Guerra sul tema delle liberalizzazioni, battaglia leghista alla Camera. Sono gli ingredienti di una giornata politica scandita non dagli appuntamenti parlamentari (il ministro Giarda che annuncia la fiducia sul provvedimento), bensì dalle pressioni sul governo da parte di Pd e Confindustria sul tema del mercato libero e dal comportamento del Carroccio in aula. La strategia ‘padana’ è chiara: ostruzionismo a oltranza, proteste e caos organizzato. Dopo quanto accaduto ieri durante l’audizione del premier Monti al Senato, oggi è successa la stessa cosa alla Camera, dove si stava discutendo la manovra. Le nuove provocazioni del Carroccio (cartelli e proteste) hanno costretto il presidente Fini prima a far allontanare dall’aula i deputati Rainieri e Buonanno, poi sospendere la seduta. Alla ripresa, però, la musica non è cambiata: quando il ministro Giarda ha annunciato che il governo metterà la fiducia sul provvedimento, la sua voce era coperta dalle urla provenienti dai banchi del Carroccio.

Una strategia, quella leghista, studiata a tavolino e riguardante ogni aspetto del recente modus operandi del Carroccio. E’ andata avanti fino alle 4.30, del resto, la maratona notturna portata avanti dalla Lega Nord nell’Aula della Camera per intervenire a raffica sul complesso di emendamenti alla manovra economica. I deputati del Carroccio, che si sono riuniti alle 21, sono stati gli unici a intervenire in questa seduta priva però di votazioni visto che i capigruppo avevano deciso che non potevano esserci voti prima delle ore 10 di oggi. Stamattina, il governò metterà la fiducia sul provvedimento che sarà votato entro venerdì sera.

In tal senso, proprio il Carroccio, insieme all’Italia dei Valori sono gli unici ad aver annunciato il loro voto contrario alla manovra, che invece raccoglierà il parere favorevole – seppur tra molti dubbi e altrettanta delusione di Partito democratico, Popolo della Libertà e Terzo Polo. Il Pd, in particolar modo, ieri si è detto esterrefatto della debolezza del governo sulla questione delle liberalizzazioni, tema sul quale oggi è intervenuto il ministro Corrado Passera. “Il governo andrà comunque fino in fondo perché dobbiamo aprire il mercato” ha detto il titolare dello Sviluppo economico. Sulla questione, dura la Confindustria, che con Emma Marcegaglia ha definito “inaccettabile” l’atteggiamento del governo, che ha ceduto alle pressioni delle lobby sulle liberalizzazioni. Per il Pdl ha parlato invece direttamente Berlusconi, alla presentazione del libro di Bruno Vespa: sì alla manovra, che al momento “è il male minore”, ma per il futuro l’appoggio del Pdl al governo Monti, che definisce “disperato”, non è più così scontato. Anzi, “non è detto che il governo Monti duri”.

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