La Commissioni Affari costituzionali ed esteri del Parlamento italiano, in collaborazione con la presidenza del Consiglio retta da Silvio Berlusconi e Umberto Bossi, notoriamente xenofobi e razzisti, ha concluso una sua indagine conoscitiva dalla quale emerge che il 44% degli italiani è ostile agli ebrei e che il 12% di questi si dichiara espressamente «antisemita». Sul web vi sono oltre 1.000 siti che diffondono odio razziale e specificamente antiebraico. Spesso questa barbarie avviene in forme non dirette, ma diabolicamente perverse: attraverso messaggi «subliminali», cioè non dominabili criticamente si cerca di fare passare l’idea che l’antisemitismo è un sentimento «socialmente» accettabile, sminuendo la portata obbrobriosa di un simile atteggiamento antiumano e anticostituzionale.
Gli anni presi in esame sono il 2008 e il 2009 durante i quali «s’è registrato in Italia un preoccupante incremento sulle piattaforme di Internet e nei social network di siti di tipo razzista: dagli 836 del 2008 si è passati a 1172 nel 2009, con un aumento del 40%». I siti che la polizia oscura si trasferiscono all’estero e continuano la loro ignobile attività contro il genere umano. Sì, perché essere antisemiti significa essere contro il genere umano: l’antisemitismo, infatti, è la placenta di ogni forma di razzismo. Il 22 per cento di giovani tra i 18 e i 29 anni esprime ostilità contro gli ebrei: sono prevalentemente maschi, del nord e di scarsa cultura.
L’Agenzia europea per il Diritti Fondamentali di Vienna ha rilevato che nel decennio 2001-2009 l’antisemitismo è cresciuto in modo costante e in Italia si è attestato a livelli ben superiori alle rilevazioni del decennio precedente.
Alcune considerazioni d’obbligo
Il periodo considerato, che include sia il decennio 2001-2009, sia i due anni «terribili» 2008-2009, coincide con i governi Berlusconi/Bossi e la loro politica di aggressione agli immigrati e a coloro che non sono «ariani-padani». Cosa volevano che venisse fuori: pane amore e marmellata? L’antisemitismo crescente è frutto di una politica miope che attacca l’altro come nemico e il forestiero come aggressore. Per anni abbiamo sentito strillare gli apprendisti stregoni che chi è italiano deve andare «Fora da i ball» e su questo costruire fortune elettorali facendo il pieno di voti. Il diritto non è una opinione e se si intacca un punto si distrugge tutto. Dal razzismo in salsa leghista-berlusconista all’antisemitismo, il passo è facile e facilitato. Che nessuno di questi esemplari di indecorosa umanità venga a dare lezioni di civiltà. Essi ne sono fuori e non vi sono mai entrati.
Il 14 settembre 2007 il papa Benedetto XVI ha pubblicato motu proprio «Summorum Pontificum – Dei sommi pontefici» con cui liberalizzava la Messa tridentina a scapito e contro la riforma di Paolo VI e del concilio Vaticano II. Pochi colsero la valenza rovinosa di questo documento, fermandosi sulla questione folcloristica della messa più o meno in latino. Purtroppo non si trattava di quello, ma di reintrodurre di nuovo una teologia preconciliare basata sull’antisemitismo (vedi preghiera del Venerdì Santo), su una visione di Chiesa e di Dio «medievale», su una concezione del cristiano come suddito del clero: la Messa celebrata con il prete che dà le spalle al popolo ne è l’emblema.
Quel documento fu scritto e imposto alla Chiesa come premessa per togliere la scomunica ai vescovi ordinati da Marcel Lefebvre che pongono su due punti il loro irrazionale e blasfemo pensiero: la negazione assoluta e totale del concilio Vaticano II che ebbe l’ardire di fare un documento sugli ebrei, assolvendoli dall’accusa millenaria di «deicidio» (decreto «Nostra Aetate») e la professione della «teologia della sostituzione» in base alla quale il ragionamento è lineare: se la Chiesa ha sostituito Israele, questi non ha senso di esistere e non deve esistere perché è colpevole della morte del Figlio di Dio. Deicidi, appunto. Qualsiasi convergenza verso di loro è una apostasia. Per due millenni la Chiesa ha fomentato l’odio contro gli ebrei e il papa con il suo motu proprio lo ha aumentato, rincuorato, alimentato ancora di più.
Benedetto XVI ha tolto la scomunica al vescovo scismatico Richard Williamson, che ha osato affermare che le camere a gas sono una invenzione degli ebrei su cui hanno vissuto di rendita. Quando si compiono gesti come questi e si riconoscono uomini come questi, il papa diventa complice dell’antisemitismo che serpeggia e si esprime non solo nel web e tra i giovani, ma anche tra i seguaci del tradizionalismo. Ha un bel gridare il papa che non era sua intenzione, ecc. ecc. Resta il fatto che i suoi atti e i suoi gesti sono alimento di antisemitismo tra le file dei seguaci del lefebvriani e delle altre aggregazioni religiose similari che sono la negazione stessa di Dio.
Sembra che il papa voglia accogliere i lefebvriani cedendo a tutte le loro richieste per cui non chiederà un previo riconoscimento dei concilio Vaticano II, ma li lascerà liberi di accettarlo o meno e d’interpretarlo come vogliono, cioè li autorizza a svuotarlo di significato e di contenuto, lasciando che la loro perversa teologia si diffonda a macchia d’olio all’interno della Chiesa cattolica. In questo modo, il papa deve sapere che anche egli è colpevole dell’incremento dell’antisemitismo e ci troverà sulle barricate a difendere il Concilio e le sue prospettive. Nel 2007 alla fine di settembre, pubblicai un libretto in cui mi dichiaravo «obiettore di coscienza» nei confronti del motu proprio e oggi dichiaro che non solo resto tale, ma sono più convinto che il papa abbia frantumato la Chiesa e travalicato dai suoi compiti perché per primo lui ha vilipeso di fatto il concilio e ha permesso che fosse annullato. Egli non si accorge del grave danno che ha arrecato e che continua ad arrecare alla Chiesa, ma noi lo viviamo sulla nostra pelle ogni giorno su quelle strade che il papa non conosce e non percorrerà mai. Forse ha paura di sporcarsi le scarpette rosse.
In questo modo Berlusconi, Bossi, Benedetto e Bertone (B&B&B&B) sono solidali tra loro e perseguono la stessa politica, la stessa ingiustizia, la stessa mostruosità. Davanti all’umanità sono colpevoli di lesa umanità e di omissione perché tacere di fronte alle nefandezze e alle immoralità di un capo di governo che ogni giorno si dichiara cattolico e usa il crocifisso come stimolatore erotico di una maîtresse travestita da suora, è colpa grave in materia grave: secondo il linguaggio papale è peccato morale. Complicità «in solido».
Paolo Farinella
Prete
Politica - 20 Ottobre 2011
Chiesa e governo, piccoli antisemiti crescono
La Commissioni Affari costituzionali ed esteri del Parlamento italiano, in collaborazione con la presidenza del Consiglio retta da Silvio Berlusconi e Umberto Bossi, notoriamente xenofobi e razzisti, ha concluso una sua indagine conoscitiva dalla quale emerge che il 44% degli italiani è ostile agli ebrei e che il 12% di questi si dichiara espressamente «antisemita». Sul web vi sono oltre 1.000 siti che diffondono odio razziale e specificamente antiebraico. Spesso questa barbarie avviene in forme non dirette, ma diabolicamente perverse: attraverso messaggi «subliminali», cioè non dominabili criticamente si cerca di fare passare l’idea che l’antisemitismo è un sentimento «socialmente» accettabile, sminuendo la portata obbrobriosa di un simile atteggiamento antiumano e anticostituzionale.
Gli anni presi in esame sono il 2008 e il 2009 durante i quali «s’è registrato in Italia un preoccupante incremento sulle piattaforme di Internet e nei social network di siti di tipo razzista: dagli 836 del 2008 si è passati a 1172 nel 2009, con un aumento del 40%». I siti che la polizia oscura si trasferiscono all’estero e continuano la loro ignobile attività contro il genere umano. Sì, perché essere antisemiti significa essere contro il genere umano: l’antisemitismo, infatti, è la placenta di ogni forma di razzismo. Il 22 per cento di giovani tra i 18 e i 29 anni esprime ostilità contro gli ebrei: sono prevalentemente maschi, del nord e di scarsa cultura.
L’Agenzia europea per il Diritti Fondamentali di Vienna ha rilevato che nel decennio 2001-2009 l’antisemitismo è cresciuto in modo costante e in Italia si è attestato a livelli ben superiori alle rilevazioni del decennio precedente.
Alcune considerazioni d’obbligo
Il periodo considerato, che include sia il decennio 2001-2009, sia i due anni «terribili» 2008-2009, coincide con i governi Berlusconi/Bossi e la loro politica di aggressione agli immigrati e a coloro che non sono «ariani-padani». Cosa volevano che venisse fuori: pane amore e marmellata? L’antisemitismo crescente è frutto di una politica miope che attacca l’altro come nemico e il forestiero come aggressore. Per anni abbiamo sentito strillare gli apprendisti stregoni che chi è italiano deve andare «Fora da i ball» e su questo costruire fortune elettorali facendo il pieno di voti. Il diritto non è una opinione e se si intacca un punto si distrugge tutto. Dal razzismo in salsa leghista-berlusconista all’antisemitismo, il passo è facile e facilitato. Che nessuno di questi esemplari di indecorosa umanità venga a dare lezioni di civiltà. Essi ne sono fuori e non vi sono mai entrati.
Il 14 settembre 2007 il papa Benedetto XVI ha pubblicato motu proprio «Summorum Pontificum – Dei sommi pontefici» con cui liberalizzava la Messa tridentina a scapito e contro la riforma di Paolo VI e del concilio Vaticano II. Pochi colsero la valenza rovinosa di questo documento, fermandosi sulla questione folcloristica della messa più o meno in latino. Purtroppo non si trattava di quello, ma di reintrodurre di nuovo una teologia preconciliare basata sull’antisemitismo (vedi preghiera del Venerdì Santo), su una visione di Chiesa e di Dio «medievale», su una concezione del cristiano come suddito del clero: la Messa celebrata con il prete che dà le spalle al popolo ne è l’emblema.
Quel documento fu scritto e imposto alla Chiesa come premessa per togliere la scomunica ai vescovi ordinati da Marcel Lefebvre che pongono su due punti il loro irrazionale e blasfemo pensiero: la negazione assoluta e totale del concilio Vaticano II che ebbe l’ardire di fare un documento sugli ebrei, assolvendoli dall’accusa millenaria di «deicidio» (decreto «Nostra Aetate») e la professione della «teologia della sostituzione» in base alla quale il ragionamento è lineare: se la Chiesa ha sostituito Israele, questi non ha senso di esistere e non deve esistere perché è colpevole della morte del Figlio di Dio. Deicidi, appunto. Qualsiasi convergenza verso di loro è una apostasia. Per due millenni la Chiesa ha fomentato l’odio contro gli ebrei e il papa con il suo motu proprio lo ha aumentato, rincuorato, alimentato ancora di più.
Benedetto XVI ha tolto la scomunica al vescovo scismatico Richard Williamson, che ha osato affermare che le camere a gas sono una invenzione degli ebrei su cui hanno vissuto di rendita. Quando si compiono gesti come questi e si riconoscono uomini come questi, il papa diventa complice dell’antisemitismo che serpeggia e si esprime non solo nel web e tra i giovani, ma anche tra i seguaci del tradizionalismo. Ha un bel gridare il papa che non era sua intenzione, ecc. ecc. Resta il fatto che i suoi atti e i suoi gesti sono alimento di antisemitismo tra le file dei seguaci del lefebvriani e delle altre aggregazioni religiose similari che sono la negazione stessa di Dio.
Sembra che il papa voglia accogliere i lefebvriani cedendo a tutte le loro richieste per cui non chiederà un previo riconoscimento dei concilio Vaticano II, ma li lascerà liberi di accettarlo o meno e d’interpretarlo come vogliono, cioè li autorizza a svuotarlo di significato e di contenuto, lasciando che la loro perversa teologia si diffonda a macchia d’olio all’interno della Chiesa cattolica. In questo modo, il papa deve sapere che anche egli è colpevole dell’incremento dell’antisemitismo e ci troverà sulle barricate a difendere il Concilio e le sue prospettive. Nel 2007 alla fine di settembre, pubblicai un libretto in cui mi dichiaravo «obiettore di coscienza» nei confronti del motu proprio e oggi dichiaro che non solo resto tale, ma sono più convinto che il papa abbia frantumato la Chiesa e travalicato dai suoi compiti perché per primo lui ha vilipeso di fatto il concilio e ha permesso che fosse annullato. Egli non si accorge del grave danno che ha arrecato e che continua ad arrecare alla Chiesa, ma noi lo viviamo sulla nostra pelle ogni giorno su quelle strade che il papa non conosce e non percorrerà mai. Forse ha paura di sporcarsi le scarpette rosse.
In questo modo Berlusconi, Bossi, Benedetto e Bertone (B&B&B&B) sono solidali tra loro e perseguono la stessa politica, la stessa ingiustizia, la stessa mostruosità. Davanti all’umanità sono colpevoli di lesa umanità e di omissione perché tacere di fronte alle nefandezze e alle immoralità di un capo di governo che ogni giorno si dichiara cattolico e usa il crocifisso come stimolatore erotico di una maîtresse travestita da suora, è colpa grave in materia grave: secondo il linguaggio papale è peccato morale. Complicità «in solido».
B.COME BASTA!
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Roma, 2 mar. (Adnkronos) - La capitale si prepara ad accogliere il ‘Resp Festival’, un evento innovativo che promette di trasformare Ariccia in un epicentro di suoni, luci e performance artistiche. Organizzato dal gruppo 06, il Festival si terrà presso il nuovo mega club ‘Factory46’, una struttura di 2.000 mq, (in Via Quarto Negroni 46, Ariccia), dotata di impianto audio all’avanguardia, giardino e zona food. L’evento si svolgerà dal 15 marzo per cinque sabati consecutivi, offrendo un’esperienza sensoriale unica, e rappresentando un nuovo capitolo nella scena della musica elettronica di Roma, portando con sé una ventata di innovazione e sperimentazione.
Il Resp Festival vanta un cartellone con 20 Dj internazionali e italiani, che si esibiranno ogni sabato dalle 23:00 alle 5:00, in un mix di performance dal vivo, spettacoli laser e led wall mozzafiato. Il primo sabato, 15 marzo, vedrà la partecipazione della star internazionale Pablo Say dalla Spagna, insieme alla talentuosa Debora Savasto e Katoff dall’Inghilterra. Tra gli altri protagonisti ci saranno Manuel Le Saux e Sygma, DJ e producer resident del festival. I tanti artisti porteranno sul palco una varietà di stili e influenze, creando un’esperienza sonora unica e coinvolgente.
“Siamo incredibilmente entusiasti di presentare il Resp Festival. Questo evento rappresenta un’opportunità unica per esplorare nuove frontiere della musica elettronica e delle arti visive. Miriamo a creare un’esperienza dinamica e coinvolgente per tutti i partecipanti. Abbiamo lavorato duramente per portare artisti di fama internazionale e talenti emergenti, creando un programma che celebra la diversità e l’innovazione. Non vediamo l’ora di condividere questa avventura con il nostro pubblico e di vedere come il Festival contribuirà a far crescere la scena culturale romana e non solo”, ha spiegato Sergio Serafini, organizzatore del Resp Festival e fondatore del gruppo 06.
Dopo l’inaugurazione del 15 marzo, si prosegue sabato 22 marzo con un evento misterioso e imperdibile, ‘Top Secret’. Poi sabato 29 marzo, si terrà una serata dedicata alle donne DJ, con la partecipazione di Alessandra Roncone, Las Mellizas, Francesca Fagiani, Kalhea e Consuelo. Sabato 5 aprile, sarà ‘La notte House of Vibe’ con il leggendario Joe T. Vannelli e Kristine.
Mentre sabato 12 aprile ci sarà il gran finale con la crew dell’Insomnia Discoacropoli d’Italia di Pisa, guidata dal fondatore Antonio Velasquez e DJ come Gabry Fasano, Alessandro Tognetti, Antonio Marki, Sandro Vibot e Riccardo Brush. Il Resp Festival non è solo un evento musicale, ma anche un’occasione per esplorare nuove forme di espressione artistica e per abbattere le barriere, connettendo presente e futuro, radici e prospettive. Inoltre il Festival si propone come un punto di incontro per artisti e pubblico, promuovendo la condivisione, il movimento e l’ascolto.
Il festival è accessibile con un unico biglietto Full Pass da € 69,90 per tutte le cinque serate, acquistabile online su Xceed. Non manca anche l’aspetto della solidarietà e della cultura. In collaborazione con Admo (Associazione Donatori Midollo Osseo), il Festival avrà anche una componente solidale, con l’obiettivo di sensibilizzare e promuovere il valore del dono del midollo osseo. Ogni serata vedrà anche la presentazione di libri da parte di giovani scrittori emergenti. Inoltre il festival sarà molto attento anche alla sicurezza e garantirà un’esperienza senza preoccupazioni, grazie ai servizi navetta gratuiti per raggiungere la location in totale tranquillità.
Milano, 2 mar. (Adnkronos) - Altra sconfitta per il Milan di Conceicao con una diretta concorrente per l'Europa. Dopo il ko con il Bologna nel recupero, i rossoneri escono sconfitti da San Siro anche con la Lazio, per 2-1 in una gara folle, decisa al 98' da un calcio di rigore realizzato da Pedro, dopo che Chukwueze aveva riportato in parità la sfida pareggiando il gol di Zaccagni, con i rossoneri in dieci uomini per l'espulsione di Pavlovic. I rossoneri scivolano così in nona posizione, superati anche dalla Roma, mentre la Lazio sale a 50 punti e si riprende la quarta posizione, ai anni della Juventus impegnata domani con il Verona, e si avvicina all'Atalanta terza a 55 punti.
Conceiçao per la sfida interna, con la Curva che è entrata a gara iniziata per protesta, conferma nove undicesimi della formazione scesa in campo dal 1' contro il Bologna. Inserisce Gabbia al posto di Thiaw al centro della difesa e Pulisic per Joao Felix nel tridente offensivo con Leao e Reijnders alle spalle di Gimenez. In mezzo al campo Musah e Fofana, sugli esterni Jimenez a destra con Theo Hernandez a sinistra. Baroni, invece, deve rinunciare a Castellanos e Romagnoli e in difesa schiera Gila con Gigot davanti a Provedel. Sugli esterni Marusic e Nuno Tavares, con Rovella e Guendouzi a centrocampo, mentre in avanti Tchaouna, con Dia, Isaksen e Zaccagni a supporto.
La Lazio parte subito forte e al 3' Rovella serve Dia che scatta sul filo del fuorigioco ma viene fermato da intervento prodigioso di Maignan. Un minuto dopo sul cross di Nuno Tavares dalla sinistra, svetta Dia di testa ma non inquadra la porta. Poi al 6' tocca a Nuno Tavares a rendersi pericoloso ma Pavlovic sbroglia. Al 12' Isaksen fa partire un violento sinistro dalla distanza, ma la palla sfiora il palo alla sinistra di Maignan. Il Milan reagisce nel momento in cui i tifosi rossoneri fanno il proprio ingresso in curva Sud ma non basta. Al 19' Leao viene pescato al limite dell'area laziale e imbuca per Reijnders, bravo nel centrare la porta in caduta ma non abbastanza da impensierire Provedel. La Lazio riprende ad offendere e al 28' passa: Tchaouna tocca per Marusic che impegna Maignan con il destro in diagonale, sulla respinta arriva Zaccagni che insacca in spaccata con il sinistro per l'1-0. Dopo la rete ospite, Conceiçao si gioca subito la carta Joao Felix per provare a dare la scossa decisiva, ma nel finale Zaccagni va vicinissimo al raddoppio con un destro al volo, fuori di un soffio.
A inizio ripresa il tecnico rossonero fa uscire Jiménez per mettere dentro Walker, ma la Lazio continua a rendersi pericolosa. Al 50' ennesima ripartenza con Nuno Tavares che serve Gigot al centro dell'area ma il difensore biancoceleste calcia debolmente e Maignan blocca. Al 51' Pulisic serve Joao Felix che sii gira e calcia di prima intenzione ma manda di poco sopra la traversa. La gara è aperta e la Lazio al 54' sfiora il bis con Zaccagni: Guendouzi serve il compagno che rientra sul destro e calcia a giro ma manda la palla fuori di pochissimo. Al 55' ancora Joao Felix protagonista, poi la palla arriva a Pulisic che non trova la porta da pochi passi.
Il Milan rischia, si sbilancia e la squadra di Baroni affonda ancora al 58' con Gila che in girata di sinistro spedisce il pallone sopra la traversa. La partita si complica ulteriormente per il Milan al 67': recupero di Guendouzi al limite della propria area e palla per Isaksen che scappa via a Pavlovic che lo stende e per l'arbitro Manganiello è rosso diretto per il giocatore serbo. Milan in dieci e sotto di un gol. Al 71' punizione tagliata di Nuno Tavares dalla sinistra, Maignan non ci arriva e Theo Hernandez rischia l'autorete, poi la difesa rossonera spazza via.
il Milan con le poche energie rimaste prova a raggiungere il pari che arriva un po' a sorpresa all'84' con Chukwueze che di testa trova l'angolino sul cross morbido di Leao sul secondo palo per l'1-1. I rososneri provano anche a vincerla ma la Lazio non ci sta e all'86' Dia serve Isaksen che controlla al limite e calcia in porta col destro, ma Maignan non si fa sorprendere e blocca. Finale concitato che si decide al 98' grazie a Pedro che realizza su calcio di rigore il gol vittoria del 2-1 dopo l'on field Review con Manganiello che assegna il penalty per il fallo di Maignan su Isaksen. Pedro glaciale spiazza il francese e stende il Milan, alla terza sconfitta consecutiva e in piena crisi con Conceicao sempre più in bilico.
Roma, 2 mar (Adnkronos) - "Il vertice di Londra di oggi ha dimostrato che la posizione assunta da Giorgia Meloni in questi giorni è ampiamente condivisa, da Starmer a Tusk a molti altri leader. Quando Giorgia Meloni dice che le due sponde dell’Atlantico non devono dividersi, questo è proprio uno dei messaggi forti che arrivano da Londra". Lo ha detto l’europarlamentare di Fratelli d’Italia- Ecr Carlo Fidanza, capo delegazione del partito a Bruxelles, intervenendo in studio a '4 di sera' su Rete 4.
"E’ importante la posizione espressa dal premier italiano per cui vanno tenuti uniti gli USA e l’Europa. Da 75 anni la Nato garantisce la sicurezza dell’Europa, quindi prima di ragionare di soluzioni anche un po’ avventuristiche fuori dalla cornice Nato, occorre fare ogni sforzo possibile, tenendo gli Usa dentro al tavolo della trattativa sull’Ucraina -ha aggiunto-. Senza la deterrenza militare della Nato, e quindi senza la presenza degli Usa, è impensabile dare reali garanzie di sicurezza all’Ucraina. Una sicurezza che l’Europa da sola non è in grado di garantire e che serve anche per evitare che la Russia faccia ciò che ha fatto con l’Ucraina con altri Stati europei”.
Roma, 2 mar. - (Adnkronos) - Appello per una giovane 26enne di origini siriane scomparsa da Latina ieri. Ayah Krdi, si legge su post dell'associazione Penelope Lazio (associazione nazionale delle famiglie e degli amici delle persone scomparse Odv), "si è allontanata da casa per recarsi alla casa di riposo Sasn Francesco di Latina. Era a piedi, con il cellulare. Potrebbe trovarsi presso stazioni di autobus o metro".
L'appello continua dando una descrizione della giovane: "è alta 1,64 mt, corporatura media, indossa un velo nero come copricapo, una giacca di colore nero e grigio, jeans, scarpe da ginnastica bianche ed ha una borsa nera. Potrebbe avere bisogno di aiuto", chiude l'appello dell'associazione pubblicando anche una foto della giovane.
Roma, 2 mar. - (Adnkronos) - L'ex comandante della Costa Concordia Francesco Schettino ha chiesto di poter accedere al regime di semilibertà. Nel 2017 era stato condannato in via definitiva a 16 anni di carcere per il naufragio della nave da crociera avvenuto nella notte tra il 12 e il 13 gennaio 2012 davanti all'isola del Giglio provocando 32 vittime e centinaia di feriti. Schettino ha maturato il termine che gli consente di accedere alle misure alternative al carcere avendo già scontato la metà della pena. L'udienza davanti al Tribunale di Sorveglianza di Roma si terrà martedì 4 marzo.
Schettino, recluso nel carcere romano di Rebibbia, beneficia attualmente di 45 giorni all'anno di permessi ottenuti grazie alla buona condotta mantenuta nel carcere romano. L'ex comandante della Costa Concordia tre anni fa aveva ottenuto la possibilità di lavorare in carcere e gli era stato affidato il compito di contribuire alla digitalizzazione dei documenti giudiziari della strage di Ustica e della strage di via Fani a Roma con il sequestro e l'omicidio dello statista democristiano Aldo Moro.
Una delle persone sopravvissute al naufragio, Vanessa Brolli, 27 anni, che era in vacanza sulla Costa Concordia con i fratelli, i genitori e altri parenti per festeggiare i 50 anni di matrimonio dei nonni, ha dichiarato una volta appreso la notizia: "Dispiace sapere che potrebbe tornare a casa. Schettino deve pagare per le sue colpe. A prescindere dalla decisione dei giudici siamo certi che Schettino vivrà il resto dei suoi giorni con addosso il peso di questa tragedia. Questa è la più grande pena per lui. Anche se dovesse uscire dal carcere, dovrà convivere con questa colpa per tutta la vita".
Roma, 2 mar (Adnkronos) - "Ursula Von der Leyen dice che è 'urgente riarmare l’Europa', Macron parla di 'invio di truppe' in Ucraina. Per la Lega invece è urgente lavorare per la Pace. L’Occidente intero ha il dovere di evitare a tutti i costi il rischio di una Terza Guerra Mondiale, bene fa il governo italiano a cercare di tenerlo unito e il presidente Trump, con responsabilità e pragmatismo, a spingere tutti in questa direzione". Lo scrive la Lega in un post sui social.
Roma, 2 mar. (Adnkronos) - "We stand with Ukraine! Continuiamo a sostenere con forza e decisione, a livello nazionale ed europeo, la resistenza del popolo ucraino. Continuiamo a lavorare per una pace giusta, sicura e duratura. Continuiamo a difendere la libertà, i diritti, la democrazia”. Lo ha scritto su X Piero De Luca, deputato e capogruppo Pd in commissione Politiche europee, che ha partecipato alla manifestazione a sostengo dell’Ucraina che si è tenuta a Roma.