”La disgregazione dell’euro porterà alla disgregazione dell’Europa”. Lo ha ribadito la cancelliera Angela Merkel oggi a Berlino. La cancelliera tedesca si è detta fiduciosa di ottenere un voto di maggioranza il prossimo 29 settembre, in occasione dell’approvazione del rafforzamento dell’Efsf, il fondo europeo salva-stati. La Merkel non ritiene che ci saranno problemi con i liberali, i partner euroscettici della coalizione di governo.
La cancelliera, probabilmente infastidita dalle dichiarazioni del ministro dell’Economia Philipp Roesler, su un default controllato della Grecia, ha richiamato gli esponenti del governo a“pesare le loro parole”. “Non dobbiamo intraprendere nulla in cui il risultato non possa essere calcolato. Questo è il mio approccio – ha ammonito la Merkel – e vale in ogni direzione, anche nel mio partito”. La cancelliera ha spiegato che bisogna proseguire con i salvataggi e la creazione di una rete di sicurezza per la zona euro per i paesi più deboli.
Intanto i paesi emergenti del Brics (Cina, India, Russia, Brasile e Sudafrica) hanno annunciato che continueranno a comprare titoli del debito pubblico europeo tramite l’Efsf. A rivelarlo è il giornale brasiliano Valor Economico. “Siamo molto contenti – dice Christophe Frankel, responsabile finanziario dell’Efsf – di vedere che i paesi del Brics stanno investendo nel nostro debito”. “Questo – aggiunge – rappresenta una diversificazione molto interessante rispetto ai nostri investitori base”.
Sulla necessità di preservare l’euro si è espresso oggi anche il ministro degli esteri francese, Alain Juppé. Nel corso del Consiglio delle Relazioni Estere a New York ha ribadito che Germania e Francia “non accetteranno il collasso dell’Eurozona, che significherebbe il tracollo dell’Europa”.