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Roma, pacco bomba in agenzia Equitalia
Anarchici del Fai rivendicano l’atto

L'ordigno è arrivato per posta nella sede di via Millevoi ed è esploso in mano al dirigente, staccandogli una falange. Gli investigatori puntano alla pista anarco-insurrezionalista. La solidarietà di Mario Monti
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Il dg di Equitalia Marco Cuccagna

Un pacco bomba è esploso all’agenzia Equitalia di via Millevoi a Roma. Il direttore generale di Equitalia spa, Marco Cuccagna, è rimasto ferito aprendo il pacco che conteneva l’ordigno, recapitato per posta all’ufficio. Durante i rilievi effettuati, è stato ritrovato un volantino con la sigla della Federazione Anarchica Informale (Fai). La Digos di Roma ha avviato un’indagine: l’ ipotesi del primo pomeriggio era proprio quello di attentato per finalità terroristiche. C’è “una matrice anarchica” all’origine dell’esplosione, secondo fonti investigative: “Con ogni probabilità non si tratta di un episodio isolato e potrebbe essere in atto una ‘campagna’ da parte di gruppi di ispirazione anarco-insurrezionalista”.

Potrebbe quindi non essere finita con l’attentato di oggi. “Non è escluso che possano essere stati inviati altri plichi esplosivi, l’allerta è massima”, viene rilevato. Si teme, infatti, un collegamento con il plico esplosivo recapitato ieri al presidente della Deutsche Bank, Josef Ackermann, rivendicato dalla Federazione anarchica informale. Anche lo scorso anno, durante le festività natalizie, gli anarco-insurrezionalisti italiani si erano resi protagonisti di una serie di pacchi bomba recapitati in numerose ambasciate della capitale.

Il pacco-bomba si trovava in una busta imbottita ed era indirizzato allo stesso direttore della sede, poi rimasto ferito dallo scoppio del plico. L’episodio è avvenuto intorno alle 12,30. Sul posto sono intervenuti anche gli artificieri. Cuccagna è stato trasportato dal 118 all’ospedale Sant’Eugenio in codice giallo: ha perso la falange di un dito della mano e i medici tenteranno ora di riattaccarla, ma secondo quanto si apprende l’intervento viene considerato complicato a causa delle ferite riportate alla mano. L’azienda si considera vittima di “una campagna denigratoria per il lavoro che sta facendo nel rispetto della legge”.




Il presidente del Consiglio Mario Monti ha espresso solidarietà dopo l’attentato: ”Equitalia ha sempre svolto econtinua a svolgere esclusivamente il proprio dovere, nel pieno rispetto delle leggi. Una funzione essenziale per il funzionamento dello Stato, senza la quale non sarebbe possibile erogare servizi ai cittadini ed alle loro famiglie”. Monti ha espresso la propria solidarietà e vicinanza umana e istituzionale al direttore Marco Cuccagna, rimasto ferito, e ha manifestato al presidente Attilio Befera la propria stima e sostegno per l’azione fin qui svolta.

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