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Nuova vita per Riina junior
“Giocati bene questa opportunità”

A parlare è Tina Ciccarelli tra le fondatrici della Onlus di Padova "Noi Famiglie Contro l’Emarginazione e la Droga" dove il figlio del boss corleonese andrà a lavorare. la decisione del Tribunale di Pavia ha scatenato l'ira della Lega nord
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Si apriranno domani le porte del carcere per Giuseppe Salvatore Riina, terzogenito del boss di Corleone. Il Tribunale di Pavia ha ritenuto adeguata la sede di Padova per trascorrere la libertà vigilata. In Veneto infatti opera una onlus disposta dare lavoro al giovane, che dovrà rientrare entro le 22 a casa: un piccolo appartamento, cucina e camera, dal costo di poche centinaia di euro al mese. Quando non lavorerà Riina frequenterà l’università di Padova, dove già adesso è iscritto a Economia. Tina Ciccarelli, tra le fondatrici della Onlus “Noi Famiglie Contro l’Emarginazione e la Droga” che si è fatta carico di offrirgli un lavoro, dice: “In carcere tutti sono santi e buoni pur di uscire, è dopo che si vede che cosa accadrà. E a lui dico giocati bene questa opportunità: non credo che ci saranno tante altre associazioni disposte a correre questo rischio”.

La decisione del Tribunale di Pavia ha scatenato l’ira della Lega Nord: “Qui non lo vogliamo, se ne torni al sud”, hanno tuonato gli esponenti del Carroccio. “Niente corsie preferenziali per chi, come evidentemente viene considerato Riina, è un condannato eccellente – dice Mariella Mazzetto, capogruppo della Lega in Consiglio comunale. “Onlus e cooperative diano invece lavoro ai nostri giovani, che ne hanno tanto bisogno”, propone la consigliera. Le fa eco Maurizio Conte, assessore regionale: “Anche se Riina jr ha scontato la propria pena, qui a Padova non lo vogliamo”. Massimo Bitonci, sindaco di Cittadella e deputato del Carroccio ha annunciato invece che presenterà un’interrogazione.

Tira un sospiro di sollievo il primo cittadino di Corleone Antonino Iannazzo, che nei giorni scorsi aveva dichiarato: “Corleone non è un territorio che può sopportare la presenza di un simile rampollo di Cosa nostra”. Il sindaco della cittadina del palermitano già nel 2009 aveva fatto approvare, in Consiglio comunale, un ordine del giorno in cui si dichiarara che la presenza di Riina junior “non era opportuna”. E proprio da aprile 2009 il giovane rampollo aveva deciso di portare la sua residenza da Corleone a Pavia.

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