Alla vigilia della manifestazione scrivevano in Rete di sfilare a braccia alzate e scongiuravano lo spettro del G8 di Genova, convinti che la linea pacifista avrebbe prevalso. Oggi, invece, dopo le camionette bruciate della polizia e Roma messa a ferro e fuoco, gli indignati esprimono la loro rabbia online. Condannano la violenza degli “incappucciati” che ieri hanno compromesso il corteo pacifico, si augurano che la giustizia faccia il suo corso e invitano chi era presente a inviare i contributi video e foto per smascherare i ‘neri’. Condividono anche testimonianze scritte online e riempiono le bacheche delle pagine Facebook dei black bloc con toni espliciti e duri. Infatti solo in Italia, tra gli 82 paesi al mondo in cui hanno sfilato gli Indignati, la violenza ha oscurato gli obiettivi dei manifestanti pacifici.

“Roma brucia, la vera rivolta brucia. Toglietevi il cappuccio se avete coraggio. Stronzi. I veri indignati ci mettono la faccia” scriveva ieri su Twitter niccagliardi poco dopo l’inizio della manifestazione e il suo tweet è stato ripreso in rete oltre 100 volte. Negli stessi momenti chiedeva giustizia anche Indignati, account di Democrazia Web , che scriveva: “Vogliamo i nomi del Black bloc consegnati alle forze dell’ordine e il numero di arrestati” e invitava chi protestava pacificamente a fare da servizio d’ordine interno in caso di bisogno (“Non lasciate che 2 coglioni di black bloc rovinino tutto. Levategli il casco e consegnateli alla polizia”).

Gli inviti delle prime avvisaglie di ieri sono confluiti nella rabbia che oggi esplode anche sulle pagine facebook dedicate ai ‘black bloc’, definizione generica che raduna gli incappucciati che ieri a volto coperto hanno devastato la capitale.  “Vi aspettiamo alla prossima – avverte Roberto.- I centri sociali si stanno già riunendo per preparare servizi d’ordine interni alle manifestazioni. Avete chiuso “, e Novello li accusa di agire da codardi (“E’ bello nascondersi dietro le maschere e cappucci e andare a sfogarsi sfasciando le macchine e i negozi. Andate a zappare”). Sulla pagina degli Indignados Italia , che invita “tutti quelli che erano presenti ieri a Roma a pubblicare le foto del corteo pacifico”, gli utenti sfogano la delusione e lo sconcerto per la sequela di violenze che oscurano gli obiettivi della protesta: “Io mi rivolgo ai ragazzi Indignatos – commenta Antonio -, emarginate subito queste frange violente, perchè poi si prendono le prime pagine dei giornali e dei vostri sacrosanti diritti non se ne parla”.

E chi commenta vuole che la giustizia accerti le responsabilità. Maurizio scrive la sintesi di quanto esprimono in tanti: “Mi attendo una rapida identificazione dei terroristi che ieri sono stati lasciati in libera circolazione a fini di violenza. Un giusto processo e un’esemplare condanna” e Chiara si augura che il tam tam sul web possa arrivare a smascherare gli indignati : “Un buon numero – ricorda – era al centro del corteo degli incappucciati con il volto coperto che gridavano ‘Giuliani uno di noi’ (e non faccio commento a questa frase..)”. E aggiunge: “Molta gente era provvista di macchina fotografica e spero che riescano a trovare questi delinquenti”. E altri, sconsolati dal mancato tempismo delle forze dell’ordine o incoraggiati dall’autonomia del movimento indignato invocano la “creazione di un servizio d’ordine per isolare gli infiltrati”, sollevando teorie di infiltrati su twitpic e sospetti che vorrebbero il complotto della polizia nelle violenze di piazza.

Su Indymedia Luca invita chi ha partecipato a “isolare, respingere, documentare e denunciare!”. Anche se tanti altri commentatori si rifiutano di “consegnare i compagni agli sbirri” e altri preferiscono farsi giustizia da soli piuttosto che rivolgersi alla polizia.

Oltre ai commenti e agli inviti a pubblicare materiale per smascherare gli incappucciati, su YouTube sono ormai centinaia i video postati sulle azioni dei black bloc come le testimonianze della guerriglia online che ripercorrono i preparativi dei violenti. E su Flickr, il social network per condividere le foto, decine di utenti hanno postato le foto degli scontri e degli incendi. Di alcuni si intravede il volto.

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