Giulio Tremonti ha parlato. Teatro dell’atteso intervento il forum Ambrosetti di Cernobbio. Sul piatto naturalmente una manovra mai così criticata e incerta. E dunque pronti via, il ministro dell’Economia fissa il punto: “‘Nel fare un provvedimento in quattro giorni puoi fare degli errori”. Già perché quel documento stilato sul finire di agosto fu fatto in fretta e furia con la spada di damocle dei mercati mondiali in picchiata. E comunque sia “in tutte le democrazie, non solo in Italia, i dibattiti sulle misure di austerità sono lunghi e complicati”. Tremonti cita gli Stati Uniti: “Non è che un dibattito come quello degli Usa che è durato drammaticamente per settimane, fosse edificante sul piano politico”. Quindi prosegue: “In un meccanismo democratico non mi fa scandalo che uno tiri fuori delle idee. E’ importante che l’opinione pubblica distingua tra ciò che è idea di un parlamentare o di un gruppo di parlamentari, tra cosa è emendamento e che cosa alla fine è il provvedimento”.
Insomma, Tremonti mette le mani avanti. E mentre ieri Agelino Alfano ha rilanciato sulla candidatura di Berlusocni per il 2013 bocciando in partenza l’ipotesi delle primarie (uscita che ha inevitabilmente indispettito la Lega nord), il capo di Venti Settembre avverte: ” ‘Nessuno ha la bacchetta magica”. Meglio: ” Se si usassero le bacchette giuste con l’armonia giusta sarebbe nell’interesse del nostro Paese”.
Intervento breve ma ficcante quello del minsitro che nel sciorinare parole non ha dimenticata di lanciare una stoccata ad Emma Marcegaglia, intervenuta poco prima. “Della manovra – prosegue Tremonti – do una valutazione diversa da quella fatta dal presidente Marcegaglia. Ci sono 14 miliardi di tagli e 6 di tasse. E non viceversa”.
I contenuti, dunque. Tremonti li accenna. A partire dalla lotta all’evasione. Qui, si sa, l’obiettivo del governo è quello di recuperare il massimo possibile. “Credo – ha detto – che ci sia stato un cambiamento fondamentale nella lotta all’evasione con l’obiettivo di convincere a dichiarare un po’ di più. Credo che ci siano i margini per un’azione civile, di equità e non di repressione selvaggia”.
Una delle prime ricette da adottare per Tremonti gli eurobond sono “il destino di questo continente”. Il ministro ha spiegato che “manca un driver per lo sviluppo, non vedo modelli che funzionano. Ci hanno detto di liberalizzare, ci hanno detto che il modello che funziona è quello liberale”. Ma secondo Tremonti, né l’uno né l’altro modello ha mostrato “una grande efficacia economica”. Per questo motivo, secondo Tremonti, occorre “un modello basato su un diver di grandi investimenti pubblici e questo vuol dire eurobond. E’ una grande idea, l’emissione di titoli per il finanziamento di investimenti”. In merito alle polemiche “strumentali eppure legittime”, Tremonti ha chiesto: “Come mai se fosse interesse solo italiano la proposta e’ appoggiata anche dalla City di Londra? Questo va oltre il destino del nostro Paese”. “Penso che non ci siano alternative – ha concluso – o si fanno eurobond o abbiamo grandi criticità”.
Dopo tanti attacchi degli organi di stampa berlusconiani, oggi, lo stesso Tremonti ha incassato la fiducia addirittura di Giuliano Ferrara che sul Foglio ha avvertito il premier: ”Caro presidente lasci stare Tremonti, la supplico. Ha un carattere insopportabile, ha fatto come tutti molti errori, le fa personalmente venire l’orticaria, l’idea di scaricare su lui l’ondata di antipatia fiscale che oggi si indirizza sul governo sul governo è una di quelle tentazioni alle quali è difficile resistere, e lei come Oscar Wilde, a tutto sa resistere tranne che alle tentazioni. Tuttavia non è saggio anche solo pensare di far fuori il ministro dell’Economia, non è prudente e non è una mossa tempestiva”. E’ l’appello di Giuliano Ferrara, direttore del Foglio, che dalle colonne del Giornale chiede al premier di “lasciare stare Tremonti”. “Casini – scrive Ferrara – fu cacciato alla vigilia delle ultime elezioni politiche. Le dissi e scrissi a quel tempo che era un bell’azzardo(…) Mi permisi di dirle e di scrivere che Letta, con la sua maestria di governo, si sarebbe trovato maluccio tra Tremonti e Maroni senza il pattuglione democristiano che da sempre lo aiutava nelle famose triangolazioni della politica. E così e andata. (…) Ora con Tremonti lei si sta esponendo e un altro azzardo personale, umorale, caratteriale di quelli che piacciono ai suoi tifosi e anche a me (…) ma senza esagerare presidente. Metta dunque la sordina alle polemiche(…) deluda i suoi sostenitori più accaniti(..), ma metta giù le mani dal ministero del“Economia”.
Economia & Lobby
Manovra, Tremonti: “Fatta in quattro giorni
Ma gli Eurobond ci salveranno”
Gli inquilino di via Venti Settembre difende la manovra. Per uscire dalla crisi resta decisivo l'Eurobond. Quinbdi incassa la fiducia di Giuliano Ferrara che sul Foglio avverte il Cavaliere: "Lasci stare il ministro"
Giulio Tremonti ha parlato. Teatro dell’atteso intervento il forum Ambrosetti di Cernobbio. Sul piatto naturalmente una manovra mai così criticata e incerta. E dunque pronti via, il ministro dell’Economia fissa il punto: “‘Nel fare un provvedimento in quattro giorni puoi fare degli errori”. Già perché quel documento stilato sul finire di agosto fu fatto in fretta e furia con la spada di damocle dei mercati mondiali in picchiata. E comunque sia “in tutte le democrazie, non solo in Italia, i dibattiti sulle misure di austerità sono lunghi e complicati”. Tremonti cita gli Stati Uniti: “Non è che un dibattito come quello degli Usa che è durato drammaticamente per settimane, fosse edificante sul piano politico”. Quindi prosegue: “In un meccanismo democratico non mi fa scandalo che uno tiri fuori delle idee. E’ importante che l’opinione pubblica distingua tra ciò che è idea di un parlamentare o di un gruppo di parlamentari, tra cosa è emendamento e che cosa alla fine è il provvedimento”.
Insomma, Tremonti mette le mani avanti. E mentre ieri Agelino Alfano ha rilanciato sulla candidatura di Berlusocni per il 2013 bocciando in partenza l’ipotesi delle primarie (uscita che ha inevitabilmente indispettito la Lega nord), il capo di Venti Settembre avverte: ” ‘Nessuno ha la bacchetta magica”. Meglio: ” Se si usassero le bacchette giuste con l’armonia giusta sarebbe nell’interesse del nostro Paese”.
Intervento breve ma ficcante quello del minsitro che nel sciorinare parole non ha dimenticata di lanciare una stoccata ad Emma Marcegaglia, intervenuta poco prima. “Della manovra – prosegue Tremonti – do una valutazione diversa da quella fatta dal presidente Marcegaglia. Ci sono 14 miliardi di tagli e 6 di tasse. E non viceversa”.
I contenuti, dunque. Tremonti li accenna. A partire dalla lotta all’evasione. Qui, si sa, l’obiettivo del governo è quello di recuperare il massimo possibile. “Credo – ha detto – che ci sia stato un cambiamento fondamentale nella lotta all’evasione con l’obiettivo di convincere a dichiarare un po’ di più. Credo che ci siano i margini per un’azione civile, di equità e non di repressione selvaggia”.
Una delle prime ricette da adottare per Tremonti gli eurobond sono “il destino di questo continente”. Il ministro ha spiegato che “manca un driver per lo sviluppo, non vedo modelli che funzionano. Ci hanno detto di liberalizzare, ci hanno detto che il modello che funziona è quello liberale”. Ma secondo Tremonti, né l’uno né l’altro modello ha mostrato “una grande efficacia economica”. Per questo motivo, secondo Tremonti, occorre “un modello basato su un diver di grandi investimenti pubblici e questo vuol dire eurobond. E’ una grande idea, l’emissione di titoli per il finanziamento di investimenti”. In merito alle polemiche “strumentali eppure legittime”, Tremonti ha chiesto: “Come mai se fosse interesse solo italiano la proposta e’ appoggiata anche dalla City di Londra? Questo va oltre il destino del nostro Paese”. “Penso che non ci siano alternative – ha concluso – o si fanno eurobond o abbiamo grandi criticità”.
Dopo tanti attacchi degli organi di stampa berlusconiani, oggi, lo stesso Tremonti ha incassato la fiducia addirittura di Giuliano Ferrara che sul Foglio ha avvertito il premier: ”Caro presidente lasci stare Tremonti, la supplico. Ha un carattere insopportabile, ha fatto come tutti molti errori, le fa personalmente venire l’orticaria, l’idea di scaricare su lui l’ondata di antipatia fiscale che oggi si indirizza sul governo sul governo è una di quelle tentazioni alle quali è difficile resistere, e lei come Oscar Wilde, a tutto sa resistere tranne che alle tentazioni. Tuttavia non è saggio anche solo pensare di far fuori il ministro dell’Economia, non è prudente e non è una mossa tempestiva”. E’ l’appello di Giuliano Ferrara, direttore del Foglio, che dalle colonne del Giornale chiede al premier di “lasciare stare Tremonti”. “Casini – scrive Ferrara – fu cacciato alla vigilia delle ultime elezioni politiche. Le dissi e scrissi a quel tempo che era un bell’azzardo(…) Mi permisi di dirle e di scrivere che Letta, con la sua maestria di governo, si sarebbe trovato maluccio tra Tremonti e Maroni senza il pattuglione democristiano che da sempre lo aiutava nelle famose triangolazioni della politica. E così e andata. (…) Ora con Tremonti lei si sta esponendo e un altro azzardo personale, umorale, caratteriale di quelli che piacciono ai suoi tifosi e anche a me (…) ma senza esagerare presidente. Metta dunque la sordina alle polemiche(…) deluda i suoi sostenitori più accaniti(..), ma metta giù le mani dal ministero del“Economia”.
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Palermo, 9 mar. (Adnkronos) - I vigili del fuoco del Comando provinciale di Palermo resteranno per tutta la notte tra via Quintino Sella e via Gaetano Daita per tenere sotto controllo l'edificio in cui ieri mattina si è propagato un vasto incendio che ha distrutto l'appartamento all'ultimo piano dell'ex sottosegretario alla Salute, Adelfio Elio Cardinale, e della moglie, l'ex magistrato Annamaria Palma. I due sono riusciti a mettersi in salvo, tutti i residenti sono stati evacuati, un uomo di 80 anni è rimasto intossicato. "Le fiamme sono state circoscritte e non si propagano più. Sono in corso adesso le operazioni di bonifica che consistono nello smassamento della parte combusta e nello spegnimento dei focolai residui. Per tutta la notte sul posto sarà effettuato un servizio di vigilanza antincendio", ha spiegato in serata all'Adnkronos Agatino Carrolo, direttore regionale dei vigili del fuoco della Sicilia, da ieri mattina sul luogo del rogo.
"Abbiamo dovuto tagliare il tetto con le motoseghe. I miei uomini hanno lavorato a 25 metri su un piano inclinato di 30 gradi e abbiamo lavorato con la dovuta cautela. Tagliato il tetto si impedisce alle fiamme di propagarsi. Quindi rimangono da effettuare le operazioni di bonifica, di rimozione del materiale combusto e laddove ci sono dei focolai residui spegnerli. Oltre a questo si prevede di effettuare un'operazione di vigilanza antincendio ceh consiste in un presidio fisico a vigilare lo stato dei luoghi fino a quando non ci sarà più bisogno", ha detto.
E ha aggiunto: "Ci siamo trovati ad operare ad un altezza di 25 metri dal piano di calpestio. Dobbiamo spegnere un incendio importante di un tetto di circa 400 mq di falde e le fiamme sono particolarmente insidiose perché questa combustione è caratterizzata dal cosiddetto fuoco covante ossia una combustione in condizione di sotto ossigenazione che corre nello spazio di ventilazione del tetto. Quindi in superficie non si vede nulla ma ad un certo punto le fiamme affiorano dove è possibile".
Roma, 8 mar (Adnkronos) - "Non c’è molto da dire, se non che mi vergogno e che mi dispiace molto. Il Pd è germogliato dalle tradizioni più alte e più nobili della storia politica del Paese. Ha nel suo dna l’europeismo. Ed è di tutta evidenza che non può essere questo il nostro posizionamento". Lo scrive sui social Pina Picierno rispondendo alle proteste sui social per il post del Pd sulla questione del piano di Difesa Ue in cui si legge 'bravo Matteo' a proposito delle posizioni di Matteo Salvini.
"Mi vergogno, infatti. E sono allibita", aggiunge la vice presidente del Parlamento europeo.
Roma, 8 mar (Adnkronos) - "Ma vi siete bevuti il cervello Elly Schlein? Vi mettete a scimiottare Salvini. I riformisti sono vivi? Hanno qualcosa da dire? Paolo Gentiloni, Lorenzo Guerini certificate la vostra esistenza in vita al netto di Pina Picierno e Filippo Sensi". Lo scrive sui social Carlo Calenda, rilanciando un post del Partito democratico sulla questione del piano di Difesa Ue in cui tra l'altro si legge 'bravo Matteo' a proposito delle posizioni di Salvini.
Roma, 8 mar (Adnkronos) - "In Italia si aggira un tizio - si chiama Andrea Stroppa - che rappresenta gli interessi miliardari e le intrusioni pericolose di Elon Musk. Dopo avere espresso avvertimenti vagamente minatori e interferito sull’attività di governo, questo Stroppa ha insultato due giornalisti, Fabrizio Roncone e la moglie Federica Serra, con il metodo tipico dell’intimidazione". Lo dice il senatore del Pd Walter Verini.
"Esprimiamo solidarietà ai due giornalisti. E ci chiediamo anche cosa aspetti Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio di questo Paese, a far sentire la sua voce contro queste ingerenze, questi attacchi, questi tentativi di intimidazione a giornalisti e giornali”, aggiunge il capogruppo Pd in Antimafia.
Roma, 8 mr (Adnkronos) - "Mentre il dibattito politico italiano viene inevitabilmente attratto dalla demagogia, da Trump arriva un’altra sberla: l’ipotesi del ritiro di 35.000 soldati americani dalla Germania. Si va di cigno nero in cigno nero, ma tutto questo sembra non ridestare dalla bolla della politica politicante il governo". Lo scrive sui social il senatore Enrico Borghi, vicepresidente di Italia Viva.
"Oggi il Capitano ha animato i suoi gazebo nei fatti contro la linea della Premier e dell’altro Vicepremier (che dovrebbe essere il Ministro degli Esteri). Di fronte a questi scenari, serve un soprassalto di responsabilità. Oggi - aggiunge Borghi - di fronte agli sviluppi della guerra in Ucraina e alla svolta anti-Nato di Trump sono in gioco le nostre libertà democratiche: questo è il tema chiave di questi anni".
Washington, 8 mar. (Adnkronos) - E' stata eseguita tramite fucilazione la condanna a morte di Brad Keith Sigmon, che aveva scelto il plotone di esecuzione alla sedia elettrica e all'iniezione letale, i metodi adottati dalla South Carolina per le pene capitali. La Corte Suprema dello Stato aveva rifiutato l'ultima richiesta di sospensione dell'esecuzione, la prima tramite fucilazione eseguita negli Stati Uniti in 15 anni.
Il legale dell'uomo, condannato a morte per l'omicidio dei genitori della sua ex fidanzata con una mazza da baseball, ha spiegato al Washington Post che il suo assistito ha scelto il plotone di esecuzione perché "ha paura" ed è preoccupato per le possibili sofferenze provocate dall'iniezione letale, il cui procedimento, ha aggiunto il legale, viene "tenuto segreto".
Secondo quanto riferiscono i media americani, un plotone di esecuzione di tre agenti ha sparato all'uomo da una distanza di circa 4,6 metri all'interno del Broad River Correctional Institution nella capitale dello stato Columbia.
I giornalisti che hanno assistito all'esecuzione da dietro un vetro antiproiettile hanno affermato che Sigmon indossava una tuta nera con un piccolo bersaglio rosso fatto di carta o stoffa sul cuore. In una dichiarazione finale letta dal suo avvocato, Gerald King, Sigmon ha dichiarato di voler inviare un messaggio di "amore e un invito ai miei fratelli cristiani ad aiutarci a mettere fine alla pena di morte".
Al condannato è stato quindi messo in testa un cappuccio e circa due minuti dopo il plotone di esecuzione, composto da volontari del South Carolina Department of Corrections, ha sparato attraverso fessure in un muro.
Da quando è stata reintrodotta la pena di morte negli Usa nel 1976 sono state eseguite solo tre condanne a morte per fucilazione, tutte nello Utah, nel 1977, nel 1996 e nel 2000.
Roma, 8 mar. (Adnkronos) - “Il risultato record raggiunto con il 2x1000 per il 2024 consente al Partito democratico un investimento straordinario sui territori: questa settimana abbiamo inviato oltre un milione di euro alle nostre articolazioni regionali e provinciali, che si somma alle 440.000 euro già anticipate. Si tratta solo del 70% di quanto pattuito, in quanto lo Stato non ha ancora trasferito l’intero 2x1000 spettante ai partiti politici. Ma noi invieremo comunque entro marzo il restante 30%, superando in totale i 2 milioni di euro relativi al solo 2024. Se sommiamo queste risorse al mezzo milione di euro trasferito lo scorso anno, possiamo calcolare che, in questi due anni di segreteria, il Pd nazionale ha trasferito ai territori più del doppio delle risorse trasferite negli otto anni precedenti sommati insieme, cioè dalla fine del finanziamento pubblico al 2022". Lo sottolinea il tesoriere del Pd, Michele Fina.
"Oggi -aggiunge- possiamo farlo perché sta arrivando a compimento una grande opera di risanamento del nostro bilancio, ma soprattutto perché abbiamo fatto fin dall’inizio una scelta precisa: investire per sostenere la partecipazione, l'attività politica e, in ultima istanza, la democrazia nel Paese. Abbiamo unito tutti i livelli del partito in un unico sforzo corale. Per questo nel 2024 siamo risultati il primo partito in assoluto con 10.286.000 circa di risorse, con una crescita di 3 milioni in due anni e ben 628.000 contribuenti che ci hanno scelto. È il dato più alto della nostra storia”.
“In un tempo in cui -le democrazie liberali sono messe in discussione dalla prepotenza finanziaria di plurimiliardari stranieri e dalla forza economica delle big tech, il Partito democratico -aggiunge la segretaria Elly Schlein- riparte dai territori, dal coinvolgimento della base, dal riacquisto e riapertura delle sedi, dalla formazione politica".