“Sì al reddito minimo garantito” e all’ “introduzione del metodo contributivo pro rata basato sull’uniformità di trattamento”: da Bruxelles il ministro del Lavoro Elsa Fornero anticipa alcuni punti che saranno discussi nel consiglio dei Ministri del prossimo 5 dicembre. Il timing del neo-ministro è piuttosto serrato: la riforma delle pensioni sarà annunciata “verosimilmente entro pochi giorni”, ha detto la Fornero, e sarà improntata sul concetto di “flexicurity”, cioè flessibilità e sicurezza e sul rispetto del criterio di equità tra le generazioni. “Abbiamo ben chiari i difetti del nostro mercato del lavoro, il suo dualismo e i principi di flexicurity che dovrebbero ispirarne la riforma” ha aggiunto il ministro durante il Consiglio Europeo dedicato alle questioni sociali in corso a Bruxelles.
“So che c’è molta attesa sul governo italiano e sulle azioni che prenderà, voglio assicurare che l’Italia aderisce convintamente agli obiettivi ambiziosi della strategia 2020 e che il governo considera lo spirito di partnership e la cooperazione con la Ue essenziali”, ha aggiunto il ministro alla sua prima uscita a Bruxelles. L’Italia, ha spiegato, “è particolarmente impegnata nella riduzione del disavanzo e nella riduzione graduale ma credibile tra debito e pil, e per raggiungere questo obiettivo il governo intende fare leva su rigore, crescita ed equità”. Tra i temi che potrebbero arrivare in cdm lunedì, c’è anche “l’accelerazione di alcuni sentieri di adeguamento sull’età delle donne, che già erano stati adottati dal governo precedente con una lunghezza che oggi non ci è più consentita”. Nella lettera di impegni inviata a Bruxelles a fine ottobre da Silvio Berlusconi, il governo italiano si impegnava a portare a 67 anni l’età pensionabile di uomini e donne entro il 2026.
Per quanto riguarda la crescita invece, è “urgente adottare provvedimenti per rendere meno ingessata l’economia e favorire la nascita di imprese, migliorare l’efficienza dei servizi pubblici e favorire l’ingresso nel lavoro di giovani e donne”, ha detto il neo-ministro. Il governo, poi, “si propone anche di correggere i difetti strutturali che hanno danneggiato la crescita del Paese”. Ma “nell’immediato darà piena attuazione alle manovre dell’estate, completandole con gli interventi contenuti nella lettera Ue”. Il segretario della Uil Luigi Angeletti si allinea alla posizione di Cgil e Cisl che considerano “invalicabile” la soglia dei quarant’anni: “E’ una misura palesemente ingiusta. I sindacati non possono essere d’accordo – ha detto Angeletti – si preannuncia il fatto che chi continua a versare contributi dopo 40 anni, questi versamenti non avrebbero alcun effetto sulla loro pensione, cioè si tratterebbe di contributi a vuoto e non pochi perché in alcuni casi corrisponderebbero ad un terzo stipendio”. Mentre i sindacati sono sul piede di guerra dopo le prime indiscrezioni sulla riforma del sistema previdenziale, l’esecutivo si dice “disponibile al dialogo e in questo senso si è già espresso il presidente del Consiglio – prosegue il ministro del welfare – Si tratta di trovare una finestra di opportunità perché abbiamo un vincolo di tempo che dobbiamo rispettare”. Non ci saranno sconti: il governo sul tema delle pensioni “farà riforme che implicano sacrifici. Noi cercheremo di dare loro una cifra che possa renderle un pò meno sgradite” e “tollerabili” basandole sull’equità sociale, ha concluso la Fornero.