Curiosa nomina di sottogoverno che sicuramente non sarà dispiaciuta ai Responsabili, quel gruppetto di transfughi che tiene in vita col respiratore artificiale l’agonizzante governo B. Proprio nei giorni in cui la manovra economica attraversava il vaglio di Montecitorio per essere approvata con soli 14 voti di scarto, l’Isa (l’Istituto di sviluppo agroalimentare), la società finanziaria con socio unico il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, si è dotata di un nuovo amministratore delegato con pieni poteri nella persona di Annalisa Vessella, moglie del deputato campano dei Responsabili, Michele Pisacane. L’Isa è il braccio economico del ministero retto da Saverio Romano, big siciliano dei Responsabili, che come Pisacane proviene dall’Udc e insieme a Pisacane ha fondato il movimento dei ‘Popolari di Italia domani’.

L’Isa, si legge nel sito, è una società con la mission di “accrescere la capacità concorrenziale del sistema agroindustriale italiano sostenendo progetti di sviluppo secondo logiche di mercato con obiettivi di massima valorizzazione delle produzioni agricole nazionali”. In sostanza, promuove progetti di sviluppo agroindustriale presentati dagli imprenditori del ramo. Ancora bianca la pagina web dell’Isa dedicata al nuovo amministratore delegato, che faceva già parte del precedente Cda come semplice consigliere. Sul sito di settore www.foodweb.it, la Vessella viene descritta così: “Napoletana, laureata in Giurisprudenza, coniugata con una figlia, è esperta nella gestione di enti pubblici e di amministrazioni locali”. Tutto vero. Andrebbero però aggiunte le esperienze politiche del neo Ad. La Vessella, infatti, è anche consigliere regionale della Campania. Eletta nell’Udc, partito dal quale è uscita insieme al marito. E tutti ricordano la campagna elettorale condotta col cognome del marito.

La signora, sui manifesti elettorali, era ‘Pisacane’. Con l’obiettivo, dichiarato e condiviso in famiglia, di attingere a piene mani al serbatoio elettorale del deputato napoletano, all’epoca anche sindaco di Agerola. Ora Pisacane non lo è più. Sconfitto dal centrosinistra di Luca Mascolo, ha completamente spostato il baricentro della sua azione politica a Roma. Di quest’esperienza gli è rimasto un fastidioso ricordo: il rinvio a giudizio per peculato con l’accusa di aver utilizzato l’auto blu del Comune per attività relative al suo mandato parlamentare.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Vicenda Unipol, Ghedini: “Imputazione coatta per Berlusconi è incredibile”

next
Articolo Successivo

Lady Bossi “anima nera della Lega”
Un articolo scatena la faida nel Carroccio

next