I giudici della I Sezione penale del Tribunale di Milano hanno pronunciato una sentenza di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione nei confronti di David Mills e del banchiere Paolo Del Bue, entrambi accusati di riciclaggio nel processo Mediaset. Il Tribunale ha così accolto la richiesta in tal senso avanzata nelle scorse udienze dalla Procura. La difesa di Mills aveva chiesto l’assoluzione per il leagle inglese.
Nel leggere le motivazioni contestuali alla sentenza, il presidente del Collegio, Edoardo D’Avossa, ha sottolineato che Mills non può essere assolto perché “non emerge l’estraneità dell’imputato ai fatti contestati”. Il presunto riciclaggio sarebbe stato commesso nel 1994 ed è prescritto dall’ottobre scorso
Berlusconi, giunto alle 16:45, è stato accolto da un plotone di giornalisti e televisioni, ma non ha rilasciato dichiarazioni entrando subito in aula insieme ai suoi avvocati, Niccolò Ghedini e Piero Longo. Tra il pubblico che ascolta l’udienza anche il coordinatore regionale del Pdl, Alfredo Mantovani. Berlusconi ha più volte avuto cenni di impazienza nel corso di un’udienza in cui il pm, Fabio De Pasquale, ha interrogato telefonicamente il teste, Mark Kaner, dirigente della Fox, collegato da Los Angeles, sui suoi rapporti con gli intermediari di diritti televisivi Alfredo Cuomo e Daniele Lorenzano. Una deposizione difficoltosa, con parecchi problemi di traduzione. La parola è poi passata al difensore di Frank Agrama
Giustizia & Impunità
Mediaset, i giudici: “Reato estinto perché prescritto”. Mills ‘esce’ dal processo
I magistrati di Milano hanno pronunciato una sentenza di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione nei confronti del legale inglese e del banchiere Paolo Del Bue, entrambi accusati di episodi di riciclaggio commessi nel 1994. Il presidente del Collegio, Edoardo D'Avossa, ha sottolineato che Mills non può essere assolto perché "non emerge l'estraneità dell'imputato ai fatti contestati"
Nel leggere le motivazioni contestuali alla sentenza, il presidente del Collegio, Edoardo D’Avossa, ha sottolineato che Mills non può essere assolto perché “non emerge l’estraneità dell’imputato ai fatti contestati”. Il presunto riciclaggio sarebbe stato commesso nel 1994 ed è prescritto dall’ottobre scorso
Berlusconi, giunto alle 16:45, è stato accolto da un plotone di giornalisti e televisioni, ma non ha rilasciato dichiarazioni entrando subito in aula insieme ai suoi avvocati, Niccolò Ghedini e Piero Longo. Tra il pubblico che ascolta l’udienza anche il coordinatore regionale del Pdl, Alfredo Mantovani. Berlusconi ha più volte avuto cenni di impazienza nel corso di un’udienza in cui il pm, Fabio De Pasquale, ha interrogato telefonicamente il teste, Mark Kaner, dirigente della Fox, collegato da Los Angeles, sui suoi rapporti con gli intermediari di diritti televisivi Alfredo Cuomo e Daniele Lorenzano. Una deposizione difficoltosa, con parecchi problemi di traduzione. La parola è poi passata al difensore di Frank Agrama
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Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "La sinistra radicale vuole cancellare la nostra storia, minare la nostra identità, dividerci per nazionalità, per genere, per ideologia. Ma non saremo divisi perché siamo forti solo quando siamo insieme. E se l'Occidente non può esistere senza l'America, o meglio le Americhe, pensando ai tanti patrioti che lottano per la libertà in America Centrale e Meridionale, allora non può esistere nemmeno senza l'Europa". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Cpac.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Il Cpac ha capito prima di molti altri che la battaglia politica e culturale per i valori conservatori non è solo una battaglia americana, è una battaglia occidentale. Perché, amici miei, credo ancora nell'Occidente non solo come spazio geografico, ma come civiltà. Una civiltà nata dalla fusione di filosofia greca, diritto romano e valori cristiani. Una civiltà costruita e difesa nei secoli attraverso il genio, l'energia e i sacrifici di molti". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni alla conferenza dei conservatori a Washington.
"La mia domanda per voi è: questa civiltà può ancora difendere i principi e i valori che la definiscono? Può ancora essere orgogliosa di sé stessa e consapevole del suo ruolo? Penso di sì. Quindi dobbiamo dirlo forte e chiaro a coloro che attaccano l'Occidente dall'esterno e a coloro che lo sabotano dall'interno con il virus della cultura della cancellazione e dell'ideologia woke. Dobbiamo dire loro che non ci vergogneremo mai di chi siamo", ha scandito.
"Affermiamo la nostra identità. Affermiamo la nostra identità e lavoriamo per rafforzarla. Perché senza un'identità radicata, non possiamo essere di nuovo grandi", ha concluso la Meloni.
(Adnkronos) - "Il nostro governo - ha detto Meloni - sta lavorando instancabilmente per ripristinare il legittimo posto dell'Italia sulla scena internazionale. Stiamo riformando, modernizzando e rivendicando il nostro ruolo di leader globale".
"Puntiamo a costruire un'Italia che stupisca ancora una volta il mondo. Lasciate che ve lo dica, lo stiamo dimostrando. La macchina della propaganda mainstream prevedeva che un governo conservatore avrebbe isolato l'Italia, cancellandola dalla mappa del mondo, allontanando gli investitori e sopprimendo le libertà fondamentali. Si sbagliavano", ha rivendicato ancora la premier.
"La loro narrazione era falsa. La realtà è che l'Italia sta prosperando. L'occupazione è a livelli record, la nostra economia sta crescendo, la nostra politica fiscale è tornata in carreggiata e il flusso di immigrazione illegale è diminuito del 60% nell'ultimo anno. E, cosa più importante, stiamo espandendo la libertà in ogni aspetto della vita degli italiani", ha concluso.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - L'Italia è "una nazione con un legame profondo e indistruttibile con gli Stati Uniti. E questo legame è forgiato dalla storia e dai principi condivisi. Ed è incarnato dagli innumerevoli americani di discendenza italiana che per generazioni hanno contribuito alla prosperità dell'America". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Cpac a Washington. "Quindi, a loro, permettimi di dire grazie. Grazie per essere stati ambasciatori eccezionali della passione, della creatività e del genio italiani".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - Standing ovation dalla platea della convention Cpac a Washington al termine dell'intervento video della premier Giorgia Meloni. Un intervento nel quale la presidente del Consiglio ha richiamato valori e temi che uniscono conservatori europei e americani, a partire dalla difesa dei confini, ribadendo la solidità del legame tra Usa e Ue. "I nostri avversari - ha detto Meloni- sperano che il presidente Trump si allontani da noi. Ma conoscendolo come un leader forte ed efficace, scommetto che coloro che sperano nelle divisioni si smentiranno".
"So che alcuni di voi potrebbero vedere l'Europa come lontana o addirittura lontana o addirittura perduta. Vi dico che non lo è. Sì, sono stati commessi degli errori. Le priorità sono state mal riposte, soprattutto a causa delle classi dominanti e dei media mainstream che hanno importato e replicato nel Vecchio Continente", ha affermato la premier.
La presidente Meloni ha fatto un passaggio sull'Ucraina ribadendo "la brutale aggressione" subito dal popolo ucraino e confidando nella collaborazione con gli Usa per raggiungere una "pace giusta e duratura" che, ha sottolineato, "può essere costruita solo con il contributo di tutti, ma soprattutto con forti leadership".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - Le "elite di sinistra" si sono "recentemente indignate per il discorso di JD Vance a Monaco in cui il vicepresidente ha giustamente affermato che prima di discutere di sicurezza, dobbiamo sapere cosa stiamo difendendo. Non stava parlando di tariffe o bilance commerciali su cui ognuno difenderà i propri interessi preservando la nostra amicizia". Mo ha sottolineato la premier Giorgia Meloni nel suo intervento al Cpac.
"Il vicepresidente Vance stava discutendo di identità, democrazia, libertà di parola. In breve, il ruolo storico e la missione dell'Europa. Molti hanno finto di essere indignati, invocando l'orgoglio europeo contro un americano che osa farci la predica. Ma lasciate che ve lo dica io, da persona orgogliosa di essere europea - ha detto ancora - Innanzitutto, se coloro che si sono indignati avessero mostrato lo stesso orgoglio quando l'Europa ha perso la sua autonomia strategica, legando la sua economia a regimi autocratici, o quando i confini europei e il nostro stile di vita sono stati minacciati dall'immigrazione illegale di massa, ora vivremmo in un'Europa più forte".
(Adnkronos) - "I nostri avversari - ha detto Meloni- sperano che il presidente Trump si allontani da noi. Ma conoscendolo come un leader forte ed efficace, scommetto che coloro che sperano nelle divisioni si smentiranno. So che alcuni di voi potrebbero vedere l'Europa come lontana o addirittura lontana o addirittura perduta".
"Vi dico che non lo è. Sì, sono stati commessi degli errori. Le priorità sono state mal riposte, soprattutto a causa delle classi dominanti e dei media mainstream che hanno importato e replicato nel Vecchio Continente".