Passera nomina il suo predecessore: “Romani è il mio inviato” in Iraq e Afghanistan
Da ministro dello Sviluppo Economico a rappresentante di Corrado Passera e "degli interessi italiani nei due scenari di guerra". In programa un viaggio a Baghdad, Kabul e Herat
Paolo Romani era un ministro con la targa di Mediaset. Il grande amico di Silvio Berlusconi approdato al governo per tutelare gli affari televisivi del capo. Ma Corrado Passera, che ha preso il posto di Romani allo Sviluppo economico, a quanto pare non può fare a meno di lui. E così ha deciso di spedirlo in Afghanistan e in Iraq, come suo “rappresentante personale”. Una missione di pace, figurarsi. Una missione d’affari. Romani dovrà difendere il made in Italy. La nomina, a dir poco sorprendente, è stata svelata ieri da un articolo del quotidiano il Riformista.
Va detto che Romani non è esattamente uno sconosciuto dalle parti di Kabul. Nei mesi scorsi si era recato per ben tre volte in Afghanistan: in gennaio, in aprile e poi in luglio. Un attivismo piuttosto insolito per un ministro che, almeno in teoria, dovrebbe avere un sacco di cose da fare anche a casa propria. Tanto è bastato però per trasformare Romani in un “tecnico” indispensabile per gli interessi italiani in quei due scenari di guerra. Ed ecco, allora, la nomina dell’ex titolare dello Sviluppo economico. Una nomina che non ha precedenti nello storia politica italiana. Non era mai successo che un ministro affidasse un incarico di questo tipo al suo predecessore. Eppure, ecco qui, è tutto nero su bianco in un documento di cui il Fatto Quotidiano è entrato in possesso. “Le rendo noto – si legge nella lettera d’incarico – che ho nominato l’On. Paolo Romani mio rappresentante personale per l’Afghanistan e l’Iraq, in considerazione del rilevante interesse che questi due Paesi rivestono per le imprese italiane”. Firmato: Corrado Passera. La comunicazione, datata 30 novembre, è stata inviata al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà e ai ministri della Difesa, Giampaolo Di Paola, e degli Esteri, Giulio Maria Terzi di Sant’Agata.
Detto, fatto: già nei prossimi giorni Romani partirà per un viaggio che toccherà Baghdad, Kabul ed Herat, il capoluogo della regione dove è schierato il contingente militare italiano. “È un incarico circoscritto e limitato a questo viaggio”, minimizza Passera. “C’era da completare il lavoro iniziato personalmente da Romani nei mesi scorsi e quindi ho ritenuto opportuno affidare a lui l’incarico di rappresentare il governo italiano”. Insomma, una nomina a tempo destinata a esaurirsi presto. Romani, però, sembra pronto a una missione di ben più ampio respiro. Contattato dal Fatto Quotidiano, l’ex ministro premette che lavorerà “gratis” (“lo faccio per il mio Paese”) e poi spiega che il suo incarico “non ha un orizzonte temporale definito”.
È cominciato tutto il giorno stesso del passagio delle consegne tra i due ministri. Sostiene Romani: “Ho raccontato a Passera, che conosco da molti anni, dei miei viaggi a Kabul ed Herat e gli ho spiegato l’importanza del lavoro che avevo avviato”. Da quelle parti “c’è molto da fare – insiste – e l’Italia può dare un contributo determinante per rimettere in piedi l’economia di due Paesi devastati dalla guerra”. Qualche esempio? Eccolo. C’è l’aeroporto di Herat da ricostruire (“da lì possono partire ogni anni centinaia di migliaia di pellegrini verso La Mecca”, dice Romani). E poi l’industria mineraria e anche quella del marmo. Infine, in Iraq, c’è la nuova diga di Mosul e la raffineria di Kerbala. In ballo c’è anche un prestito di 130 milioni di euro che il governo italiano potrebbe concedere a quello di Kabul.
Passera minimizza: “Sono state le aziende stesse che hanno partecipato alle prime missioni a chiedere che Romani potesse ancora rappresentare il governo. E non vedo perchè non avrei dovuto accontentarle”. Nella lettera d’incarico, però, non si fa cenno all’eventuale data in cui l’incarico dovrebbe considerarsi esaurito anche se, in effetti, si menziona soltanto un prossimo viaggio in Iraq e Afghanistan che dovrebbe svolgersi tra il 10 e il 15 dicembre. Passera taglia corto. “È una questione di poche settimane al massimo – dice il ministro – quanto basta a completare l’ottimo lavoro che Romani aveva incominciato nei mesi scorsi”. Poi c’è la questione dei rapporti personali. “Ho più volte incontrato il presidente afghano Hamid Karzai – racconta l’ex ministro berlusconiano – e anche il governatore della regione di Herat”. Come dire: non potevamo permetterci di cambiare interlocutore. Insomma, Romani torna in pista a grande richiesta di afghani e iracheni. E Passera ci mette la firma. E la faccia.
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La Redazione
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Io sono un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente". Così Simone Cristicchi, ospite a 'Maschio Selvaggio' su Rai Radio 2, risponde alla conduttrice Nunzia De Girolamo quando fa notare al cantautore romano come la canzone sanremese 'Quando sarai piccola' sia piaciuta tanto a Elly Schlein quanto a Giorgia Meloni.
"Si tende sempre a identificare gli artisti politicamente, la musica invece non ha fazioni, non ha colori. Devo dire che tu hai messo insieme la destra e la sinistra", ha detto De Girolamo al cantautore arrivato quinto nella classifica finale. "Questo mi fa sorridere - ha confessato Cristicchi - sono molto contento di questo apprezzamento bipartisan, o anche super partes, che ha generato la mia canzone. Io sono sempre stato un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente, proprio perché volevo che la mia musica e la mia arte potesse arrivare a tutti ed è giusto che sia così".
"Ovviamente ho le mie idee, come tutti, non le rinnego e non mi vergogno di esternarle quando è il momento e quando ho voglia, però - ha concluso il cantautore - sono veramente contento di aver fatto questa canzone che sia piaciuta più o meno a tutti".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Il caro bollette è un problema sempre più grave, che non possiamo più far finta di non vedere. Paghiamo le bollette più care d’Europa, che a sua volta paga le bollette più alte tra i competitor internazionali. Siamo i più tartassati tra i tartassati, con un evidente danno alla competitività delle imprese e al potere di acquisto delle famiglie. I lavoratori, in particolare, pagano questi aumenti tre volte: la prima in casa quando arriva la bolletta, la seconda perché le aziende devono metterli in cassa integrazione poiché con l’energia alle stelle perdono produttività, la terza perché l’energia spinge a rialzo l’inflazione e i prodotti nel carrello della spesa costano di più". Lo dice Annalisa Corrado della segreteria del Partito Democratico.
"Agire è possibile e doveroso. Possiamo farlo subito, a partire dalla protezione dei soggetti vulnerabili, oltre 3 milioni e mezzo di utenti, per il quali il governo vuole bandire aste che sarebbero una iattura. Bisogna fermarle immediatamente e riformare piuttosto l’acquirente unico, che al momento gestisce il servizio di tutela della vulnerabilità, perché possa tornare a stipulare i contratti pluriennali di acquisto, agendo come vero e proprio gruppo d’acquisto".
"È necessario inoltre agire ad ogni livello possibile per disaccoppiare il prezzo dell’energia da quello del gas: occorre lavorare ad una riforma europea dei mercati, scenario non immediato, agendo però contemporaneamente ed immediatamente per un “disaccoppiamento di fatto”, come quello che si potrebbe attuare supportando i contratti pluriennali con i produttori di energia da fonti rinnovabili (PPA, Power purchase agreement). Dovremmo prendere esempio dalla Spagna di Sanchez, inoltre, che ha imposto un tetto al prezzo del gas, ottenendo risultati brillanti che hanno trainato la ripresa d’industria ed economia. Dobbiamo fare di più e meglio per la transizione energetica per liberarci dalla dipendenza del gas: oltre ad insistere su sufficienza energetica ed elettrificazione dei consumi, dobbiamo agire ad ogni livello perché la quota di energia da fonti rinnovabili nel nostro mix di produzione cresca: questo è l’unico modo strutturale di far penetrare il beneficio in bolletta del basso costo delle energie pulite".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - “Allarmano e inquietano gli atti violenti rivolti in questi giorni contro le Forze dell’Ordine, a loro va la nostra piena solidarietà”. Lo dichiara la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi dopo gli incendi dolosi che hanno coinvolto questa mattina il commissariato e la Polstrada di Albano Laziale e nei giorni scorsi il comando della Compagnia dei carabinieri di Castel Gandolfo.
“Auguriamo agli agenti intossicati una pronta guarigione. Nell’attesa che sia fatta chiarezza sulle dinamiche e che i responsabili siano consegnati alla giustizia, non possiamo che schierarci senza indugio al fianco di chi ogni giorno si impegna per la sicurezza delle cittadine e dei cittadini”, conclude.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Le bollette energetiche di famiglie e imprese sono alle stelle. Meloni ha fischiettato per mesi, ignorando anche le nostre proposte. E oggi annuncia il rinvio di un Cdm promesso ormai due settimane fa. Non avevano detto di essere 'pronti'?". Lo ha scritto sui social Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Tutto quello che ha a che fare con le emergenze vere di cittadini, famiglie, imprese passa in secondo piano nell’agenda del governo Meloni. Così è stato ed è per le liste d’attesa e per il diritto alla salute negato a milioni di concittadini, così è per il caro-bollette che da troppi mesi penalizza le aziende italiane e mette in ginocchio le fasce sociali più disagiate". Così in una nota Marina Sereni, responsabile Salute e Sanità nella segreteria del Partito Democratico.
"Oggi la segretaria del Pd Elly Schlein ha presentato proposte molto chiare e concrete, che raccolgono peraltro l’interesse di imprenditori e associazioni degli utenti. Il Cdm sul problema del caro energia pare invece che slitti a venerdì. La presidente Meloni ne approfitti per raccogliere le nostre proposte sul disaccoppiamento del prezzo dell’energia da quello del gas e sull’Acquirente unico".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - La lotta alle mafie andrebbe portata avanti "in maniera trasversale. Ma non stiamo vedendo disponibilità all'ascolto e al lavoro comune da parte di questa destra". Lo ha detto Elly Schlein al seminario sulla legalità al Nazareno. "Noi continueremo a fare da pungolo costante, il messaggio che deve arrivare chiaro alle nuove generazioni è che la mafia è un male, e un freno al nostro Paese. Il Pd oggi più che mai è intenzionato a portare avanti questo lavoro con determinazione, mano nella mano con le realtà che affrontano il problema ogni giorno e ne sanno certamente più di noi".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - Nel contrasto alle mafie "il ruolo delle forze dell'ordine e della magistratura è fondamentale. Noi riconosciamo e sosteniamo il lavoro quotidiano delle forze dell'ordine. Vanno sostenute le forze dell'ordine, come la magistratura, che invece vediamo attaccata tutti i giorni da chi governa". Lo ha detto Elly Schlein al seminario sulla legalità al Nazareno.
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Politica
Passera nomina il suo predecessore: “Romani è il mio inviato” in Iraq e Afghanistan
Da ministro dello Sviluppo Economico a rappresentante di Corrado Passera e "degli interessi italiani nei due scenari di guerra". In programa un viaggio a Baghdad, Kabul e Herat
Va detto che Romani non è esattamente uno sconosciuto dalle parti di Kabul. Nei mesi scorsi si era recato per ben tre volte in Afghanistan: in gennaio, in aprile e poi in luglio. Un attivismo piuttosto insolito per un ministro che, almeno in teoria, dovrebbe avere un sacco di cose da fare anche a casa propria. Tanto è bastato però per trasformare Romani in un “tecnico” indispensabile per gli interessi italiani in quei due scenari di guerra. Ed ecco, allora, la nomina dell’ex titolare dello Sviluppo economico. Una nomina che non ha precedenti nello storia politica italiana. Non era mai successo che un ministro affidasse un incarico di questo tipo al suo predecessore. Eppure, ecco qui, è tutto nero su bianco in un documento di cui il Fatto Quotidiano è entrato in possesso. “Le rendo noto – si legge nella lettera d’incarico – che ho nominato l’On. Paolo Romani mio rappresentante personale per l’Afghanistan e l’Iraq, in considerazione del rilevante interesse che questi due Paesi rivestono per le imprese italiane”. Firmato: Corrado Passera. La comunicazione, datata 30 novembre, è stata inviata al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà e ai ministri della Difesa, Giampaolo Di Paola, e degli Esteri, Giulio Maria Terzi di Sant’Agata.
Detto, fatto: già nei prossimi giorni Romani partirà per un viaggio che toccherà Baghdad, Kabul ed Herat, il capoluogo della regione dove è schierato il contingente militare italiano. “È un incarico circoscritto e limitato a questo viaggio”, minimizza Passera. “C’era da completare il lavoro iniziato personalmente da Romani nei mesi scorsi e quindi ho ritenuto opportuno affidare a lui l’incarico di rappresentare il governo italiano”. Insomma, una nomina a tempo destinata a esaurirsi presto. Romani, però, sembra pronto a una missione di ben più ampio respiro. Contattato dal Fatto Quotidiano, l’ex ministro premette che lavorerà “gratis” (“lo faccio per il mio Paese”) e poi spiega che il suo incarico “non ha un orizzonte temporale definito”.
È cominciato tutto il giorno stesso del passagio delle consegne tra i due ministri. Sostiene Romani: “Ho raccontato a Passera, che conosco da molti anni, dei miei viaggi a Kabul ed Herat e gli ho spiegato l’importanza del lavoro che avevo avviato”. Da quelle parti “c’è molto da fare – insiste – e l’Italia può dare un contributo determinante per rimettere in piedi l’economia di due Paesi devastati dalla guerra”. Qualche esempio? Eccolo. C’è l’aeroporto di Herat da ricostruire (“da lì possono partire ogni anni centinaia di migliaia di pellegrini verso La Mecca”, dice Romani). E poi l’industria mineraria e anche quella del marmo. Infine, in Iraq, c’è la nuova diga di Mosul e la raffineria di Kerbala. In ballo c’è anche un prestito di 130 milioni di euro che il governo italiano potrebbe concedere a quello di Kabul.
Passera minimizza: “Sono state le aziende stesse che hanno partecipato alle prime missioni a chiedere che Romani potesse ancora rappresentare il governo. E non vedo perchè non avrei dovuto accontentarle”. Nella lettera d’incarico, però, non si fa cenno all’eventuale data in cui l’incarico dovrebbe considerarsi esaurito anche se, in effetti, si menziona soltanto un prossimo viaggio in Iraq e Afghanistan che dovrebbe svolgersi tra il 10 e il 15 dicembre. Passera taglia corto. “È una questione di poche settimane al massimo – dice il ministro – quanto basta a completare l’ottimo lavoro che Romani aveva incominciato nei mesi scorsi”. Poi c’è la questione dei rapporti personali. “Ho più volte incontrato il presidente afghano Hamid Karzai – racconta l’ex ministro berlusconiano – e anche il governatore della regione di Herat”. Come dire: non potevamo permetterci di cambiare interlocutore. Insomma, Romani torna in pista a grande richiesta di afghani e iracheni. E Passera ci mette la firma. E la faccia.
da Il Fatto Quotidiano del 9 dicembre 2011
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"Si tende sempre a identificare gli artisti politicamente, la musica invece non ha fazioni, non ha colori. Devo dire che tu hai messo insieme la destra e la sinistra", ha detto De Girolamo al cantautore arrivato quinto nella classifica finale. "Questo mi fa sorridere - ha confessato Cristicchi - sono molto contento di questo apprezzamento bipartisan, o anche super partes, che ha generato la mia canzone. Io sono sempre stato un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente, proprio perché volevo che la mia musica e la mia arte potesse arrivare a tutti ed è giusto che sia così".
"Ovviamente ho le mie idee, come tutti, non le rinnego e non mi vergogno di esternarle quando è il momento e quando ho voglia, però - ha concluso il cantautore - sono veramente contento di aver fatto questa canzone che sia piaciuta più o meno a tutti".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Il caro bollette è un problema sempre più grave, che non possiamo più far finta di non vedere. Paghiamo le bollette più care d’Europa, che a sua volta paga le bollette più alte tra i competitor internazionali. Siamo i più tartassati tra i tartassati, con un evidente danno alla competitività delle imprese e al potere di acquisto delle famiglie. I lavoratori, in particolare, pagano questi aumenti tre volte: la prima in casa quando arriva la bolletta, la seconda perché le aziende devono metterli in cassa integrazione poiché con l’energia alle stelle perdono produttività, la terza perché l’energia spinge a rialzo l’inflazione e i prodotti nel carrello della spesa costano di più". Lo dice Annalisa Corrado della segreteria del Partito Democratico.
"Agire è possibile e doveroso. Possiamo farlo subito, a partire dalla protezione dei soggetti vulnerabili, oltre 3 milioni e mezzo di utenti, per il quali il governo vuole bandire aste che sarebbero una iattura. Bisogna fermarle immediatamente e riformare piuttosto l’acquirente unico, che al momento gestisce il servizio di tutela della vulnerabilità, perché possa tornare a stipulare i contratti pluriennali di acquisto, agendo come vero e proprio gruppo d’acquisto".
"È necessario inoltre agire ad ogni livello possibile per disaccoppiare il prezzo dell’energia da quello del gas: occorre lavorare ad una riforma europea dei mercati, scenario non immediato, agendo però contemporaneamente ed immediatamente per un “disaccoppiamento di fatto”, come quello che si potrebbe attuare supportando i contratti pluriennali con i produttori di energia da fonti rinnovabili (PPA, Power purchase agreement). Dovremmo prendere esempio dalla Spagna di Sanchez, inoltre, che ha imposto un tetto al prezzo del gas, ottenendo risultati brillanti che hanno trainato la ripresa d’industria ed economia. Dobbiamo fare di più e meglio per la transizione energetica per liberarci dalla dipendenza del gas: oltre ad insistere su sufficienza energetica ed elettrificazione dei consumi, dobbiamo agire ad ogni livello perché la quota di energia da fonti rinnovabili nel nostro mix di produzione cresca: questo è l’unico modo strutturale di far penetrare il beneficio in bolletta del basso costo delle energie pulite".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - “Allarmano e inquietano gli atti violenti rivolti in questi giorni contro le Forze dell’Ordine, a loro va la nostra piena solidarietà”. Lo dichiara la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi dopo gli incendi dolosi che hanno coinvolto questa mattina il commissariato e la Polstrada di Albano Laziale e nei giorni scorsi il comando della Compagnia dei carabinieri di Castel Gandolfo.
“Auguriamo agli agenti intossicati una pronta guarigione. Nell’attesa che sia fatta chiarezza sulle dinamiche e che i responsabili siano consegnati alla giustizia, non possiamo che schierarci senza indugio al fianco di chi ogni giorno si impegna per la sicurezza delle cittadine e dei cittadini”, conclude.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Le bollette energetiche di famiglie e imprese sono alle stelle. Meloni ha fischiettato per mesi, ignorando anche le nostre proposte. E oggi annuncia il rinvio di un Cdm promesso ormai due settimane fa. Non avevano detto di essere 'pronti'?". Lo ha scritto sui social Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Tutto quello che ha a che fare con le emergenze vere di cittadini, famiglie, imprese passa in secondo piano nell’agenda del governo Meloni. Così è stato ed è per le liste d’attesa e per il diritto alla salute negato a milioni di concittadini, così è per il caro-bollette che da troppi mesi penalizza le aziende italiane e mette in ginocchio le fasce sociali più disagiate". Così in una nota Marina Sereni, responsabile Salute e Sanità nella segreteria del Partito Democratico.
"Oggi la segretaria del Pd Elly Schlein ha presentato proposte molto chiare e concrete, che raccolgono peraltro l’interesse di imprenditori e associazioni degli utenti. Il Cdm sul problema del caro energia pare invece che slitti a venerdì. La presidente Meloni ne approfitti per raccogliere le nostre proposte sul disaccoppiamento del prezzo dell’energia da quello del gas e sull’Acquirente unico".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - La lotta alle mafie andrebbe portata avanti "in maniera trasversale. Ma non stiamo vedendo disponibilità all'ascolto e al lavoro comune da parte di questa destra". Lo ha detto Elly Schlein al seminario sulla legalità al Nazareno. "Noi continueremo a fare da pungolo costante, il messaggio che deve arrivare chiaro alle nuove generazioni è che la mafia è un male, e un freno al nostro Paese. Il Pd oggi più che mai è intenzionato a portare avanti questo lavoro con determinazione, mano nella mano con le realtà che affrontano il problema ogni giorno e ne sanno certamente più di noi".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - Nel contrasto alle mafie "il ruolo delle forze dell'ordine e della magistratura è fondamentale. Noi riconosciamo e sosteniamo il lavoro quotidiano delle forze dell'ordine. Vanno sostenute le forze dell'ordine, come la magistratura, che invece vediamo attaccata tutti i giorni da chi governa". Lo ha detto Elly Schlein al seminario sulla legalità al Nazareno.