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Un referendum contro il bavaglio

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Non ho votato la cosiddetta legge Mastella sulle intercettazioni quando fu presentata dal governo Prodi, non la rivoterò se e quando  dovesse essere ripresentata dalla destra.

Quello che era sbagliato allora, sarebbe sbagliatissimo oggi, con l’aggravante, per altro, che questo presidente del consiglio è anche quello che  ha scatenato una campagna contro i giudici, contro i giornalisti, contro le istituzioni democratiche.

Decretare  il silenzio sino al dibattimento sarebbe un vero e proprio black out, un tentativo di imbavagliare la pubblica opinione. Non c’è alcuna mediazione da fare, bisogna solo dire di no ed invitarli  ad andare sino in fondo alla loro follia.

La mettano pure la fiducia, dimostrino al paese che  la loro emergenza consiste, sempre e comunque, nell’obbedire ad un padrone che, loro medesimi in privato, definiscono “un anziano signore che ha perso la testa..”.

Mettano pure la fiducia per portare  a casa una legge  che colpisce la rete, i siti, i blog, il diritto di cronaca, i giudici che contrastano mafie e camorre. Loro  non lo sanno, o forse lo sanno ma non possono fare diversamente, ma questa fiducia farà salire a livelli  record la sfiducia che già il paese nutre nei loro confronti.

Per una volta  sarebbe utile che tutti coloro che cominciano ad avvertire , seppure con grave ritardo, che in Italia si respira davvero “un’aria viziata”, trovassero il coraggio e la voce per marciare uniti contro il fetore politico ed etico che rischia di inquinare l’Italia intera.

Semmai dovessero riuscire nei loro loschi intenti, prepariamoci a raccogliere le firme per abrogare la legge bavaglio, così saremo più sicuri che a tutti, anche nel centro sinistra, non verrà più in mente di riproporre una simile porcheria.

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