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Parigi, il centrodestra dichiara guerra ai rumeni

Il ministro degli Interni Guéant ha presentato il suo piano contro i "giovani delinquenti rumeni": divieto di elemosina ai Champs-Elysées e rimpatri coatti per minorenni. I socialisti: "Politica del capro espiatorio in vista delle presidenziali"
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Giro di vite contro “i giovani delinquenti rumeni”. E’ questa l’ultima priorità di Claude Guéant, ministro degli Interni e fedelissimo di Nicolas Sarkozy. Il problema della microdelinquenza per le strade del centro di Parigi esiste e prende di mira soprattutto i turisti stranieri, spesso vittime di piccoli furti. Ma è anche vero che i romeni sono solo il 2 per cento del totale dei condannati ogni anno in Francia.

D’ora in poi, al primo errore con la giustizia, questi minorenni saranno subito espulsi e rispediti nel loro Paese. Guéant ha avviato, inoltre, un’azione di “pulizia” degli Champs-Elysées dai questuanti, in maggioranza rom di nazionalità romena. Il ministro ha annunciato che “già da questa settimana la prefettura proibirà a chiunque di fare l’elemosina sulla strada”. Chi non rispetterà il decreto, pagherà una multa di 38 euro, verrà catalogato dalla polizia e bandito dagli Champs in futuro.

Per annunciare questi provvedimenti, Guéant è sceso sull’avenue “più bella del mondo”, come la chiamano i parigini (anche se nel tempo è diventata un’accozzaglia di boutique a uso e consumo dei nuovi ricchi dei Paesi emergenti). Monsieur le ministre si è presentato circondato da uno stuolo di guardie del corpo e ha parlato a una selva di telecamere con fare minaccioso.

Guéant, espressione della destra dell’Ump, il partito conservatore di Sarkozy, già uno degli ispiratori della caccia ai rom organizzata nell’estate 2010, ha promesso “una battaglia senza pietà contro la delinquenza rumena”. Il riferimento, appunto, non è esplicitamente ai rom, ma ai romeni, la nazionalità preponderante di coloro che appartengono a quell’etnia. Il ministro si è fatto addirittura accompagnare a un bancomat da un agente di polizia specializzato in frodi sulle carte di credito. Guéant ha infilato la sua e l’altro gli ha spiegato come i rom riescono a individuare coordinate bancarie e pin degli incauti turisti. Il membro dell’esecutivo ha poi sciorinato una serie di dati: “Su ogni 10 persone rinviate a giudizio a Parigi, una è rumena. E sul totale dei fermati dalla polizia, la metà è rappresentata da minorenni. Nei primi sette mesi del 2011 – ha continuato – circa 1.200 cittadini della Romania sono stati rinviati a giudizio a Parigi. Nel frattempo la polizia ne ha fermati 4.500 contro i 2.500 dello stesso periodo dell’anno scorso. Significa il 90% di crescita”.

Il divieto dell’elemosina sugli Champs scatterà per sei mesi. E’ una misura sperimentale che nel frattempo dovrebbe essere estesa ad altri quartieri di Parigi e ad altre città francesi. Quanto ai rimpatri dei minorenni, condannati anche per la prima volta dalla giustizia, se hanno i genitori in Francia, verranno rinviati a Bucarest con un biglietto di sola andata assieme a tutta la famiglia. Oppure saranno portati da soli fino in Romania e lì affidati ai servizi sociali nazionali. Nei prossimi giorni si insedierà nella Capitale un magistrato in arrivo da Bucarest che aiuterà la polizia a organizzare i trasferimenti.

Le polemiche intanto non mancano. I socialisti parlano di “una politica del capro espiatorio” in vista delle presidenziali del 2012. Edouard Donnelly, presidente di Hors la rue, un’associazione di difesa dei minorenni stranieri, sottolinea che “la Romania non può occuparsi di questi ragazzi nelle migliori condizioni. E poi bisogna smantellare le organizzazioni criminali che li sfruttano, prima di rimandarli a casa loro. Altrimenti ritorneranno. Appena possibile”.

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