Trasferite i magistrati di Parma, indagano solo sul Pdl. Insieme a un’ispezione ministeriale è quanto chiede il senatore Filippo Berselli, numero uno del Pdl in Emilia Romagna, in un’interrogazione al ministro della Giustizia. Parole, quelle del senatore Pdl che pesano come un macigno, considerando che arrivano direttamente da colui che è anche presidente della commissione Giustizia in Senato.

Le accuse ai magistrati parmigiani, riguardano la condotta nelle indagini sugli scandali giudiziari che hanno travolto l’amministrazione di centrodestra della città e che a fine settembre hanno portato alla caduta della giunta guidata dal sindaco Pietro Vignali. Berselli, in sostanza, accusa il procuratore della Repubblica di Parma, Gerardo Laguardia e il suo sostituto, Paola Dal Monte, di un accanimento giudiziario nei confronti della giunta comunale cittadina in quanto l’unica di centrodestra tra le grandi amministrazioni emiliane. “In Emilia Romagna – scrive Berselli nella sua interrogazione – quella di Parma è l’unica procura attiva nelle inchieste sui reati tipici degli amministratori pubblici (corruzione, concussione, abuso di ufficio). Solo però nei confronti del Comune, unico capoluogo di provincia della regione governato dal centrodestra, la Procura di Parma ha finora profuso impegno e zelo”. E qui starebbe la dimostrazione delle tesi di Berselli.

Per dimostrare le sue accuse alla Procura infatti, il senatore porta un caso riguardante la Provincia di Parma, amministrata dal centrosinistra, in cui un esponente del Pdl denunciava “un grave danno per la Provincia conseguente alla stipulazione di un contratto di appalto per il servizio di noleggio a lungo termine di autoveicoli per lo stesso Ente, intervenuto con una società di cui l’attuale capo di gabinetto del presidente della Provincia è stato presidente e collaboratore”. Di quell’esposto, sostiene Berselli, non si sarebbe più saputo nulla.

Non solo. Il presidente della commissione giustizia, nei fogli indirizzati al Guardasigilli Francesco Nitto Palma, lamenta diverse fughe di notizie di cui sarebbero stati responsabili i due magistrati. Il senatore porta diversi esempi: uno è quello dell’ultima “infornata” di 11 indagati, (tra cui diversi assessori, ormai quasi ex) per l’affare riguardante l’Ospedale Vecchio della città. Gli 11 sotto accusa non avrebbe ancora ricevuto, secondo Berselli, l’informazione di garanzia. “Il 1 ottobre 2011 la stampa dà notizia che la Procura della Repubblica di Parma ha aperto un’indagine sulla riqualificazione del locale ‘Ospedale Vecchio’ chiedendone il sequestro preventivo”, scrive il senatore al ministro. Più in fondo prosegue: “A oggi però nessuno degli indagati ha ancora ricevuto la prescritta informazione di garanzia mentre tutti i loro nomi sono stati resi pubblici, non casualmente, dopo una conferenza stampa del Procuratore della Repubblica Gerardo Laguardia”, conclude Berselli nella sua lettera. Raggiunto al telefono da ilfattoquotidiano.it, il senatore berlusconiano è più esplicito. “Questi indagati sono stati sputtanati, addirittura con alcune loro foto sui giornali, senza che ancora abbiano ricevuto l’avviso di garanzia”.

Da qui la richiesta al ministro di verificare “se non ritenga di disporre una indagine ispettiva volta ad accertare eventuali responsabilità disciplinari, anche al fine di verificare se i comportamenti del Procuratore della Repubblica di Parma Gerardo Laguardia e del Sostituto Paola Dal Monte siano compatibili con la loro permanenza nei rispettivi uffici”. A pronunciarsi poi su eventuali trasferimenti dovrebbe comunque essere il Consiglio superiore della magistratura, ma le pressioni di un ministro ed eventuali ispezioni – e questo Berselli lo sa benissimo – possono comunque influenzare l’opinione dei parmigiani sul lavoro dei magistrati che hanno messo a soqquadro la città.

Al documento di Berselli non è mancata la risposta del Partito democratico. La prima a rispondere è stata la senatrice Albertina Soliani: “Anche la magistratura di Parma è entrata nel mirino della maggioranza di governo. In Italia va così: se tocchi esponenti del Pdl dal capo in giù parte la richiesta di indagini sulla magistratura. Se poi – prosegue la senatrice – il senatore interrogante è anche Presidente della commissione Giustizia del Senato e anche coordinatore Regionale del PdL, con evidenti interessi di parte, la cosa è doppiamente inopportuna”.

Intanto mentre Parma attende l’arrivo del Commissario prefettizio che guiderà l’amministrazione sino alle prossime elezioni nella cittadina emiliana arriva una nuova notizia a gettare un’ombra sul centrodestra locale. L’ex assessore comunale alla scuola e ora consigliere provinciale Giampaolo Lavagetto, è stato infatti condannato in primo grado per peculato. L’accusa: essersi connesso a siti porno con un cellulare del Comune, per una spesa di diverse centinaia di euro. Ricevuta notizia della sentenza anche Lavagetto si è in qualche modo unito al coro di Berselli, nel sostenere di essere vittima di una persecuzione: “Non arrivo a dire che mi trovo d’accordo con quello che ha detto il senatore Filippo Berselli, ma questa vicenda rimane non chiarita nelle sue dinamiche tecniche e gestionali, soprattutto per l’eclatante assonanza con le mie vicende politiche”.

(ha collaborato Caterina Zanirato)

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