Si dimetterà dopo l’approvazione della Legge di Stabilità, ma Silvio Berlusconi di fatto si è dimesso oggi, così come si legge da un comunicato del Quirinale, dove il presidente del Consiglio si è recato dopo la votazione alla Camera sul Rendiconto generale dello Stato. Solo 309 votanti, 308 voti favorevoli, l’altra metà dell’emiciclo, quella occupata dall’opposizione, non vota. E sono 321 parlamentari che negano il loro sì al premier. Il rendiconto dello Stato è approvato, e viene così archiviato l’incidente tecnico dello scorso 11 ottobre, ma per il governo, lontano dai 315 voti che fanno la maggioranza assoluta, è il de profundis. A Berlusconi resta la scelta su come uscire dallo stallo in cui l’esecutivo è entrato, ma il destino della maggioranza sembra a questo punto segnato. Tocca a Pier Luigi Bersani, subito dopo il voto, parlare per primo prima che Fini sospenda la seduta: “Rassegni le sue dimissioni e rimetta il mandato al Capo dello Stato”. Questo l’invito del segretario del Pd. “Faremo la nostra parte per il Paese. E sia chiaro che sei lei non lo facesse, non oso credere che lei non lo faccia, se lei non lo facesse le opposizioni considererebbero iniziative ulteriori perché così non possiamo andare avanti” ha detto Bersani dopo che in questi giorni si era parlato di mozione di sfiducia al premier.
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21.12 – Bersani: “Dopo dimissioni il percorso lo decide il Colle”. ”Il Pd ritiene sconcertante che con le sue prime dichiarazioni il presidente del Consiglio, battuto alla Camera e dimissionario, cerchi di condizionare un percorso che è pienamente nelle prerogative del Capo dello Stato e del Parlamento”. Lo afferma in una nota il leader del Pd, Pier Luigi Bersani.
21.07 – Bersani: “Oggi è una svolta”. L’annuncio delle dimissioni del presidente del Consiglio “è una svolta, che salutiamo con grande soddisfazione”. Lo dice in una dichiarazione il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, che guardando alla crisi sottolinea come sia “urgente che le dimissioni del presidente del Consiglio consentano di aprire una nuova fase. Ci riserviamo un esame rigoroso delcontenuto dell’annunciato maxiemendamento alla legge di stabilità per verificare le condizioni che ne permettano, anche in caso di una nostra contrarietà, una rapida approvazione”.
21.06 – Matteoli: “Nessun governo senza Berlusconi premier”. “Il presidente Berlusconi offrendo di rimettere il mandato dopo l’approvazione della legge di stabilità ha dimostrato ancora una volta grande senso di responsabilita’ e di volere il bene del Paese per adempiere agli impegni internazionali e fronteggiare la crisi. Dopo la legge di stabilità, qualunque altra opzione senza Berlusconi premier non sarebbe fattibile nè accettabile nel rispetto del mandato elettorale del 2008 e del sistema bipolare che vogliamo preservare. L’unico sbocco alternativo resterebbe il voto”. Lo dichiara il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli.
20.49 – Bossi arrivato a Palazzo Grazioli. Il leader della Lega Umberto Bossi è arrivato a palazzo Grazioli dove è riunito un vertice di maggioranza con lo stato maggiore di Pdl e Lega e con il premier Silvio Berlusconi. Ai cronisti che chiedono cosa succederà, il leader del Carroccio dice: “Chiedetelo a Napolitano”. Già presenti nella residenza romana di Silvio Berlusconi il capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto, il ministro per l’Attuazione del programma Gianfranco Rotondi, il coordinatore nazionale del Pdl Denis Verdini, il ministro della Difesa Ignazio La Russa, il presidente del Pdl al Senato Maurizio Gasparri, il segretario nazionale del Pdl Angelino Alfano, i deputati Niccolò Ghedini e Luca D’Alessandro, il portavoce Paolo Bonaiuti.
20.36 – Berlusconi al Tg1. “Non c’è alternativa al governo Berlusconi: penso si andrà a nuove elezioni”, ha affermato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. “Provo dolore e tristezza per chi ha lasciato il Pdl”.
20.32 – Berlusconi: “Prendo atto di non avere più maggioranza”. “Il governo non ha più quella maggioranza che noi credevamo di avere. E quindi, con realismo, dobbiamo prendere atto di questa situazione e preoccuparci della situazione italiana e di ciò che sta accadendo sui mercati”. Lo ha detto Silvio Berlusconi al Tg5.
20.30 – Casini: “No a campagna elettorale”. “La legge di stabilità può essere approvata rapidamente e sono convinto che il presidente Berlusconi abbia la consapevolezza che la situazione economica e finanziaria dell’Italia non ci consente una lunga ed estenuante campagna elettorale”. Lo dichiara il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini. “L’esito dell’incontro tra il Presidente della Repubblica e il Presidente del Consiglio – si legge in una nota di Casini – dimostra che una via d’uscita dalla terribile crisi in cui versa l’Italia è possibile e che il senso dello Stato nei momenti difficili può prevalere. La legge di stabilità – spiega – può essere approvata rapidamente e sono convinto che il Presidente Berlusconi abbia la consapevolezza che la situazione economica e finanziaria dell’Italia non ci consente una lunga ed estenuante campagna elettorale”.
20.21- Vertice a Palazzo Grazioli. Al vertice del Pdl convocato dal premier Silvio Berlusconi a palazzo Grazioli prenderà parte anche il leader della Lega Nord Umberto Bossi e lo stato maggiore del Carroccio.
20.20 – Bersani riunisce vertici del Pd. Pier Luigi Bersani riunirà in serata i vertici del Pd al Nazareno per fare il punto sulla situazione dopo l’annuncio di dimissioni da parte del premier Silvio Berlusconi, una volta approvate le misure anticrisi.
20.18 – Berlusconi: “Dopo di me vedo solo il voto. Prendo atto di non avere la maggioranza”
20.15 – Pd: “Formalizzare subito le dimissioni”
Al Pd incassano con favore l’annuncio che il premier Silvio Berlusconi intende dimettersi dopo l’approvazione del ddl stabilità, ma premono sui tempi. “Le dimissioni ci sono, adesso è necessario che si formalizzino il prima possibile”, hanno spiegato fonti di largo del Nazareno.
19.59 – Berlusconi: “Consapevole implicazioni voto odierno”
Il presidente del Consiglio ha manifestato al capo dello Stato Giorgio Napolitano, la consapevolezza delle implicazioni del risultato del voto odierno e ha espresso viva preoccupazione per l’urgente necessita di dare risposte alle attese dei partner europei. E’ quanto si legge in una nota del Quirinale.
19.58 – Vertice a Palazzo Grazioli
E’ in corso una riunione serale nella residenza romana di Silvio Berlusconi per fare il punto sulla giornata. Al momento con il premier il suo avvocato Niccolò Ghedini, il segretario nazionale del Pdl Angelino Alfano e il portavoce Paolo Bonaiuti. Il presidente del Consiglio ha convocato gli esponenti del Pdl dopo essere stato ricevuto dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e aver dichiarato le sue intenzioni: rimettere il proprio mandato solo dopo avere approvato le riforme che rispondono a quanto chiesto dall’Europa.
19.50 – Quirinale, Berlusconi a Napolitano: “Risposte all’Ue e poi rimetto mandato”
Silvio Berlusconi si dimetterà dopo l’approvazione della legge sulla Stabilità. La notizia è contenuta in una nota stampa del Quirinale. Ecco il testo integrale del comunicato diffuso dal Colle: “Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto questa sera in Quirinale il Presidente del Consiglio, on. Silvio Berlusconi, accompagnato dal Sottosegretario dott. Gianni Letta. All’incontro ha partecipato il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Consigliere Donato Marra. Il Presidente del Consiglio ha manifestato al Capo dello Stato la sua consapevolezza delle implicazioni del risultato del voto odierno alla Camera ; egli ha nello stesso tempo espresso viva preoccupazione per l’urgente necessità di dare puntuali risposte alle attese dei partner europei con l’approvazione della Legge di Stabilità, opportunamente emendata alla luce del più recente contributo di osservazioni e proposte della Commissione europea. Una volta compiuto tale adempimento, il Presidente del Consiglio rimetterà il suo mandato al Capo dello Stato, che procederà alle consultazioni di rito dando la massima attenzione alle posizioni e proposte di ogni forza politica, di quelle della maggioranza risultata dalle elezioni del 2008 come di quelle di opposizione”.
19.46 – Santanché (Pdl): “Mai dimissioni, fiducia Senato e Camera”
”No ipotesi Alfano, Berlusconi è l’unico eletto legittimamente. Dimissioni mai. Con il voto di oggi siamo un po’ più deboli ma da qui ad arrivare a sfiduciare Berlusconi ce ne vuole. Dimissioni mai, deve andare al Quirinale e poi chiedere la fiducia prima al Senato e successivamente alla Camera”. Lo ha detto il Sottosegretario per l’attuazione del programma, Daniela Santanchè alla Zanzara su Radio 24. “La Carlucci? Non ti curar di loro ma guarda e passa – continua – ognuno risponde alla propria coscienza e dovrebbe ricordarsi da dove viene. Votare contro chi ti ha portato in parlamento non è commentabile, sicuramente non si può definire un eroe”. “Scilipoti – conclude la Santanchè – ha avuto un sussulto di appartenenza al suo paese, mentre la Carlucci ha semplicemente tradito il mandato parlamentare e chi l’ha portata in Parlamento”.
19.36 – Berlusconi lascia il Quirinale
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha lasciato il Quirinale dopo 45 minuti di incontro con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Berlusconi, poi, ha fatto rientro a Palazzo Grazioli. Prima, però, il premier ha fatto una breve sosta a palazzo Chigi dove è sceso il sottosegretario alla Presidenza, Gianni Letta che lo aveva accompagnato al Colle. Presente nella residenza del premier anche il sottosegretario Paolo Bonaiuti.
19.31 – Della Vedova (Fli): “Sarà necessaria una mozione di sfiducia”
“Sarebbero necessarie le dimissioni, ma a quanto ho sentito quello che succederà è il contrario. Probabilmente sarà necessaria quindi una mozione di sfiducia. Ci dicono che Berlusconi non vuole prendere atto della realtà e quindi dovremo costringere gli italiani a un’altra settimana di conteggi”. Lo ha detto Benedetto Della Vedova, presidente dei deputati Fli, ai microfoni dello Speciale TgLa7 di oggi.
19.26 – Osvaldo Napoli: “Il problema della crisi non è Berlusconi”
“Chi si straccia i capelli per lo spread fra Btp e Bund giunto a livelli preoccupanti, farà bene a leggersi le parole del commissario Ue, Olli Rehn: i mercati asppettano che l’Italia adotti le misure sottoscritte a Bruxelles e per l’Europa è indifferente che a farlo sia questo o un altro governo. Per l’Europa enon esiste un problema di credibilità di Berlusconi. Esso esiste per le opposizioni che hanno deciso di bruciare il Paese solo per far fuori il governo”. Lo afferma in una nota il vicepresidente dei deputati Pdl, Osvaldo Napoli, che aggiunge: “E’ così che le opposizioni e la speculazione hanno operato una saldatura micidiale dei rispettivi interessi: affondare il debito per far fuori Berlusconi. Il governo va avanti, ma ad aprire la strada deve essere stavolta il ministro Tremonti e i ministri economici. Il maxi-emendamento deve approdare subito alla Commissione Bilancio di Palazzo Madama e il ddl salva-debito va licenziato entro venerdì. Una volta messe le carte in tavola – conclude Napoli – allora e solo allora il premier potrà, e dovrà tirare le somme”.
19.22 – Rotondi: “Non è stata giornata drammatica”
“Non è una giornata così drammatica. L’anno scorso il voto sul rendiconto passò con 245 voti, più di 50 meno di oggi”: lo ha detto il ministro per l’Attuazione del programma di governo, Gianfranco Rotondi (Pdl), nel corso dello Speciale TgLA7. Rotondi si è detto scettico sugli effetti del voto di oggi: “C’erano molti assenti e convertire le assenze in voti di sfiducia è possibile ma va verificato. Oggi non abbiamo avuto la sfiducia”. “Un partito o un governo che sacrifica il capo è un partito o un governo morto”, ha aggiunto. E sull’ipotesi di un governo Monti ha affermato: “Ma quale governo Monti! Sarebbe un governo Monti-Carlucci. Bersani ci si metta in prima persona invece di rincorrere deputati nei corridoi”.
19.20 – Ferrara: “Berlusconi è indeciso sul da farsi”
Il presidente del Consiglio “è incerto, non sa cosa fare”. A riferirlo è stato Giuliano Ferrara che, intervistato al Tg3, ha raccontato di avere parlato con Silvio Berlusconi subito dopo il voto sul Rendiconto dello Stato. Tra le opzioni che sta valutando, “fare un appello alle opposizioni per misure anticrisi immediate, contro l’aggressione che a questo punto credo sia eterodiretta, al debito pubblico italiano”, ha spiegato il direttore de Il Foglio. Dopo il via libera a “un decreto o alla legge di stabilità'” Berlusconi darebbe poi “la propria disponibilità a dimettersi in cambio di una prova di maturità del nostro sistema politico, vale a dire le urne”.
19.17 – TmNews: “B. al Colle ma senza dimissioni. Il Quirinale: soluzione rapida”
Ecco la ricostruzione del vertice di maggioranza dopo il voto sul Rendiconto fornita dall’agenzia di stampa TmNews: “Il premier Silvio Berlusconi salirà al Colle in serata, ma al momento l’orientamento sembra quello di non rassegnare le dimissioni. Così almeno riferiscono fonti di governo, pur rilevando che alcuni dei massimi esponenti della maggioranza gli avrebbero però consigliato la soluzione opposta, e cioé quella di cedere il passo. Al massimo, riferiscono le stesse fonti, Berlusconi potrebbe offrire le dimissioni del governo in cambio di elezioni anticipate, senza governi di transizione. Sempre secondo fonti di maggioranza, informalmente il vertice dell’esecutivo sarebbe avvertito del fatto che, di fronte al delicato momento politico ed economico, il Quirinale sarebbe orientato a favorire una soluzione rapida, senza tentennamenti o dilazioni temporali. Verifica della maggioranza o un’altra strada, di certo la situazione di instabilità non deve protrarsi più di qualche giorno”.
19.06 – Pd: “Governo non ha più maggioranza neanche in Commissione Giustizia”
“Dopo le ultime defezioni, la maggioranza non ha più i numeri neanche nella commissione Giustizia, con buona pace di Berlusconi e dell’avvocato Ghedini”. Lo dichiara la democratica Pina Picierno componente della II commissione di Montecitorio che aggiunge “ormai il capogruppo Enrico Costa veste i panni dell’ultimo giapponese. Oggi era solo a rappresentare il Pdl: altro che problemi di numeri è la conferma che la maggioranza è finita”.
18.46 – Vitali (Pdl): “Berlusconi rassegni dimissioni”
”Su un voto fondamentale la maggioranza si è fermata a quota 308. Di fronte a questi numeri ci sono atti consequenziali da adottare”: lo afferma in una nota Luigi Vitali, Componente del Direttivo Parlamentare del PdL a seguito delle vicende verificatesi oggi in Aula.
18.41 – Bossi: “Berlusconi deciderà cosa fare al Quirinale”
Berlusconi va dal Capo dello Stato a dimettersi? “Aspettiamo qualche minuto. Deciderà cosa fare al Quirinale”: lo ha detto il leader della Lega, Umberto Bossi, conversando con i giornalisti alla Camera.
18.39 – Buttiglione: “Se Berlusconi non si dimette, pronta mozione di sfiducia”
“Credo che Napolitano dirà a Berlusconi che un capo del governo che non ha la maggioranza debba presentare le dimissioni. Se questo non accadesse presenteremmo una mozione di sfiducia: quello che sta succedendo è un’inutile perdita di tempo”. Lo ha detto il presidente dell’Udc, Rocco Buttiglione, a La7.
18.35 – Berlusconi lascia Palazzo Chigi
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha lasciato Palazzo Chigi alle 18.30. Il premier è atteso al Quirinale.
18.33 – Tosi: “Se il premier non si dimette perdiamo le elezioni”
”Berlusconi? Se non passa il testimone, rischiamo di perdere anche le prossime elezioni come quelle di Milano”. Ad affermarlo oggi Flavio Tosi, sindaco leghista di Verona, nel corso del programma di Radio2 ‘Un Giorno da Pecora’. Secondo Tosi “nell’interesse della coalizione, sarebbe meglio che Berlusconi passi la mano e indichi un altro Premier nella maggioranza, così si potrebbe gestire un passaggio morbido”. E se invece il Premier scegliesse la strada della fiducia secondo il sindaco “si rischia di venire ‘impallinati’ in Parlamento”.
18.29 – Giuliano Ferrara su Il Foglio: “Ultima battaglia di Berlusconi sono le elezioni”
“Siamo ripetitivi, ma stranamente e irresponsabilmente allegri. Nelle forme dovute, con eleganza e tatto e molta fermezza all’esterno e all’interno del suo palazzo politico, Berlusconi ha tutto l’agio, se lo desideri (e sembra che lo desideri), di condurre l’ultima sua battaglia. Rassicurare Napolitano sul fatto che è disponibile ad andarsene in cambio di una grande prova di maturità e di democrazia del sistema politico che è all’origine del suo mandato popolare: nuove elezioni”. Lo scrive Giuliano Ferrara in un editoriale che sarà pubblicato domani sul Foglio. “Fare appello all’opposizione per il varo urgente di misure di stabilità finanziaria in condizioni di emergenza, quel che si può per decreto, il resto via maxiemendamento e legge di stabilità. Le dimissioni seguono a ruota, con la richiesta di elezioni subito in ragione di quel che tutti sanno, e che sarà detto ad alta e chiara voce in Parlamento: il governo del paese lo decidono gli elettori, soluzioni intermedie alternative non ci sono e sarebbero una ferita alla nostra democrazia e alla nostra economia, solo un governo con una maggioranza politica forte può rimettere in sesto l’Italia in Europa, smantellando il tentativo di farne la seconda Grecia per onorare interessi nazionali altrui, che non hanno niente a che vedere con l’integrazione e la salute dell’Europa dei popoli”, conclude il direttore del Foglio.
18.24 – Di Pietro: “Napolitano prenda il premier per le orecchie. Vogliamo voto anticipato”
“Speriamo che il Capo dello Stato prenda Berlusconi per l’orecchio e gli dica di andare a casa, oppure lo metta dietro la lavagna”. Sono le parole del leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, alla notizia che il premier si recherà al Quirinale dopo il voto di oggi alla Camera sul Rendiconto dello Stato. “Oggi anche la matematica ha abbandonato il governo – ha aggiunto Di Pietro – perché Berlusconi non è più in grado di fare come prima, cioè comprare il consenso. Per l’Italia dei Valori la strada è il voto anticipato”.
18.21 – Sardelli: i veri traditori sono i consiglieri del premier
“I traditori sono i generali votati alla sconfitta che portano alla rovina il premier e il partito. Magari per trovare solo qualche spazio per se stessi”. Parola del deputato ex Responsabile, Luciano Sardelli, che respinge al mittente ogni accusa di tradimento e racconta di aver chiesto al suo ex collega Domenico Scilipoti di andare a parlare con il premier. “Visto che lui dice di raccontare sempre la verità – spiega Sardelli – almeno andrebbe a spiegargli davvero come stanno le cose e lo ‘salverebbe’ un’altra volta…”.
18.17 – Sacconi: “Maggioranza si verifica con voto di fiducia”
“La verifica della maggioranza deve essere fatta con un voto di fiducia”: è il parere del ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, che ha commentato così la votazione sul rendiconto generale dello Stato.
18.04 – Berlusconi: “O andare avanti o voto anticipato”
Subito dopo il voto sul rendiconto alla Camera, Silvio Berlusconi si ferma a parlare con alcuni deputati del Pdl in Aula. Il premier, raccontano, è determinato ad andare avanti fino in fondo, altrimenti, l’unica strada sarebbe il voto. “A questo punto o si va al voto anticipato o governano loro”, avrebbe polemizzato con una battuta il Cavaliere, riferendosi alle opposizioni. Dopo aver lasciato Montecitorio, il Cavaliere sta presiedendo un vertice di maggioranza a palazzo Chigi per decidere sul da farsi. In queste ore convulse circolano voci di un incontro al Colle del premier per riferire quanto accaduto alla Camera. Il presidente del Consiglio è atteso al Quirinale intorno alle 18.30. Sul tavolo restano varie opzioni. La più accreditata è che Berlusconi verifichi una maggioranza solida sulle misure anticrisi e chieda la fiducia in Parlamento, possibilmente prima al Senato, bissando così lo schema del 14 dicembre.
18.02 – Stabilità: commissione Senato ferma, rinvio a domani
Commissione Bilancio del Senato bloccata sulla legge di stabilità: dopo una discussione sulla situazione politica e non sugli emendamenti, i lavori sono stati sospesi e rinviati a domattina, quando il governo, secondo l’annuncio del sottosegretario Antonio Gentile, dovrebbe presentare il maxi-emendamento con misure per la crescita.
17.54 – Il premier con i suoi: ipotesi voto
Silvio Berlusconi fa anche l’ipotesi del voto anticipato con i suoi. Avrebbe fatto questa valutazione nel corso di un incontro a Montecitorio con diversi ministri subito il voto sul rendiconto, secondo quanto riferito da alcuni presenti. Il capo del governo, secondo le stesse fonti avrebbe comunque sottolineato che le opposizioni non hanno la forza per sfiduciare il governo. Il presidente del Consiglio potrebbe recarsi anche questa sera al Quirinale per fare il punto con il Capo dello Stato.
17.52 – Berlusconi atteso in serata al Quirinale
Silvio Berlusconi, dopo il vertice a Palazzo Chigi, potrebbe salire al Quirinale per un colloquio con il capo dello Stato Giorgio Napolitano. A quanto si apprende da fonti parlamentari della maggioranza, il premier informerà il Presidente della Repubblica dell’esito del voto sul rendiconto in aula alla Camera. L’appuntamento dovrebbe essere intorno alle 18,30.
17.45 – Bocchino: “Non c’è bisogno di mozione di sfiducia”
“Non c’è nessun bisogno di una mozione di sfiducia, spetta a Berlusconi dimettersi, non avendo più la fiducia del Parlamento”: lo ha detto Italo Bocchino, vicepresidente di Fli.
17.40 – Destro: “Non può chiamarci traditori”
“Berlusconi non può assolutamente chiamarci traditori. Noi lo abbiamo sostenuto dal 2008 sino ad oggi. Farebbe bene e riflettere su chi siano stati invece i veri traditori…”: così Giustina Destro, ex parlamentare Pdl.
17.38 – Franceschini: “Senza dimissioni riuniremo opposizioni”. ”In un Paese normale un Presidentedel Consiglio che ha ottenuto 308 voti va al Quirinale a dimettersi un minuto dopo. Ci aspettiamo che Berlusconi salga al Quirinale, diversamente riuniremo le opposizioni per decidere cosa fare”: lo ha detto Dario Franceschini (PD) nel corso dello Speciale TgLa7 in onda questo pomeriggio.
17.24 – Bossi a Palazzo Chigi
Il leader della Lega, Umberto Bossi, è arrivato a palazzo Chigi dove è in corso il vertice di governo con Silvio Berlusconi. Nella sede del governo sono presenti inoltre il ministro dell’Interno Roberto Maroni, il segretario del Pdl Angelino Alfano, il capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto, l’avvocato Niccolò Ghedini, Maurizio Lupi e Gianfranco Rotondi.
17.23 – Berlusconi su un foglietto: “Dimissioni” e “otto traditori”
Silvio Berlusconi prende in considerazione l’ipotesi di dimettersi e la fissa in uno dei suoi foglietti, fotografato in aula dall’Ansa: “Prendo atto, rassegno le dimissioni”. Sul foglio c’è anche appuntato “ribaltone”, “voto”,”presidente Repubblica” e “una soluzione”. Quindi, “308, meno 8 traditori”.
17.20 – Bossi: “Dimissioni? Vado a parlare con Berlusconi”
Berlusconi deve rassegnare le dimissioni? “Vado a parlarci”. Così risponde il leader della Lega Umberto Bossi, lasciando Montecitorio dopo il voto dell’aula sul rendiconto. Cosa succede ora? gli domandano i cronisti. “Spero cessi di piovere”, risponde il Senatur con un sorriso.
17.16 – Stradella, l’astenuto del Pdl: “La maggioranza va allargata”
“In questa situazione che vede il Paese bloccato voglio che Berlusconi faccia un passo e prenda in mano la situazione allargando la maggioranza, con un coinvolgimento maggiore dei moderati del Paese”, afferma Franco Stradella, il deputato Pdl che si è astenuto sul rendiconto. “Se no ci avvitiamo ancora sulla politica spicciola”. Stradella puntualizza che si è astenuto formalmente partecipando alla votazione “per differenziarmi dalla sinistra”. Secondo il deputato del Pdl, ”la questione è seria, i mercati sono in subbuglio e non possiamo ricorrere sempre alla pietà di chi ci viene di volta in volta in soccorso”.
17.14 – Bondi: no a governo “posticcio”, elezioni anticipate “unica strada”
Sandro Bondi, coordinatore Pdl, afferma: “Il nostro patrimonio sono il bipolarismo, il Partito Popolare europeo, la leadership di Berlusconi e l’investimento su Alfano. Guai se li bruciamo sull’altare di un governo pasticcio nell’illusione di guadagnare tempo o salvare una quota di governo. Per queste ragioni, tutti in questo momento, sia l’opposizione che la maggioranza, dovrebbero indicare come strada maestra quella delle elezioni anticipate”.
17.12 – Giustina Destro: “No a un governo Alfano, serve progetto nuovo”
”Non credo proprio che possa decidere Bossi, sarà il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano semmai a valutare”. Così la deputata dissidente ex Pdl Giustina Destro risponde sull’ipotesi di una premiership di Angelino Alfano suggerita dal leader della Lega Umberto Bossi. “Al Paese – aggiunge – serve un progetto politico nuovo”.
17.11 – Idv: “Siamo ai titoli di coda”
“Se questo governo fosse un film, saremmo al ‘the end’. Berlusconi si faccia da parte e rimetta il Paese in condizioni di sperare. Il governo non esiste da tempo e non si capisce cosa stiano a fare ancora li’. E’ il momento di mettere da parte i pur legittimi interessi di partito o di posizione per dare all’Italia una maggioranza in grado di affrontare la crisi economica e dare risposte ai cittadini”. Lo afferma il capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi.
17.06 – Menia (Fli) Sic transit gloria mundi
”Per Berlusconi direi ‘sic transit gloria mundì”. Lo dice Roberto Menia (Fli), usando le stesse parole con cui il premier commentò la morte di Muammar Gheddafi.
17.05 – Maroni e Alfano a Palazzo Chigi
Nella sede del governo, assieme al premier e al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, sono arrivati anche il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, e il segretario Pdl, Angelino Alfano.
16.59 – Berlusconi: “Mi sento tradito”
Il primo commento di Silvio Berlusconi al voto sul rendiconto generale dello Stato è di stupore: “Mi hanno tradito, ma questi dove vogliono andare?”, ha chiesto a un gruppo di esponenti del Pdl riuniti attorno ai banchi del governo nell’emiciclo, leggendo i nomi degli undici che non hanno votato. Il premier non si aspettava, riferisce chi gli ha parlato pochi secondi dopo l’esito delle votazioni, che la maggioranza sarebbe andata sotto i 310. Bisogna capire cosa fare, ha sostenuto il Cavaliere, ma io non mi abbatto, voglio andare avanti. Al presidente del Consiglio hanno spiegato che alcuni deputati erano assenti per motivi giustificati (Nucara) e altri non hanno potuto partecipare per altri impedimenti. “Ero al bagno, non sono riuscito a votare”, dice Gennaro Malgieri. Dobbiamo capire cosa fare, il problema dei numeri c’e’, ha sottolineato il premier prima di lasciare l’Aula. Ad un altro deputato Berlusconi ha ripetuto di voler riflettere, ribadendo poi di avere l’intenzione di fino in fondo.
16.58 – Finocchiaro: “Berlusconi si dimetta se non è irresponsabile”
“Alla Camera è andata in onda davvero la resa dei conti. Berlusconi non ha più una maggioranza parlamentare. Se nella maggioranza c’è ancora qualcuno che ha a cuore l’Italia convinca Berlusconi a dimettersi subito. Se il premier non lo farà dimostrerà di essere un irresponsabile nei confronti del Paese”. Lo dice Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato.
16.51 – Wall Street Journal: “Berlusconi non ha più la maggioranza”
”Berlusconi ha perso la maggioranza parlamentare” Questo il titolo di apertura del Wall Street Journal online, dove all’Italia e alla crisi del debito dell’Europa è dedicato ampio spazio. “La coalizione di Silvio Berlusconi ha vinto solo 308 voti su 630 in un voto chiave, abbastanza per vincere ma troppo pochi per assicurare la sua capacità di restare al governo”.
16.48 – Berlusconi: “C’è problema di numeri”
C’è un oggettivo problema dei numeri,ora dobbiamo riflettere su cosa fare. Lo avrebbe detto il premier Silvio Berlusconi, a diversi parlamentari della maggioranza prima di lasciare l’aula di Montecitorio.
16.45 – Berlusconi rientra a Palazzo Chigi con Gianni Letta
16.40 – La Russa: “Sicuramente Berlusconi vedrà Napolitano”
“Sicuramente il presidente Berlusconi parlerà con il Presidente della Repubblica. Nessuno sottovaluta il voto di oggi”. Lo dice Ignazio La Russa dopo il voto sul rendiconto.
16.36 – Vertice si allarga a tutti i ministri presenti
L’incontro di Berlusconi con il leader della Lega si è allargato dopo pochi minuti a quasi tutti i membri del governo che erano presenti a Montecitorio per il voto sul Rendiconto. Nella sala del governo sono infatti arrivati anche Giulio Tremonti, Roberto Maroni, Franco Frattini, Altero Matteoli e Maria Stella Gelmini. Partecipano alla riunione anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti e il segretario del Pdl, Angelino Alfano.
16.35 – Berlusconi: “Decidiamo subito cosa fare”
Ragazzi, stringiamoci e decidiamo subito cosa fare. Sono queste le parole che il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, avrebbe riferito ai suoi subito dopo la proclamazione del voto sul rendiconto dello Stato e prima di riunire i vertici di maggioranza alla Camera.
16.32 – I nomi dei deputati della maggioranza che non hanno votato
I deputati della maggioranza che nonhanno partecipato al voto sono: Antonione, Gava, Malgeri, Destro, Papa, Buonfiglio, Mannino, Pittelli, Sardelli. Non hanno partecipato al voto anche ideputati del Gruppo Misto, Calogero Mannino e Stagno D’Alcontres. Dai tabulati risulta che non votato neppure Gennaro Malgeri. Franco Stradella, del Pdl, si è invece astenuto.
16.31 – Bocchino: “La maggioranza non esiste più”
“Berlusconi prenda atto che la maggioranza non esiste più. E’ arrivato il momento per il presidente del Consiglio di salire al Colle per rassegnare le dimissioni e lasciare che il Paese si salvi con un governo di ricostruzione nazionale aperto a tutte le forze presenti in Parlamento, nessuno escluso”. Lo dichiara il vicepresidente di Fli, Italo Bocchino. “Non c’è tempo da perdere e qualsiasi altro escamotage per tenere in vita questo esecutivo sarebbe un’offesa all’Italia e agli italiani”, conclude.
16.28 – Vertice Berlusconi – Bossi
Vertice alla Camera, subito dopo il voto sul rendiconto generale dello Stato. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è riunito con il leader della Lega Umberto Bossi, con i ministri Maroni, Tremonti e Calderoli, nella sala del governo.
16.27 – L’astenuto è Franco Stradella, Pdl
16.24 – Berlusconi controlla il tabulato del voto
Il presidente del Consiglio, subito dopo il voto, si è messo a controllare il tabulato dei voti che gli è stato consegnato dalla sottosegretaria Laura Ravetto. Ora tutti i ministri sono intorno al premier per controllare chi ha votato a favore e chi non ha votato per il Rendiconto finanziario dello Stato. Subito dopo il voto Berlusconi ha rivolto qualche parola al ministro dell’Interno Roberto Maroni.
16.20 – Malgeri si scusa: “Assente ma avrei votato a favore”
Gennaro Malgeri, Pdl, è intervenuto in aula alla Camera per scusarsi della sua assenza ed ha dichiarato che avrebbe voluto votare a favore.
16.13- Bersani: “Governo non ha la maggioranza”
16.11 – Rendiconto dello Stato, la camera approva con 308 voti
16.00 – Berlusconi lascia palazzo Grazioli per andare alla Camera
15.57 – Cicchitto: “Drammaticità ci impone di restare”
“Noi non fuggiamo da una lotta politica che vede personalizzare una questione che non può esserlo perché attraversa tutto il mondo”. Fabrizio Cicchitto, nella dichiarazione di voto in Aula alla Camera, segna così la posizione del Pdl. “Confermiamo le nostre posizioni e vi sfidiamo a dare una risposta sull’Europa, rispetto alla quale – dice il capogruppo Pédl rivolto alle opposizioni – leggiamo i testi e tanti testi del Pd e dell’Idv dicono che l’Ue esercita un’indebita pressione di macelleria sociale. Mi domando che governo uscirebbe se posizioni di questo sottofondo ne avessero la responsabilita’”. Ecco perche’ Cicchitto conclude dicendo che “questo accentua la drammaticita’ del momento e ci impone di restare al nostro posto”.
15.50 – Casini: “Finisca braccio di ferro”
Pier Ferdinando Casini e’ tornato ad auspicare che il premier Silvio Berlusconi si dimetta ed esortato le forze politiche a unirsi per salvare il Paese. “Mi auguro che dopo il risultato di questo voto possa finalmente terminare questo insano braccio di ferro che si sta conducendo sulle spalle del Paese”, ha detto il leader dell’Udc confermando in Aula alla Camera la decisione delle opposizioni di non partecipare al voto sul rendiconto. “Guardiamo a Genova, ai nostri ragazzi che spalano fango e detriti, e da domani cerchiamo anche noi di salvare l’Italia tutti insieme se ne saremo capaci”, ha esortato.
15.48 – Franceschini: “Un vero leader avrebbe già fatto un passo indietro”
“Di fronte alle richieste formali delle opposizioni e di parti crescenti della maggioranza di dare vita a un governo di emergenza e responsabilità nazionale che affronti la crisi, cambi la legge elettorale, e porti il Paese al voto alla scadenza naturale, la sua risposta è stata ‘no’ perché ritiene di avere i numeri per andare avanti”, ha ricordato Dario Franceschini intervenendo in Aula sul rendiconto dello Stato. Allora, ha aggiunto, “lo dimostri oggi. Noi facciamo un atto di responsabilità e di sfida”. “E’ il momento di vedere se il governo ha i numeri per proseguire – ha sottolineato – e di responsabilità perche’ restando in aula consentiremo l’approvazione del rendiconto”. “Siamo sempre di più in un quadro di disfacimento che non si vuole vedere e non si vuole affrontare”, ha ammonito il capogruppo del Pd, “in un altro paese o in un altro tempo del nostro Paese un vero leader politico avrebbe da tempo fatto un passo indietro per salvare il proprio Paese o la propria maggioranza o il proprio partito. Di tutto questo non c’è traccia. C’è solo la testarda volontà di restare a ogni costo. Eppure la giornata sui mercati di ieri sulle annunciate dimissioni da sola ha dimostrato qual è l’attesa dell’opinione pubblica, dei mercati e degli investitori: è la richiesta di voltare pagina”.
15.46 – D’Alema a Bossi: “Cerchiamo di mandarvi a casa”
Scambio di battute tra Umberto Bossi e Massimo D’Alema prima dell’ingresso nell’Aula di Montecitorio del Senatur, accompagnato nell’emiciclo dai ministri Maroni e Calderoli e dal capogruppo della Lega alla Camera Reguzzoni. “Allora, che cosa fate?”, chiede il leader del Carroccio al presidente del Copasir. “Noi? – replica D’Alema con un sorriso – E’ chiaro quello che facciamo, cerchiamo di mandarvi a casa. E’ il compito dell’opposizione”.
15.44 – Idv: “Governo vada a casa”
Il governo Berlusconi vada a casa”: lo ha detto nell’Aula della Camera Antonio Borghesi dell’Idv in dichiarazione di voto sul rendiconto generale dello Stato.
15.40 – Iniziate le dichiarazioni di voto alla Camera
15.15 – De Gregorio: “Non si abbandona la nave che affonda”
15.01 – Scilipoti: “Berlusconi leadership vincente”
“La leadership del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è forte ed è perfettamente in tempo, insieme ad un Governo capace, e con il contributo del Parlamento, al varo del ddl sullo Sviluppo”. Così Domenico Scilipoti, leader del Movimento di Responsabilità Nazionale, in riferimento alle pressioni e ai commenti che si fanno sull’operato del Governo e della Maggioranza. “I partners europei tentano giornalmente e con la complicità di politici antinazionalisti, di scaricare sul Governo e sull’Italia le loro difficoltà e le inadempienze legate alla crisi economica – continua il deputato del Mrn – ma noi difenderemo l’Italia e gli Italiani dagli attacchi degli speculatori, anche a costo di non essere compresi da una parte dei nostri concittadini, per colpa degli strumentalizzatori della politica italiana. Attraversiamo momenti difficili ma superabili”
14.59 – Bersani: “I numeri? Mo’ vidimm”
“I numeri? Mo vidimm…”. Pier Luigi Bersani abbondona l’emiliano per il napoletano rispondendo ai cronisti che gli chiedevano un pronostico sui numeri in aula alla Camera sul rendiconto.
14.34 – Anche Matteoli, Alfano e Ghedini a palazzo Grazioli
Il segretario politico del Pdl, Angelino Alfano, è appena arrivato a Palazzo Grazioli per incontrare il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. A via del Plebiscito, sono presenti anche il sottosegretario di Stato, Gianni Letta e il deputato del Pdl, nonchè avvocato del premier, Niccolò Ghedini.
14.09 – Gianni Letta a palazzo Grazioli da Berlusconi
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, e’ appena arrivato a palazzo Grazioli per un colloquio con il presidente del Consiglio. L’incontro segue quelli avuti in mattinata da Silvio Berlusconi con i deputati Pdl Isabella Bertolini e Giorgio Stracquadanio, tra i firmatari della lettera dei cosiddetti ‘malpancisti’ indirizzata al presidente del Consiglio.
13.41 – Stracquadanio “assediato” dai cronisti, si rifugia nel blindato dei carabinieri
Il deputato Giorgio Stracquadanio, all’uscita da Palazzo Grazioli, dove è stato ricevuto da Silvio Berlusconi, è diventato protagonista di un curioso siparietto: i cronisti che lo attendevano davanti alla residenza del premier hanno provato a fargli qualche domanda, ma il deputato, accelerando il passo, ha dribblato più volte il gruppo della stampa e si è rifugiato in un blindato dei carabinieri. Solo dopo alcuni minuti Stracquadanio è riuscito a lasciare il blindato e seminare i giornalisti gridando “lasciatemi stare, voglio essere un uomo libero”. Sempre correndo, poi, ha risposto alla domanda di chi gli chiedeva se il Presidente del Consiglio resisterà al suo posto: “Ce la farà perché è un uomo di Stato e gli uomini di Stato ce la fanno sempre”.
13.40 – Di Pietro: “Idv voterà contro rendiconto”
13.24 – Sardelli: “Non parteciperò al voto”
Anche Luciano Sardelli non parteciperà al voto sul rendiconto. Sarò alla Camera “ma non partecipo al voto”, dice. Poi aggiunge: “sono in completa sintonia con Antonione, Gava e Destro” e annuncia una riunione stasera per “costruire al più presto un nuovo gruppo” che sia il “seme dell’unità dei moderati”.
13.00 – Gentiloni: “Dopo le parole di Bossi, non restano che dimissioni”
“Dopo le dichiarazioni di Bossi a Berlusconi non resta che dimettersi”. Questo il commento di Paolo Gentiloni, parlamentare del Partito Democratico. “Anche la Lega non lo sostiene piu’ nel ruolo di presidente del Consiglio. Berlusconi ne prenda atto immediatamente. Non si può giocare neanche per qualche giorno ancora sulla pelle del bilancio dello Stato”, conclude Gentiloni.
12.40 – Scotti: “Confermo dimissioni, ma ora ci sono cose più importanti”
“Ho rassegnato il mandato”. Enzo Scotti conferma quanto pubblicato oggi sul ‘Corriere della serà, ha mandato una lettera a Franco Frattini in cui rassegna le sue dimissioni da sottosegretario agli Esteri e chiede a Berlusconi di fare “un gesto da patriota”. “Quello che ho detto sta scritto sul giornale, non aggiungo altro. Comunque ormai ci sono altre cose più importanti…”, spiega l’ex ministro Dc contattato telefonicamente.
12.35 – Bertolini: “Voterò rendiconto”
12.25 – Bossi: “Berlusconi faccia un passo di lato”
Abbiamo chiesto a Berlusconi di fare un passo di lato, laterale”. Così il leader della Lega Umberto Bossi. Alla domanda se il possibile successore possa essere Alfano, il Senatur risponde: “E se no chi mettiamo il segretario del Pd?”. Ma il senatur ha anche aggiunto che “oggi non succederà niente”.
12.24 – Anche i radicali non parteciperanno al voto
Anche la pattuglia dei 6 deputati radicali non parteciperà al voto. “Questa al momento è la nostra decisione”, spiega Maurizio Turco. Alle 13 nell’ufficio di Pier Luigi Bersani alla Camera ci sarà un incontro tra il segretario del Pd e i radicali.
12.16 – Cicchitto: “Dimissioni premier non sono sul tavolo”
“Non vedo la ragione di esaminare un’ipotesi del genere, prima bisogna aspettare il voto di oggi pomeriggio sul Rendiconto, poi si aprira’ una riflessione sull’esito del voto e si valutera’ la situazione”. Lo dice ilcapogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, rispondendo alle domande dei giornalisti che chiedevano se l’ipotesi di dimissioni di Silvio Berlusconi fossero sul tavolo. Secondo Cicchitto inoltre, la Lega non ha chiesto al premier di fare un passo indietro: “non mi risulta – ha aggiunto – con la Lega c’e’ un rapporto strettissimo, affronteremo la situazione con una linea comune. Con la Lega c’e’ un’intesa definita nella lettera che l’Italia ha consegnato alla Ue. “Vediamo oggi cosa succede – ha concluso Cicchitto – il problema non sono solo i numeri, ma l’atteggiamento riguardo agli impegni che l’Italia ha preso a Cannes e precedentemente sulla lettera della Bce. Vedremo quali sono le posizioni delle opposizioni che notoriamente e’ divisa. Intanto approviamo il Rendiconto e l’assestamento e poi valuteremo la situazione”.
12.10 – Bertolini: “Berlusconi vaglia tutte le ipotesi”
“Berlusconi sta prendendo in considerazione tutte le ipotesi. Si’, anche un passo indietro”. Lo ha detto Isabella Bertolini uscendo da Palazzo Grazioli dove e’ stata ricevuta dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. “Il presidente ha davanti un quadro, uno schema e su quello valutera’. La decisione, certo, va presa in base ad alcune defezioni che lo hanno molto ferito. Conoscendolo – ha tuttavia aggiunto Bertolini – secondo me la sua idea e’ quella di andare avanti”. La deputata Pdl ha poi annunciato che vedra’ ancora Berlusconi, “nel pomeriggio, dopo il voto sul Rendiconto. Bisogna vedere quali saranno i numeri perche’, se saranno insufficienti, rischiamo che Berlusconi venga chiamato dal Quirinale”. E tuttavia, conclude Bertolini, “anche in quel caso, conoscendolo, non e’ detto che chieda il voto…”
12.09 – Opposizioni in aula, ma non voteranno
Le opposizioni oggi saranno in Aula manon voteranno il Rendiconto Generale dello Stato. E’ la decisione assunta nel vertice delle opposizioni svoltosi alla Camera.
11.39 – I cinque dissidenti Pdl: “Non votiamo”
“Abbiamo preso atto con soddisfazioneche la Camera dei Deputati, anche per le decisioni preannunciate dalle opposizioni, approverà nel pomeriggio il rendiconto generale dello Stato, come era necessario e doveroso. A tal proposito ribadiamo la necessità che il Presidente del Consiglio favorisca la nascita di un nuovo Governo con la più ampia base parlamentare, per affrontare la drammatica emergenza economica e finanziaria dell’Italia, e a tal fine non parteciperemo, per scelta politica, alle votazioni di oggi”. Lo scrivono in una nota i deputati Antonione, Destro, Gava, Pittelli e Buonfiglio.
11.28 – Popolo Viola: “Oggi porteremo panettone e spumante a Montecitorio”
“Oggi porteremo panettoni e spumante davanti a Montecitorio e così aspetteremo il voto sul rendiconto finanziario”. Lo scrive sul suo blog il Viola Gianfranco Mascia. “Dalle 15 in poi attenderemo pazienti, tanto se non sarà oggi sarà domani o dopodomani, ma la fine di questo regime è prossima – prosegue – Non mangeranno di certo il panettone, per questo lo portiamo noi”. “C’è bisogno di un segno, non perchè ce lo chiedono i banchieri e i politici europei – dei quali non ci fidiamo – ma per salvare l’Italia. Quindi – conclude Mascia – dopo la caduta del governo elezioni subito, come in Spagna. Per restituire a noi cittadini la parola”.
11.23 – Rotondi: “Non voteremo la fiducia ad altri esecutivi”
“Il nostro patrimonio sono il bipolarismo, il Partito popolare europeo, la leadership di Berlusconi e l’investimento su Alfano. Guai se li bruciamo tutti sull’altare di un governo pasticcio nell’illusione di guadagnare tempo o salvare una quota di governo. Ecco perché in questa legislatura non voteremo la fiducia a nessun governo diverso da questo”. Così il ministro per l’Attuazione del Programma Gianfranco Rotondi.
11.05 – Osvaldo Napoli: “Via Berlusconi? Tocca ad Alfano”
Siccome il vero obiettivo degli avversari della maggioranza è cancellare il bipolarismo, “nel caso Berlusconi decidesse di fermare la macchina, il centrodestra deve salire al Quirinale e chiedere a una sola voce di affidare l’incarico ad Angelino Alfano”. E’ questa la strada da seguire secondo il vice presidente dei deputati del PdL, Osvaldo Napoli.
10.58 – Nucara (Pri), ricoverato, non voterà sul rendiconto
Il segretario del Pri Francesco Nucara è ricoverato in clinica da domenica. Per questo motivo – si legge in una nota dell’ufficio stampa – oggi non potrà essere in Aula. Nucara ha auspicato che le forze responsabili votino il rendiconto come atto dovuto.
10.31 – Osvaldo Napoli: “Berlusconi resta finché ha un voto in più”
“Ieri è stata una giornata fuori dal normale ed esagerata. Berlusconi non si dimetterà mai fino a quando in Parlamento c’è un voto in più”. E’ quanto ha detto il vicepresidente del gruppo Pdl alla Camera, Osvaldo Napoli,alla trasmissione Agorà su Rai Tre. ” “Il centrosinistra -secondo Napoli- deve dimostrare, per ribaltare la situazione, di avere in aula un voto in più del centrodestra. Questa è la democrazia. Noi ci confronteremo sui numeri sia sul maxiemendamento sia sulla legge di stabilità”.
10.22 – Salvini (Lega): “Non possiamo imbarcare l’Udc”
“E’ chiaro che l’Udc, che ha sempre votato contro il Federalismo, non lo possiamo imbarcare”: lo ha detto Matteo Salvini (Lega Nord) questa mattina a ‘Coffee Break’, su LA7. “La mia preoccupazione e’ se la maggioranza ha i numeri. Ma la scelta non e’ della Lega: il problema e’ il PDL. Se non ci sono i numeri si va a votare”, ha aggiunto. “Quello che accade mi puzza di quello che accadde vent’anni fa con il governo di salvezza nazionale di Amato. Dopo vent’anni vedo la stessa situazione ma con molto patrimonio in meno”
09.42 – Tremonti lascia Bruxelles e vola a Roma
Il ministro Giulio Tremonti sta rientrando da Bruxelles a Roma e – secondo quanto si apprende – non parteciperà alla riunione dell’Ecofin. Il ministro era arrivato ieri dove ha preso parte alla riunione dell’Eurogruppo. Oggi a Roma è previsto alla Camera il voto sul Rendiconto. Il ministro è partito dopo aver partecipato a una prima colazione con i colleghi del Ppe. Ieri Tremonti aveva “rassicurato” i partner dell’Eurozona illustrando durante la riunione a 17 dell’Eurogruppo le misure anticrisi. Alla riunione dell’Ecofin, l’Italia è quindi rappresentata oggi dall’ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci.