La Camera respinge l’arresto di Milanese Ma nella maggioranza ci sono 7 franchi tiratori
La casta salva l'ex braccio destro di Tremonti indagato nell'inchiesta P4. Il governo tiene nonostante sette disobbedienti. Prima del voto, il premier aveva incitato i suoi a "essere coesi contro Stato di polizia". Polemiche sull'assenza del ministro dell'Economia
Marco Milanese, ex braccio destro di Giulio Tremonti
La Casta ha salvato anche Marco Milanese. 312 sì contro 305 no e parere negativo della Camera all’arresto nei confronti dell’ex braccio destro del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, accusato di corruzione, rivelazione di segreti d’ufficio e associazione per delinquere nell’ambito dell’inchiesta P4. Si è trattato, però, di una vittoria striminzita. Le manette per il deputato Pdl, infatti, sono state evitate per soli 7 voti (forse 6, perché quello di Enrico Letta del Pd non sarebbe stato conteggiato). Anzi 3, se si considera che la maggioranza richiesta era di 309 preferenze contrarie all’arresto. E mentre i vertici di Pdl e Lega hanno subito convocato un vertice per comprendere chi fossero i disobbedienti, nella maggioranza è scoppiata la polemica sull’assenza di Tremonti, volato a Washington per la riunione del Fondo monetario internazionale. Per il sottosegretario Daniela Santanché, il comportamento del ministro del Tesoro è stato “semplicemente vergognoso”. In serata, però, è stato lo stesso Milanese ad ‘assolvere’ Tremonti, ampiamente giustificato “perché in missione all’estero”. Ma non basta: le frizioni tra Pdl e ministro restano. Come i dubbi sulla tenuta della coalizione che governa il Paese.
A votazione finita, davanti ai giornalisti Berlusconi si è dichiarato soddisfatto (rispetto al caso Papa, la maggioranza ha recuperato 29 voti), ma subito dopo ha incontrato il leader della Lega, Umberto Bossi. Il motivo? Forse comprendere l’identità degli assenti ingiustificati e, soprattutto, dei sette franchi tiratori che hanno votato a favore del carcere per Milanese, in seguito anche lui a colloquio privato col premier. Quest’ultimo, un attimo prima, ai cronisti che gli chiedevano se fosse arrabbiato per le inchieste che lo riguardano, ha risposto di essere sereno, “perché non ho mai fatto niente di male in vita mia. Anzi, quando posso faccio il bene degli altri”. Sulle intercettazioni del caso Tarantini, invece, il Cavaliere ribattuto col solito refrain: “Ma lo sapete, io sono un tipo a cui piace scherzare. Anche in quella telefonata in cui dicevo che me ne sono fatte otto, è ovvio che scherzavo. Nessuno potrebbe farlo”, così come sarebbe uno scherzo quel “faccio il premier a tempo perso” detto alla Polanco. “Solo una battuta, come se ne fanno tante al telefono” si è giustificato Berlusconi davanti ad alcuni parlamentari Pdl. «Io -ha detto Berlusconi – lavoro dalla mattina alla sera, lavoro venti ore al giorno. E invece la gente legge queste cose, non sente il tono scherzoso, e pensa che io me ne freghi del Paese».
Il salvataggio di Milanese è arrivata al termine di una mattinata convulsa, iniziata alle 9.35 con una riunione del Consiglio dei ministri tenutasi a Palazzo Chigi, in cui il Cavaliere ha incitato i suoi alla coesione sul voto di giornata. “Avanti col governo, no allo Stato di polizia, basta intercettazioni sui giornali e uniti contro le manette”: circa un’ora e mezza di incontro (iniziato alle 9.35 e finito alle 11.10), quindi, per ribadire quanto comunicato ieri dal premier al capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e per dare il via libera all’approvazione del piano per le infrastrutture entro la prossima settimana.
Il Cavaliere, inoltre, durante il Cdm sarebbe tornato a parlare anche delle intercettazioni del caso Lavitola-Tarantini e del loro ricatto ai suoi danni. “Contro di me è in atto una persecuzione da parte della solita magistratura politicizzata. Sembra di vivere in uno Stato di polizia” avrebbe detto il Cavaliere prima che iniziasse la riunione, per poi criticare aspramente la pubblicazione degli ascolti telefonici: “Non è possibile assistere ad una cosa del genere – sarebbe il pensiero del capo del governo – in questo modo si stravolge il senso anche di conversazioni puramente scherzose”. A riunione finita, le parole di Giancarlo Galan hanno aggiunto benzina sul fuoco dell’apprensione all’interno della maggioranza a pochi minuti dalla votazione. “Quando c’è voto segreto può accadere di tutto perché scattano meccanismi mentali che nessuno è in grado di prevedere” ha detto il ministro della Cultura, riferendosi a quanto accaduto per il caso di Alfonso Papa.
Sul piano puramente politico, invece, prima di entrare a Montecitorio Umberto Bossi ha seccamente smentito l’ipotesi dell’intesa che sarebbe stata trovata ieri con il presidente del Consiglio. Secondo alcune indiscrezioni, la Lega avrebbe votato contro l’arresto di Milanese – salvando di fatto l’esecutivo – in cambio di un passo indietro di Berlusconi a gennaio prossimo. Per il senatùr, tuttavia, “non esiste nessun accordo”.
Prima del verdetto, tuttavia, non poca preoccupazione tra i banchi della maggioranza, con i rappresentanti del Pdl che, calcolatrici dei telefonini alla mano, hanno fatto e rifatto i conti per esser sicuri di evitare l’arresto a Milanese. Con il senno di poi, il motivo di tanta agitazione è chiaro: si è corso il rischio di non avere i numeri per salvare dalle manette l’ex braccio destro di Tremonti. Che la giornata fosse di fondamentale importanza per il governo, poi, era testimoniato da un altro particolare: nella tribuna stampa di Montecitorio, infatti, c’era la folla delle grandi occasioni, con Bruno Vespa ed Enrico Mentana in prima fila.
Al momento delle dichiarazioni di voto, invece, nessuna sorpresa. Api, Idv, Pd, Udc e Fli favorevoli all’arresto del deputato; Lega e Pdl (Paniz:”C’è fumus persecutionis”) contrari. Poco prima, invece, nell’aula di Montecitorio è arrivato anche Silvio Berlusconi, che ha preferito non rilasciare nessuna dichiarazione ai giornalisti. Il premier ha salutato con grande affetto Umberto Bossi, da poco prima di lui in aula, dove tra i banchi della Lega era presente anche il ministro degli Interni, Roberto Maroni. Assenza rumorosa, invece, quella di Giulio Tremonti, in volo per Washington, dove prenderà parte alla riunione del Fondo monetario internazionale. Per alcuni parlamentari Pdl, la mancata partecipazione del ministro dell’Economia è stata “immorale”. Ben altri i termini scelti da Daniela Santanché: “E’ umanamente vergognoso che il ministro Tremonti oggi non fosse in aula. Nella vita, come in politica, bisogna essere uniti nella buona e nella cattiva sorte. Noi ci abbiamo messo la faccia in nome del garantismo e in difesa delle prerogative del Parlamento. Non abbiamo visto la sua ed è ingiustificabile”.
Alle 12.10 sono iniziate le procedure di voto. Il risultato dopo pochissimi minuti: 312 voti contro 305, la Casta ha salvato anche Marco Milanese. Per soli 7 voti. Missione raggiunta per il Cavaliere, che ha sottolineato la sua soddisfazione: “Andiamo avanti, stiamo lavorando per il meglio”. Poi in conclave con Bossi: i sette franchi tiratori hanno rischiato di far saltare tutto. Se a questo si aggiunge la polemica sulla rumorosa assenza di Tremonti, il sorriso del premier perde smalto. E convinzione. Così come la sua maggioranza.
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La Redazione
Roma, 13 mar. (Adnkronos) - Findus, azienda attiva nel settore dei surgelati e parte del Gruppo Nomad Foods, annuncia il raggiungimento di un traguardo storico: il 100% dei suoi prodotti ittici proviene da pesca sostenibile certificata Msc (Marine Stewardship Council) e acquacoltura responsabile certificata Asc (Aquaculture Stewardship Council). Questo obiettivo, annunciato nel marzo del 2017, segna non solo il compimento di un percorso, ma anche l’inizio di un nuovo capitolo, consolidando il ruolo di Findus come leader del mercato del surgelato ittico, con circa 20mila tonnellate di prodotto, che equivale al 20% del comparto, per un valore totale di 290 milioni di euro.
“Siamo estremamente soddisfatti di questo importante risultato, frutto di un notevole impegno organizzativo ed economico. L’approvvigionamento di volumi importanti, come quelli sviluppati da Findus, l’ampiezza e la varietà del nostro portafoglio di prodotti ittici, che vanta oltre 20 diverse specie, ha richiesto un impegno significativo volto a coinvolgere, informare ed ingaggiare tutta la filiera, dai gruppi di pescatori alla lavorazione del pesce, dal confezionamento fino all’arrivo dei prodotti negli scaffali della Gdo. La salvaguardia della biodiversità marina è uno standard da perseguire collettivamente per tutelare i nostri mari e garantire una fonte di nutrimento sostenibile per le future generazioni - ha dichiarato Renato Roca, Country Manager di Findus Italia - Come leader di mercato, siamo consapevoli della nostra responsabilità e siamo orgogliosi di aver ispirato l’intero settore, raggiungendo l’obiettivo fissato nel 2017 e promuovendo costantemente un modello di sostenibilità condivisa. Questo non è un punto d’arrivo, ma una tappa che ci spinge a proseguire nel nostro impegno. Produrre cibo impattando meno sull’ambiente e tutelando le risorse naturali è la nostra sfida: ci impegniamo per un progresso costante e responsabile, affinché la sostenibilità diventi sempre più un valore condiviso da tutto il settore e dai consumatori”.
Un comparto, quello dell’ittico surgelato, che ha avuto un buon andamento: secondo Iias nel 2024 sono state consumate 95.955 tonnellate di pesce surgelato, con una crescita del 3,9% rispetto al 2023. Findus è la prima azienda leader di settore 100% certificata Msc e Asc. A dimostrazione dell’impatto concreto della scelta di Findus sul mercato di riferimento - fa notare l'azienda - il volume totale dei prodotti ittici certificati Msc in Italia è più che triplicato da quando l’azienda ha ottenuto la certificazione Msc, registrando una crescita del 170% tra il 2017/2018 e il 2023/2024. Se si considera in particolare la categoria dei surgelati, l’influenza sul mercato della certificazione di Findus è stata altrettanto rilevante: in questo segmento, il volume di prodotti ittici certificati Msc è più che raddoppiato, con una crescita del 92% nello stesso periodo.
A partire dalla prossima settimana, tutti i prodotti delle gamme Findus - oltre 60 referenze - porteranno quindi il marchio blu di pesca sostenibile Msc e quello verde di acquacoltura responsabile Asc.
La pesca sostenibile e certificata Msc deve soddisfare il rigoroso Standard di Marine Stewardship Council, la più importante organizzazione al mondo in tema di pesca sostenibile, che si fonda su tre princìpi: la pesca deve lasciare in mare abbastanza pesci per permettere loro di riprodursi, affinché l’attività possa proseguire nel tempo; deve essere effettuata in modo da minimizzare il suo impatto sull’ecosistema, consentendo alla flora e alla fauna marina di prosperare; deve essere gestita in modo da potersi adattare alle mutevoli condizioni ambientali, nel rispetto delle leggi vigenti.
Per quanto riguarda invece il marchio verde Asc, esso garantisce al consumatore che il prodotto ittico provenga da un allevamento certificato secondo lo Standard di Aquaculture Stewardship Council (Asc), un'organizzazione internazionale indipendente senza scopo di lucro che stabilisce requisiti rigorosi per l'acquacoltura responsabile, spronando i produttori ittici a minimizzarne l'impatto ambientale e sociale. I requisiti ambientali prevedono che l’allevamento minimizzi il suo impatto sugli ecosistemi locali, che tutti i mangimi per pesci siano completamente tracciabili e che i parametri dell'acqua, come i livelli di fosforo e ossigeno, siano misurati regolarmente per rimanere entro i limiti stabiliti. I requisiti sociali comprendono invece la tutela dei diritti dei lavoratori e il rispetto delle comunità locali. Infine, i requisiti di benessere animale, assicurano che gli animali siano trattati con il massimo rispetto lungo tutto il loro ciclo di vita.
Reggio Emilia, 13 mar. (Adnkronos/Labitalia) - "Dai 2,2 miliardi di metri cubi che vengono consumati oggi a livello mondiale si arriverà ad un consumo di 3,2 miliardi di metri cubi e in questo giocherà una chiave sempre più importante il riciclo, quindi dobbiamo essere bravi a cercare di sostituire ove possibile materiale di legno vergine con materiale riciclato". A dirlo Massimiliano Bedogna, presidente di Conlegno, che ha aperto i lavori degli stati generali delle aziende attive nella riparazione, riutilizzo e gestione dei pallet a Gattatico di Reggio Emilia.
"Nel cospetto europeo siamo tra i sistemi più più evoluti, abbiamo un consorzio come Rilegno che ha una raccolta capillare molto importante del fine vita dell'imballaggio in legno e abbiamo anche delle industrie che trasformano per quanto riguarda l'imballaggio il fine vita del legno da imballaggio in prodotti riciclati, quindi io direi che la strada è tracciata; ovviamente non è sufficiente però dobbiamo spingere affinché si trovi sempre di più un compromesso tra l'economia e la sostenibilità affinché entrambe possano giocare un ruolo determinante per il futuro del nostro paese", ha concluso Bedogna
Reggio Emilia, 13 mar. (Adnkronos/Labitalia) - "Dai 2,2 miliardi di metri cubi che vengono consumati oggi a livello mondiale si arriverà ad un consumo di 3,2 miliardi di metri cubi e in questo giocherà una chiave sempre più importante il riciclo, quindi dobbiamo essere bravi a cercare di sostituire ove possibile materiale di legno vergine con materiale riciclato". A dirlo Massimiliano Bedogna, presidente di Conlegno, che ha aperto i lavori degli stati generali delle aziende attive nella riparazione, riutilizzo e gestione dei pallet a Gattatico di Reggio Emilia.
"Nel cospetto europeo siamo tra i sistemi più più evoluti, abbiamo un consorzio come Rilegno che ha una raccolta capillare molto importante del fine vita dell'imballaggio in legno e abbiamo anche delle industrie che trasformano per quanto riguarda l'imballaggio il fine vita del legno da imballaggio in prodotti riciclati, quindi io direi che la strada è tracciata; ovviamente non è sufficiente però dobbiamo spingere affinché si trovi sempre di più un compromesso tra l'economia e la sostenibilità affinché entrambe possano giocare un ruolo determinante per il futuro del nostro paese", ha concluso Bedogna
Gaza, 13 mar. (Adnkronos/Afp) - "Il rapporto delle Nazioni Unite sugli atti di genocidio contro il popolo palestinese conferma ciò che è accaduto sul terreno: un genocidio e la violazione di tutti i principi umanitari e legali". Lo ha detto all'Afp il portavoce del movimento islamico, Hazem Qassem.
Roma, 13 mar. - (Adnkronos) - Il Premio Film Impresa è pronto a tornare per il terzo anno consecutivo. La conferenza stampa di presentazione avrà luogo il 17 marzo, alle 11, alla Casa del Cinema di Roma a Villa Borghese. Il Premio - la cui terza edizione si terrà il 9, 10 e 11 aprile sempre alla Casa del Cinema - è un’iniziativa ideata e realizzata da Unindustria con il supporto di Confindustria. Divenuto ormai un vero hub culturale e luogo d’incontro di riferimento, il Premio ha l’obiettivo di valorizzare, esaltare e comunicare i valori dell’impresa e delle persone che vi lavorano. Creatività, visione, coraggio, tradizione, appartenenza al territorio, innovazione e sostenibilità sono i protagonisti dei prodotti audiovisivi, dei cortometraggi e dei mediometraggi candidati che saranno selezionati da una giuria presieduta quest’anno da Caterina Caselli.
Alla conferenza stampa di lancio, che annuncerà i nomi di tutti i componenti della giuria e anche il dettaglio del programma degli eventi del Pfi, prenderanno parte il presidente del Premio Film Impresa Giampaolo Letta, il presidente di Unindustria Giuseppe Biazzo, il direttore artistico del Premio Mario Sesti e la presidente di Giuria Caterina Caselli.
Parteciperanno inoltre i rappresentanti delle aziende partner, e interverrà anche Lorenza Lei, responsabile Cinema e Audiovisivo della Regione Lazio. La terza edizione del Premio Film Impresa si avvale del patrocinio di Regione Lazio, Roma Capitale e Rai Teche, e della collaborazione di Confindustria, Anica, Una e Fondazione Cinema per Roma. L'iniziativa è realizzata in partnership con Almaviva, Edison Next, Umana e UniCredit, e con il supporto tecnico di Spencer & Lewis, D-Hub Studios, Ega e Tecnoconference Europe. Media partner dell'evento sono Il Messaggero, Prima Comunicazione e Adnkronos.
Tel Aviv, 13 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano afferma di aver colpito un "centro di comando appartenente alla Jihad islamica palestinese" a Damasco. L'attacco dimostra che Israele "non permetterà che la Siria diventi una minaccia per lo Stato di Israele", ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano Israel Katz, aggiungendo che nella lotta "al terrorismo islamico contro Israele, non sarà dispensato né Damasco né altri".
Catania, 13 mar. (Adnkronos) - "La politica tende a minimizzare il ruolo dei clan all'interno delle comunità e della capacità che hanno di raccogliere consensi. Quindi c'è una minore consapevolezza in questa direzione. Farsi condizionare significa mettersi a disposizione" dei clan. E' il monito del Presidente della Commissione regionale antimafia all'Ars Antonello Cracolici conversando con i giornalisti a Catania dove oggi si è trasferita la Commissione per le audizioni. "La politica se si mette a disposizione - dice - è inevitabilmente subalterna alla criminalità".
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Politica
La Camera respinge l’arresto di Milanese
Ma nella maggioranza ci sono 7 franchi tiratori
La casta salva l'ex braccio destro di Tremonti indagato nell'inchiesta P4. Il governo tiene nonostante sette disobbedienti. Prima del voto, il premier aveva incitato i suoi a "essere coesi contro Stato di polizia". Polemiche sull'assenza del ministro dell'Economia
La Casta ha salvato anche Marco Milanese. 312 sì contro 305 no e parere negativo della Camera all’arresto nei confronti dell’ex braccio destro del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, accusato di corruzione, rivelazione di segreti d’ufficio e associazione per delinquere nell’ambito dell’inchiesta P4. Si è trattato, però, di una vittoria striminzita. Le manette per il deputato Pdl, infatti, sono state evitate per soli 7 voti (forse 6, perché quello di Enrico Letta del Pd non sarebbe stato conteggiato). Anzi 3, se si considera che la maggioranza richiesta era di 309 preferenze contrarie all’arresto. E mentre i vertici di Pdl e Lega hanno subito convocato un vertice per comprendere chi fossero i disobbedienti, nella maggioranza è scoppiata la polemica sull’assenza di Tremonti, volato a Washington per la riunione del Fondo monetario internazionale. Per il sottosegretario Daniela Santanché, il comportamento del ministro del Tesoro è stato “semplicemente vergognoso”. In serata, però, è stato lo stesso Milanese ad ‘assolvere’ Tremonti, ampiamente giustificato “perché in missione all’estero”. Ma non basta: le frizioni tra Pdl e ministro restano. Come i dubbi sulla tenuta della coalizione che governa il Paese.
A votazione finita, davanti ai giornalisti Berlusconi si è dichiarato soddisfatto (rispetto al caso Papa, la maggioranza ha recuperato 29 voti), ma subito dopo ha incontrato il leader della Lega, Umberto Bossi. Il motivo? Forse comprendere l’identità degli assenti ingiustificati e, soprattutto, dei sette franchi tiratori che hanno votato a favore del carcere per Milanese, in seguito anche lui a colloquio privato col premier. Quest’ultimo, un attimo prima, ai cronisti che gli chiedevano se fosse arrabbiato per le inchieste che lo riguardano, ha risposto di essere sereno, “perché non ho mai fatto niente di male in vita mia. Anzi, quando posso faccio il bene degli altri”. Sulle intercettazioni del caso Tarantini, invece, il Cavaliere ribattuto col solito refrain: “Ma lo sapete, io sono un tipo a cui piace scherzare. Anche in quella telefonata in cui dicevo che me ne sono fatte otto, è ovvio che scherzavo. Nessuno potrebbe farlo”, così come sarebbe uno scherzo quel “faccio il premier a tempo perso” detto alla Polanco. “Solo una battuta, come se ne fanno tante al telefono” si è giustificato Berlusconi davanti ad alcuni parlamentari Pdl. «Io -ha detto Berlusconi – lavoro dalla mattina alla sera, lavoro venti ore al giorno. E invece la gente legge queste cose, non sente il tono scherzoso, e pensa che io me ne freghi del Paese».
Il salvataggio di Milanese è arrivata al termine di una mattinata convulsa, iniziata alle 9.35 con una riunione del Consiglio dei ministri tenutasi a Palazzo Chigi, in cui il Cavaliere ha incitato i suoi alla coesione sul voto di giornata. “Avanti col governo, no allo Stato di polizia, basta intercettazioni sui giornali e uniti contro le manette”: circa un’ora e mezza di incontro (iniziato alle 9.35 e finito alle 11.10), quindi, per ribadire quanto comunicato ieri dal premier al capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e per dare il via libera all’approvazione del piano per le infrastrutture entro la prossima settimana.
Il Cavaliere, inoltre, durante il Cdm sarebbe tornato a parlare anche delle intercettazioni del caso Lavitola-Tarantini e del loro ricatto ai suoi danni. “Contro di me è in atto una persecuzione da parte della solita magistratura politicizzata. Sembra di vivere in uno Stato di polizia” avrebbe detto il Cavaliere prima che iniziasse la riunione, per poi criticare aspramente la pubblicazione degli ascolti telefonici: “Non è possibile assistere ad una cosa del genere – sarebbe il pensiero del capo del governo – in questo modo si stravolge il senso anche di conversazioni puramente scherzose”. A riunione finita, le parole di Giancarlo Galan hanno aggiunto benzina sul fuoco dell’apprensione all’interno della maggioranza a pochi minuti dalla votazione. “Quando c’è voto segreto può accadere di tutto perché scattano meccanismi mentali che nessuno è in grado di prevedere” ha detto il ministro della Cultura, riferendosi a quanto accaduto per il caso di Alfonso Papa.
Sul piano puramente politico, invece, prima di entrare a Montecitorio Umberto Bossi ha seccamente smentito l’ipotesi dell’intesa che sarebbe stata trovata ieri con il presidente del Consiglio. Secondo alcune indiscrezioni, la Lega avrebbe votato contro l’arresto di Milanese – salvando di fatto l’esecutivo – in cambio di un passo indietro di Berlusconi a gennaio prossimo. Per il senatùr, tuttavia, “non esiste nessun accordo”.
Prima del verdetto, tuttavia, non poca preoccupazione tra i banchi della maggioranza, con i rappresentanti del Pdl che, calcolatrici dei telefonini alla mano, hanno fatto e rifatto i conti per esser sicuri di evitare l’arresto a Milanese. Con il senno di poi, il motivo di tanta agitazione è chiaro: si è corso il rischio di non avere i numeri per salvare dalle manette l’ex braccio destro di Tremonti. Che la giornata fosse di fondamentale importanza per il governo, poi, era testimoniato da un altro particolare: nella tribuna stampa di Montecitorio, infatti, c’era la folla delle grandi occasioni, con Bruno Vespa ed Enrico Mentana in prima fila.
Al momento delle dichiarazioni di voto, invece, nessuna sorpresa. Api, Idv, Pd, Udc e Fli favorevoli all’arresto del deputato; Lega e Pdl (Paniz:”C’è fumus persecutionis”) contrari. Poco prima, invece, nell’aula di Montecitorio è arrivato anche Silvio Berlusconi, che ha preferito non rilasciare nessuna dichiarazione ai giornalisti. Il premier ha salutato con grande affetto Umberto Bossi, da poco prima di lui in aula, dove tra i banchi della Lega era presente anche il ministro degli Interni, Roberto Maroni. Assenza rumorosa, invece, quella di Giulio Tremonti, in volo per Washington, dove prenderà parte alla riunione del Fondo monetario internazionale. Per alcuni parlamentari Pdl, la mancata partecipazione del ministro dell’Economia è stata “immorale”. Ben altri i termini scelti da Daniela Santanché: “E’ umanamente vergognoso che il ministro Tremonti oggi non fosse in aula. Nella vita, come in politica, bisogna essere uniti nella buona e nella cattiva sorte. Noi ci abbiamo messo la faccia in nome del garantismo e in difesa delle prerogative del Parlamento. Non abbiamo visto la sua ed è ingiustificabile”.
Alle 12.10 sono iniziate le procedure di voto. Il risultato dopo pochissimi minuti: 312 voti contro 305, la Casta ha salvato anche Marco Milanese. Per soli 7 voti. Missione raggiunta per il Cavaliere, che ha sottolineato la sua soddisfazione: “Andiamo avanti, stiamo lavorando per il meglio”. Poi in conclave con Bossi: i sette franchi tiratori hanno rischiato di far saltare tutto. Se a questo si aggiunge la polemica sulla rumorosa assenza di Tremonti, il sorriso del premier perde smalto. E convinzione. Così come la sua maggioranza.
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Roma, 13 mar. (Adnkronos) - Findus, azienda attiva nel settore dei surgelati e parte del Gruppo Nomad Foods, annuncia il raggiungimento di un traguardo storico: il 100% dei suoi prodotti ittici proviene da pesca sostenibile certificata Msc (Marine Stewardship Council) e acquacoltura responsabile certificata Asc (Aquaculture Stewardship Council). Questo obiettivo, annunciato nel marzo del 2017, segna non solo il compimento di un percorso, ma anche l’inizio di un nuovo capitolo, consolidando il ruolo di Findus come leader del mercato del surgelato ittico, con circa 20mila tonnellate di prodotto, che equivale al 20% del comparto, per un valore totale di 290 milioni di euro.
“Siamo estremamente soddisfatti di questo importante risultato, frutto di un notevole impegno organizzativo ed economico. L’approvvigionamento di volumi importanti, come quelli sviluppati da Findus, l’ampiezza e la varietà del nostro portafoglio di prodotti ittici, che vanta oltre 20 diverse specie, ha richiesto un impegno significativo volto a coinvolgere, informare ed ingaggiare tutta la filiera, dai gruppi di pescatori alla lavorazione del pesce, dal confezionamento fino all’arrivo dei prodotti negli scaffali della Gdo. La salvaguardia della biodiversità marina è uno standard da perseguire collettivamente per tutelare i nostri mari e garantire una fonte di nutrimento sostenibile per le future generazioni - ha dichiarato Renato Roca, Country Manager di Findus Italia - Come leader di mercato, siamo consapevoli della nostra responsabilità e siamo orgogliosi di aver ispirato l’intero settore, raggiungendo l’obiettivo fissato nel 2017 e promuovendo costantemente un modello di sostenibilità condivisa. Questo non è un punto d’arrivo, ma una tappa che ci spinge a proseguire nel nostro impegno. Produrre cibo impattando meno sull’ambiente e tutelando le risorse naturali è la nostra sfida: ci impegniamo per un progresso costante e responsabile, affinché la sostenibilità diventi sempre più un valore condiviso da tutto il settore e dai consumatori”.
Un comparto, quello dell’ittico surgelato, che ha avuto un buon andamento: secondo Iias nel 2024 sono state consumate 95.955 tonnellate di pesce surgelato, con una crescita del 3,9% rispetto al 2023. Findus è la prima azienda leader di settore 100% certificata Msc e Asc. A dimostrazione dell’impatto concreto della scelta di Findus sul mercato di riferimento - fa notare l'azienda - il volume totale dei prodotti ittici certificati Msc in Italia è più che triplicato da quando l’azienda ha ottenuto la certificazione Msc, registrando una crescita del 170% tra il 2017/2018 e il 2023/2024. Se si considera in particolare la categoria dei surgelati, l’influenza sul mercato della certificazione di Findus è stata altrettanto rilevante: in questo segmento, il volume di prodotti ittici certificati Msc è più che raddoppiato, con una crescita del 92% nello stesso periodo.
A partire dalla prossima settimana, tutti i prodotti delle gamme Findus - oltre 60 referenze - porteranno quindi il marchio blu di pesca sostenibile Msc e quello verde di acquacoltura responsabile Asc.
La pesca sostenibile e certificata Msc deve soddisfare il rigoroso Standard di Marine Stewardship Council, la più importante organizzazione al mondo in tema di pesca sostenibile, che si fonda su tre princìpi: la pesca deve lasciare in mare abbastanza pesci per permettere loro di riprodursi, affinché l’attività possa proseguire nel tempo; deve essere effettuata in modo da minimizzare il suo impatto sull’ecosistema, consentendo alla flora e alla fauna marina di prosperare; deve essere gestita in modo da potersi adattare alle mutevoli condizioni ambientali, nel rispetto delle leggi vigenti.
Per quanto riguarda invece il marchio verde Asc, esso garantisce al consumatore che il prodotto ittico provenga da un allevamento certificato secondo lo Standard di Aquaculture Stewardship Council (Asc), un'organizzazione internazionale indipendente senza scopo di lucro che stabilisce requisiti rigorosi per l'acquacoltura responsabile, spronando i produttori ittici a minimizzarne l'impatto ambientale e sociale. I requisiti ambientali prevedono che l’allevamento minimizzi il suo impatto sugli ecosistemi locali, che tutti i mangimi per pesci siano completamente tracciabili e che i parametri dell'acqua, come i livelli di fosforo e ossigeno, siano misurati regolarmente per rimanere entro i limiti stabiliti. I requisiti sociali comprendono invece la tutela dei diritti dei lavoratori e il rispetto delle comunità locali. Infine, i requisiti di benessere animale, assicurano che gli animali siano trattati con il massimo rispetto lungo tutto il loro ciclo di vita.
Reggio Emilia, 13 mar. (Adnkronos/Labitalia) - "Dai 2,2 miliardi di metri cubi che vengono consumati oggi a livello mondiale si arriverà ad un consumo di 3,2 miliardi di metri cubi e in questo giocherà una chiave sempre più importante il riciclo, quindi dobbiamo essere bravi a cercare di sostituire ove possibile materiale di legno vergine con materiale riciclato". A dirlo Massimiliano Bedogna, presidente di Conlegno, che ha aperto i lavori degli stati generali delle aziende attive nella riparazione, riutilizzo e gestione dei pallet a Gattatico di Reggio Emilia.
"Nel cospetto europeo siamo tra i sistemi più più evoluti, abbiamo un consorzio come Rilegno che ha una raccolta capillare molto importante del fine vita dell'imballaggio in legno e abbiamo anche delle industrie che trasformano per quanto riguarda l'imballaggio il fine vita del legno da imballaggio in prodotti riciclati, quindi io direi che la strada è tracciata; ovviamente non è sufficiente però dobbiamo spingere affinché si trovi sempre di più un compromesso tra l'economia e la sostenibilità affinché entrambe possano giocare un ruolo determinante per il futuro del nostro paese", ha concluso Bedogna
Reggio Emilia, 13 mar. (Adnkronos/Labitalia) - "Dai 2,2 miliardi di metri cubi che vengono consumati oggi a livello mondiale si arriverà ad un consumo di 3,2 miliardi di metri cubi e in questo giocherà una chiave sempre più importante il riciclo, quindi dobbiamo essere bravi a cercare di sostituire ove possibile materiale di legno vergine con materiale riciclato". A dirlo Massimiliano Bedogna, presidente di Conlegno, che ha aperto i lavori degli stati generali delle aziende attive nella riparazione, riutilizzo e gestione dei pallet a Gattatico di Reggio Emilia.
"Nel cospetto europeo siamo tra i sistemi più più evoluti, abbiamo un consorzio come Rilegno che ha una raccolta capillare molto importante del fine vita dell'imballaggio in legno e abbiamo anche delle industrie che trasformano per quanto riguarda l'imballaggio il fine vita del legno da imballaggio in prodotti riciclati, quindi io direi che la strada è tracciata; ovviamente non è sufficiente però dobbiamo spingere affinché si trovi sempre di più un compromesso tra l'economia e la sostenibilità affinché entrambe possano giocare un ruolo determinante per il futuro del nostro paese", ha concluso Bedogna
Gaza, 13 mar. (Adnkronos/Afp) - "Il rapporto delle Nazioni Unite sugli atti di genocidio contro il popolo palestinese conferma ciò che è accaduto sul terreno: un genocidio e la violazione di tutti i principi umanitari e legali". Lo ha detto all'Afp il portavoce del movimento islamico, Hazem Qassem.
Roma, 13 mar. - (Adnkronos) - Il Premio Film Impresa è pronto a tornare per il terzo anno consecutivo. La conferenza stampa di presentazione avrà luogo il 17 marzo, alle 11, alla Casa del Cinema di Roma a Villa Borghese. Il Premio - la cui terza edizione si terrà il 9, 10 e 11 aprile sempre alla Casa del Cinema - è un’iniziativa ideata e realizzata da Unindustria con il supporto di Confindustria. Divenuto ormai un vero hub culturale e luogo d’incontro di riferimento, il Premio ha l’obiettivo di valorizzare, esaltare e comunicare i valori dell’impresa e delle persone che vi lavorano. Creatività, visione, coraggio, tradizione, appartenenza al territorio, innovazione e sostenibilità sono i protagonisti dei prodotti audiovisivi, dei cortometraggi e dei mediometraggi candidati che saranno selezionati da una giuria presieduta quest’anno da Caterina Caselli.
Alla conferenza stampa di lancio, che annuncerà i nomi di tutti i componenti della giuria e anche il dettaglio del programma degli eventi del Pfi, prenderanno parte il presidente del Premio Film Impresa Giampaolo Letta, il presidente di Unindustria Giuseppe Biazzo, il direttore artistico del Premio Mario Sesti e la presidente di Giuria Caterina Caselli.
Parteciperanno inoltre i rappresentanti delle aziende partner, e interverrà anche Lorenza Lei, responsabile Cinema e Audiovisivo della Regione Lazio. La terza edizione del Premio Film Impresa si avvale del patrocinio di Regione Lazio, Roma Capitale e Rai Teche, e della collaborazione di Confindustria, Anica, Una e Fondazione Cinema per Roma. L'iniziativa è realizzata in partnership con Almaviva, Edison Next, Umana e UniCredit, e con il supporto tecnico di Spencer & Lewis, D-Hub Studios, Ega e Tecnoconference Europe. Media partner dell'evento sono Il Messaggero, Prima Comunicazione e Adnkronos.
Tel Aviv, 13 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano afferma di aver colpito un "centro di comando appartenente alla Jihad islamica palestinese" a Damasco. L'attacco dimostra che Israele "non permetterà che la Siria diventi una minaccia per lo Stato di Israele", ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano Israel Katz, aggiungendo che nella lotta "al terrorismo islamico contro Israele, non sarà dispensato né Damasco né altri".
Catania, 13 mar. (Adnkronos) - "La politica tende a minimizzare il ruolo dei clan all'interno delle comunità e della capacità che hanno di raccogliere consensi. Quindi c'è una minore consapevolezza in questa direzione. Farsi condizionare significa mettersi a disposizione" dei clan. E' il monito del Presidente della Commissione regionale antimafia all'Ars Antonello Cracolici conversando con i giornalisti a Catania dove oggi si è trasferita la Commissione per le audizioni. "La politica se si mette a disposizione - dice - è inevitabilmente subalterna alla criminalità".