Propongo all’attenzione di chi voglia documentarsi con calma la notizia (che troverete su Consensus911.org) della creazione di un panel internazionale di esperti, di varie discipline e professionalità, che hanno lavorato nell’ultimo anno a definire i punti precisi sui quali impostare il lavoro di una nuova commissione d’inchiesta sull’11 settembre.
Informo anche, in proposito, che l’ex senatore americano Mike Gravel (il protagonista delle rivelazioni dei Pentagon Papers) ha annunciato nel recente incontro di Toronto l’inizio di una raccolta firme per far partire la richiesta formale di una Commissione d’inchiesta sull’11 settembre nei tre stati di California, Oregon e Massachusetts.
Tornando al Consensus 9/11, informo che si tratta di 22 persone di varia nazionalità che hanno individuato una serie di domande fondamentali sull’11 settembre 2001, alle quali non è stata fornita alcuna risposta o risposte non accettabili secondo la “migliore evidenza”.
Chi voglia accertare chi sono queste 22 persone potrà visitare il sito consensus911.org, oppure, per brevità, leggere quanto ho già scritto, in italiano.
In sintesi sono 13 domande, su quattro delle quali il consenso tra i membri del panel è stato del 100%, su altre tre del 95% e sulle restanti cinque del 90%.
Il gruppo ha lavorato con il metodo Delphi, consistente nel consultare le opinioni di persone che non si conoscono tra loro e il cui giudizio non viene quindi influenzato da elementi personali. Le domande che hanno ottenuto ratings inferiori o hanno presentato incertezze tra i membri del panel, sono state scartate e non figurano nel risultato finale.
La scelta del gruppo di esperti (vi sono due italiani in questo gruppo, cioè Massimo Mazzucco e il sottoscritto) è stata compiuta da David Ray Griffin, coadiuvato dai suoi collaboratori.
Riferisco solo delle quattro domande che hanno registrato il consenso massimo del 100%. I dettagli li potrà vedere chi vuole, sui siti indicati.
Questione 2 : la “migliore evidenza” disponibile dice che Osama bin Laden non fu responsabile per gli attentati dell’11/9.
Questione 3 : le Twin Towers, secondo la “migliore evidenza” non furono abbattute dall’azione congiunta degli impatti aerei e dagl’incendi degli uffici.
Questione 5 : la “migliore evidenza” raccolta nega la possibilità che le torri siano potute crollare, a una velocità assai prossima a quella della caduta libera, senza l’intervento di esplosivi.
Questione 6 : il WTC 7 (la ormai famosa “terza torre”, crollata nel pomeriggio di quel giorno alle 17:20 circa) non può essere precipitata al suolo in quel modo a causa dell’effetto combinato del fuoco prodotto da combustibili stoccati all’interno e dai danni strutturali subiti dai detriti caduti dalla torre più vicina.
Le versioni ufficiali fornite su questi quattro temi non reggono alla “migliore evidenza” emersa da una numerosa serie di fattori scoperti dalle indagini successive, ma ignorati dalle istituzioni governative e dalla stessa commissione ufficiale d’inchiesta.
Naturalmente anche le altre nove questioni costituiscono vere e proprie mine demolitrici della versione ufficiale che – si potrebbe dire – viene ora letteralmente azzerata. Se l’iniziativa del senatore Mike Gravel potrà andare in porto, essa consentirà di convocare numerosi alti funzionari americani dell’epoca, costringendoli a deporre sotto giuramento. Cosa che finora nessuno ha fatto, grazie alla complicità di Philip Zelikow, il direttore della 9/11 Commission e dei suoi due co-presidenti, Lee Hamilton e Thomas Kean.