In Emilia Romagna le pompe bianche anticipano i tempi: con l’impennata del prezzo del gasolio, la miscela arriva a costare quasi quanto la benzina.
La miscela per il diesel è schizzata a 1,570 euro al litro, nei normali distributori di benzina, raggiungendo un nuovo record storico. Sebbene Eni e a ruota Tamoil e tutti i distributori del cartello monopolistico abbiano messo mano ai listini ribassando il prezzo della benzina, non hanno potuto evitare l’aumento del diesel. Non ne sono esenti i distributori indipendenti low-cost, dove il risultato è un bizzarro bilanciamento: i due prezzi si equivalgono.
Un livellamento che durante questo inverno vedremo realizzarsi in tutta Europa. A spiegarlo è Luca Panzavolta, amministratore delegato di Conad, uno dei distributori indipendenti low-cost della regione. “Il gasolio – spiega – è aumentato alla fonte. C’è una carenza del carburante che ne fa lievitare il prezzo per tutti”, distributori del cartello come per svincolati dal circuito. Da oggi nelle 11 pompe emiliano romagnole targate Conad, il prezzo del gasolio ammonta a 1,436 euro al litro, mentre la benzina a 1,494 euro. Una differenza minima, causata dal prezzo inferiore della verde indipendente. Le low cost svelano ancora una volta gli aspetti gravosi del mercato petrolifero. Spiega Conad: “Noi subiamo prima l’impatto, semplicemente perché i nostri volumi di erogato sono 8-10 volte superiori ai distributori normali. Ci riforniamo più in fretta, ma fra qualche giorno la stessa sorte toccherà anche agli altri distributori”. Gasolio e benzina costeranno uguale. “Il livellamento in Emilia Romagna anticiperà quello che accadrà in Europa”.
A cosa dobbiamo l’aumentato del gasolio? “Ah, questo dovreste chiederlo ai petrolieri”, esclama Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori che ironizza: “io posso fare solo illazioni – ma spiega – mentre la benzina è in fase calante, il consumo di gasolio è quasi obbligatorio perché alimenta dalle aziende al trasporto merci. Bisogna tener presente che il gasolio viene erogato in quantità quasi doppia rispetto alla benzina. Un dato: per l’aumento di un centesimo sulla benzina, gli italiani ogni mese spendono 12miliardi in più. Per un aumento equivalente del prezzo del diesel, invece, la spesa mensile raggiungerebbe i 25 miliardi”.
Le ricadute sono di due tipi. Non solo l’evidente aggravio per le tasche degli automobilisti (la cui spesa il governo dimissionario ha cercato di stimolare, inserendo nella legge di stabilità la scomparsa delle commissioni per pagamenti con bancomat o carta di credito per l’acquisto di carburanti per importi inferiori ai 100 euro, e la defiscalizzazione per realizzare nuove autostrade), ma soprattutto sul prezzo dei beni di consumo: “è utilizzando il gasolio che vengono traportate le merci per eccellenza, cioè i beni di largo consumo. Si capisce che, ricadendo sul prezzo finale dei prodotti (incidendo dal 2-3 per cento l’anno), il cui consumo ha già visto un forte calo, una della principali conseguenze dell’aumento del prezzo del gasolio sarà la crescita del tasso d’inflazione”. Da Coldiretti arriva un paragone che rende l’idea: “il prezzo di un litro di gasolio che serve per alimentare i mezzi di trasporto commerciale è ora più caro di quello di un chilo di pasta in vendita sugli scaffali”. ”In realtà – sostiene l’associazione dei consumatori – in un Paese come l’Italia dove l’86% dei trasporti commerciali avviene su gomma l’aumento dei carburanti pesa notevolmente sui costi della logistica e sul prezzo finale di vendita dei prodotti alimentari, sui quali si teme un effetto valanga. Si stima infatti – conclude la Coldiretti – che un pasto medio percorra almeno duemila chilometri prima di giungere sulle tavole”.
E Conad conferma: “come operatori che oltre a fornire carburante, erogano tutti i servizi, dal trasporto alla vendita stessa dei prodotti, alla fine arriviamo a dover far pagare comunque di più i consumatori. Con il potere d’acquisto che diminuisce, e i trasporto merci che aumenti, non può che avere ricadute inflattive”.
Al caro liquido vanno aggiunte due fedeli compagne di viaggio: l’Iva al 21% e l’accisa introdotta il 28 ottobre dall’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, per rispondere all’emergenza delle alluvioni in Liguria e Toscana. Questa ulteriore tassa partita il primo novembre – ma è bene ricordarlo: sul prezzo della benzina gravano ancora tasse straordinarie avviate nel 1935, e via discorrendo per la catena di emergenze italiane, ha visto aggiungersi e mai eliminare le tasse straordinarie – ha fatto lievitare il carburante (benzina come gasolio) a 0,89 centesimi al litro.
“Ricordiamo – specifica l’amministrazione di Conad – che le accise hanno pesato sul prezzo dei carburanti per un valore di 3160 miliardi di euro l’anno. Aggiungendo 7 centesimi di euro per litro, e se calcoliamo che ogni anno vengono erogati 45 miliardi di litri di carburante, è facile fare il conto. È più di una manovra finanziaria, eppure è passato sotto silenzio come acqua fresca”.
A questo, per concludere, l’ultimo maxi-emendamento del governo Berlusconi ha aggiunto anche un aumento di 1 millesimo al litro per la verde e per il gasolio che partirà dal prossimo anno, nonché un ulteriore mezzo millesimo dal 2013 per rendere strutturale il bonus fiscale garantito ai gestori dei distributori. Spiccioli, si dirà. Che messi tutti insieme danno però il prezzo di una legge finanziaria.
Emilia Romagna
Strozzati anche i benzinai low cost: il diesel raggiunge il prezzo della verde
In Emilia Romagna anticipati i tempi: il gasolio oltre 1,5 euro al litro dai normali distributori e nelle undici pompe bianche della regione a 1,436. "E' aumentato alla fonte", spiega Luca Panzavolta, amministratore delegato Conad, azienda leader nel settore dei carburanti a costo ridotto. "C'è una carenza che ne fa lievitare i prezzi per tutti"
La miscela per il diesel è schizzata a 1,570 euro al litro, nei normali distributori di benzina, raggiungendo un nuovo record storico. Sebbene Eni e a ruota Tamoil e tutti i distributori del cartello monopolistico abbiano messo mano ai listini ribassando il prezzo della benzina, non hanno potuto evitare l’aumento del diesel. Non ne sono esenti i distributori indipendenti low-cost, dove il risultato è un bizzarro bilanciamento: i due prezzi si equivalgono.
Un livellamento che durante questo inverno vedremo realizzarsi in tutta Europa. A spiegarlo è Luca Panzavolta, amministratore delegato di Conad, uno dei distributori indipendenti low-cost della regione. “Il gasolio – spiega – è aumentato alla fonte. C’è una carenza del carburante che ne fa lievitare il prezzo per tutti”, distributori del cartello come per svincolati dal circuito. Da oggi nelle 11 pompe emiliano romagnole targate Conad, il prezzo del gasolio ammonta a 1,436 euro al litro, mentre la benzina a 1,494 euro. Una differenza minima, causata dal prezzo inferiore della verde indipendente. Le low cost svelano ancora una volta gli aspetti gravosi del mercato petrolifero. Spiega Conad: “Noi subiamo prima l’impatto, semplicemente perché i nostri volumi di erogato sono 8-10 volte superiori ai distributori normali. Ci riforniamo più in fretta, ma fra qualche giorno la stessa sorte toccherà anche agli altri distributori”. Gasolio e benzina costeranno uguale. “Il livellamento in Emilia Romagna anticiperà quello che accadrà in Europa”.
A cosa dobbiamo l’aumentato del gasolio? “Ah, questo dovreste chiederlo ai petrolieri”, esclama Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori che ironizza: “io posso fare solo illazioni – ma spiega – mentre la benzina è in fase calante, il consumo di gasolio è quasi obbligatorio perché alimenta dalle aziende al trasporto merci. Bisogna tener presente che il gasolio viene erogato in quantità quasi doppia rispetto alla benzina. Un dato: per l’aumento di un centesimo sulla benzina, gli italiani ogni mese spendono 12miliardi in più. Per un aumento equivalente del prezzo del diesel, invece, la spesa mensile raggiungerebbe i 25 miliardi”.
Le ricadute sono di due tipi. Non solo l’evidente aggravio per le tasche degli automobilisti (la cui spesa il governo dimissionario ha cercato di stimolare, inserendo nella legge di stabilità la scomparsa delle commissioni per pagamenti con bancomat o carta di credito per l’acquisto di carburanti per importi inferiori ai 100 euro, e la defiscalizzazione per realizzare nuove autostrade), ma soprattutto sul prezzo dei beni di consumo: “è utilizzando il gasolio che vengono traportate le merci per eccellenza, cioè i beni di largo consumo. Si capisce che, ricadendo sul prezzo finale dei prodotti (incidendo dal 2-3 per cento l’anno), il cui consumo ha già visto un forte calo, una della principali conseguenze dell’aumento del prezzo del gasolio sarà la crescita del tasso d’inflazione”. Da Coldiretti arriva un paragone che rende l’idea: “il prezzo di un litro di gasolio che serve per alimentare i mezzi di trasporto commerciale è ora più caro di quello di un chilo di pasta in vendita sugli scaffali”. ”In realtà – sostiene l’associazione dei consumatori – in un Paese come l’Italia dove l’86% dei trasporti commerciali avviene su gomma l’aumento dei carburanti pesa notevolmente sui costi della logistica e sul prezzo finale di vendita dei prodotti alimentari, sui quali si teme un effetto valanga. Si stima infatti – conclude la Coldiretti – che un pasto medio percorra almeno duemila chilometri prima di giungere sulle tavole”.
E Conad conferma: “come operatori che oltre a fornire carburante, erogano tutti i servizi, dal trasporto alla vendita stessa dei prodotti, alla fine arriviamo a dover far pagare comunque di più i consumatori. Con il potere d’acquisto che diminuisce, e i trasporto merci che aumenti, non può che avere ricadute inflattive”.
Al caro liquido vanno aggiunte due fedeli compagne di viaggio: l’Iva al 21% e l’accisa introdotta il 28 ottobre dall’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, per rispondere all’emergenza delle alluvioni in Liguria e Toscana. Questa ulteriore tassa partita il primo novembre – ma è bene ricordarlo: sul prezzo della benzina gravano ancora tasse straordinarie avviate nel 1935, e via discorrendo per la catena di emergenze italiane, ha visto aggiungersi e mai eliminare le tasse straordinarie – ha fatto lievitare il carburante (benzina come gasolio) a 0,89 centesimi al litro.
“Ricordiamo – specifica l’amministrazione di Conad – che le accise hanno pesato sul prezzo dei carburanti per un valore di 3160 miliardi di euro l’anno. Aggiungendo 7 centesimi di euro per litro, e se calcoliamo che ogni anno vengono erogati 45 miliardi di litri di carburante, è facile fare il conto. È più di una manovra finanziaria, eppure è passato sotto silenzio come acqua fresca”.
A questo, per concludere, l’ultimo maxi-emendamento del governo Berlusconi ha aggiunto anche un aumento di 1 millesimo al litro per la verde e per il gasolio che partirà dal prossimo anno, nonché un ulteriore mezzo millesimo dal 2013 per rendere strutturale il bonus fiscale garantito ai gestori dei distributori. Spiccioli, si dirà. Che messi tutti insieme danno però il prezzo di una legge finanziaria.
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Roma, 13 feb. (Adnkronos) - Il Milleproroghe è un provvedimento routinario, in teoria nell'esame tutto doveva andare liscio. Invece l'iter di questo provvedimento è stato un disastro, la maggioranza l'ha gestito in modo circense, dando prova di dilettantismo sconcertante". Lo ha detto la senatrice Alessandra Maiorino, vice presidente del gruppo M5S al Senato, nella dichiarazione di voto sul Milleproroghe.
"Già con l'arrivo degli emendamenti abbiamo visto il panico nel centrodestra. Poi è arrivata la serie di emendamenti dei relatori, o meglio del governo sotto mentite spoglie, a partire da quelli celebri sulla rottamazione delle cartelle. Ovviamente l'unica preoccupazione della maggioranza, a fronte di 100 miliardi di cartelle non pagate, è stata solo quella di aiutare chi non paga. Esattamente come hanno fatto a favore dei no vax, sbeffeggiando chi sotto il Covid ha rispettato le regole. In corso d'opera abbiamo capito che l'idea di mettere tre relatori, uno per ogni partito di maggioranza, serviva a consentire loro di marcarsi a vicenda, di bloccare gli uni gli sgambetti degli altri. Uno scenario surreale! Finale della farsa poi è stato il voto di un emendamento di maggioranza ignoto ai relatori e una ignobile gazzarra notturna scoppiata tra i partiti di maggioranza. Non avevamo mai visto tanto dilettantismo in Parlamento".
Roma, 13 feb. (Adnkronos) - "Il decreto Milleproroghe rappresenta una sfida importante, un provvedimento cui abbiamo dato un significato politico, un’anima. L’azione di questo governo punta a mettere in campo riforme e norme strutturali ma esistono anche pilastri meno visibili che hanno comunque l’obiettivo finale della crescita delle imprese e della nostra economia, di sostenere il sistema Italia nel suo complesso. Ecco perché col decreto Milleproroghe abbiamo provveduto ad estendere o a sospendere l’efficacia di alcuni provvedimenti con lo scopo di semplificare e rendere più snella la nostra burocrazia, sempre con l’obiettivo dichiarato della crescita. Fra questi norme sulle Forze dell’ordine e sui Vigili del Fuoco, sostegno ai Comuni e all’edilizia, nel campo sociale e sanitario come in quello dell’industria e della pesca e sul contrasto all’evasione fiscale. Più di 300 emendamenti approvati, tra cui anche quelli dell’opposizione, al fine di perseguire, con questo esecutivo, la finalità di fornire alla nostra Nazione gli strumenti per crescere e per questo il voto di Fratelli d’Italia è convintamente a favore”. Lo dichiara in aula il senatore di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo.
Roma, 13 feb. (Adnkronos) - "Dico al ministro Crosetto che l’aumento delle spese per armamenti, addirittura fino al 3%, ruba il futuro ai nostri figli. Ruba risorse alla sanità, alla scuola, ai trasporti. L’aumento delle spese per le armi non ci renderà più sicuri, ma alimenterà conflitti e guerre, come la storia dimostra”. Così Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde, in merito alle dichiarazioni di Crosetto sull'aumento delle spese militari.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Il problema della situazione carceraria nel Paese è un problema che ogni giorno ci tocca da vicino, stiamo gia' predisponendo le dovute soluzioni. Abbiamo gia' definito il piano carceri e il commissario straordinario". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento di ritorno dalla Turchia alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Criticità nel disegno di legge costituzionale non ve ne sono tali da alterare il testo, ma sarà seguito da una serie di leggi ordinarie. Per esempio, manca nella disegno di legge costituzionale la riserva per le quote cosiddette rosa, ma questo lo metteremo nelle leggi di attuazione che saranno leggi ordinarie. Anche il sistema del sorteggio potrà essere meglio definito. Ma una cosa e' certa: questa legge costituzionale non si modifica". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento di ritorno dalla Turchia alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo, parlando delle dichiarazioni del vicepresidente del Csm Fabio Pinelli che ieri, aveva parlato dei "punti di criticità della riforma del Csm" sui quali si e' appuntata anche l'attenzione della Commissione Ue, aveva sottolineato la necessita' di "un'approfondita riflessione.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Oggi in Turchia, parlando con il mio omologo, il ministro di giustizia turco, quando ho detto che probabilmente i magistrati italiani faranno uno sciopero, lui è rimasto sorpreso e mi ha domandato 'ma è legale?'. Se i magistrati vogliono fare lo sciopero che lo facciano, ma quello che è certo e che, senza alcun dubbio, noi andremo avanti perché e' un nostro impegno verso gli elettori". Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio intervenendo in vdieocollegamento di ritorno dalla Turchia alla Giornata dell'orgoglio dell'appartenenza degli avvocati a Palermo.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - La separazione delle carriere dei magistrati "è un dovere verso elettorato perché lo avevamo promesso nel nostro programma e questo faremo. Il nostro e' un vincolo politico verso l'elettorato". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento, di ritorno dalla Turchia, alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo. "Io sto girando un po' dappertutto per redigere protocolli - ha proseguito il ministro -, e ogni qualvolta parliamo di separazione carriere ci guardano con un occhio perplesso perché in tutti gli ordinamenti del mondo questo è normale".