Avvio di settimana decisamente negativo per le principali borse europee: Milano chiude in perdita, con il Ftse Mib a -3,17%. Il Ftse All Share cede il 3,11%. Londra segna -2,03%, Francoforte -2,83%. Parigi perde il 3% e Amsterdam il 2,52%.
Tra i più colpiti dagli ordini in vendite i bancari, in calo del 2,6%, gli assicurativi (-2,28%) e il settore auto (-2,8%). Sprofonda Finmeccanica (-8,6%), dopo essere stata in asta di volatilità in mattinata. Lo scandalo di escort e appalti non lascia quindi indifferente il mercato, alla luce anche delle recenti dimissioni del direttore commerciale Paolo Pozzessere e di un altro dirigente del gruppo, Salvatore Metrangolo, travolti dalla bufera giudiziaria. Nel comparto del credito il titolo più pesante è stato quello di Intesa SanPaolo, che ha perso il 4,11%, seguito da Generali, che ha segnato un ribasso finale del 3,57%. Tra le banche che hanno tentato di contenere il calo, c’è Unicredit (-1,32%) mentre il Banco popolare ha chiuso in positivo dell’1,53%.
Lo spread tra i titoli di stato italiani e i bund tedeschi sale a quota 379 dopo aver aperto a 364, mentre il differenziale tra i bonos spagnoli e gli equivalenti tedeschi è di 361 punti.
L’agenzia di rating Moody’s, che entro fine ottobre dovrebbe concludere la valutazione del rating del debito italiano (per un possibile declassamento) ha espresso oggi un giudizio negativo sulla manovra italiana. Nel “Weekly Credit Outlook” l’agenzia Usa scrive: “La manovra appesantisce ulteriormente bilanci” comunali e regionali “già allo stremo” e introduce “elementi di incertezza per quanto riguarda la distribuzione di poteri e responsabilità a livello locale”. Per quanto riguarda invece l’abolizione delle province, aggiunge il report, “le incertezze circa il piano per eliminare le 108 amministrazioni eccedono i potenziali benefici in termini di risparmi, almeno nel breve termine”, perché per la riforma costituzionale servirà “un lungo periodo di implementazione” e un “esteso dibattito politico”.
Le piazze europee risentono principalmente delle divisioni emerse dal vertice Ecofin in Polonia sugli aiuti alla Grecia. Il vertice è stato preceduto dalla riunione dell’Eurogruppo, che ha dato al paese guidato da Papandreu un ultimatum di due settimane. Questo è il tempo a disposizione del primo ministro per prendere le misure di bilancio necessarie per far quadrare i conti e ottenere la sesta tranche di aiuti da 8 miliardi di euro. Oggi la Borsa di Atene ha aperto in forte ribasso, registrando un -3,5% per poi assestarsi a -1,7%.
Intanto salgono i prestiti di emergenza della Banca Centrale Europea agli istituti di credito europei, a dimostrazione della difficoltà delle banche a prestarsi soldi l’un l’altra. Anche il programma di acquisto dei bond governativi da parte della Bce è in corso ma è temporaneo. Lo ha ribadito Erkki Liikanen, governatore della Banca di Finlandia e membro del consiglio direttivo della Bce. Il mese scorso l’istituto è intervenuto acquistando bond, soprattutto italiani e spagnoli, al ritmo di 15 miliardi di euro a settimana.
Wall Street apre in netto calo e conferma l’andamento negativo: il Doe Jones perde il 2,13%, il Nasdaq cede il 2,06%., in attesa del piano di riduzione del deficit del presidente Barack Obama.
Le borse asiatiche hanno chiuso ampliando le perdite, sull’onda del timore che l’economia possa rallentare ulteriormente nei restanti mesi del 2011 e nel 2012. Shanghai perde l’1,79%. Chiusura in forte ribasso anche per la borsa di Hong Kong che ha fatto registrare il peggiore risultato da luglio di due anni fa. L’indice Hang Seng ha chiuso a 18.917,95 punti, perdendone 537,36, a -2,76%. Tokyo resta chiusa per festività.
Chiusura in calo anche per la borsa indiana di Mumbai, con il Sensex a 16.745,35 punti (-1,11%).