città sono ancora in corso combattimenti.

9,31. Giornalista russo ferito a Tripoli
Secondo i media russi, il giornalista Orkhan Jemal, corrispondente del giornale Izvestia, è rimasto ferito a una gamba da colpi di arma da fuoco nella capitale libica.

8,40. Gheddafi darebbe nascosto nell’ambasciata venezuelana a Tripoli
Il colonnello Gheddafi sarebbe nascosto all’interno dell’ambasciata del Venezuela a Tripoli. La voce circola con insistenza e ora è pubblicata anche dal sito web dell’opposizione al-Manara, che cita fonti dei ribelli. In mattinata, il presidente venezuelano Hugo Chavez, è intervenuto in sostegno del dittatore: “I governi ‘democratici’ europei, non tutti e si sa quali sono, stanno praticamente demolendo Tripoli con le bombe senza alcuna giustificazione.

8,37. La Corte internazionale dell’Aia reclama il figlio del colonnello
La Corte penale internazionale dell’Aja e i ribelli libici discuteranno oggi del trasferimento di Seif al-Islam, uno dei figli del colonnello Gheddafi, ricercato e arrestato per crimini contro l’umanità. Lo ha affermato dal procuratore capo della Cpi, Luis Moreno Ocampo, alla Cnn.

8,25. Esplosioni al bunker di Gheddafi
Un carro armato è stato visto uscire dal compound del colonnello Gheddafi. Lo riferiscono fonti degli insorti alla tv al-Jazeera. Forti esplosioni sarebbero state avvertite nei pressi della residenza del colonnello, nella zona centrale di Tripoli. Violenti combattimenti sarebbero ancora in corso nella zona sud della capitale.

8,20. I ribelli controllano Tripoli
I ribelli libici entrati a Tripoli controllerebbero almeno l’85% della città. I combattimenti continuano ma non si sa dove si nasconda il colonnello Muammar Gheddafi, che ha diffuso un breve messaggio audio che incita il popolo alla resistenza. I carri armati hanno lasciato il suo bunker del colonnello e stanno bombardando un quartiere della capitale, riferisce una fonte degli insorti alla tv al Jazira. Intanto i ribelli hanno dato un nuovo nomealla Piazza Verde di Tripoli: è la Piazza dei Martiri.

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