Parte l’avventura dei giornalisti di Ctzen la nuova generazione di news made in Catania
Dieci giovani cronisti hanno messo in piedi un quotidiano online: "Un nuovo giornale in una città complicata, dove i media principali si assomigliano tutti, perché in mano alla stessa persona. Una scommessa che, spiegano i redattori, «speriamo sia non solo nostra, ma di tutta la città. O almeno di quella parte che ha ancora voglia di rischiare di cambiare»
Domenica mattina a Catania. Dieci ragazzi su un’apecar – la lapa, come la chiamano gli etnei – girano per la città. Dal centro alla periferia, passando per i luoghi chiave del capoluogo. Tra i passanti c’è chi saluta e chi manda baci, i turisti guardano curiosi. Questo succedeva due settimane fa. Nessuno poteva immaginare che quei dieci ragazzi erano in realtà dieci giovani giornalisti e che stavano girando lo spot di un quotidiano on line nato ieri: Ctzen, la nuova generazione di news made in Catania. Un nuovo giornale in una città complicata, dove i media principali si assomigliano tutti, perché in mano alla stessa persona. Una scommessa che, spiegano i redattori, «speriamo sia non solo nostra, ma di tutta la città. O almeno di quella parte di Catania che ha ancora voglia di rischiare di cambiare».
Il progetto è ambizioso. Essere editori di se stessi e coinvolgere i cittadini, in una città apparentemente rassegnata. «Noi siamo convinti che non sia così – dice Carmen Valisano, a capo della redazione con Claudia Campese e Salvo Catalano – Crediamo che siano tanti i catanesi stufi dei problemi della città e pure po’ incavolati». Da qui nasce l’idea del nome: Ct, come Catania, e i suoi cittadini appunto. Tra le sue pagine, promettono i giornalisti, si troveranno quindi inchieste e grandi temi, ma anche la cronaca spicciola. Dai problemi di scuole e università, a quelli dei quartieri e della vita di tutti i giorni: come le buche che invadono le strade o i commercianti abusivi stanziati persino davanti ai palazzi e ai garage. «Per punzecchiare chi ha responsabilità dov’è più fragile: nel suo dolce far nulla», si legge nell‘editoriale che apre il sito. E i giovani di Ctzen chiedono anche l’aiuto dei cittadini, attraverso forme di giornalismo partecipativo.
Non ci sono solo problemi da sollevare e soluzioni da cercare però. Su Ctzen, promettono i redattori, ci sarà anche spazio per le storie positive. Di catanesi e siciliani che la scommessa con la loro terra l’hanno vinta «o almeno ci stanno provando». Perché siano d’insegnamento o di ispirazione o anche solo di sollievo quando, magari dopo una mattinata trascorsa a litigare nel traffico catanese, si torna a casa e si accende il pc. E ci si collega a Ctzen, ovviamente.
La città a 360 grandi quindi, ma con un occhio particolare ai giovani. Non solo d’età anagrafica, ma di mentalità. La redazione, del resto, è quasi tutta composta da under 30. Colleghi cresciuti professionalmente insieme in quello che era Step1, il laboratorio giornalistico dell’Università di Lingue e letterature straniere di Catania. Negli anni, però, la miopia dell’amministrazione centrale dell’ateneo – «più da provincia che da metropoli quale potrebbe essere Catania» – e una buona dose di antipatia verso la libertà d’informazione hanno strangolato il progetto. Il nucleo storico della redazione, ormai cresciuto e professionalizzato, non voleva però vederlo morire così. E allora ha lanciato la sua scommessa, on line da ieri.
Per sostenerli, anche economicamente, ci sono diversi modi. Il migliore però è quello di leggerli e, soprattutto, collaborare attraverso segnalazioni e opinioni. Salendo a bordo della loro spaziosa lapa.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Quando la libertà è a rischio, l'unica cosa che puoi fare è metterla nelle mani più sagge. Ecco perché i conservatori continuano a crescere e stanno diventando sempre più influenti nella politica europea. Ed ecco perché la sinistra è nervosa. E con la vittoria di Trump, la loro irritazione si è trasformata in isteria". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Cpac.
"Non solo perché i conservatori stanno vincendo, ma perché ora i conservatori stanno collaborando a livello globale. Quando Bill Clinton e Tony Blair crearono una rete liberale di sinistra globale negli anni '90, furono definiti statisti. Oggi, quando Trump, Meloni, Milei o forse Modi parlano, vengono definiti una minaccia per la democrazia. Questo è il doppio standard della sinistra, ma ci siamo abituati. E la buona notizia è che le persone non credono più alle loro bugie".
"Nonostante tutto il fango che ci gettano addosso. I cittadini continuano a votarci semplicemente perché le persone non sono ingenue come le considera l'ultimo. Votano per noi perché difendiamo la libertà", ha ribadito.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "La sinistra radicale vuole cancellare la nostra storia, minare la nostra identità, dividerci per nazionalità, per genere, per ideologia. Ma non saremo divisi perché siamo forti solo quando siamo insieme. E se l'Occidente non può esistere senza l'America, o meglio le Americhe, pensando ai tanti patrioti che lottano per la libertà in America Centrale e Meridionale, allora non può esistere nemmeno senza l'Europa". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Cpac.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Il Cpac ha capito prima di molti altri che la battaglia politica e culturale per i valori conservatori non è solo una battaglia americana, è una battaglia occidentale. Perché, amici miei, credo ancora nell'Occidente non solo come spazio geografico, ma come civiltà. Una civiltà nata dalla fusione di filosofia greca, diritto romano e valori cristiani. Una civiltà costruita e difesa nei secoli attraverso il genio, l'energia e i sacrifici di molti". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni alla conferenza dei conservatori a Washington.
"La mia domanda per voi è: questa civiltà può ancora difendere i principi e i valori che la definiscono? Può ancora essere orgogliosa di sé stessa e consapevole del suo ruolo? Penso di sì. Quindi dobbiamo dirlo forte e chiaro a coloro che attaccano l'Occidente dall'esterno e a coloro che lo sabotano dall'interno con il virus della cultura della cancellazione e dell'ideologia woke. Dobbiamo dire loro che non ci vergogneremo mai di chi siamo", ha scandito.
"Affermiamo la nostra identità. Affermiamo la nostra identità e lavoriamo per rafforzarla. Perché senza un'identità radicata, non possiamo essere di nuovo grandi", ha concluso la Meloni.
(Adnkronos) - "Il nostro governo - ha detto Meloni - sta lavorando instancabilmente per ripristinare il legittimo posto dell'Italia sulla scena internazionale. Stiamo riformando, modernizzando e rivendicando il nostro ruolo di leader globale".
"Puntiamo a costruire un'Italia che stupisca ancora una volta il mondo. Lasciate che ve lo dica, lo stiamo dimostrando. La macchina della propaganda mainstream prevedeva che un governo conservatore avrebbe isolato l'Italia, cancellandola dalla mappa del mondo, allontanando gli investitori e sopprimendo le libertà fondamentali. Si sbagliavano", ha rivendicato ancora la premier.
"La loro narrazione era falsa. La realtà è che l'Italia sta prosperando. L'occupazione è a livelli record, la nostra economia sta crescendo, la nostra politica fiscale è tornata in carreggiata e il flusso di immigrazione illegale è diminuito del 60% nell'ultimo anno. E, cosa più importante, stiamo espandendo la libertà in ogni aspetto della vita degli italiani", ha concluso.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - L'Italia è "una nazione con un legame profondo e indistruttibile con gli Stati Uniti. E questo legame è forgiato dalla storia e dai principi condivisi. Ed è incarnato dagli innumerevoli americani di discendenza italiana che per generazioni hanno contribuito alla prosperità dell'America". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Cpac a Washington. "Quindi, a loro, permettimi di dire grazie. Grazie per essere stati ambasciatori eccezionali della passione, della creatività e del genio italiani".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - Standing ovation dalla platea della convention Cpac a Washington al termine dell'intervento video della premier Giorgia Meloni. Un intervento nel quale la presidente del Consiglio ha richiamato valori e temi che uniscono conservatori europei e americani, a partire dalla difesa dei confini, ribadendo la solidità del legame tra Usa e Ue. "I nostri avversari - ha detto Meloni- sperano che il presidente Trump si allontani da noi. Ma conoscendolo come un leader forte ed efficace, scommetto che coloro che sperano nelle divisioni si smentiranno".
"So che alcuni di voi potrebbero vedere l'Europa come lontana o addirittura lontana o addirittura perduta. Vi dico che non lo è. Sì, sono stati commessi degli errori. Le priorità sono state mal riposte, soprattutto a causa delle classi dominanti e dei media mainstream che hanno importato e replicato nel Vecchio Continente", ha affermato la premier.
La presidente Meloni ha fatto un passaggio sull'Ucraina ribadendo "la brutale aggressione" subito dal popolo ucraino e confidando nella collaborazione con gli Usa per raggiungere una "pace giusta e duratura" che, ha sottolineato, "può essere costruita solo con il contributo di tutti, ma soprattutto con forti leadership".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - Le "elite di sinistra" si sono "recentemente indignate per il discorso di JD Vance a Monaco in cui il vicepresidente ha giustamente affermato che prima di discutere di sicurezza, dobbiamo sapere cosa stiamo difendendo. Non stava parlando di tariffe o bilance commerciali su cui ognuno difenderà i propri interessi preservando la nostra amicizia". Mo ha sottolineato la premier Giorgia Meloni nel suo intervento al Cpac.
"Il vicepresidente Vance stava discutendo di identità, democrazia, libertà di parola. In breve, il ruolo storico e la missione dell'Europa. Molti hanno finto di essere indignati, invocando l'orgoglio europeo contro un americano che osa farci la predica. Ma lasciate che ve lo dica io, da persona orgogliosa di essere europea - ha detto ancora - Innanzitutto, se coloro che si sono indignati avessero mostrato lo stesso orgoglio quando l'Europa ha perso la sua autonomia strategica, legando la sua economia a regimi autocratici, o quando i confini europei e il nostro stile di vita sono stati minacciati dall'immigrazione illegale di massa, ora vivremmo in un'Europa più forte".
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Media & Regime
Parte l’avventura dei giornalisti di Ctzen
la nuova generazione di news made in Catania
Dieci giovani cronisti hanno messo in piedi un quotidiano online: "Un nuovo giornale in una città complicata, dove i media principali si assomigliano tutti, perché in mano alla stessa persona. Una scommessa che, spiegano i redattori, «speriamo sia non solo nostra, ma di tutta la città. O almeno di quella parte che ha ancora voglia di rischiare di cambiare»
Domenica mattina a Catania. Dieci ragazzi su un’apecar – la lapa, come la chiamano gli etnei – girano per la città. Dal centro alla periferia, passando per i luoghi chiave del capoluogo. Tra i passanti c’è chi saluta e chi manda baci, i turisti guardano curiosi. Questo succedeva due settimane fa. Nessuno poteva immaginare che quei dieci ragazzi erano in realtà dieci giovani giornalisti e che stavano girando lo spot di un quotidiano on line nato ieri: Ctzen, la nuova generazione di news made in Catania. Un nuovo giornale in una città complicata, dove i media principali si assomigliano tutti, perché in mano alla stessa persona. Una scommessa che, spiegano i redattori, «speriamo sia non solo nostra, ma di tutta la città. O almeno di quella parte di Catania che ha ancora voglia di rischiare di cambiare».
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Il progetto è ambizioso. Essere editori di se stessi e coinvolgere i cittadini, in una città apparentemente rassegnata. «Noi siamo convinti che non sia così – dice Carmen Valisano, a capo della redazione con Claudia Campese e Salvo Catalano – Crediamo che siano tanti i catanesi stufi dei problemi della città e pure po’ incavolati». Da qui nasce l’idea del nome: Ct, come Catania, e i suoi cittadini appunto. Tra le sue pagine, promettono i giornalisti, si troveranno quindi inchieste e grandi temi, ma anche la cronaca spicciola. Dai problemi di scuole e università, a quelli dei quartieri e della vita di tutti i giorni: come le buche che invadono le strade o i commercianti abusivi stanziati persino davanti ai palazzi e ai garage. «Per punzecchiare chi ha responsabilità dov’è più fragile: nel suo dolce far nulla», si legge nell‘ editoriale che apre il sito. E i giovani di Ctzen chiedono anche l’aiuto dei cittadini, attraverso forme di giornalismo partecipativo.
Non ci sono solo problemi da sollevare e soluzioni da cercare però. Su Ctzen, promettono i redattori, ci sarà anche spazio per le storie positive. Di catanesi e siciliani che la scommessa con la loro terra l’hanno vinta «o almeno ci stanno provando». Perché siano d’insegnamento o di ispirazione o anche solo di sollievo quando, magari dopo una mattinata trascorsa a litigare nel traffico catanese, si torna a casa e si accende il pc. E ci si collega a Ctzen, ovviamente.
La città a 360 grandi quindi, ma con un occhio particolare ai giovani. Non solo d’età anagrafica, ma di mentalità. La redazione, del resto, è quasi tutta composta da under 30. Colleghi cresciuti professionalmente insieme in quello che era Step1, il laboratorio giornalistico dell’Università di Lingue e letterature straniere di Catania. Negli anni, però, la miopia dell’amministrazione centrale dell’ateneo – «più da provincia che da metropoli quale potrebbe essere Catania» – e una buona dose di antipatia verso la libertà d’informazione hanno strangolato il progetto. Il nucleo storico della redazione, ormai cresciuto e professionalizzato, non voleva però vederlo morire così. E allora ha lanciato la sua scommessa, on line da ieri.
Per sostenerli, anche economicamente, ci sono diversi modi. Il migliore però è quello di leggerli e, soprattutto, collaborare attraverso segnalazioni e opinioni. Salendo a bordo della loro spaziosa lapa.
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Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Quando la libertà è a rischio, l'unica cosa che puoi fare è metterla nelle mani più sagge. Ecco perché i conservatori continuano a crescere e stanno diventando sempre più influenti nella politica europea. Ed ecco perché la sinistra è nervosa. E con la vittoria di Trump, la loro irritazione si è trasformata in isteria". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Cpac.
"Non solo perché i conservatori stanno vincendo, ma perché ora i conservatori stanno collaborando a livello globale. Quando Bill Clinton e Tony Blair crearono una rete liberale di sinistra globale negli anni '90, furono definiti statisti. Oggi, quando Trump, Meloni, Milei o forse Modi parlano, vengono definiti una minaccia per la democrazia. Questo è il doppio standard della sinistra, ma ci siamo abituati. E la buona notizia è che le persone non credono più alle loro bugie".
"Nonostante tutto il fango che ci gettano addosso. I cittadini continuano a votarci semplicemente perché le persone non sono ingenue come le considera l'ultimo. Votano per noi perché difendiamo la libertà", ha ribadito.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "La sinistra radicale vuole cancellare la nostra storia, minare la nostra identità, dividerci per nazionalità, per genere, per ideologia. Ma non saremo divisi perché siamo forti solo quando siamo insieme. E se l'Occidente non può esistere senza l'America, o meglio le Americhe, pensando ai tanti patrioti che lottano per la libertà in America Centrale e Meridionale, allora non può esistere nemmeno senza l'Europa". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Cpac.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Il Cpac ha capito prima di molti altri che la battaglia politica e culturale per i valori conservatori non è solo una battaglia americana, è una battaglia occidentale. Perché, amici miei, credo ancora nell'Occidente non solo come spazio geografico, ma come civiltà. Una civiltà nata dalla fusione di filosofia greca, diritto romano e valori cristiani. Una civiltà costruita e difesa nei secoli attraverso il genio, l'energia e i sacrifici di molti". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni alla conferenza dei conservatori a Washington.
"La mia domanda per voi è: questa civiltà può ancora difendere i principi e i valori che la definiscono? Può ancora essere orgogliosa di sé stessa e consapevole del suo ruolo? Penso di sì. Quindi dobbiamo dirlo forte e chiaro a coloro che attaccano l'Occidente dall'esterno e a coloro che lo sabotano dall'interno con il virus della cultura della cancellazione e dell'ideologia woke. Dobbiamo dire loro che non ci vergogneremo mai di chi siamo", ha scandito.
"Affermiamo la nostra identità. Affermiamo la nostra identità e lavoriamo per rafforzarla. Perché senza un'identità radicata, non possiamo essere di nuovo grandi", ha concluso la Meloni.
(Adnkronos) - "Il nostro governo - ha detto Meloni - sta lavorando instancabilmente per ripristinare il legittimo posto dell'Italia sulla scena internazionale. Stiamo riformando, modernizzando e rivendicando il nostro ruolo di leader globale".
"Puntiamo a costruire un'Italia che stupisca ancora una volta il mondo. Lasciate che ve lo dica, lo stiamo dimostrando. La macchina della propaganda mainstream prevedeva che un governo conservatore avrebbe isolato l'Italia, cancellandola dalla mappa del mondo, allontanando gli investitori e sopprimendo le libertà fondamentali. Si sbagliavano", ha rivendicato ancora la premier.
"La loro narrazione era falsa. La realtà è che l'Italia sta prosperando. L'occupazione è a livelli record, la nostra economia sta crescendo, la nostra politica fiscale è tornata in carreggiata e il flusso di immigrazione illegale è diminuito del 60% nell'ultimo anno. E, cosa più importante, stiamo espandendo la libertà in ogni aspetto della vita degli italiani", ha concluso.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - L'Italia è "una nazione con un legame profondo e indistruttibile con gli Stati Uniti. E questo legame è forgiato dalla storia e dai principi condivisi. Ed è incarnato dagli innumerevoli americani di discendenza italiana che per generazioni hanno contribuito alla prosperità dell'America". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Cpac a Washington. "Quindi, a loro, permettimi di dire grazie. Grazie per essere stati ambasciatori eccezionali della passione, della creatività e del genio italiani".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - Standing ovation dalla platea della convention Cpac a Washington al termine dell'intervento video della premier Giorgia Meloni. Un intervento nel quale la presidente del Consiglio ha richiamato valori e temi che uniscono conservatori europei e americani, a partire dalla difesa dei confini, ribadendo la solidità del legame tra Usa e Ue. "I nostri avversari - ha detto Meloni- sperano che il presidente Trump si allontani da noi. Ma conoscendolo come un leader forte ed efficace, scommetto che coloro che sperano nelle divisioni si smentiranno".
"So che alcuni di voi potrebbero vedere l'Europa come lontana o addirittura lontana o addirittura perduta. Vi dico che non lo è. Sì, sono stati commessi degli errori. Le priorità sono state mal riposte, soprattutto a causa delle classi dominanti e dei media mainstream che hanno importato e replicato nel Vecchio Continente", ha affermato la premier.
La presidente Meloni ha fatto un passaggio sull'Ucraina ribadendo "la brutale aggressione" subito dal popolo ucraino e confidando nella collaborazione con gli Usa per raggiungere una "pace giusta e duratura" che, ha sottolineato, "può essere costruita solo con il contributo di tutti, ma soprattutto con forti leadership".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - Le "elite di sinistra" si sono "recentemente indignate per il discorso di JD Vance a Monaco in cui il vicepresidente ha giustamente affermato che prima di discutere di sicurezza, dobbiamo sapere cosa stiamo difendendo. Non stava parlando di tariffe o bilance commerciali su cui ognuno difenderà i propri interessi preservando la nostra amicizia". Mo ha sottolineato la premier Giorgia Meloni nel suo intervento al Cpac.
"Il vicepresidente Vance stava discutendo di identità, democrazia, libertà di parola. In breve, il ruolo storico e la missione dell'Europa. Molti hanno finto di essere indignati, invocando l'orgoglio europeo contro un americano che osa farci la predica. Ma lasciate che ve lo dica io, da persona orgogliosa di essere europea - ha detto ancora - Innanzitutto, se coloro che si sono indignati avessero mostrato lo stesso orgoglio quando l'Europa ha perso la sua autonomia strategica, legando la sua economia a regimi autocratici, o quando i confini europei e il nostro stile di vita sono stati minacciati dall'immigrazione illegale di massa, ora vivremmo in un'Europa più forte".