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Piacenza, vigili del fuoco al verde: “Per colpa del governo facciamo accattonaggio”

Non riescono più a pagare gas, corrente elettrica e perfino il gasolio per i mezzi di soccorso. I pompieri piacentini scioperano oggi a Piacenza, in attesa di un previsto trasferimento della sede che forse mai si farà: "Se non possiamo effettuare un soccorso non siamo noi i colpevoli, piuttosto rivolgetevi a chi da Roma continua a tagliare i fondi"
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Senza benzina, gas e luce. E con un debito che sfiora i 180.000 euro. Non si sta parlando di un’altra delle storie simbolo della crisi economica che attraversa l’Europa, ma della condizione sempre più precaria e al limite del paradossale dei Vigili del fuoco di Piacenza, rimasti ormai al “verde” e con possibilità limitate nelle azioni di soccorso.

Una paralisi, quella che sta vivendo il comando di viale Dante, che rischia addirittura di aggravarsi ulteriormente nei prossimi mesi quando i pompieri verranno trasferiti in un’altra caserma alle porte della città dove ancora non esistono mobili e fondi disponibili dal Governo per il trasloco.

Un’emergenza nell’emergenza, quindi. E seppure i Vigili del fuoco cerchino di risparmiare sulle utenze, la cosa non è sempre possibile e di quando in quando “facciamo addirittura opera di accattonaggio per recuperare mobili d’ufficio per lavorare”. La situazione, al limite del sostenibile per chi cerca quotidianamente di garantire la sicurezza è sfociata oggi in una manifestazione di protesta in centro città per portare a conoscenza l’opinione pubblica delle condizioni di precarietà in cui operano i pompieri.

“Non riusciamo a pagare le utenze come gas e luce– riferisce Giovanni Molinari- e la ditta che ci forniva il gasolio ha smesso la fornitura perchè non veniva pagata”. Un debito che ha tenuto fermi tutti i mezzi di soccorso per quattro giorni perché la cisterna interna alla caserma era completamente vuota.

All’impossibilità di saldare i conti più banali come l’utilizzo della corrente elettrica si aggiunge anche una costante carenza del personale qualificato che ruota attorno ad una cifra spaventosa (-60%), automezzi troppo vecchi per risultare effettivamente utili e macchinari per il movimento della terra non ancora tornati dall’Aquila ma indispensabili anche a Piacenza per le situazioni di emergenza.

Come è facile intuire, i Vigili del fuoco non scendono in piazza per reclamare stipendi più alti “ma per dire a tutta la cittadinanza che se non possiamo effettuare un soccorso la colpa non è nostra ma del Governo che continua a togliere fondi” sostiene Roberto Travaini (Conapo), visto che con la finanziaria varata lo scorso anno sono stati tagliati una cosa come 50 milioni di euro al corpo dei Vigili del fuoco facendo salire in maniera esponenziale il debito die pompieri piacentini nei confronti dei creditori di 170- 180.000 euro.

Ma la storica caserma di viale Dante, entro gennaio, verrà abbandonata per il trasferimento del comando provinciale sulla strada Valnure, alle porte della città. “Di male in peggio” sembra essere l’opinione comune dei pompieri. Sì, perché “non abbiamo i soldi per gli arredi della nuova sede e il ministero non ha ancora risposto nemmeno alla richiesta di fondi per il trasloco- testimonia Molinari- Nel frattempo facciamo opera di accattonaggio facendoci regalare i mobili da ufficio”.

E i problemi della nuova sede non saranno solo economici, ma anche logistici: l’autorimessa passerà da 1.200 a circa 650 metri quadrati, obbligando i Vigili a parcheggiare i mezzi in cortile.

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