Il mondo FQ

L’associazione del Garda rifiuta Brancher
“E’ condannato, si faccia da parte”

Nel processo sulla scalata di Antonveneta il parlamentare del Pdl ha preso due anni in via definitiva per ricettazione e appropriazione indebita. Contro di lui pronte le interpellanze degli amministratori locali: "'Lago di Garda tutto l'anno' è un'istituzione pubblica e la sua carica è incompatibile"
Icona dei commenti Commenti

Dopo aver stabilito il record di ministro più breve d’Italia (dal 18 giugno al 6 luglio 2010 è stato ministro per l’attuazione del federalismo del quarto governo Berlusconi), il parlamentare del Pdl Aldo Brancher rischia di perdere un’altra poltrona. Motivo: la condanna definitiva a due anni di reclusione per ricettazione e appropriazione indebita rimediata al processo sulla scalata di Antonveneta, ramo del noto scandalo dei “furbetti del quartierino”.

Brancher, infatti, è presidente di Lago di Garda tutto l’anno, un’associazione di 25 comuni della Riviera, tra Veneto, Lombardia e Trentino: da Riva a Desenzano, da Sirmione a Salò, da Malcesine a Lonato, e così via. Solo che in molti consigli comunali coinvolti nel progetto spira aria di rivolta e sono in arrivo interpellanze contro il presidente-parlamentare. “Lago di Garda tutto l’anno” è un’istituzione partecipata da Comuni, quindi – questa la tesi – regolata dal Testo unico sugli enti locali. Che vieta la presidenza di organizzazioni di quel tipo a chi è stato condannato in via definitiva a una pena non inferiore a due anni.

“Lago di Garda tutto l’anno” è costituita il 16 aprile 2011, previa approvazione della relativa delibera da parte di tutti i consigli comunali coinvolti. I Comuni non hanno alcun impegno finanziario – il progetto è raccogliere fondi da sponsor privati – ma in occasione delle manifestazioni devono fornire “senza oneri” agli organizzatori “spazi pubblicitari, suolo pubblico, autorizzazioni, utenze, allestimenti, impianti di amplificazione, pulizia, custodia” e altri servizi che un costo ce l’hanno.

Proprio il veneto Brancher ne è stato l’ispiratore e promotore. Da un po’ l’ex prete diventato manager di Publitalia, e protagonista di numerose vicende giudiziarie, si dà da fare nel settore turistico lacustre. Il 14 gennaio era stato nominato presidente – con firma del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e del ministro dell’Economia Giulio Tremonti – dell’Organismo di indirizzo, un nuovo ente parastatale dotato di fondi pubblici per 160 milioni di euro destinati “ai soli comuni veneti e lombardi delle fasce di confine di Trento e Bolzano”, come ricostruisce una recente inchiesta dell’Espresso.

Brancher diventa presidente della neonata associazione (inutile cercare l’organigramma sul sito dell’ente), anche se gli grava sulle spalle una condanna in appello a due anni di reclusione per ricettazione e appropriazione indebita. Non certo un bel biglietto da visita per l’amministratore di un’associazione pubblica. Il 4 agosto la Corte di cassazione respinge il ricorso del parlamentare: la condanna diventa definitiva e va ad aggiungersi a un curriculm giudiziario già movimentato.

Poco più di una settimana dopo, il 13 agosto, “Lago di Garda tutto l’anno” debutta a Malcesine con la sua prima iniziativa, “La grande notte delle stelle”, con un’esibizione di Enrico Ruggeri e fuochi d’artificio fnali, iniziativa che suscita perplessità sul rapporto tra i costi e i benefici reali.

Passata l’estate, il malcontento di diversi amministratori locali verso questo nuovo ente che spende soldi pubblici in nome della promozione turistica proprio mentre i tagli falciano gli uffici pubblici preposti intravede una via di sfogo. Il Testo unico sugli enti locali (decreto legislativo 267 del 2000), all’articolo 58 recita: “Non possono ricoprire le cariche di presidente delle aziende speciali e istituzioni (…) coloro che sono stati condannati con sentenza definitiva a una pena definitiva non inferiore a due anni di reclusione per delitto non colposo”. E una volta venuto a conoscenza della condanna, “l’organo che ha provveduto alla nomina” deve revocarla.

Su questa base, diversi consiglieri dei comuni coinvolti stanno preparando interpellanze per sollevare il caso, e alcuni di loro frequentano la pagina Facebook anti-Brancher. Se la legge è dalla loro parte lo stabilirà nel caso un giudice. Ma la curiosità sui criteri di meritocrazia che regolano le carriere nel fronte berlusconiano resta.

Resta in contatto con la community de Il Fatto Quotidiano L'amato strillone del Fatto

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione