L’economia globale si è “deteriorata significativamente” rispetto al maggio scorso e “al momento la crisi dell’area euro rappresenta un rischio per l’economia globale”. E’ questo, in sintesi, il giudizio che l’Ocse traccia nel suo ultimo Economic Outlook sull’andamento dell’economia globale. “Le economie avanzate – si legge nel rapporto – stanno rallentando, l’area euro è in leggera recessione. Le preoccupazioni sulla sostenibilità del debito sovrano dell’Unione monetaria europea sono in forte aumento.
“Nel suo Outlook l’Ocse rivede al ribasso le stime sulla crescita dell’area, che passa dal +2,3% di fine maggio a +1,9% nel 2011 e da +2,8% a +1,6% nel 2012. Per il 2013 l’Ocse prevede una ripresa del Pil dell’area a +2,3%. Si tratta di “stime estemporanee”, “legate più del solito agli eventi” e che dipenderanno in particolare “dalle decisioni che verranno prese sulla crisi del debito dell’Eurozona e sulla politica di bilancio Usa”. Riguardo alla crisi del debito europeo l’Ocse nota che “il recente contagio a paesi che si pensava avessero finanze pubbliche relativamente solide, se non indirizzato, potrebbe portare ad una massiccia escalation della crisi economica”. Tra i paesi più vulnerabili dell’area euro, l’Ocse cita in particolare “Italia e Spagna, dove gli spread stanno salendo a livelli ultimamente difficili da sostenere, ma anche il Belgio e, in maniera minore Francia e Austria”. In caso di ulteriore contagio l’Ocse considera a rischio la stessa Unione monetaria europea.
Il capitolo più duro è appunto quello contro l’Italia. L’Ocse prevede che il nostro paese entrerà in recessione l’anno prossimo, con un Pil in calo delo 0,5% e chiede al nuovo governo Monti di “applicare pienamente” le misure di emergenza varate dal precedente esecutivo per portare il bilancio in pareggio nel 2013, oltre ad avviare subito, in contemporanea, “importanti riforme strutturali per favorire la crescita”. “La stretta di bilancio – si legge nell’Economic Outlook – combinata con un rallentamento della domanda globale e con una debole competitività, peserà sulla crescita a breve termine, ma è necessaria per assicurare progressi alla sostenibilità di bilancio”. L’Ocse rivede al ribasso le sue stime sulla crescita del Pil italiano, che nel 2011 si attestera’ a +0,7%, contro il +1,1% stimato a primavera e nel 2012 subirà una contrazione di mezzo punto percentuale, contro un iniziale +1,6%. Per il 2013 l’Ocse prevede una ripresa a +0,5%.
Per quanto riguarda i conti pubblici l’istituto stima un deficit al 3,6% del Pil nel 2011, migliore del 3,9% previsto a maggio e all’1,6% nel 2012, migliore dell’iniziale 2,6%. Per il 2013 prevede un deficit praticamente in pareggio, allo 0,1% del Pil. Per quanto riguarda il debito, l’Ocse lo stima al 127,7% del Pil nel 2011, contro una previsione del 129% a maggio, e al 128,1% nel 2012, in rialzo rispetto al 126,8% di questa primavera. La disoccupazione “crescerà”, attestandosi all’8,1% nel 2011, per salire all’8,3% nel 2012 e all’8,6% nel 2013, mentre la crescita dei salari “sarà moderata”. Anche l’inflazione “sara’ moderata, dopo l’assorbimento dell’impatto dell’aumento dell’Iva”. Nel 2011 i prezzi saliranno al 2,7% dall’1,6% del 2010, per poi scendere all’1,7% nel 2012 e all’1,1% nel 2013.