Zuccotti Park vicino allo sgombero. Brookfield Properties, la società che possiede l’area, invierà nella mattinata di venerdì (ora americana) squadre di pulitori, che procederanno alla rimozione dei rifiuti e di tutto quello che in queste settimane è servito ai manifestanti di Occupy Wall Street. La ripulitura avverrà “un terzo della piazza dopo l’altro”, in modo da non procedere all’allontanamento violento dei manifestanti. Ma i ragazzi, che ieri hanno rimosso autonomamente montagne di spazzatura, accusano l’amministrazione di Michael Bloomberg di voler reprimere la protesta.

La percezione che la fine dell’occupazione possa essere vicina si è avuta con l’arrivo negli uffici di Bloomberg di una lettera di Richard B. Clark, chief executive di Brookfield, in cui si citano “episodi di lascivia sessuale, alcolismo e uso di stupefacenti”, da parte dei manifestanti. L’occupazione renderebbe impossibile “le operazioni di ripulitura del parco, in modo da mantenerlo aperto al pubblico uso”. “Appoggiamo senza esitazione i diritti di libertà di parola e di riunione – scrive Clark – ma i modi in cui la piazza è occupata violano la legge, le regole del parco, e privano la comunità dei suoi diritti di pacifico godimento del parco”. L’ufficio del sindaco ha dunque fatto sapere che, pur riconoscendo il diritto dei manifestanti di protestare, si deve al tempo stesso “salvaguardare l’interesse dei residenti della città”.

“Ci siamo impegnati in ogni modo per garantire condizioni igieniche accettabili – dicono ora i manifestanti – e riconosciamo i diritti dei residenti dell’area”. Per i ragazzi, l’annuncio di Brookfield Properties rappresenta la premessa inevitabile allo sgombero. Dopo la ripulitura, infatti, sarà vietato ricollocare sacchi a pelo, fornelli, coperte, tende. In pratica, tutto ciò che sino ad ora è servito alla gente di Occupy Wall Street per vivere giorno e notte in questa area limitata di Lower Manhattan. Le nuove regole dovrebbero essere fatte rispettare dalla polizia, che sino a ora ha assistito alla protesta restando al di fuori di Zuccotti Park (del resto, i manifestanti sono stati abili nel non fornire motivi di intervento. Non sono mai stati usati, per esempio, altoparlanti, proibiti a New York dai tempi del sindaco Giuliani. Ogni intervento nella piazza è stato amplificato con la semplice ripetizione di ogni frase da parte della folla degli occupanti).

Attivisti, gruppi per i diritti umani, membri del partito democratico sono intervenuti in queste ore per evitare il possibile sgombero. “Telefonate al sindaco Bloomberg. Insistete perché non sbatta fuori i ragazzi da Zuccotti Park”, ha scritto in una nota ufficiale Paul Newell, leader democratico della città. “New York non deve usare le operazioni di pulizia come pretesto per arresti di massa. Significherebbe violare lo spirito del Primo Emendamento e il diritto al dissenso”, ha spiegato in una nota ufficiale la New York Civil Liberties Union.

Al momento, sembra però che poco possa essere fatto per evitare l’allontanamento, con ogni probabilità violento, degli occupanti. Zuccotti Park è appunto di proprietà di una grande società immobiliare, Brookfield, che la apre a cittadini e turisti. A differenza di altri spazi pubblici in mano ai privati, lo spazio resta aperto anche di notte. La città di New York dà alla proprietà il diritto di applicare “ragionevoli regole di condotta”. Tra queste “ragionevoli regole”, ci potrebbe essere quindi la proibizione di dormire e bivaccare nella piazza. Una mossa, per sbaraccare la protesta, cui i manifestanti potrebbero comunque reagire con una contromossa. La proposta è quella di organizzare turni di veglia notturna. Nessuno dormirebbe più, a Zuccotti Park. Una parte degli occupanti resterebbe a rotazione, per mantenere viva la contestazione e la “presa” sulla piazza.

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