Un disastro. Anzi, un collasso senza precedenti. Come senza precedenti, del resto, sono i continui record registrati dallo spread Btp/Bund, indicatore ormai impazzito di un contesto di mercato che fino a pochi giorni fa sembrava pura fantascienza. Bastano poche cifre per segnare il passo di una delle giornate più drammatiche della nostra storia finanziaria. Il differenziale di rendimento tra i bond italiani a dieci anni e gli equivalenti tedeschi viaggia a quota 551 punti base. La borsa di Milano cede il 3,78% in una giornata segnata dal tracollo generale dei bancari. Le osservate speciali di sempre, Unicredit e Intesa, bruciano i guadagni di ieri perdendo rispettivamente il 6,81 e il 4,25%. Per chi non lo avesse capito siamo ormai al terremoto.
Tutto, si dice, ruota attorno ai destini politici del Paese. L’interpretazione è ormai ampiamente condivisa così come condivisa è la generale percezione di incertezza. Un fattore decisivo, quest’ultimo, visto che, è noto, niente deprime i mercati come la mancanza di chiarezza. Quei maledetti 400 miliardi di titoli in mano agli investitori stranieri (che diventano 4.000 miliardi a fronte di una leva di dieci volte tanto sui contratti futures) convergono ormai in territorio speculativo. Troppo rischiosi per i portafogli dei tradizionali fondi “di lungo”, i bond vengono ormai ceduti in massa sotto i colpi del panic selling trovando mercato presso i ribassisti per antonomasia, ovvero i fondi hedge. La Bce prosegue nel suo gioco rialzista, ma i suoi acquisti sono come una predica nel deserto per il semplice fatto che questa strategia non è più in grado di far cambiare idea agli investitori.
Oggi, la società di clearing britannica Lch Clearnet ha innalzato i margini richiesti sui titoli di debito italiani dal 6,65% all’11,65%. Un segnale di crescita del rischio associato ai bond sovrani della Penisola che si traduce in un aumento dei costi sostenuti dai detentori dei titoli e che, come tale, costituisce un implicito incentivo a vendere. Poco dopo, spiega una fonte della Borsa di Londra, “i titoli italiani si sono trovati improvvisamente senza mercato, senza acquirenti, senza prezzo. In seguito, quanto tutto si è sbloccato, si è avuta la netta impressione che ad acquistarli fosse rimasta solo la Bce”. Ormai i dubbi degli investitori vertono sulla solvibilità stessa del debito italiano. Una solvibilità garantita da un piano contabile straordinario – patrimoniale, prelievo forzoso, privatizzazioni – attuato da un governo capace di agire subito sotto la spinta di larghissime intese. Esattamente ciò che manca all’Italia.
A chiarire il concetto, ci hanno pensato tra gli altri gli analisti di Nomura Holdings secondo i quali le dimissioni differite di Silvio Berlusconi costituirebbero “un passo avanti da una situazione di stallo” ma, sfortunatamente aggiungiamo noi, nulla di più. “A nostro avviso – si legge in un rapporto a cura degli economisti Lavinia Santovetti e Alastair Newton – la promessa di Berlusconi di dimettersi può essere interpretata in due modi. In modo negativo con Berlusconi che prende tempo per bruciare qualsiasi scenario alternativo alle elezioni anticipate”, oppure, al contrario, in maniera positiva con il premier che “si impegna ad approvare maxiemendamento e legge di stabilità, poi si dimette lasciando campo libero per la formazione di un governo tecnico”. Peccato, concludono gli economisti, che al momento trovi maggiori conferme la prima interpretazione: “’Berlusconi sta prendendo tempo. Un governo guidato da Angelino Alfano servirebbe solo per portare il paese alle elezioni’”. Vale a dire verso quello scenario che i mercati rifiutano.
In attesa di saperne di più resta però viva la grande paura degli ultimi giorni, quella che gli osservatori esprimono ormai in modo sempre più implicito. Il timore, inutile negarlo, è quello del punto di non ritorno, l’idea, cioè, che con i tassi oltre un certo livello si sia ormai prodotta una sorta di isteresi, una deformazione permanente, insomma, che non può più essere aggiustata. E’ l’ipotesi avanzata dagli analisti di Barclays secondo i quali, si legge in un rapporto, l’Italia si troverebbe ormai “matematicamente oltre il punto di non ritorno”. Le riforme, spiegano, non sarebbero più sufficienti in assenza di un intervento della Bce diverso da quelli attuali. In sostanza si vorrebbe che la banca centrale europea si impegnasse non solo ad acquistare i titoli ma anche a stampare moneta e a trasformarsi in un prestatore di ultima istanza sul modello della Fed statunitense o della Banca d’Inghilterra. Ovvero ciò che i trattati europei vietano ancora espressamente.
Ed è proprio quest’ultima impasse a suggerire al guru della crisi Nouriel Roubini una sentenza senza appello. “L’Italia – ha scritto oggi nella sua pagina Twitter – è troppo grande per fallire ma anche troppo grande per essere salvata. Presto una ristrutturazione forzata del debito e un’estensione della durata dei titoli saranno inevitabili”. In pratica, suggerisce l’uomo che previde in tempi non sospetti lo scoppio della crisi globale, servirebbe un default tecnico. Quella dell’economista della NY University sembra più che altro una provocazione (magari in risposta a Giulio Tremonti che nel 2006 a Davos rispose malamente alle sue perplessità sulla salute dell’economia italiana con un memorabile “Tornatene in Turchia!” ma il senso delle affermazioni è comunque chiaro. Allo stato attuale delle cose non c’è più margine di manovra. Servono interventi di emergenza. E serve, soprattutto, un governo in grado di attuarli.
Economia & Lobby
Mercoledì nero per piazza Affari
E spread record. Toccata quota 552
La borsa di Milano cede il 3,78% in una giornata segnata dal tracollo generale dei bancari. Le osservate speciali di sempre, Unicredit e Intesa, bruciano i guadagni di ieri perdendo rispettivamente il 6,81 e il 4,25%
Un disastro. Anzi, un collasso senza precedenti. Come senza precedenti, del resto, sono i continui record registrati dallo spread Btp/Bund, indicatore ormai impazzito di un contesto di mercato che fino a pochi giorni fa sembrava pura fantascienza. Bastano poche cifre per segnare il passo di una delle giornate più drammatiche della nostra storia finanziaria. Il differenziale di rendimento tra i bond italiani a dieci anni e gli equivalenti tedeschi viaggia a quota 551 punti base. La borsa di Milano cede il 3,78% in una giornata segnata dal tracollo generale dei bancari. Le osservate speciali di sempre, Unicredit e Intesa, bruciano i guadagni di ieri perdendo rispettivamente il 6,81 e il 4,25%. Per chi non lo avesse capito siamo ormai al terremoto.
Tutto, si dice, ruota attorno ai destini politici del Paese. L’interpretazione è ormai ampiamente condivisa così come condivisa è la generale percezione di incertezza. Un fattore decisivo, quest’ultimo, visto che, è noto, niente deprime i mercati come la mancanza di chiarezza. Quei maledetti 400 miliardi di titoli in mano agli investitori stranieri (che diventano 4.000 miliardi a fronte di una leva di dieci volte tanto sui contratti futures) convergono ormai in territorio speculativo. Troppo rischiosi per i portafogli dei tradizionali fondi “di lungo”, i bond vengono ormai ceduti in massa sotto i colpi del panic selling trovando mercato presso i ribassisti per antonomasia, ovvero i fondi hedge. La Bce prosegue nel suo gioco rialzista, ma i suoi acquisti sono come una predica nel deserto per il semplice fatto che questa strategia non è più in grado di far cambiare idea agli investitori.
Oggi, la società di clearing britannica Lch Clearnet ha innalzato i margini richiesti sui titoli di debito italiani dal 6,65% all’11,65%. Un segnale di crescita del rischio associato ai bond sovrani della Penisola che si traduce in un aumento dei costi sostenuti dai detentori dei titoli e che, come tale, costituisce un implicito incentivo a vendere. Poco dopo, spiega una fonte della Borsa di Londra, “i titoli italiani si sono trovati improvvisamente senza mercato, senza acquirenti, senza prezzo. In seguito, quanto tutto si è sbloccato, si è avuta la netta impressione che ad acquistarli fosse rimasta solo la Bce”. Ormai i dubbi degli investitori vertono sulla solvibilità stessa del debito italiano. Una solvibilità garantita da un piano contabile straordinario – patrimoniale, prelievo forzoso, privatizzazioni – attuato da un governo capace di agire subito sotto la spinta di larghissime intese. Esattamente ciò che manca all’Italia.
A chiarire il concetto, ci hanno pensato tra gli altri gli analisti di Nomura Holdings secondo i quali le dimissioni differite di Silvio Berlusconi costituirebbero “un passo avanti da una situazione di stallo” ma, sfortunatamente aggiungiamo noi, nulla di più. “A nostro avviso – si legge in un rapporto a cura degli economisti Lavinia Santovetti e Alastair Newton – la promessa di Berlusconi di dimettersi può essere interpretata in due modi. In modo negativo con Berlusconi che prende tempo per bruciare qualsiasi scenario alternativo alle elezioni anticipate”, oppure, al contrario, in maniera positiva con il premier che “si impegna ad approvare maxiemendamento e legge di stabilità, poi si dimette lasciando campo libero per la formazione di un governo tecnico”. Peccato, concludono gli economisti, che al momento trovi maggiori conferme la prima interpretazione: “’Berlusconi sta prendendo tempo. Un governo guidato da Angelino Alfano servirebbe solo per portare il paese alle elezioni’”. Vale a dire verso quello scenario che i mercati rifiutano.
In attesa di saperne di più resta però viva la grande paura degli ultimi giorni, quella che gli osservatori esprimono ormai in modo sempre più implicito. Il timore, inutile negarlo, è quello del punto di non ritorno, l’idea, cioè, che con i tassi oltre un certo livello si sia ormai prodotta una sorta di isteresi, una deformazione permanente, insomma, che non può più essere aggiustata. E’ l’ipotesi avanzata dagli analisti di Barclays secondo i quali, si legge in un rapporto, l’Italia si troverebbe ormai “matematicamente oltre il punto di non ritorno”. Le riforme, spiegano, non sarebbero più sufficienti in assenza di un intervento della Bce diverso da quelli attuali. In sostanza si vorrebbe che la banca centrale europea si impegnasse non solo ad acquistare i titoli ma anche a stampare moneta e a trasformarsi in un prestatore di ultima istanza sul modello della Fed statunitense o della Banca d’Inghilterra. Ovvero ciò che i trattati europei vietano ancora espressamente.
Ed è proprio quest’ultima impasse a suggerire al guru della crisi Nouriel Roubini una sentenza senza appello. “L’Italia – ha scritto oggi nella sua pagina Twitter – è troppo grande per fallire ma anche troppo grande per essere salvata. Presto una ristrutturazione forzata del debito e un’estensione della durata dei titoli saranno inevitabili”. In pratica, suggerisce l’uomo che previde in tempi non sospetti lo scoppio della crisi globale, servirebbe un default tecnico. Quella dell’economista della NY University sembra più che altro una provocazione (magari in risposta a Giulio Tremonti che nel 2006 a Davos rispose malamente alle sue perplessità sulla salute dell’economia italiana con un memorabile “Tornatene in Turchia!” ma il senso delle affermazioni è comunque chiaro. Allo stato attuale delle cose non c’è più margine di manovra. Servono interventi di emergenza. E serve, soprattutto, un governo in grado di attuarli.
B.COME BASTA!
di Marco Travaglio 14€ AcquistaArticolo Precedente
Com’era basso il nostro spread: cinque anni fa a soli 24 punti, poi arrivò Berlusconi
Articolo Successivo
Spread cala a 510, Bini Smaghi lascia la Bce. Merkel: “Italia sta riconquistando la fiducia”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Politica
Commissione Covid, fuga in avanti di Fdi: “Scandalo mascherine”. Irritazione di Forza Italia. L’opposizione: “Uso politico dei lavori”
Mondo
Trump: “Zelensky? “Ha avuto 3 anni per fare la pace”. La replica: “Vive di disinformazione russa”. Putin: “Isteria di Kiev inappropriata, nessuna la esclude”
Politica
Caso Paragon, Nordio in Aula: ‘Nessuno è stato intercettato da Polizia penitenziaria nel 2024’. Mediterranea: ‘Spionaggio iniziato un anno fa’
Milano, 19 feb. (Adnkronos) - "Nei mesi che hanno preceduto le elezioni, tutte le volte che mi chiedevano di spiegare il punto del programma, io ho ribadito, con la massima intensità, l'importanza del ruolo che rivestono tutti gli addetti alla segreteria, i segretari, i direttori e i greenkeeper, che rappresentano la spina dorsale dei circoli. Il pannello che abbiamo realizzato per l'allestimento della tenda federale recita 'Federazione Italiana Golf A.i.t.g Insieme per la crescita del golf italiano' e qua tocchiamo il punto saliente di quello che dovrà essere il lavoro del prossimo mandato anno: la massima collaborazione e il dialogo fra tutti gli attori principali del mondo del golf, in particolare con i circoli, di cui A.i.t.g inevitabilmente è anche espressione per il lavoro quotidiano che svolge". E' quanto affermato dal presidente della Federazione Italiana Golf-Fig, Cristiano Cerchiai, durante la conferenza dal titolo 'Novità del settore, migliori pratiche per l’irrigazione, adempimenti e sicurezza sul lavoro in un campo da golf', convegno a cura di A.i.t.g. Associazione italiana tecnici del golf, alla prima giornata di lavori della IX edizione di Myplant & Garden, il Salone internazionale del Verde, l’appuntamento professionale tra i più importanti al mondo per le filiere del florovivaismo, in programma a Fiera Milano Rho, dal 19 al 21 febbraio 2025.
"Se mi avete sentito dire, durante la fase di campagna, che dal punto di vista tecnico i professionisti rappresentano gli ambasciatori del golf, per coloro che si approcciano per la prima volta al nostro mondo, è anche vero, dall'altro lato, che addetti alla segreteria e i direttori rappresentano le prime persone che noi incontriamo quando varchiamo la soglia di un circolo e sono i nostri riferimenti all'interno di esso -spiega Cerchiai-. Vorrei spendere due parole a vantaggio e a favore di coloro che svolgono molto spesso un lavoro oscuro che sono i greenkeeper, che raramente vedono le lu ci della ribalta, ma ci mettono costantemente in condizione di giocare sfruttando le condizioni migliori del nostro campo".
“Tra i punti del programma e ancora una volta la collaborazione con A.i.t.g sarà molto forte, vi è sicuramente quel ruolo importantissimo che i tecnici A.i.t.g rivestono nella formazione delle figure professionali all'interno della Scuola nazionale di golf - continua - Lavoreremo con loro, ho già cominciato a parlarne per un aggiornamento dei programmi e anche per introdurre un percorso di formazione continua, come peraltro avviene già in molte altre realtà professionali, per esempio la mia”.
“Non posso, quindi, che ringraziare ancora una volta il coordinatore della sezione, il segretario e direttore Davide Lantos e l'altro coordinatore Corrado Graglia, per il lavoro che fino ad oggi abbiamo svolto e per cui a volte dovremo svolgere ancora. A tutta l’A.i.t.g e ai suoi rappresentanti ricordo che dovremo mettere in campo il nostro massimo impegno e la nostra massima collaborazione per riuscire a completare il percorso di modifica normativa del Piano di Azione Nazionale, riferito all'utilizzo dei prodotti fitosanitari sugli interventi erbosi dei campi da golf. Quindi, dovremo attivarci insieme per contattare e per interloquire con i ministeri competenti, perché il risultato deve essere ottenuto anche in tempi relativamente rapidi”, conclude.
Milano, 19 feb. (Adnkronos) - "Nei mesi che hanno preceduto le elezioni, tutte le volte che mi chiedevano di spiegare il punto del programma, io ho ribadito, con la massima intensità, l'importanza del ruolo che rivestono tutti gli addetti alla segreteria, i segretari, i direttori e i greenkeeper, che rappresentano la spina dorsale dei circoli. Il pannello che abbiamo realizzato per l'allestimento della tenda federale recita 'Federazione Italiana Golf A.i.t.g Insieme per la crescita del golf italiano' e qua tocchiamo il punto saliente di quello che dovrà essere il lavoro del prossimo mandato anno: la massima collaborazione e il dialogo fra tutti gli attori principali del mondo del golf, in particolare con i circoli, di cui A.i.t.g inevitabilmente è anche espressione per il lavoro quotidiano che svolge". E' quanto affermato dal presidente della Federazione Italiana Golf-Fig, Cristiano Cerchiai, durante la conferenza dal titolo 'Novità del settore, migliori pratiche per l’irrigazione, adempimenti e sicurezza sul lavoro in un campo da golf', convegno a cura di A.i.t.g. Associazione italiana tecnici del golf, alla prima giornata di lavori della IX edizione di Myplant & Garden, il Salone internazionale del Verde, l’appuntamento professionale tra i più importanti al mondo per le filiere del florovivaismo, in programma a Fiera Milano Rho, dal 19 al 21 febbraio 2025.
"Se mi avete sentito dire, durante la fase di campagna, che dal punto di vista tecnico i professionisti rappresentano gli ambasciatori del golf, per coloro che si approcciano per la prima volta al nostro mondo, è anche vero, dall'altro lato, che addetti alla segreteria e i direttori rappresentano le prime persone che noi incontriamo quando varchiamo la soglia di un circolo e sono i nostri riferimenti all'interno di esso -spiega Cerchiai-. Vorrei spendere due parole a vantaggio e a favore di coloro che svolgono molto spesso un lavoro oscuro che sono i greenkeeper, che raramente vedono le lu ci della ribalta, ma ci mettono costantemente in condizione di giocare sfruttando le condizioni migliori del nostro campo".
“Tra i punti del programma e ancora una volta la collaborazione con A.i.t.g sarà molto forte, vi è sicuramente quel ruolo importantissimo che i tecnici A.i.t.g rivestono nella formazione delle figure professionali all'interno della Scuola nazionale di golf - continua - Lavoreremo con loro, ho già cominciato a parlarne per un aggiornamento dei programmi e anche per introdurre un percorso di formazione continua, come peraltro avviene già in molte altre realtà professionali, per esempio la mia”.
“Non posso, quindi, che ringraziare ancora una volta il coordinatore della sezione, il segretario e direttore Davide Lantos e l'altro coordinatore Corrado Graglia, per il lavoro che fino ad oggi abbiamo svolto e per cui a volte dovremo svolgere ancora. A tutta l’A.i.t.g e ai suoi rappresentanti ricordo che dovremo mettere in campo il nostro massimo impegno e la nostra massima collaborazione per riuscire a completare il percorso di modifica normativa del Piano di Azione Nazionale, riferito all'utilizzo dei prodotti fitosanitari sugli interventi erbosi dei campi da golf. Quindi, dovremo attivarci insieme per contattare e per interloquire con i ministeri competenti, perché il risultato deve essere ottenuto anche in tempi relativamente rapidi”, conclude.
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - Nell'ambito della mostra 'Tony Cragg Infinite Forme e Bellissime', a cura di Sergio Risaliti e Stéphane Vergera, aperta al pubblico fino al 4 maggio nei saloni del Museo Nazionale Romano alle Terme di Diocleziano, il 20 febbraio e il 3 aprile (alle 15.30) è in programma la visita tattile per persone con disabilità visiva, in collaborazione con l'Associazione di volontariato Museum - Odv, che collabora sin dal 1994 presso tutti i musei comunali, statali e privati, realizzando visite tattili, laboratori artistici, teatro al buio, corsi di formazione, progetti con gli Istituti scolastici di ogni ordine e grado, tutte attività a titolo gratuito e rivolte a persone con disabilità visiva.
Nel corso degli anni l'associazione ha svolto molti progetti in convenzione con le gallerie nazionali e, tutt'oggi, continua la collaborazione. Bam Eventi d’Arte ha desiderato proporre questi incontri perseguendo la linea interpretativa dell'artista Tony Cragg, il quale ha fatto della percezione in ogni sua forma un suo preciso intento, basti pensare alla mostra "Tony Cragg : per favore toccateci!" esibita a Dusseldorf nel 2024 e curata dal direttore Generale Felix Kramer, dove la percezione tattile è stata addirittura imposta ai visitatori, uso del tutto proibito nella prassi museale.
Il noto artista ha fatto della esplorazione della materia e del suo intrinseco significato uno dei temi centrali della sua ricerca artistica ed, in ossequio a tale desiderio, la visita renderà possibile al visitatore, affetto da disabilità visiva accarezzare con le mani ed apprezzare le superfici delle opere in mostra, leggendole come un documento Braille . L’associazione Museum ha organizzato la visita per i loro associati, che si svolgerà il 20 febbraio alle ore 15.30 e il 3 aprile alle ore 15.30, suddividendo in gruppi di sei associati con disabilità, più loro accompagnatori o cani guida, più quattro accompagnatori dell'associazione per ogni gruppo di partecipanti con disabilità visiva. Sarà presente all’evento Giulia Silvia Ghia, assessore alla Cultura, politiche Educative e Giovanili e allo Sport di Roma.
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - Nell'ambito della mostra 'Tony Cragg Infinite Forme e Bellissime', a cura di Sergio Risaliti e Stéphane Vergera, aperta al pubblico fino al 4 maggio nei saloni del Museo Nazionale Romano alle Terme di Diocleziano, il 20 febbraio e il 3 aprile (alle 15.30) è in programma la visita tattile per persone con disabilità visiva, in collaborazione con l'Associazione di volontariato Museum - Odv, che collabora sin dal 1994 presso tutti i musei comunali, statali e privati, realizzando visite tattili, laboratori artistici, teatro al buio, corsi di formazione, progetti con gli Istituti scolastici di ogni ordine e grado, tutte attività a titolo gratuito e rivolte a persone con disabilità visiva.
Nel corso degli anni l'associazione ha svolto molti progetti in convenzione con le gallerie nazionali e, tutt'oggi, continua la collaborazione. Bam Eventi d’Arte ha desiderato proporre questi incontri perseguendo la linea interpretativa dell'artista Tony Cragg, il quale ha fatto della percezione in ogni sua forma un suo preciso intento, basti pensare alla mostra "Tony Cragg : per favore toccateci!" esibita a Dusseldorf nel 2024 e curata dal direttore Generale Felix Kramer, dove la percezione tattile è stata addirittura imposta ai visitatori, uso del tutto proibito nella prassi museale.
Il noto artista ha fatto della esplorazione della materia e del suo intrinseco significato uno dei temi centrali della sua ricerca artistica ed, in ossequio a tale desiderio, la visita renderà possibile al visitatore, affetto da disabilità visiva accarezzare con le mani ed apprezzare le superfici delle opere in mostra, leggendole come un documento Braille . L’associazione Museum ha organizzato la visita per i loro associati, che si svolgerà il 20 febbraio alle ore 15.30 e il 3 aprile alle ore 15.30, suddividendo in gruppi di sei associati con disabilità, più loro accompagnatori o cani guida, più quattro accompagnatori dell'associazione per ogni gruppo di partecipanti con disabilità visiva. Sarà presente all’evento Giulia Silvia Ghia, assessore alla Cultura, politiche Educative e Giovanili e allo Sport di Roma.
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - “Una mostra di fotografie che ritraggono 20 donne. Sono onorata di far parte di questa selezione. Sono tantissime le donne in Italia e nel mondo, che spesso non vengono valorizzate e consultate per le loro capacità. Questa mostra darà effettivamente valore e visibilità a 20 delle nostre eccellenze”.
Sono le parole di Martina Caironi, atleta paralimpica e Legacy specialist in Milano Cortina 2026, intervistata dall’Adnkronos alla presentazione in anteprima della mostra di Fondazione Bracco “Una vita per lo sport. Volti e conquiste delle 100esperte” che gode del patrocinio del Comune di Milano e Fondazione Milano Cortina 2026.
L’esposizione sarà allestita dal 25 febbraio al 25 marzo, in Corso Vittorio Emanuele a Milano e si colloca nell’ambito del progetto ‘100 donne contro gli stereotipi’ (“#100esperte”), ideato dall’Osservatorio di Pavia e dall'associazione Gi.U.Li.A. Giornaliste, con lo sviluppo di Fondazione Bracco e con il supporto della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea per valorizzare l’expertise femminile.
Con la sua abilità artistica, il fotografo Gerald Bruneau ha saputo immortalare l’essenza delle donne-atlete: “È stato bello lavorare con questo fotografo - dice Caironi - Ha cercato lo scatto che raffigurasse l'atleta nel gesto tecnico e nella preparazione. È importante questo tipo di rappresentazione nello sport paralimpico ed è importante che venga mostrato, senza timore, lo strumento con cui si fa lo sport, nel mio caso una protesi con una lamina, e il gesto tecnico che l'atleta paralimpico ricerca, studia, prepara”, le sue parole.
Infine, l’atleta sottolinea l’importanza di smontare lo stigma attorno alla parola ‘paralimpico’: “Abbiamo un vocabolario molto ampio e abbiamo una parola per descrivere gli atleti con una disabilità: paralimpici - rimarca - Abbiamo inoltre una parola per spiegare l'evento più importante che viene ogni quattro anni, che è la Paralimpiade. Utilizziamo questi termini senza paura. La vera discriminazione non sta nel dire ‘para’, quello è il termine corretto - avverte - La discriminazione sta nel non considerare gli atleti paralimpici degli di essere raccontati, visti ed elogiati. Questa è la vera discriminazione”, le sue parole.
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - “Il governo Meloni sarà ricordato come il governo della fuga perenne, campioni del mondo di scaricabarile con le proprie responsabilità. Infatti dopo l’inquietante liberazione di Almasri, in cui Giorgia Meloni si è data alla latitanza - che continua - con il Parlamento, ora il governo tenta di squagliarsela anche sul caso Paragon". Così la segretaria del Pd, Elly Schlein.
"Sappiamo che giornalisti e attivisti italiani sono stati spiati con il spyware Graphite, utilizzato esclusivamente da organi dello stato. È preciso dovere del governo fare chiarezza e dirci chi spiava queste persone e per quale motivo, risposta che oggi lo stesso governo si è rifiutato di dare alle interrogazioni in Parlamento, in cui peraltro si chiedeva se la Polizia penitenziaria avesse mai acquisito o utilizzato Paragon".
"Prima ancora di rispondere a questa semplice domanda, il sottosegretario Mantovano ha comunicato la classificazione di queste informazioni. Cosa sta nascondendo il governo Meloni? Il Paese si merita risposte e il luogo dove fornirle è il Parlamento".
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - "Ma nelle mani di chi siamo? Siamo nelle mani di nessuno. Ieri con un atto gravissimo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Mantovano ha secretato, oggi lei ministro Nordio viene in aula e spiattella tutto. Ma non vi siete parlati?". Così Davide Faraone al question time alla Camera dopo che il ministro Carlo Nordio ha detto in aula che "nessuna persona è stata mai intercettata dalla polizia penitenziaria" rispondendo alla domanda delle opposizioni a cui il governo ieri aveva spiegato che si poteva rispondere solo nelle "sedi opportune" ovvero il Copasir. "E allora chi aveva in uso Paragon? Quindi sono le procure ministro? Diteci una volta per tutte chi lo ha utilizzato e con quali finalità. Vergogna".