Signor Presidente, in questo momento, che è il peggiore della storia repubblicana, mi rivolgo a lei, certo di farlo a nome di moltissimi italiani, perché Lei è il capo di uno Stato ferito a morte e resta l’unico riferimento, l’Istituzione, ma anche la persona, a cui i cittadini guardano senza sarcasmo.
La tempesta che si sta scatenando su tutto il mondo industriale colpisce, in Italia, un Paese alla deriva, privo di governo, preda di corruzione e ricatti, travolto da conflitti autogenerati nei punti cruciali di raccordo delle sue istituzioni. Tutti i Paesi ricchi possono essere preda di speculazione. L’Italia è una preda inerte. Lei, Signor Presidente, non può contare – se fosse convocato il Parlamento – su una maggioranza politica, motivata, coerente. Essa è scomparsa, come hanno dimostrato ripetute prove elettorali e referendarie, ed è stata sostituita, nelle due Camere, da nuovi membri acquistati, volta per volta e voto per voto. E dunque ciò che presentano oggi come maggioranza non corrisponde al consenso che, nel 2008, aveva legittimato il governo. Lei, in Parlamento, avrà di fronte deputati e senatori che non sono pro o contro qualcosa. Sono a disposizione di una persona ricca e malata. Si sono dati l’unico compito di esultare e applaudire in piena tempesta, un uomo spaventato, incapace e inseguito da pesanti ricatti.
L’ultimo ricatto, forse persino più grave di quelli che trapelano dalle inchieste giudiziarie, è il ricatto di una parte politica, la Lega Nord che controlla tre importanti ministeri, tra cui il ministero dell’Interno e – allo stesso tempo – dichiara apertamente di lavorare alla secessione contro la Repubblica “unica e indivisibile” (art. 5 della Costituzione) e fa sequestrare dalla polizia italiana il tricolore, strappandolo dalle mani di cittadini che volevano testimoniare il legame con il loro, il nostro Paese. A quei cittadini sono state rivolte minacce e insulti di immensa volgarità in una piazza italiana alla presenza e con il concorso di importanti ministri del governo italiano. Signor Presidente, la irresponsabile farsa che l’Italia è costretta a vivere, tra ricatti e malavita che assediano il presidente del Consiglio, mentre un partito di governo esprime il suo disprezzo per la Repubblica e la tempesta economica si fa ancora più grave per mancanza di guida, molti italiani pensano che solo Lei possa prendere un’iniziativa legittima e condivisa. Ma gliela chiedono subito. Il silenzio è la porta accanto al buco nero del disastro.
Il Fatto Quotidiano, 20 settembre 2011
Furio Colombo
Giornalista e scrittore
Politica - 20 Settembre 2011
Secessione, Presidente intervenga
Signor Presidente, in questo momento, che è il peggiore della storia repubblicana, mi rivolgo a lei, certo di farlo a nome di moltissimi italiani, perché Lei è il capo di uno Stato ferito a morte e resta l’unico riferimento, l’Istituzione, ma anche la persona, a cui i cittadini guardano senza sarcasmo.
La tempesta che si sta scatenando su tutto il mondo industriale colpisce, in Italia, un Paese alla deriva, privo di governo, preda di corruzione e ricatti, travolto da conflitti autogenerati nei punti cruciali di raccordo delle sue istituzioni. Tutti i Paesi ricchi possono essere preda di speculazione. L’Italia è una preda inerte. Lei, Signor Presidente, non può contare – se fosse convocato il Parlamento – su una maggioranza politica, motivata, coerente. Essa è scomparsa, come hanno dimostrato ripetute prove elettorali e referendarie, ed è stata sostituita, nelle due Camere, da nuovi membri acquistati, volta per volta e voto per voto. E dunque ciò che presentano oggi come maggioranza non corrisponde al consenso che, nel 2008, aveva legittimato il governo. Lei, in Parlamento, avrà di fronte deputati e senatori che non sono pro o contro qualcosa. Sono a disposizione di una persona ricca e malata. Si sono dati l’unico compito di esultare e applaudire in piena tempesta, un uomo spaventato, incapace e inseguito da pesanti ricatti.
L’ultimo ricatto, forse persino più grave di quelli che trapelano dalle inchieste giudiziarie, è il ricatto di una parte politica, la Lega Nord che controlla tre importanti ministeri, tra cui il ministero dell’Interno e – allo stesso tempo – dichiara apertamente di lavorare alla secessione contro la Repubblica “unica e indivisibile” (art. 5 della Costituzione) e fa sequestrare dalla polizia italiana il tricolore, strappandolo dalle mani di cittadini che volevano testimoniare il legame con il loro, il nostro Paese. A quei cittadini sono state rivolte minacce e insulti di immensa volgarità in una piazza italiana alla presenza e con il concorso di importanti ministri del governo italiano. Signor Presidente, la irresponsabile farsa che l’Italia è costretta a vivere, tra ricatti e malavita che assediano il presidente del Consiglio, mentre un partito di governo esprime il suo disprezzo per la Repubblica e la tempesta economica si fa ancora più grave per mancanza di guida, molti italiani pensano che solo Lei possa prendere un’iniziativa legittima e condivisa. Ma gliela chiedono subito. Il silenzio è la porta accanto al buco nero del disastro.
Il Fatto Quotidiano, 20 settembre 2011
TRUMP POWER
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del governo, Berlusconi è inaiutabile”
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.