Passa con il voto favorevole della Lega la richiesta del Gip del Tribunale di Palermo, Pier Giorgio Morosini di acquisire le intercettazioni dell’ex ministro dell’Agricoltura, Saverio Romano. La Giunta per le autorizzazioni di Montecitorio, presieduta da Pier Luigi Castagnetti, è ancora riunita. Sul caso Romano l’Udc si è astenuta, mentre il sì è arrivato dal Carroccio, dall’Idv e dal Pd (escluso il radicale Maurizio Turco). L’ex ministro è indagato per corruzione aggravata dalla procura palermitana, che da tre anni cerca di far luce sui rapporti tra Romano e l’avvocato Gianni Lapis, prestanome di Massimo Ciancimino.
Dall’inchiesta, ha scritto il gip nella sua ordinanza, emerge infatti che esiste un “comitato d’affari” collegato a interessi mafiosi. Nove faldoni, contenenti conversazioni che risalgono al periodo tra settembre 2003 e marzo 2004 (quando Romano era deputato Cdu-Udc) in cui figura non solo il ministro dell’Agricoltura, ma anche il senatore del Pdl Carlo Vizzini, anche questi accusato, come l’ex ministro dell’Agricoltura, di corruzione, a seguito dei rapporti intrattenuti con Lapis. Sulla posizione del senatore il gip Morosini non si è ancora espresso. Anche per Vizzini i magistrati avevano chiesto al Gip di inoltrare la richiesta al Senato, ma la sua posizione giudiziaria è stata separata da quella dell’attuale Ministro per richiesta del suo legale Francesco Crescimanno.
Secondo la Procura, Lapis – che di recente è stato condannato dalla Cassazione in via definitiva assieme a Massimo Ciancimino nel processo relativo al riciclaggio di parte del ‘tesoro’ dell’ex sindaco mafioso di Palermo – pagò tangenti a Romano e Vizzini, in segno di riconoscenza per un’attività di lobbing svolta in favore della società Gas, di proprietà della famiglia dei Ciancimino, che all’inizio degli anni Duemila si aggiudicò una fetta consistente della metanizzazione in Sicilia. In particolare, all’ex ministro per l’Agricoltura versò una tangente di 50mila euro. Un fatto, questo, riferito dallo stesso tributarista, il quale aveva però sostenuto che si trattava di un contributo al partito dell’Udc. Ma Romano ha sempre negato.