Il Club Tenco ha annunciato avantieri che il premio per l’edizione 2011 sarebbe stato stato assegnato oggi a Luciano Ligabue per Arrivederci, mostro! in acustico.
Che cosa??? Calma e sangue freddo, l’ora non è delle più concilianti, le due del mattino sono passate da un po’ e forse le traveggole non mi fanno leggere chiaramente quello che Il Giornale di Reggio mostra nella pagina degli spettacoli. Dopo aver appurato la veridicità della notizia, la reazione da parte del sottoscritto non è delle più eleganti; ciò nonostante, recuperare un minimo di lucidità risulta quantomeno opportuno; giusto per rendervi partecipi delle motivazioni addotte dal comitato su tale decisione. “Il premio a Ligabue intende sottolineare un percorso artistico che è arrivato a milioni di persone, sposando un impatto rock con una grande attenzione ai testi – dichiara la giuria del Club Tenco – . Un percorso improntato alla qualità della proposta, come attesta per esempio la bellissima versione acustica dell’album Arrivederci, mostro!”.
A prescindere da gusti personali che, come tali, non dovrebbero essere discussi e lasciando da parte la figura di Luciano Ligabue (che in questo caso paradossalmente non c’entra), provo a immaginare la notte turbolenta di Luigi Tenco e Amilcare Rambaldi, i quali – senza ombra di dubbio – si staranno rivoltando nella tomba!
Non mi dilungherò molto nel descrivere l’infinita delusione che mi pervade, anche perché è difficile trovare le parole. Vorrei soltanto ricordare l’origine del Club Tenco, fondato a Sanremo nel 1972 su iniziativa del compianto Rambaldi per sostenere la “canzone d’autore” non solo italiana, ma anche internazionale. Lo Statuto, come recita Wikipedia, sostiene che “Lo scopo del Club è quello di riunire tutti coloro in grado di raccogliere il messaggio di Luigi Tenco, capaci di valorizzare la canzone d’autore e ricercando anche nella musica leggera dignità artistica e poetico realismo”.
Ecco, secondo voi Ligabue rientra nella categoria qui sopra citata? Non scherziamo, “il rocker di Correggio” con questa rassegna non c’entra nulla – ripeto – e non credo di dover spiegare o tantomeno giustificare il motivo di tale affermazione. Andiamo avanti, cercando di mettere ulteriormente a fuoco il Club, il quale opera senza scopo di lucro, in assoluta e riconosciuta autonomia dall’industria musicale (?). Sebbene con il passare degli anni sia profondamente cambiato (ahimè), rimane comunque il più prestigioso organismo del settore.
Dal Club Tenco – e qui concludo – nasce nel 1974 la “Rassegna della canzone d’autore”, comunemente chiamata “Premio Tenco”. Inutile ricordare tutti gli artisti che nel corso del tempo hanno avuto l’onore di ricevere il prezioso riconoscimento. Non è difficile trovare in rete l’albo che li riunisce; se non avete “problemi di bile”, andatevelo a cercare.
Vado a letto. Ma prima voglio riportare fedelmente le ultime parole del cantautore, lasciate su un foglio di carta prima di togliersi la vita; ognuno tragga liberamente le proprie conclusioni: “Io ho voluto bene al pubblico italiano e gli ho dedicato inutilmente cinque anni della mia vita. Faccio questo non perché sono stanco della vita (tutt’altro) ma come atto di protesta contro un pubblico che manda Io Tu e le Rose in finale e ad una commissione che seleziona La Rivoluzione. Spero che serva a chiarire le idee a qualcuno”.
Ciao. Luigi
9 canzoni 9 … di Luigi Tenco
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