“Serve un governo forte, se necessario anche senza Silvio Berlusconi”. L’ex ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu ribadisce oggi, in un’intervista al Messaggero, quanto già affermato poche settimane fa, quando aveva rilevato la fragilità dell’attuale maggioranza, suggerendo appunto un governo sostenuto “da un patto di fine legislatura”, guidato da una figura dotata di “credito internazionale”. Non Silvio Berlusconi dunque, definito “una parte del gigantesco problema, che il Paese ha davanti”. Ora il senatore del Pdl torna ribadire il concetto, preoccupato per il clima che si respira in Italia, dove c’è uno ”stato crescente di malessere e tensione sociale”. Con il rischio concreto che, precipitando verso elezioni anticipate, “sommando scontro elettorale e rovina economica”, i partiti si trovino a fare i conti con la collera popolare”. Il presidente della Commissione antimafia lancia dunque l’allarme. Invoca un “patto di fine legislatura” che porti a un allargamento della maggioranza, in grado di “tranquillizzare i mercati” e “rimettere il nostro paese in cammino e condurlo senza traumi a fine legislatura”.
Pisanu considera l’esito del voto su Milanese favorevole alla maggioranza, che ne esce però “scalfita sul piano numerico e indebolita su quello politico”. Tanto che “dopo il voto su Milanese sembrano avvicinarsi tanto la Grecia quanto le elezioni anticipate”, premette Pisanu che aggiunge di “non aver cambiato opinione” sulla sua richiesta al premier Berlusconi di fare “un passo indietro”. “Solo così – spiega – possiamo fare quanto è necessario per ridurre il debito pubblico, riavviare la crescita, riconquistare la nostra credibilità internazionale e approvare una decorosa legge elettorale”. “Nel Pdl, specialmente tra i parlamentari – fa sapere l’ex ministro dell’Interno – c’è più preoccupazione di quanto non appaia”. Per questo l’invito di Casini ai ‘coraggiosi’ del Pdl, secondo Pisanu, “troverà sempre più ascolto”.