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Bersani: “Di Pietro vada per la sua strada”
L’ex pm: “Lui è lontano dal Paese che soffre”

Aria di rottura tra il Partito democratico e l'Italia dei valori. I due leader litigano sul voto favorevole alla finanziaria del governo Monti. Leoluca Orlando: "Se il Pd ha realmente a cuore gli interessi dell'Italia, invece di attaccarci, si imponga in Parlamento e si unisca al nostro impegno per rendere la manovra più equa"
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Di Pietro e Bersani a colloquio

Se non è rottura, poco ci manca. Acque agitate nell’alleanza tra Partito democratico e Italia dei Valori, irrimediabilmente divisi sull’appoggio alla nuova manovra del governo Monti. Il Pd voterà a favore, anche se ravvisa alcune criticità. L’Idv, invece, non ha dubbi: no convinto, critiche a Monti e ai democratici, elezioni ad aprile. “E’una manovra durissima che vorremmo più equa. Certo chiediamo alcune modifiche” ha detto Bersani, facendo intendere che le misure piacciono fino a un certo punto, ma saranno votate. Di Pietro, al contrario, come di consueto non ha usato mezzi termini: “Una cosa è far quadrare i conti, un’altra prendere i soldi ai poveri cristi”. E fin qui solo una diversità di vedute che fa parte della dialettica politica, seppure tra alleati.

Bersani, però, successivamente è tornato sulla presa di posizione dell’Idv e lo ha fatto con parole mai così dure. “A noi non interessa vincere sulle macerie del paese, ma interessa l’Italia, che sono i suoi lavoratori e i ceti più deboli. Se invece altri mettono prima interessi elettorali, se ne assumono la responsabilità” ha detto il segretario dei democratici, che poi è passato all’attacco frontale: “Finora da Vendola e Di Pietro avevo sentito parole ragionevoli, ma ora da Di Pietro sono venute parole che non condivido e dico che se fa così andrà per la sua strada”. Tradotto: a queste condizioni, al Pd l’alleanza con l’Idv non interessa più.

La risposta dell’ex magistrato, ovviamente, non si è fatta attendere. Ed è stata direttamente proporzionale alla durezza dell’uscita del segretario Pd. “Stupisce l’atteggiamento intimidatorio e ricattatorio dell’amico Bersani, lontano anni luce dal paese reale che soffre – ha detto Di Pietro – Dal governo Monti gli italiani si aspettavano misure eque, giuste e non norme dettate da banchieri, speculatori e proprietari dell’industria bellica. Invece di attaccare noi, che difendiamo le fasce sociali più deboli e gli onesti lavoratori, provi a interpellare i suoi elettori e vedrà che è lui a rischiare l’isolamento dall’Italia reale che piange e soffre”.

Una rottura su tutta la linea, confermata, del resto, anche da quanto affermato dal portavoce del partito dipietrista Leoluca Orlando. “Noi non abbiamo firmato nessuna cambiale in bianco – ha detto Orlando – e abbiamo sempre detto che, di volta in volta, avremmo valutato i provvedimenti presentati dall’esecutivo Monti. Evasori, scudati e i soliti noti oggi brindano. Se il Pd ha realmente a cuore gli interessi dell’Italia – è l’appello dell’esponente Idv -, invece di attaccarci, si imponga in Parlamento e si unisca al nostro impegno per rendere la manovra più equa senza farla pagare ai poveracci”.

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