Alcuni amici, anche su questo blog, ci hanno bacchettato invitandoci ad avere più fiducia nel governo Monti e a non “fissarsi” troppo sul conflitto di interessi. Qui non si tratta di fissarsi, ma semplicemente di chiedere che l’Italia entri in Europa anche nel settore della libertà dei media e della libera circolazione delle opinioni.
Tanto più sarà necessario chiederlo ad un governo che si dichiara liberale e liberista e che invoca il pieno rispetto delle normative europee.
Del resto, proprio ieri il presidente Monti, rispondendo anche alle nostre sollecitazioni, ha voluto ricordare come proprio lui sia stato l’autore di memorabili battaglie contro gli oligopoli, a tal punto che alcuni giornali americani lo definirono “il Saddam dell’antitrust”. A noi basterebbe molto meno, ci basterebbe che il nuovo governo trattasse tutte le aziende del settore a prescindere dal nome e dal cognome del proprietario.
Purtroppo il primo segnale non è stato certo dei migliori. Proprio a pochissime ore dal voto di fiducia i presidenti delle Camere, ai quali spetta il potere di nomina, hanno deciso di indicare alla presidenza della Commissione antitrust il professor Giovanni Pitruzzella, avvocato di Palermo, legatissimo al presidente Schifani. A lui, che succede al professor Catricalà, spetterá anche il compito di vigilare sui conflitti di i interesse.
Il Fatto di oggi, con un documentatissimo articolo di Carlo Tecce, ci fa sapere che il professor Pitruzzella non solo sarebbe un buon amico della famiglia Schifani, ma sino a pochi giorni fa era anche uno dei consulenti giuridici del ministro della salute Ferruccio Fazio.
Tra i suoi studi e le sue pubblicazioni c’è anche un saggio dal titolo “Il coraggio della politica. Mezzogiorno, federalismo e democrazia”, scritto per altro con tale Totò Cuffaro; manchiamo di rispetto a qualcuno se osiamo chiedere se si tratta dello stesso Cuffaro che attualmente si trova in carcere per i suoi rapporti con la mafia?
Possiamo aggiungere e chiedere se risponde al vero che, in questo momento, ben tre dei quattro componenti della commissione antitrust risultino appartenere alla fondazione “Magna Charta” presieduta dal presidente dei senatore Gaetano Quagliarello?
Sicuramente non si tratta di reati, ma forse sarebbe stato meglio valutare con attenzione questi elementi e ora sarebbe bene rispondere con pacatezza e in modo pubblico ai rilievi che sono stati formulati. In ogni caso, a prescindere dalle risposte, nessuno si irriti se facciamo notare che si tratta di una nomina inadeguata alla stagione, un atto che non segna la invocata discontinuità , ma la più assoluta continuità con il passato.
Non sappiamo se il senatore Monti sia stato informato, ma sicuramente siamo assai distanti dal “Saddam del business e dei trust”, per usare la sua espressione.
Se e quando questa nomina arriverà alla camera dei deputati non la voterò, e non per disturbare il nuovo governo, ma proprio per essere coerente con le dichiarazioni programmatiche del governo medesimo.
Beppe Giulietti
Giornalista
Media & Regime - 19 Novembre 2011
Anti-trust o pro-trust?
Alcuni amici, anche su questo blog, ci hanno bacchettato invitandoci ad avere più fiducia nel governo Monti e a non “fissarsi” troppo sul conflitto di interessi. Qui non si tratta di fissarsi, ma semplicemente di chiedere che l’Italia entri in Europa anche nel settore della libertà dei media e della libera circolazione delle opinioni.
Tanto più sarà necessario chiederlo ad un governo che si dichiara liberale e liberista e che invoca il pieno rispetto delle normative europee.
Del resto, proprio ieri il presidente Monti, rispondendo anche alle nostre sollecitazioni, ha voluto ricordare come proprio lui sia stato l’autore di memorabili battaglie contro gli oligopoli, a tal punto che alcuni giornali americani lo definirono “il Saddam dell’antitrust”. A noi basterebbe molto meno, ci basterebbe che il nuovo governo trattasse tutte le aziende del settore a prescindere dal nome e dal cognome del proprietario.
Purtroppo il primo segnale non è stato certo dei migliori. Proprio a pochissime ore dal voto di fiducia i presidenti delle Camere, ai quali spetta il potere di nomina, hanno deciso di indicare alla presidenza della Commissione antitrust il professor Giovanni Pitruzzella, avvocato di Palermo, legatissimo al presidente Schifani. A lui, che succede al professor Catricalà, spetterá anche il compito di vigilare sui conflitti di i interesse.
Il Fatto di oggi, con un documentatissimo articolo di Carlo Tecce, ci fa sapere che il professor Pitruzzella non solo sarebbe un buon amico della famiglia Schifani, ma sino a pochi giorni fa era anche uno dei consulenti giuridici del ministro della salute Ferruccio Fazio.
Tra i suoi studi e le sue pubblicazioni c’è anche un saggio dal titolo “Il coraggio della politica. Mezzogiorno, federalismo e democrazia”, scritto per altro con tale Totò Cuffaro; manchiamo di rispetto a qualcuno se osiamo chiedere se si tratta dello stesso Cuffaro che attualmente si trova in carcere per i suoi rapporti con la mafia?
Possiamo aggiungere e chiedere se risponde al vero che, in questo momento, ben tre dei quattro componenti della commissione antitrust risultino appartenere alla fondazione “Magna Charta” presieduta dal presidente dei senatore Gaetano Quagliarello?
Sicuramente non si tratta di reati, ma forse sarebbe stato meglio valutare con attenzione questi elementi e ora sarebbe bene rispondere con pacatezza e in modo pubblico ai rilievi che sono stati formulati. In ogni caso, a prescindere dalle risposte, nessuno si irriti se facciamo notare che si tratta di una nomina inadeguata alla stagione, un atto che non segna la invocata discontinuità , ma la più assoluta continuità con il passato.
Non sappiamo se il senatore Monti sia stato informato, ma sicuramente siamo assai distanti dal “Saddam del business e dei trust”, per usare la sua espressione.
Se e quando questa nomina arriverà alla camera dei deputati non la voterò, e non per disturbare il nuovo governo, ma proprio per essere coerente con le dichiarazioni programmatiche del governo medesimo.
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Roma, 8 feb. (Adnkronos) - "Se fosse confermata la notizia del commissariamento di tre aziende municipalizzate su quattro del Comune di Bari, si avrebbe la dimostrazione della gravità, dello 'stato di emergenza' sul fronte della legalità in cui si è trovato il capoluogo pugliese. Anni e anni di silenzi e omessi controlli. Il sindaco Decaro deteneva la delega alle municipalizzate: dove era quando la mafia si appropriava della gestione di queste società pubbliche come un cancro? Ci sono responsabilità politiche pesantissime. Se confermata la notizia delle società, avremmo l’ulteriore dimostrazione della cura e dell’attenzione del Governo verso Bari e i baresi: il commissariamento di tutto il Comune avrebbe delle conseguenze disastrose e il bollino rosso delle infiltrazioni mafiose verrebbe posto, così, senza investire tutta la comunità”. Lo affermano i parlamentari pugliesi di Forza Italia Dario Damiani, Rita Dalla Chiesa, Andrea Caroppo, Giandiego Gatta, Vito De Palma, Giorgio Lovecchio e Antonio Trevisi.
Roma, 8 feb. (Adnkronos) - "L’oltraggio ai caduti è un atto vile che vuole seppellire ancora la memoria. Ricordare le vittime italiane è fondamentale per costruire un futuro di pace tra i popoli. Non possiamo permettere che la storia venga distorta, dimenticata e oltraggiata. Ferma condanna per l’ignobile atto di vandalizzazione della foiba di Basovizza". Così il ministro del Turismo, Daniela Santanchè.
Roma, 8 feb. (Adnkronos) - "Basta con questi atti brutali, provocatori e intolleranti. La memoria delle vittime delle foibe deve essere rispettata, i morti si ricordano e si piangono. È particolarmente odioso dover ancora una volta constatare che qualcuno a ridosso del Giorno del Ricordo tenta di speculare e di scavare ancora solchi ideologici. Pochi vandali non rovineranno la solennità della cerimonia di lunedì a Basovizza né incrineranno oggi l'inaugurazione della Capitale europea della cultura a Gorizia-Nova Gorica". Lo afferma Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Pd.
Roma, 8 feb. (Adnkronos) - "La vicenda Lo Voi ci rattrista profondamente. Perché la Procura di Roma ha inserito atti riservati dei Servizi segreti in un fascicolo giudiziario? Non possiamo immaginare che si tratti di una ripicca per la famosa vicenda dei voli di Stato da 13mila euro a tratta negati al procuratore di Roma. Non è possibile. Ma allora perché agire in maniera così maldestra? Bisogna valutare con serenità la prosecuzione della permanenza di Lo Voi alla guida della Procura di Roma. Ha competenze su organi istituzionali i cui segreti potrebbero essere ulteriormente divulgati. Io credo che dovrebbe essere Lo Voi stesso a trarne le conclusioni. E se il Csm fosse un organo libero e autorevole dovrebbe occuparsene con immediatezza". Lo afferma il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri.
"Quali che siano le valutazioni che si faranno in futuro, allo stato -aggiunge- non c'è una condizione di sicurezza per servizi dello Stato fondamentali le cui sedi centrali sono a Roma e quindi raggiungibili dalle competenze del procuratore Lo Voi. Poi ricorrono sempre condotte inquietanti di alcuni giornali stranamente sempre in possesso delle giuste notizie, sia che si tratti della super procura antimafia sia che si tratti dei Servizi segreti. La libertà di stampa è un caposaldo della Repubblica, ma a volte ci si può interrogare sulla natura reale di alcune testate spuntate all'improvviso con enorme dispendio di risorse visti i bilanci passivi. C'è poi da riprendere la vicenda della super procura antimafia, ovverosia dello scandalo De Raho e Striano. Anche in questo caso la competenza è finita nelle mani di Lo Voi, che probabilmente non appaiono quelle più adatte. Dobbiamo riprendere l'iniziativa nella commissione Antimafia. Il Parlamento deve difendere istituzioni fondamentali e principi di diritto che sono baluardo stesso della democrazia”.
Roma, 8 feb. (Adnkronos) - “Dal mancato scioglimento del Comune di Bari trapelano comunque elementi di interesse dell’Antimafia: perciò, durante il prossimo Ufficio di presidenza, chiederò l’audizione in commissione del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. È un passaggio imprescindibile perché la notizia del commissariamento di tre delle quattro aziende municipalizzate del Comune è un campanello d’allarme serissimo”. Lo afferma Mauro D’Attis, deputato di Forza Italia e vicepresidente della commissione Antimafia.
Roma, 8 feb. (Adnkronos) - "L'oltraggio compiuto al monumento che ricorda i morti della Foiba di Basovizza dimostra l'abisso morale e umano di chi ha perpetrato quel gesto vile". Lo afferma Piero Fassino, deputato del Pd e vicepresidente della commissione Esteri della Camera.
"La Giornata del Ricordo, che si celebra il 10 febbraio di ogni anno, è stata istituita dal Parlamento all'unanimità -ricorda-proprio per riconoscere una tragica pagina di storia italiana per troppo tempo rimossa e per restituire onore e giustizia a chi ne fu vittima. Non sarà l'azione scellerata di qualche nostalgico a offuscare il valore di un ricordo in cui tutti gli italiani possono riconoscersi".
Roma, 8 feb. (Adnkronos) - "È vergognoso e inaccettabile che alla vigilia del Giorno del ricordo, una ricorrenza tragica e dolorosa per il nostro Paese, qualcuno scelga di istigare all’odio e alla violenza con un ignobile atto vandalico. La Foiba di Basovizza è un luogo che merita il rispetto di tutti. Oggi, più che mai, dobbiamo riaffermare con forza il nostro impegno perché sia tramandata la verità storica e per rendere omaggio alla memoria delle vittime delle foibe troppo a lungo relegata nei bassifondi della storia”. Lo afferma il ministro per le Riforme istituzionali Elisabetta Casellati.