Certificati di malattia trasmessi solo online, per volere del ministro Brunetta. Da oggi, anche per il settore privato, il certificato medico attestante l’assenza per malattia dei dipendenti sarà inviato dal medico o dalla struttura sanitaria pubblica che lo rilascia, direttamente all’Inps per via telematica. Una volta ricevuto il documento, l’Inps lo invierà attraverso Internet all’amministrazione di appartenenza del lavoratore.
Sei mesi fa, all’avvio della procedura, limitata inizialmente al settore pubblico, i medici di famiglia avevano evidenziato le falle del sistema, come le lunghe attese nel corso della connessione e i blocchi del sito dove registrare i dati.
Vi erano poi altri problemi, come quello del lavoratore ammalato cosiddetto “intrasportabile”, cioè così grave da non potersi recare presso lo studio medico: il medico lo visitava a casa, ma non poteva stampare il certificato di malattia da consegnare in copia al lavoratore perchè non poteva portarsi dietro l’intero ambulatorio, né era presumibile che il lavoratore fosse dotato di stampante da connettere al volo al portatile del medico. Conclusione: il lavoratore intrasportabile doveva poi “recarsi” presso lo studio medico per ottenere copia del certificato, se non si voleva fosse il medico a fare il secondo giro di tutti gli intrasportabili per consegnare le copie dei certificati.
Altro caso quello del medico con ambulatorio in campagna o in un piccolo centro, vicino al domicilio dei propri assistiti ma lontano da una connessione Internet, per cui il medico doveva costringere gli ammalati a recarsi nuovamente in altra sede meglio collegata, per la visita ovvero per il ritiro della copia. Anche qui annullato il vantaggio per il lavoratore ammalato, che si sentiva pure beffato.
Con la consegna da parte del medico al lavoratore del solo numero di protocollo della pratica invece che dell’attestato cartaceo, sembrano superati tali problemi. Tuttavia si fa ricadere sul lavoratore l’onere di reperire sul sito dell’Inps la propria copia e l’onere di stamparla, come se tutti fossero attrezzati con pc e stampante. Oppure si pensa che il lavoratore debba investire in questi strumenti informatici i soldi della spedizione delle raccomandate di cui viene vantato il risparmio grazie al nuovo metodo?
E immaginate di quanto aumenterà il traffico sul sito dell’Inps quando, oltre ai 200.000 medici ed ai milioni di datori di lavoro pubblici e privati interessati, si dovranno collegare anche tutti i lavoratori ammalati? Secondo i dati del ministero, nel periodo in cui lo strumento era applicato al solo settore pubblico (da aprile ad oggi) sono stati quasi 15 milioni i certificati medici trasmessi all’Inps per via telematica. Prevedendone almeno il raddoppio a seguito dell’estensione al settore privato, saranno emessi nei prossimi sei mesi orientativamente 30 milioni di certificati, per ciascuno dei quali ci saranno 3 accessi al sito Inps: quelli di medico, datore di lavoro e lavoratore. 90 milioni di accessi. Chissà quanti, di fronte alla pagina Internet bloccata, rimpiangeranno il vecchio metodo…
Anche gli enti ospedalieri sottolineano le difficoltà del nuovo sistema, che intralcia la necessaria velocità dei procedimenti del pronto soccorso, già oberato di richieste. Inoltre emerge il problema delle guardie mediche, sprovviste per lo più, a quanto pare, della strumentazione necessaria.
Ciò senza contare l’ossessione del ministero per la lotta ai fannulloni e per la malintesa trasparenza, che rischia di trasformare la raccolta informatica di tanti dati delicati del personale pubblico in una bomba. Infatti in passato l’amministrazione veniva a conoscenza dei dati sanitari del dipendente assente per malattia ma senza la diagnosi, così come nel settore privato. Oggi, anche se il certificato giungerà al datore di lavoro (ad es. un ministero) sempre parzialmente oscurato, il sistema registrerà i dati completi immessi dal medico o dall’ospedale, riunendo in un unico data base 30-40 anni di episodi di malattia del lavoratore.
Ci diranno che sono state messe in atto tutte le misure a tutela della privacy dei dati sensibili, quali sono quelli sanitari (ma le prodezze degli hacker ci dimostrano quanto sia mal riposta l’eccessiva sicurezza), tuttavia ricordo che l’innovazione in questione proviene dallo stesso governo che ha recentemente proposto di inserire online i redditi dei contribuenti.
Rita Guma
Ingegnere, insegnante ed esperta di diritti
Cronaca - 14 Settembre 2011
Certificati medici online:
è progresso?
Certificati di malattia trasmessi solo online, per volere del ministro Brunetta. Da oggi, anche per il settore privato, il certificato medico attestante l’assenza per malattia dei dipendenti sarà inviato dal medico o dalla struttura sanitaria pubblica che lo rilascia, direttamente all’Inps per via telematica. Una volta ricevuto il documento, l’Inps lo invierà attraverso Internet all’amministrazione di appartenenza del lavoratore.
Sei mesi fa, all’avvio della procedura, limitata inizialmente al settore pubblico, i medici di famiglia avevano evidenziato le falle del sistema, come le lunghe attese nel corso della connessione e i blocchi del sito dove registrare i dati.
Vi erano poi altri problemi, come quello del lavoratore ammalato cosiddetto “intrasportabile”, cioè così grave da non potersi recare presso lo studio medico: il medico lo visitava a casa, ma non poteva stampare il certificato di malattia da consegnare in copia al lavoratore perchè non poteva portarsi dietro l’intero ambulatorio, né era presumibile che il lavoratore fosse dotato di stampante da connettere al volo al portatile del medico. Conclusione: il lavoratore intrasportabile doveva poi “recarsi” presso lo studio medico per ottenere copia del certificato, se non si voleva fosse il medico a fare il secondo giro di tutti gli intrasportabili per consegnare le copie dei certificati.
Altro caso quello del medico con ambulatorio in campagna o in un piccolo centro, vicino al domicilio dei propri assistiti ma lontano da una connessione Internet, per cui il medico doveva costringere gli ammalati a recarsi nuovamente in altra sede meglio collegata, per la visita ovvero per il ritiro della copia. Anche qui annullato il vantaggio per il lavoratore ammalato, che si sentiva pure beffato.
Con la consegna da parte del medico al lavoratore del solo numero di protocollo della pratica invece che dell’attestato cartaceo, sembrano superati tali problemi. Tuttavia si fa ricadere sul lavoratore l’onere di reperire sul sito dell’Inps la propria copia e l’onere di stamparla, come se tutti fossero attrezzati con pc e stampante. Oppure si pensa che il lavoratore debba investire in questi strumenti informatici i soldi della spedizione delle raccomandate di cui viene vantato il risparmio grazie al nuovo metodo?
E immaginate di quanto aumenterà il traffico sul sito dell’Inps quando, oltre ai 200.000 medici ed ai milioni di datori di lavoro pubblici e privati interessati, si dovranno collegare anche tutti i lavoratori ammalati? Secondo i dati del ministero, nel periodo in cui lo strumento era applicato al solo settore pubblico (da aprile ad oggi) sono stati quasi 15 milioni i certificati medici trasmessi all’Inps per via telematica. Prevedendone almeno il raddoppio a seguito dell’estensione al settore privato, saranno emessi nei prossimi sei mesi orientativamente 30 milioni di certificati, per ciascuno dei quali ci saranno 3 accessi al sito Inps: quelli di medico, datore di lavoro e lavoratore. 90 milioni di accessi. Chissà quanti, di fronte alla pagina Internet bloccata, rimpiangeranno il vecchio metodo…
Anche gli enti ospedalieri sottolineano le difficoltà del nuovo sistema, che intralcia la necessaria velocità dei procedimenti del pronto soccorso, già oberato di richieste. Inoltre emerge il problema delle guardie mediche, sprovviste per lo più, a quanto pare, della strumentazione necessaria.
Ciò senza contare l’ossessione del ministero per la lotta ai fannulloni e per la malintesa trasparenza, che rischia di trasformare la raccolta informatica di tanti dati delicati del personale pubblico in una bomba. Infatti in passato l’amministrazione veniva a conoscenza dei dati sanitari del dipendente assente per malattia ma senza la diagnosi, così come nel settore privato. Oggi, anche se il certificato giungerà al datore di lavoro (ad es. un ministero) sempre parzialmente oscurato, il sistema registrerà i dati completi immessi dal medico o dall’ospedale, riunendo in un unico data base 30-40 anni di episodi di malattia del lavoratore.
Ci diranno che sono state messe in atto tutte le misure a tutela della privacy dei dati sensibili, quali sono quelli sanitari (ma le prodezze degli hacker ci dimostrano quanto sia mal riposta l’eccessiva sicurezza), tuttavia ricordo che l’innovazione in questione proviene dallo stesso governo che ha recentemente proposto di inserire online i redditi dei contribuenti.
Articolo Precedente
Tagli ai trasporti pubblici in Campania
Tra treni e bus soppresse 40mila corse
Articolo Successivo
E’ morto l’alpinista e scrittore Walter Bonatti
Reinhold Messner: “Era uno dei più grandi”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Mondo
Romania, l’aspirante presidente Georgescu fermato dalla polizia mentre va a depositare gli atti della candidatura. Al primo turno (annullato) aveva vinto
Mondo
Lavrov contro il piano di Macron e Starmer: “No all’opzione delle forze di pace. Gli europei incitano l’Ucraina a continuare il conflitto”
Economia & Lobby
Bruxelles affossa le speranze del ministro Pichetto: “Mai più gas russo”. Ma la partita è aperta
Gaza, 26 feb. (Adnkronos) - Hamas ha annunciato che l'ospedale europeo di Khan Yunis si sta preparando ad accogliere i 602 detenuti palestinesi che dovevano essere rilasciati da Israele sabato e la cui liberazione era stata rinviata. Si prevede che arriveranno nella Striscia di Gaza tra le 22 e la mezzanotte di oggi.
Roma, 26 feb (Adnkronos) - Pd e M5s hanno chiesto, nella Conferenza dei capigruppo della Camera, che la premier Giorgia Meloni riferisca in aula prima del 6 marzo, data del Consiglio Ue straordinario sull'Ucraina. "Vedremo, ma l'agenda della Meloni è molto impegnata", ha spiegato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani al termine della capigruppo.
"Speriamo che venga, non ci hanno dato molti margini ma riteniamo che per una cosa così importante doveva essere automatico. Ci è stato detto che ci sono degli impegni", ha spiegato il capogruppo del M5s Riccardo Ricciardi.
"La nostra è stata una richiesta molto pressante e ci auguriamo che il ministro Ciriani che ci ha detto che la avrebbe incontrata a breve ci possa dare una risposta. Questo Consiglio straordinario del 6 marzo richiede un confronto parlamentare inevitabile. Non è sufficiente aspettare le comunicazioni del 18 e 19 marzo. Ci auguriamo che la stessa presidente del Consiglio comprenda quanto sia necessario un confronto parlamentare sui temi della politica internazionale e dell'Ucraina nel caso specifico", ha spiegato la capogruppo del Pd Chiara Braga.
Roma, 26 feb (Adnkronos) - Si terrà il 5 marzo alla Camera la commemorazione di Nicola Calipari a 20 anni dalla sua scomparsa.
Roma, 26 feb. (Adnkronos) - "La vergogna dei centri per migranti in Albania si arricchisce giorno dopo giorno di altre perle. Non solo violano le leggi e le convenzioni internazionali; non solo sono uno sperpero ingente di risorse dei contribuenti; non solo restano sostanzialmente chiusi o tramutati in canili; oggi scopriamo, grazie ad una denuncia del sindacato Silp-Cgil, che i poliziotti italiani impegnati nella vigilanza non ricevono neanche il giusto compenso per la loro attività. Ritardi sui pagamenti degli straordinari, ma anche sulle altre voci della busta paga". Così il deputato democratico, Matteo Mauri, responsabile Sicurezza del Partito Democratico.
"Per il trattamento di missione all'estero, ad esempio, hanno ricevuto solo un acconto dall’agosto 2024 e nulla più. Si tratta di un trattamento inaccettabile per un personale che si è trovato senza colpa anche al centro di polemiche mediatiche proprio per la condizione di sostanziale inutilità della presenza in Albania. Il governo intervenga subito per mettere fine a questa doppia beffa e, soprattutto, faccia marcia indietro su un’operazione inutile, costosa e disumana”.
Roma, 26 feb. (Adnkronos) - Il seguito dell'esame della mozione sfiducia al ministro della Giustizia Carlo Nordio alla Camera si svolgerà martedì 4 marzo se conclusi i precedenti Odg, altrimenti giovedì 13 marzo. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio.
Roma, 26 feb. (Adnkronos) - "Due anni fa, nelle acque di Cutro, si consumava una delle più tragiche stragi di migranti nel Mediterraneo. Un’imbarcazione salpata dalla Turchia con oltre 180 persone a bordo, si è trasformata in una bara per almeno 94 di loro, tra cui donne e bambini. Una tragedia annunciata, che avrebbe potuto e dovuto essere evitata. Su questa strage pesa una responsabilità politica chiara". Così Angelo Bonelli parlamentare di Avs in una nota.
"Il governo di Giorgia Meloni, che dopo la tragedia si recò a Cutro per promettere che avrebbe inseguito gli scafisti 'lungo tutto il globo terracqueo', non ha mai fatto luce sulle scelte e sulle omissioni che hanno portato a quel naufragio. Perché l’allarme lanciato da Frontex non è stato accolto con la tempestività necessaria? Perché si è lasciata quella barca in balia delle onde, senza un intervento di soccorso adeguato? A due anni di distanza, il governo continua con la sua politica repressiva e propagandistica sull'immigrazione, senza affrontare le cause profonde delle migrazioni né garantire i salvataggi in mare. Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, con il suo linguaggio disumano – definendo le vittime un 'carico residuale' – ha incarnato la cinica indifferenza con cui questo esecutivo ha trattato la vicenda".
"Ma l’ipocrisia del governo Meloni non si ferma qui. Dopo aver promesso di dare la caccia agli scafisti, ha permesso che Mohammed Almasri – accusato dalla Corte penale internazionale di crimini contro l'umanità e crimini di guerra, ritenuto responsabile di omicidi, violenze sessuali e torture nella prigione di Mitiga a Tripoli, dove migliaia di migranti vengono rinchiusi e torturati – fosse scortato in Libia con un aereo di Stato. Un gesto che rivela, ancora una volta, la complicità del governo italiano con le milizie libiche responsabili di abusi indicibili nei confronti di uomini, donne e bambini che cercano di fuggire dall’inferno. La premier Meloni deve rispondere alla famiglie delle 94 vittime: perché non sono partiti mezzi adeguati che avrebbero potuto mettere in sicurezza l'imbarcazione sulla quale viaggiavano i migranti? Perché non è partita la Guardia costiera?. Oggi come allora chiediamo verità e giustizia per le vittime di Cutro e per i 30 mila migranti morti nel Mediterraneo in 10 anni: 1.452 (tra morti e dispersi) solo nel 2024", conclude Bonelli.
Roma, 26 feb (Adnkronos) - In vista della giornata della donna dell'8 marzo, la seduta del Question time della Camera di mercoledì 5 marzo sarà dedicata alla condizione socio economica femminile. Lo ha stabilito la Conferenza dei capigruppo di Montecitorio.