”Contro di me vi è stato un vero e proprio massacro mediatico”. A sostenerlo è l’ex braccio destro di Giulio Tremonti, Marco Milanese, intervenendo in giunta per le autorizzazioni della Camera. Che domani dovrà pronunciarsi definitivamente sulla richiesta di arresto della procura di Napoli che indaga sulla P4.
Milanese ha criticato anche l’invio in giunta, da parte dei pm, dell’interrogatorio dell’ex capo della Guardia d finanza, Cosimo D’Arrigo. E ha smentito categoricamente di aver ricevuto una delega in esclusiva sulle Fiamme gialle da parte del ministro Tremonti. Il parlamentare del Pdl ha chiesto come mai i magistrati abbiano sentito solo D’Arrigo il quale, se aveva davvero tutti questi problemi con la GdF, non si riesce a capire “perché non ne abbia parlato con il ministro”. Milanese ha quindi sostenuto che il suo unico accusatore è Viscione. Tutti gli altri, ha ribadito, hanno negato di avergli dato dei soldi.
Sul risultato del voto di domani peserà la decisione del Carroccio, che nel tardo pomeriggio ha scoperto le sue carte: in giunta – ha annunciato il componente leghista Luca Paolini – voteremo contro l’arresto di Milanese, ma in Aula sarà lasciata libertà di coscienza ai deputati del partito. Le sue parole sono arrivate qualche ora dopo quelle di Marco Reguzzoni: “Aspettiamo di capire cosa faranno i nostri componenti in Giunta per le autorizzazioni – ha detto il capogruppo della Lega alla Camera – anche sul caso di Alfonso Papa, abbiamo avuto un comportamento coerente tra Giunta e Aula. Poi abbiamo avuto un orientamento del gruppo prevalente lasciando a ognuno libertà di coscienza”. Una scelta che alla fine si è riassunta in una battuta del leader del Carroccio Umberto Bossi: “A me – ha detto – non piace fare arrestare la gente”.
Dopo che la giunta avrà espresso il suo parere, l’Aula della Camera si esprimerà sulla richiesta di arresto il 22 settembre, come ha deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio.
Giustizia & Impunità
Lega: no all’arresto di Milanese. Bossi: “Non mi piace fare arrestare la gente”
Domani la giunta per le autorizzazioni della Camera si esprime sulle misure cautelari chieste dalla procura di Napoli nei confronti dell'ex braccio destro del ministro Tremonti. Il 22 settembre il voto in Aula, dove il carroccio lascerà libertà di coscienza
”Contro di me vi è stato un vero e proprio massacro mediatico”. A sostenerlo è l’ex braccio destro di Giulio Tremonti, Marco Milanese, intervenendo in giunta per le autorizzazioni della Camera. Che domani dovrà pronunciarsi definitivamente sulla richiesta di arresto della procura di Napoli che indaga sulla P4.
Milanese ha criticato anche l’invio in giunta, da parte dei pm, dell’interrogatorio dell’ex capo della Guardia d finanza, Cosimo D’Arrigo. E ha smentito categoricamente di aver ricevuto una delega in esclusiva sulle Fiamme gialle da parte del ministro Tremonti. Il parlamentare del Pdl ha chiesto come mai i magistrati abbiano sentito solo D’Arrigo il quale, se aveva davvero tutti questi problemi con la GdF, non si riesce a capire “perché non ne abbia parlato con il ministro”. Milanese ha quindi sostenuto che il suo unico accusatore è Viscione. Tutti gli altri, ha ribadito, hanno negato di avergli dato dei soldi.
Sul risultato del voto di domani peserà la decisione del Carroccio, che nel tardo pomeriggio ha scoperto le sue carte: in giunta – ha annunciato il componente leghista Luca Paolini – voteremo contro l’arresto di Milanese, ma in Aula sarà lasciata libertà di coscienza ai deputati del partito. Le sue parole sono arrivate qualche ora dopo quelle di Marco Reguzzoni: “Aspettiamo di capire cosa faranno i nostri componenti in Giunta per le autorizzazioni – ha detto il capogruppo della Lega alla Camera – anche sul caso di Alfonso Papa, abbiamo avuto un comportamento coerente tra Giunta e Aula. Poi abbiamo avuto un orientamento del gruppo prevalente lasciando a ognuno libertà di coscienza”. Una scelta che alla fine si è riassunta in una battuta del leader del Carroccio Umberto Bossi: “A me – ha detto – non piace fare arrestare la gente”.
Dopo che la giunta avrà espresso il suo parere, l’Aula della Camera si esprimerà sulla richiesta di arresto il 22 settembre, come ha deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio.
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Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Steve Witkoff, ha definito "inaccettabili" le ultime richieste di Hamas in merito al cessate il fuoco a Gaza. Riferendosi alla conferenza del Cairo di inizio mese, l'inviato statunitense per il Medio Oriente ha detto alla Cnn di aver "trascorso quasi sette ore e mezza al summit arabo, dove abbiamo avuto conversazioni davvero positive, che descriverei come un punto di svolta, se non fosse stato per la risposta di Hamas".
Hamas avrebbe insistito affinché i negoziati per un cessate il fuoco permanente iniziassero lo stesso giorno del prossimo rilascio di ostaggi e prigionieri palestinesi. Secondo Al Jazeera, Hamas ha anche chiesto che, una volta approvato l'accordo, i valichi di frontiera verso Gaza venissero aperti, consentendo l'ingresso degli aiuti umanitari prima del rilascio di Edan Alexander e dei corpi di quattro ostaggi. Inoltre, il gruppo ha chiesto la rimozione dei posti di blocco lungo il corridoio di Netzarim e l'ingresso senza restrizioni per i residenti di Gaza che tornano dall'estero attraverso il valico di Rafah.
"Abbiamo trascorso parecchio tempo a parlare di una proposta di ponte che avrebbe visto il rilascio di cinque ostaggi vivi, tra cui Edan Alexander, e anche, tra l'altro, il rilascio di un numero considerevole di prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane", ha detto Witkoff. "Pensavo che la proposta fosse convincente: gli israeliani ne erano stati informati e avvisati in anticipo". "C'è un'opportunità per Hamas, ma si sta esaurendo rapidamente", ha continuato Witkoff. " Con quello che è successo ieri con gli Houthi, ciò che è successo con il nostro ordine di attacco, incoraggerei Hamas a diventare molto più ragionevole di quanto non sia stato finora".
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha scoperto un nascondiglio di armi nel campo profughi di Nur Shams, fuori Tulkarem, nella Cisgiordania settentrionale. Lo ha reso noto l'Idf, precisando che sono state rinvenute diverse borse contenenti armi, una delle quali conteneva anche un giubbotto con la scritta 'Unrwa'. Le armi confiscate sono state consegnate alle forze di sicurezza per ulteriori indagini.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un missile lanciato dagli Houthi è caduto a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai. Lo ha riferito la radio dell'esercito israeliano, aggiungendo che l'Idf sta indagando per stabilire se il missile fosse diretto contro Israele.
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.