Papi non è più al governo da pochissimi giorni e le poltrone delle sue favorite iniziano già a scricchiolare. La prima a perdere il posto potrebbe essere la statuaria 27enne Giovanna Del Giudice, assessore in bilico della Provincia di Napoli. L’ex meteorina del tg di Emilio Fede, tra le avvenenti fanciulle che avrebbero dovuto candidarsi all’Europarlamento prima che gli strali di Veronica Lario facessero piazza pulita delle Papi-girl, potrebbe essere una delle prime vittime della ‘deberlusconizzazione’ in atto. E impigliarsi nella rete dell’azzeramento della giunta, deciso ieri dal presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro (Pdl). Per la Del Giudice, riferiscono i bene informati di Palazzo Matteotti, sarebbe imminente l’addio all’assessorato alle Politiche Giovanili, alle Pari Opportunità e alla Cooperazione Internazionale. Incarico che l’ex billionarina ha ricoperto dal 2009 senza lasciare particolari tracce. Appena 4 delibere proposte sulle 631 approvate dalla giunta Cesaro nel 2010, altre 5 (su 842) nei primi nove mesi del 2011.
Cesaro azzera l’esecutivo a metà mandato con lo scopo, si legge in una nota, di “rilanciare l’azione di governo dell’amministrazione provinciale”. Nel documento sottoscritto dalle forze di maggioranza – tra le quali l’Udc, che a Napoli e in Regione Campania appoggia il Pdl – si dà il via libera al presidente affinché rimodelli la giunta e si lancia un allarme: “Il quadro odierno registra (…) una situazione assai diversa da quella di inizio mandato, con una crisi economica senza precedenti che ha prodotto anche diverse manovre finanziarie estremamente penalizzanti delle attività delle province. Si ritiene necessario quindi rivedere e rinvigorire immediatamente l’azione politico-amministrativa anche attraverso un azzeramento e rinnovamento della squadra di governo e degli obiettivi da perseguire. Come avevo già anticipato – ha commentato Cesaro – ritengo di dover procedere in tempi brevi all’individuazione di nuove energie che possano garantire nuovo slancio all’azione della giunta, riconoscendo comunque a chi ha lavorato fino ad oggi, di averlo fatto in modo assai concreto e produttivo”.
Uno dei punti su cui continuerà “con particolare attenzione” l’azione della giunta Cesaro, spiega il comunicato, “sarà quello delle aziende partecipate, su cui qualsiasi ipotesi di ricapitalizzazione sarà legata al varo di nuovi piani industriali che dovranno coniugare il mantenimento dei livelli occupazionali con l’efficienza dei servizi prestati ed una gestione finanziaria assolutamente adeguata ad una politica di rigore”.
Tra i nomi a rischio taglio c’è anche quello del vice presidente in quota Udc, Gennaro Ferrara. L’ex rettore della Parthenope è stato beneficiato di una delle ultimissime nomine firmate da Maria Stella Gelmini, che poco prima di sgomberare le stanze del ministero dell’Istruzione ha inserito Ferrara nel consiglio di amministrazione del Cnr.