Michele Santoro nello studio di Servizio Pubblico

La prima puntata di Servizio Pubblico ha sbaragliato i canoni della tv tradizionale e ha creato un precedente: è possibile andare in onda grazie a una multipiattaforma ibrida, composta da canali tv tradizionali che includono Sky e una galassia di tv locali disseminate sul territorio nazionale e su Internet. I primi dati Auditel ufficiali, infatti, confermavano che la trasmissione di Michele Santoro la registrato uno share del 12% con 2 milioni e 300 mila spettatori e si è confermata il terzo canale più visto della serata dietro Raiuno e Canale 5. Ma i numeri più interessanti, che confermano l’originalità e il successo della sperimentazione, riguardano la Rete.

Migliaia di utenti infatti hanno seguito il programma in streaming sul sito della trasmissione oltre che su ilfattoquotidiano.it, corriere.it e repubblica.it. Sulla pagina Facebook dedicata sono stati pubblicati i primi dati web ufficiali della trasmissione che dimostrano la buona riuscita dell’operazione. Nel corso dell’evento infatti sono stati raggiunti i 3.600.000 contatti streaming, registrate “119.300 utenze contemporanee tra diretta su Facebook, sul Fatto Quotidiano e sul sito ufficiale di Servizio Pubblico”. Si sono anche aggiunti “55.000 nuovi ‘mi piace’ alla pagina nel corso delle 3 ore di trasmissione” (che hanno superato quota 170 mila in totale), “120.000 risposte complessive al sondaggio” proposto nel corso della serata e sul canale di YouTube gli utenti chiedono allo staff di caricare la puntata per rivederla. Un risultato che ha ampiamente soddisfatto le aspettative della vigilia.

Ai dati del web, però, si somma l’interesse degli spettatori che ha consentito di andare oltre i numeri ufficiali con il passaparola circolato sui social media in attesa della prima puntata. La pagina della diretta sul sito, ad esempio, è stata condivisa oltre 200mila volte, rilanciata da oltre 1000 persone su Twitter e da quasi 2000 su Google+. Una trasmissione che sposa la contaminazione del web, visto che sono oltre 26mila gli iscritti che hanno deciso di postare notizie e linkare la pagina sul social network, aumentandone la popolarità e la visibilità tra i propri contatti. Su Twitter anche oggi l’hashtag #serviziopubblico è al secondo posto tra i trending topics e sul sito di microblogging si continua a commentare la puntata di ieri. “Servizio Pubblico: sarà vera rivoluzione?”, scrive Arianna, e Giulia Innocenzi, giornalista della trasmissione, commenta questa mattina “a freddo”: “Libera dagli ascolti che arriveranno fra poco, sono felice per la conquista di ieri #ServizioPubblico: non ci mangiamo più la pappa pronta”. Federica è colpita dalla “quantità di commenti maschilisti su Twitter a seguito della testimonianza di Chiara”, l’aspirante meteorina che ha rilasciato la sua testimonianza sulle feste di Arcore. C’è anche chi solleva il dibattito sulla nuova piattaforma su cui si sviluppa la trasmissione. Per Roberto “il broadcast multinetwork di #serviziopubblico è da caso di studio. Streaming anche su iPad. Si può vivere senza duopolio e pay tv?!”. Ma ci sono pareri discordanti che alimentano la discussione: Ernesto osserva che il format di Servizio pubblico “sembra pensato ancora per la televisione. Il web, per ora, appare un ripiego se l’interazione è limitata al sondaggio” e secondo il blogger e giornalista Massimo Mantellini “Twitter non va bene per fare liveblogging di un programma”.

La sinergia con la rete e la multipiattaforma ha dato vita anche a un nuovo primato: Servizio Pubblico, infatti, è stato l’evento live più seguito di sempre in Italia su iPhone e iPad.

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