La manovra sarà legge il prossimo 23 dicembre, antivigilia di Natale. Ma subito dopo le vacanze (le Camere riapriranno dopo il 10 gennaio) per il governo Monti si tratterà di mettere subito mano a quello che questa manovra non è riuscita a concludere: liberalizzazioni, riforma del lavoro, tagli alla casta, eventuale patrimoniale. Misure che saranno contenute in provvedimenti distinti, in modo da poter avviare, in molti casi, una concertazione profonda con le parti coinvolte, evitando il più possibile strappi o movimenti tellurici a livello politico. Altro, però, è quello che preoccupa il governo (e il Quirinale). La maggioranza che sostiene l’esecutivo, come si è visto nel voto alla Camera di venerdì, è tutt’altro che solida. Le minacce, per niente velate, che arrivano dal Pdl così come da Di Pietro, non fanno intravedere un tranquillo proseguimento dell’opera di Monti fino a fine legislatura. E Monti lo sa.
SUPER MANOVRA ENTRO APRILE – Così l’altro giorno al Quirinale, il Presidente del Consiglio si sarebbe lasciato andare ad uno sconcertato “così non si va avanti”, subito rintuzzato da Napolitano con un “allora facciamo presto”. Ecco, per mettere davvero in salvo i conti italiani prima di una (prossima) campagna elettorale che si annuncia senza esclusione di colpi bisognerà fare ancora qualche passo importante sul fronte economico. A quanto si apprende, allo studio dei tecnici del ministero dell’Economia (ma anche sotto la lente dell’intero governo, seppur per fasce diverse a seconda delle competenze) ci sarebbe una nuova manovra economica da fare entro fine aprile, prima della celebrazione di un’importante asta dei bot. La cifra che viene sussurrata nei corridoi dei palazzi della politica è raggelante: 40 miliardi di euro. Difficile pensare dove potrà essere individuata questa cifra, viste anche le resistenze della politica (e la minaccia di Berlusconi di “staccare la spina al governo a fine gennaio”, almeno secondo quanto raccontato da Nucara e Rotondi), ma la priorità di Monti sembra quella di rispondere appieno almeno ad uno dei punti contenuti nella lettera inviata dalla Bce al governo Berlusconi a fine luglio scorso e mai ritirata: abbassare il più possibile il debito pubblico.
CHIUDERE LA VORAGINE-DEBITO PUBBLICO – A ottobre la voragine del debito pubblico italiano ha raggiunto quota 1.909,192 miliardi di euro, oltre il 120% del Pil, comunque il doppio di quanto previsto in ogni trattato europeo. Dunque, archiviata la manovra, che è servita – secondo i tecnici del ministero del Tesoro – a “pagare almeno una parte degli interessi”, per il governo Monti si apre,quindi, la prima vera sfida. E’ un imperativo a cui l’Italia non può fuggire e nel governo si punta ad una riduzione graduale del 10, massimo 20%, il modo da raggiungere quota 100% del Pil. Un obiettivo ambizioso, che necessita della raccolta di una cifra enorme. La stessa, a detta dei tecnici del Tesoro, che si sarebbe potuta ottenere attraverso una massiccia patrimoniale unita ad una Tobin Tax di altrettante, robuste, proporzioni. Il problema è che entrambe le misure sono impossibili da varare nella composizione politica dell’attuale Parlamento. In poche parole: la maggioranza (ora costituita da Pdl, Terzo Polo e Pd) una patrimoniale davvero incisiva non la voterà mai. Nel Pdl la convinzione è granitica, in zona Casini e Bersani molto meno, ma comunque il governo si troverebbe con numeri troppo traballanti. E anche la minaccia della Tobin Tax, sventolata l’altro giorno da Monti durante la seduta fiume al Senato della scorsa settimana, è sembrato più un modo per intimorire le forze politiche piuttosto che un’idea concreta da perseguire. D’altra parte Monti, sempre a palazzo Madama parlando con i suoi, si era lamentato del fatto che “con queste forze politiche il dialogo è praticamente impossibile, facciamo quello che possiamo, ma non so fino a che punto potremo arrivare”.
IMMOBILI DELLO STATO IN VENDITA – Di certo, Monti non mollerà comunque l’idea di “salvare l’Italia”, anche a costo di imporre nuove misure fortemente impopolari. E una è in fase di progettazione. Tra marzo e aprile (ovvero prima dell’ultima asta dei titoli nazionali) gli italiani potrebbero essere chiamati ad anticipare gli incassi delle complesse dismissioni e alienazioni degli immobili pubblici. Sulla carta è anche previsto un rimborso da parte dello Stato o una detrazione della cifra sborsata. Si sta parlando, ovviamente, di qualcosa che, al momento, è nella prima fase di elaborazione, visto che mai prima si è anche solo ipotizzato una dismissione su così ampia scala del patrimonio pubblico così come, invece, sarà necessario fare nel prossimo futuro. E in una situazione di forte crisi economica che potrebbe non garantire allo Stato la possibilità di “vendere bene” gli immobili per mancanza di liquidità generale. Si sta parlando, comunque, di oltre 543 mila unità immobiliari di proprietà dello Stato, per oltre 222 milioni di metri quadrati, per un valore che oscilla tra 239 e 319 miliardi di euro. A questi vanno aggiunti 776 terreni, per oltre 13 miliardi di metri quadrati, che valgono tra gli 11 e i 49 miliardi (le stime sono della commissione Finanze della Camera) e che però non si sa se verranno messi all’incanto come gli immobili. La cifra che, infatti, ipotizzavano fonti governative come possibile “introito” si aggira sui 400 miliardi di euro.
FARE CASSA SUBITO CON I SOLDI DEGLI ITALIANI – Ecco, dunque, l’idea di creare un percorso che consentirebbe sempre allo Stato di mettere subito questa cifra a bilancio per l’abbassamento del debito pubblico in attesa di fare davvero “cassa” con le vendite all’incanto degli immobili. Nella pratica: verrebbero chiesti ai cittadini appartenenti ad una determinata fascia di reddito (si sta parlando di quelli medio alti) di “prestare” allo Stato una cifra (probabilmente corrispondente ad una percentuale sul reddito lordo) che sempre lo Stato assicurerebbe attraverso la creazione di un apposito Fondo della Cassa Depositi e Prestiti e all’emissione di una sorta di “cambiale” che poi potrà essere utilizzata o con finalità di sgravi fiscali oppure per riottenere la cifra sborsata (con un minimo d’interesse) come se si incassasse un qualsiasi altro titolo di Stato. Si parla – a quanto si apprende – di cifre piuttosto modeste che, però, spalmate su una fascia di italiani sicuramente ampia, potrebbero consentire di raggiungere l’obiettivo. E’ chiaro che la misura fiscale che verrà utilizzata e il meccanismo che il governo vorrebbe creare per rispondere all’Europa, anche sotto il profilo dell’abbattimento del debito, sono allo studio di fattibilità da parte di più ministeri coinvolti, ma è anche vero “che altro modo per raccogliere denaro e abbassare il debito – ragionava ad alta voce ieri alla Camera una fonte vicina al ministro Passera – non c’è; ci si deve inventare per forza qualcosa”. La sensazione è che Monti sia intenzionato a provare tutto pur di portare a termine questa partita. Anche nella consapevolezza che nessuno dei suoi predecessori è mai riuscito in nulla del genere. Almeno non per il bene dell’Italia.
Politica
Monti rischia di non arrivare al 2013 e accelera: in arrivo manovra da 40 miliardi
Il premier si sfoga con Napolitano, che lo invita a "fare presto": prima dell'asta dei bot potrebbe arrivare una nuova super-finanziaria. Intanto, per chiudere la voragine del debito pubblico, i tecnici rispolverano le dismissioni degli immobili care a Tremonti. Ma per fare cassa subito si pensa a un "prestito" da chiedere agli italiani con redditi medio-alti, da ripagare appunto con la cessione del patrimonio
SUPER MANOVRA ENTRO APRILE – Così l’altro giorno al Quirinale, il Presidente del Consiglio si sarebbe lasciato andare ad uno sconcertato “così non si va avanti”, subito rintuzzato da Napolitano con un “allora facciamo presto”. Ecco, per mettere davvero in salvo i conti italiani prima di una (prossima) campagna elettorale che si annuncia senza esclusione di colpi bisognerà fare ancora qualche passo importante sul fronte economico. A quanto si apprende, allo studio dei tecnici del ministero dell’Economia (ma anche sotto la lente dell’intero governo, seppur per fasce diverse a seconda delle competenze) ci sarebbe una nuova manovra economica da fare entro fine aprile, prima della celebrazione di un’importante asta dei bot. La cifra che viene sussurrata nei corridoi dei palazzi della politica è raggelante: 40 miliardi di euro. Difficile pensare dove potrà essere individuata questa cifra, viste anche le resistenze della politica (e la minaccia di Berlusconi di “staccare la spina al governo a fine gennaio”, almeno secondo quanto raccontato da Nucara e Rotondi), ma la priorità di Monti sembra quella di rispondere appieno almeno ad uno dei punti contenuti nella lettera inviata dalla Bce al governo Berlusconi a fine luglio scorso e mai ritirata: abbassare il più possibile il debito pubblico.
CHIUDERE LA VORAGINE-DEBITO PUBBLICO – A ottobre la voragine del debito pubblico italiano ha raggiunto quota 1.909,192 miliardi di euro, oltre il 120% del Pil, comunque il doppio di quanto previsto in ogni trattato europeo. Dunque, archiviata la manovra, che è servita – secondo i tecnici del ministero del Tesoro – a “pagare almeno una parte degli interessi”, per il governo Monti si apre,quindi, la prima vera sfida. E’ un imperativo a cui l’Italia non può fuggire e nel governo si punta ad una riduzione graduale del 10, massimo 20%, il modo da raggiungere quota 100% del Pil. Un obiettivo ambizioso, che necessita della raccolta di una cifra enorme. La stessa, a detta dei tecnici del Tesoro, che si sarebbe potuta ottenere attraverso una massiccia patrimoniale unita ad una Tobin Tax di altrettante, robuste, proporzioni. Il problema è che entrambe le misure sono impossibili da varare nella composizione politica dell’attuale Parlamento. In poche parole: la maggioranza (ora costituita da Pdl, Terzo Polo e Pd) una patrimoniale davvero incisiva non la voterà mai. Nel Pdl la convinzione è granitica, in zona Casini e Bersani molto meno, ma comunque il governo si troverebbe con numeri troppo traballanti. E anche la minaccia della Tobin Tax, sventolata l’altro giorno da Monti durante la seduta fiume al Senato della scorsa settimana, è sembrato più un modo per intimorire le forze politiche piuttosto che un’idea concreta da perseguire. D’altra parte Monti, sempre a palazzo Madama parlando con i suoi, si era lamentato del fatto che “con queste forze politiche il dialogo è praticamente impossibile, facciamo quello che possiamo, ma non so fino a che punto potremo arrivare”.
IMMOBILI DELLO STATO IN VENDITA – Di certo, Monti non mollerà comunque l’idea di “salvare l’Italia”, anche a costo di imporre nuove misure fortemente impopolari. E una è in fase di progettazione. Tra marzo e aprile (ovvero prima dell’ultima asta dei titoli nazionali) gli italiani potrebbero essere chiamati ad anticipare gli incassi delle complesse dismissioni e alienazioni degli immobili pubblici. Sulla carta è anche previsto un rimborso da parte dello Stato o una detrazione della cifra sborsata. Si sta parlando, ovviamente, di qualcosa che, al momento, è nella prima fase di elaborazione, visto che mai prima si è anche solo ipotizzato una dismissione su così ampia scala del patrimonio pubblico così come, invece, sarà necessario fare nel prossimo futuro. E in una situazione di forte crisi economica che potrebbe non garantire allo Stato la possibilità di “vendere bene” gli immobili per mancanza di liquidità generale. Si sta parlando, comunque, di oltre 543 mila unità immobiliari di proprietà dello Stato, per oltre 222 milioni di metri quadrati, per un valore che oscilla tra 239 e 319 miliardi di euro. A questi vanno aggiunti 776 terreni, per oltre 13 miliardi di metri quadrati, che valgono tra gli 11 e i 49 miliardi (le stime sono della commissione Finanze della Camera) e che però non si sa se verranno messi all’incanto come gli immobili. La cifra che, infatti, ipotizzavano fonti governative come possibile “introito” si aggira sui 400 miliardi di euro.
FARE CASSA SUBITO CON I SOLDI DEGLI ITALIANI – Ecco, dunque, l’idea di creare un percorso che consentirebbe sempre allo Stato di mettere subito questa cifra a bilancio per l’abbassamento del debito pubblico in attesa di fare davvero “cassa” con le vendite all’incanto degli immobili. Nella pratica: verrebbero chiesti ai cittadini appartenenti ad una determinata fascia di reddito (si sta parlando di quelli medio alti) di “prestare” allo Stato una cifra (probabilmente corrispondente ad una percentuale sul reddito lordo) che sempre lo Stato assicurerebbe attraverso la creazione di un apposito Fondo della Cassa Depositi e Prestiti e all’emissione di una sorta di “cambiale” che poi potrà essere utilizzata o con finalità di sgravi fiscali oppure per riottenere la cifra sborsata (con un minimo d’interesse) come se si incassasse un qualsiasi altro titolo di Stato. Si parla – a quanto si apprende – di cifre piuttosto modeste che, però, spalmate su una fascia di italiani sicuramente ampia, potrebbero consentire di raggiungere l’obiettivo. E’ chiaro che la misura fiscale che verrà utilizzata e il meccanismo che il governo vorrebbe creare per rispondere all’Europa, anche sotto il profilo dell’abbattimento del debito, sono allo studio di fattibilità da parte di più ministeri coinvolti, ma è anche vero “che altro modo per raccogliere denaro e abbassare il debito – ragionava ad alta voce ieri alla Camera una fonte vicina al ministro Passera – non c’è; ci si deve inventare per forza qualcosa”. La sensazione è che Monti sia intenzionato a provare tutto pur di portare a termine questa partita. Anche nella consapevolezza che nessuno dei suoi predecessori è mai riuscito in nulla del genere. Almeno non per il bene dell’Italia.
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di Rotondi
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Milano, 19 feb. (Adnkronos) - "Nei mesi che hanno preceduto le elezioni, tutte le volte che mi chiedevano di spiegare il punto del programma, io ho ribadito, con la massima intensità, l'importanza del ruolo che rivestono tutti gli addetti alla segreteria, i segretari, i direttori e i greenkeeper, che rappresentano la spina dorsale dei circoli. Il pannello che abbiamo realizzato per l'allestimento della tenda federale recita 'Federazione Italiana Golf A.i.t.g Insieme per la crescita del golf italiano' e qua tocchiamo il punto saliente di quello che dovrà essere il lavoro del prossimo mandato anno: la massima collaborazione e il dialogo fra tutti gli attori principali del mondo del golf, in particolare con i circoli, di cui A.i.t.g inevitabilmente è anche espressione per il lavoro quotidiano che svolge". E' quanto affermato dal presidente della Federazione Italiana Golf-Fig, Cristiano Cerchiai, durante la conferenza dal titolo 'Novità del settore, migliori pratiche per l’irrigazione, adempimenti e sicurezza sul lavoro in un campo da golf', convegno a cura di A.i.t.g. Associazione italiana tecnici del golf, alla prima giornata di lavori della IX edizione di Myplant & Garden, il Salone internazionale del Verde, l’appuntamento professionale tra i più importanti al mondo per le filiere del florovivaismo, in programma a Fiera Milano Rho, dal 19 al 21 febbraio 2025.
"Se mi avete sentito dire, durante la fase di campagna, che dal punto di vista tecnico i professionisti rappresentano gli ambasciatori del golf, per coloro che si approcciano per la prima volta al nostro mondo, è anche vero, dall'altro lato, che addetti alla segreteria e i direttori rappresentano le prime persone che noi incontriamo quando varchiamo la soglia di un circolo e sono i nostri riferimenti all'interno di esso -spiega Cerchiai-. Vorrei spendere due parole a vantaggio e a favore di coloro che svolgono molto spesso un lavoro oscuro che sono i greenkeeper, che raramente vedono le lu ci della ribalta, ma ci mettono costantemente in condizione di giocare sfruttando le condizioni migliori del nostro campo".
“Tra i punti del programma e ancora una volta la collaborazione con A.i.t.g sarà molto forte, vi è sicuramente quel ruolo importantissimo che i tecnici A.i.t.g rivestono nella formazione delle figure professionali all'interno della Scuola nazionale di golf - continua - Lavoreremo con loro, ho già cominciato a parlarne per un aggiornamento dei programmi e anche per introdurre un percorso di formazione continua, come peraltro avviene già in molte altre realtà professionali, per esempio la mia”.
“Non posso, quindi, che ringraziare ancora una volta il coordinatore della sezione, il segretario e direttore Davide Lantos e l'altro coordinatore Corrado Graglia, per il lavoro che fino ad oggi abbiamo svolto e per cui a volte dovremo svolgere ancora. A tutta l’A.i.t.g e ai suoi rappresentanti ricordo che dovremo mettere in campo il nostro massimo impegno e la nostra massima collaborazione per riuscire a completare il percorso di modifica normativa del Piano di Azione Nazionale, riferito all'utilizzo dei prodotti fitosanitari sugli interventi erbosi dei campi da golf. Quindi, dovremo attivarci insieme per contattare e per interloquire con i ministeri competenti, perché il risultato deve essere ottenuto anche in tempi relativamente rapidi”, conclude.
Milano, 19 feb. (Adnkronos) - "Nei mesi che hanno preceduto le elezioni, tutte le volte che mi chiedevano di spiegare il punto del programma, io ho ribadito, con la massima intensità, l'importanza del ruolo che rivestono tutti gli addetti alla segreteria, i segretari, i direttori e i greenkeeper, che rappresentano la spina dorsale dei circoli. Il pannello che abbiamo realizzato per l'allestimento della tenda federale recita 'Federazione Italiana Golf A.i.t.g Insieme per la crescita del golf italiano' e qua tocchiamo il punto saliente di quello che dovrà essere il lavoro del prossimo mandato anno: la massima collaborazione e il dialogo fra tutti gli attori principali del mondo del golf, in particolare con i circoli, di cui A.i.t.g inevitabilmente è anche espressione per il lavoro quotidiano che svolge". E' quanto affermato dal presidente della Federazione Italiana Golf-Fig, Cristiano Cerchiai, durante la conferenza dal titolo 'Novità del settore, migliori pratiche per l’irrigazione, adempimenti e sicurezza sul lavoro in un campo da golf', convegno a cura di A.i.t.g. Associazione italiana tecnici del golf, alla prima giornata di lavori della IX edizione di Myplant & Garden, il Salone internazionale del Verde, l’appuntamento professionale tra i più importanti al mondo per le filiere del florovivaismo, in programma a Fiera Milano Rho, dal 19 al 21 febbraio 2025.
"Se mi avete sentito dire, durante la fase di campagna, che dal punto di vista tecnico i professionisti rappresentano gli ambasciatori del golf, per coloro che si approcciano per la prima volta al nostro mondo, è anche vero, dall'altro lato, che addetti alla segreteria e i direttori rappresentano le prime persone che noi incontriamo quando varchiamo la soglia di un circolo e sono i nostri riferimenti all'interno di esso -spiega Cerchiai-. Vorrei spendere due parole a vantaggio e a favore di coloro che svolgono molto spesso un lavoro oscuro che sono i greenkeeper, che raramente vedono le lu ci della ribalta, ma ci mettono costantemente in condizione di giocare sfruttando le condizioni migliori del nostro campo".
“Tra i punti del programma e ancora una volta la collaborazione con A.i.t.g sarà molto forte, vi è sicuramente quel ruolo importantissimo che i tecnici A.i.t.g rivestono nella formazione delle figure professionali all'interno della Scuola nazionale di golf - continua - Lavoreremo con loro, ho già cominciato a parlarne per un aggiornamento dei programmi e anche per introdurre un percorso di formazione continua, come peraltro avviene già in molte altre realtà professionali, per esempio la mia”.
“Non posso, quindi, che ringraziare ancora una volta il coordinatore della sezione, il segretario e direttore Davide Lantos e l'altro coordinatore Corrado Graglia, per il lavoro che fino ad oggi abbiamo svolto e per cui a volte dovremo svolgere ancora. A tutta l’A.i.t.g e ai suoi rappresentanti ricordo che dovremo mettere in campo il nostro massimo impegno e la nostra massima collaborazione per riuscire a completare il percorso di modifica normativa del Piano di Azione Nazionale, riferito all'utilizzo dei prodotti fitosanitari sugli interventi erbosi dei campi da golf. Quindi, dovremo attivarci insieme per contattare e per interloquire con i ministeri competenti, perché il risultato deve essere ottenuto anche in tempi relativamente rapidi”, conclude.
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - Nell'ambito della mostra 'Tony Cragg Infinite Forme e Bellissime', a cura di Sergio Risaliti e Stéphane Vergera, aperta al pubblico fino al 4 maggio nei saloni del Museo Nazionale Romano alle Terme di Diocleziano, il 20 febbraio e il 3 aprile (alle 15.30) è in programma la visita tattile per persone con disabilità visiva, in collaborazione con l'Associazione di volontariato Museum - Odv, che collabora sin dal 1994 presso tutti i musei comunali, statali e privati, realizzando visite tattili, laboratori artistici, teatro al buio, corsi di formazione, progetti con gli Istituti scolastici di ogni ordine e grado, tutte attività a titolo gratuito e rivolte a persone con disabilità visiva.
Nel corso degli anni l'associazione ha svolto molti progetti in convenzione con le gallerie nazionali e, tutt'oggi, continua la collaborazione. Bam Eventi d’Arte ha desiderato proporre questi incontri perseguendo la linea interpretativa dell'artista Tony Cragg, il quale ha fatto della percezione in ogni sua forma un suo preciso intento, basti pensare alla mostra "Tony Cragg : per favore toccateci!" esibita a Dusseldorf nel 2024 e curata dal direttore Generale Felix Kramer, dove la percezione tattile è stata addirittura imposta ai visitatori, uso del tutto proibito nella prassi museale.
Il noto artista ha fatto della esplorazione della materia e del suo intrinseco significato uno dei temi centrali della sua ricerca artistica ed, in ossequio a tale desiderio, la visita renderà possibile al visitatore, affetto da disabilità visiva accarezzare con le mani ed apprezzare le superfici delle opere in mostra, leggendole come un documento Braille . L’associazione Museum ha organizzato la visita per i loro associati, che si svolgerà il 20 febbraio alle ore 15.30 e il 3 aprile alle ore 15.30, suddividendo in gruppi di sei associati con disabilità, più loro accompagnatori o cani guida, più quattro accompagnatori dell'associazione per ogni gruppo di partecipanti con disabilità visiva. Sarà presente all’evento Giulia Silvia Ghia, assessore alla Cultura, politiche Educative e Giovanili e allo Sport di Roma.
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - Nell'ambito della mostra 'Tony Cragg Infinite Forme e Bellissime', a cura di Sergio Risaliti e Stéphane Vergera, aperta al pubblico fino al 4 maggio nei saloni del Museo Nazionale Romano alle Terme di Diocleziano, il 20 febbraio e il 3 aprile (alle 15.30) è in programma la visita tattile per persone con disabilità visiva, in collaborazione con l'Associazione di volontariato Museum - Odv, che collabora sin dal 1994 presso tutti i musei comunali, statali e privati, realizzando visite tattili, laboratori artistici, teatro al buio, corsi di formazione, progetti con gli Istituti scolastici di ogni ordine e grado, tutte attività a titolo gratuito e rivolte a persone con disabilità visiva.
Nel corso degli anni l'associazione ha svolto molti progetti in convenzione con le gallerie nazionali e, tutt'oggi, continua la collaborazione. Bam Eventi d’Arte ha desiderato proporre questi incontri perseguendo la linea interpretativa dell'artista Tony Cragg, il quale ha fatto della percezione in ogni sua forma un suo preciso intento, basti pensare alla mostra "Tony Cragg : per favore toccateci!" esibita a Dusseldorf nel 2024 e curata dal direttore Generale Felix Kramer, dove la percezione tattile è stata addirittura imposta ai visitatori, uso del tutto proibito nella prassi museale.
Il noto artista ha fatto della esplorazione della materia e del suo intrinseco significato uno dei temi centrali della sua ricerca artistica ed, in ossequio a tale desiderio, la visita renderà possibile al visitatore, affetto da disabilità visiva accarezzare con le mani ed apprezzare le superfici delle opere in mostra, leggendole come un documento Braille . L’associazione Museum ha organizzato la visita per i loro associati, che si svolgerà il 20 febbraio alle ore 15.30 e il 3 aprile alle ore 15.30, suddividendo in gruppi di sei associati con disabilità, più loro accompagnatori o cani guida, più quattro accompagnatori dell'associazione per ogni gruppo di partecipanti con disabilità visiva. Sarà presente all’evento Giulia Silvia Ghia, assessore alla Cultura, politiche Educative e Giovanili e allo Sport di Roma.
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - “Una mostra di fotografie che ritraggono 20 donne. Sono onorata di far parte di questa selezione. Sono tantissime le donne in Italia e nel mondo, che spesso non vengono valorizzate e consultate per le loro capacità. Questa mostra darà effettivamente valore e visibilità a 20 delle nostre eccellenze”.
Sono le parole di Martina Caironi, atleta paralimpica e Legacy specialist in Milano Cortina 2026, intervistata dall’Adnkronos alla presentazione in anteprima della mostra di Fondazione Bracco “Una vita per lo sport. Volti e conquiste delle 100esperte” che gode del patrocinio del Comune di Milano e Fondazione Milano Cortina 2026.
L’esposizione sarà allestita dal 25 febbraio al 25 marzo, in Corso Vittorio Emanuele a Milano e si colloca nell’ambito del progetto ‘100 donne contro gli stereotipi’ (“#100esperte”), ideato dall’Osservatorio di Pavia e dall'associazione Gi.U.Li.A. Giornaliste, con lo sviluppo di Fondazione Bracco e con il supporto della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea per valorizzare l’expertise femminile.
Con la sua abilità artistica, il fotografo Gerald Bruneau ha saputo immortalare l’essenza delle donne-atlete: “È stato bello lavorare con questo fotografo - dice Caironi - Ha cercato lo scatto che raffigurasse l'atleta nel gesto tecnico e nella preparazione. È importante questo tipo di rappresentazione nello sport paralimpico ed è importante che venga mostrato, senza timore, lo strumento con cui si fa lo sport, nel mio caso una protesi con una lamina, e il gesto tecnico che l'atleta paralimpico ricerca, studia, prepara”, le sue parole.
Infine, l’atleta sottolinea l’importanza di smontare lo stigma attorno alla parola ‘paralimpico’: “Abbiamo un vocabolario molto ampio e abbiamo una parola per descrivere gli atleti con una disabilità: paralimpici - rimarca - Abbiamo inoltre una parola per spiegare l'evento più importante che viene ogni quattro anni, che è la Paralimpiade. Utilizziamo questi termini senza paura. La vera discriminazione non sta nel dire ‘para’, quello è il termine corretto - avverte - La discriminazione sta nel non considerare gli atleti paralimpici degli di essere raccontati, visti ed elogiati. Questa è la vera discriminazione”, le sue parole.
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - “Il governo Meloni sarà ricordato come il governo della fuga perenne, campioni del mondo di scaricabarile con le proprie responsabilità. Infatti dopo l’inquietante liberazione di Almasri, in cui Giorgia Meloni si è data alla latitanza - che continua - con il Parlamento, ora il governo tenta di squagliarsela anche sul caso Paragon". Così la segretaria del Pd, Elly Schlein.
"Sappiamo che giornalisti e attivisti italiani sono stati spiati con il spyware Graphite, utilizzato esclusivamente da organi dello stato. È preciso dovere del governo fare chiarezza e dirci chi spiava queste persone e per quale motivo, risposta che oggi lo stesso governo si è rifiutato di dare alle interrogazioni in Parlamento, in cui peraltro si chiedeva se la Polizia penitenziaria avesse mai acquisito o utilizzato Paragon".
"Prima ancora di rispondere a questa semplice domanda, il sottosegretario Mantovano ha comunicato la classificazione di queste informazioni. Cosa sta nascondendo il governo Meloni? Il Paese si merita risposte e il luogo dove fornirle è il Parlamento".
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - "Ma nelle mani di chi siamo? Siamo nelle mani di nessuno. Ieri con un atto gravissimo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Mantovano ha secretato, oggi lei ministro Nordio viene in aula e spiattella tutto. Ma non vi siete parlati?". Così Davide Faraone al question time alla Camera dopo che il ministro Carlo Nordio ha detto in aula che "nessuna persona è stata mai intercettata dalla polizia penitenziaria" rispondendo alla domanda delle opposizioni a cui il governo ieri aveva spiegato che si poteva rispondere solo nelle "sedi opportune" ovvero il Copasir. "E allora chi aveva in uso Paragon? Quindi sono le procure ministro? Diteci una volta per tutte chi lo ha utilizzato e con quali finalità. Vergogna".