“Riconquistare la sovranità”. Dal 15M a Occupy, “il 2012 sarà l’anno del 99%”
Dalla primavera araba alle piazze di tutta Europa, fino a Zuccotti il 2011 è stato l'anno delle proteste. Contro la mancanza di democrazia. O anche semplicemente contro la sua distorsione, contro la sua trasformazione in dipendenza dalle economie di mercato. Ma il cammino dei movimenti - 15-M, Indignati, Draghi ribelli, Occupy wall street - è solo all'inizio. Per il 2012 il "99%" promette di tornare per le strade. Primo appuntamento in Italia l'11 febbraio, nella piazza della Fiom
Il 2011 è stato l’anno della protesta e della rabbia, della primavera araba, del riconoscimento mondiale (e delle copertine di Time). L’anno degli Indignati. Un movimento deflagrato nelle piazze di tutto il mondo contro la dittatura della finanza e la crisi che ha colpito l’Occidente. Hanno sfilato per le strade dalla Spagna all’Australia, e con Occupy Wall Street si battono perché la dignità dell’uomo non sia calpestata dal profitto. Ma questo è stato solo l’inizio perché sono pronti a ripartire nel 2012: negli Stati Uniti interverranno nei comizi per la corsa alle presidenziali, occuperanno edifici a scopo abitativo in Spagnae in Inghilterra terranno a gennaio la seconda conferenza nazionale a Sheffield. Mentre gli omologhi italiani sono impegnati in particolare sul fronte della riforma del lavoro e tanti di loro si daranno appuntamento alla manifestazione della Fiom l’11 febbraio.
Nati col nome di 15-M, ovvero 15 maggio 2011, a una settimana dalle elezioni amministrative in Spagna, hanno mostrato il loro volto pacifico e determinato dalla Puerta del Sol di Madrid alla Plaza Catalunya a Barcellona al grido di “Yes we camp”, grazie al supporto di oltre 200 associazioni e ai messaggi su twitter e Facebook. Studenti, giovani e precari accampati in 58 città spagnole per combattere contro la dittatura economica, a cui si sono uniti anche adulti e pensionati e le istanze del movimento Democracia Real Ya! che denunciava un sistema elettorale ingiusto, incapace di dare piena rappresentanza ai cittadini.
Ispirati dalle rivolte in Maghreb all’inizio del 2011 e in opposizione al sistema politico e al modello dello sfruttamento capitalista, il 17 settembre gli indignati “sbarcano” oltreoceano sotto il nome di Occupy Wall Street, supportati anche da Anonymous, il collettivo hacker a favore di Wikileaks e della libera informazione.
L’idea era nata due mesi prima in Canada dalla Adbusters Foundation, associazione per il consumo responsabile, che voleva organizzare una protesta nel cuore pulsante del capitalismo occidentale ispirandosi a Piazza Tahrir e agli Indignati spagnoli. La prima tappa è l’occupazione di Zuccotti Park: gli aggiornamenti vanno su Twitter con l’hashtag #OWS, tra la gente la maschera di V di Vendetta, usata come simbolo.
“Siamo il 99%”, scrivono sui manifesti, e il loro slogan politico si diffonde rapidamente in altri movimenti dall’Australia fino al Regno Unito e l’Italia. Il rimanente 1%, infatti, è quello che detiene la ricchezza a scapito della quasi totalità della popolazione che paga le conseguenze dell’avidità e delle disuguaglianze sociali.
In Italia, a rappresentare la protesta contro la finanza, ci sono i Draghi Ribelli, dal nome di Mario Draghi. Paradossalmente, lo stesso presidente della Bce alla vigilia della manifestazione del 15 ottobre giustifica le loro motivazioni. E a sostenere la loro causa ci prova anche l’ex Presidente del Consiglio Romano Prodi, che condanna gli scontri di Roma ma riconosce che “oggi la distribuzione del reddito è iniqua”.
“Le violenze di Roma incarnano i problemi irrisolti dell’Italia del ‘900 e la tensione verso le sfide del nuovo secolo – spiega il sociologo Aldo Bonomi – Occupy e gli Indignados hanno promosso una rappresentazione del conflitto simbolica che invece nel nostro paese è arroccata a una logica ormai vecchia, incapace di interpretare il tempo che viviamo. Se non si fa strada una coscienza collettiva, ovvero “quella del 99%”, si rimane fermi alla modalità degli scontri di piazza”. Inoltre l’indignazione che dalle proteste del Maghreb è arrivata a Wall Street ha fatto prendere coscienza del “rapporto ancillare che la politica ha vissuto con l’economia, escludendo i cittadini”. “Per vent’anni la società è stata scartata e oggi, grazie a questi movimenti, prende voce nella sua scomposizione. Hanno creato un’opposizione sociale e scosso la crisi delle rappresentanze, dai sindacati ai partiti. E questo dovrebbe aiutare la politica a riprendere un ruolo di primo piano. Solo con la politica, infatti, usciremo da questa crisi”.
Un risultato a cui gli Indignati lavoreranno anche per il 2012. “Per la prima volta un movimento acquisisce una dimensione internazionale contro la dittatura della finanza – spiega Claudio Riccio, portavoce della Rete della Conoscenza che ha fatto parte dei Draghi Ribelli – e anche gli Stati Uniti, storicamente addormentati dal consumismo, hanno riscoperto il senso della protesta collettiva”. L’obiettivo del prossimo anno per gli Indignati italiani sarà quello di proseguire nel “sovvertimento rapporti di forza, contro la politica che ha ceduto la sovranità alle speranza dei mercati” aggiunge Riccio. Sulle battaglie degli Indignati italiani per il prossimo anno l’impegno a “schierarsi sulla riforma per il mercato del lavoro” e, ad esempio, “sostenere la Fiom alla prossima manifestazione dell’11 febbraio”. Mentre nel resto del mondo proseguiranno le mobilitazioni contro il ‘turbocapitalismo’ che sfrutta l’uomo, le occupazioni a scopo abitativo e i meetup di coordinamento.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Roma, 2 gen. (Adnkronos) - Il nuovo anno si apre con brutte notizie per gli automobilisti italiani. Guardando ai premi medi emerge che le tariffe Rc auto continuano a crescere, con effetti negativi anche sui guidatori virtuosi. Secondo i dati dell’Osservatorio di Facile.it, a dicembre 2024 per assicurare un veicolo a quattro ruote in Italia occorrevano, in media, 643,95 euro, vale a dire il 6,19% in più rispetto a dodici mesi prima.
''Il rallentamento dell’inflazione e la stabilizzazione dei tassi di sinistrosità stanno sicuramente iniziando ad avere i primi effetti positivi sul fronte dei prezzi RC auto, che nel corso 2024, pur rimanendo elevati, hanno visto rallentare il loro trend di crescita - spiega Andrea Ghizzoni, Managing Director assicurazioni di Facile.it- . Se il contesto economico rimarrà stabile, ci aspettiamo che gli effetti positivi si trasmettano integralmente sul mercato RC auto e che la curva di prezzi possa tornare a stabilizzarsi. In un contesto come questo, confrontare le offerte di diverse compagnie può rivelarsi fondamentale per individuare il prodotto più adatto alle proprie esigenze e risparmiare''.
Sono oltre 585.000 automobilisti italiani - sempre secondo l’osservatorio di Facile.it - gli assicurati che, a causa di un sinistro con colpa dichiarato nel 2024, vedranno peggiorare quest’anno la propria classe di merito, con relativo aumento del costo dell’Rc auto.
Dall’analisi del comparatore – realizzata su un campione di oltre 955mila preventivi raccolti su Facile.it tra novembre e dicembre 2024 – è emerso che la quota di guidatori colpiti dai rincari a causa di un sinistro con colpa è pari all’1,78% del totale. Se, come detto, a livello nazionale la percentuale di automobilisti che nel 2024 hanno dichiarato un sinistro con colpa è pari all’1,78%, guardando al campione su base regionale emergono differenze significative.
Scorrendo la graduatoria delle aree in cui si è registrato percentualmente il maggior numero di denunce di incidenti con colpa, al primo posto si posiziona la Toscana, dove il 2,34% degli automobilisti vedrà quest’anno aumentare il premio dell’Rc auto. Seguono i guidatori Sardegna (2,29%) e Liguria (2,15%). Le percentuali più basse, invece, sono state rilevate Basilicata (1,26%), Calabria (1,30%) e Trentino-Alto Adige (1,40%).
Se limitiamo l’analisi alle province italiane, quella con la percentuale più alta di automobilisti che cambieranno classe di merito a causa di un sinistro con colpa è quella di Prato (3,35%), seguita da Cagliari (2,85%) e Grosseto (2,64%); le ultime nella graduatoria nazionale, con percentuali pari o inferiori all’1%, sono invece le province Crotone, Ferrara e Rovigo. Dati interessanti emergono analizzando il profilo di chi vedrà peggiorare la propria classe di merito a seguito di un sinistro con colpa; la percentuale, ad esempio, è più altra tra le donne (1,99%) rispetto al campione maschile (1,65%).
Roma, 30 dic. (Adnkronos) - A MasterChef Italia s’infiammano i fornelli. Dopo essersi conosciuti e 'studiati', dopo i colpi di scena degli episodi precedenti e i primi cuochi amatoriali eliminati, chi rimane in gara inizia a giocare seriamente. E così, nei nuovi episodi in onda oggi giovedì 2 gennaio 2025 - in esclusiva su Sky e in streaming solo su Now - tutti capiranno che l’attenzione deve essere sempre altissima.
I giudici - Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli - che ancora faticano a trovare negli occhi degli aspiranti chef quel 'fuoco' che occorre per la gara, porteranno in cucina la prima 'Red Mystery Box' di stagione: rosso proprio come il pericolo di poter subito abbandonare la gara, in un Pressure Test immediato che vedrà impegnati i peggiori della prova.
A incombere, sulla Masterclass, anche la presenza delle due 'riserve' Sara e Pino che guarderanno i cuochi in gara con la speranza di poterli sostituire il prima possibile ed entrare ufficialmente nella classe. Il rosso sarà dunque il colore dominante della serata, non solo quello del pericolo ma anche quello dell’amore: la Masterclass si trasferirà nel suggestivo Parco delle Terme di Boario per una romantica prova in esterna che celebrerà l’amore in tutte le sue forme.
I cuochi verranno come sempre divisi in due brigate, e a giudicare il loro operato ci saranno coppie innamoratissime che festeggiano alle Terme i rispettivi anniversari di matrimonio. Chi uscirà dai festeggiamenti col cuore infranto sarà atteso dal secondo Pressure Test della serata, che porterà una ventata di sapori esotici e internazionali…Chi tra gli aspiranti chef dovrà uscire dalla classe e abbandonare per sempre il grembiule bianco di MasterChef Italia?
Beirut, 2 gen. (Adnkronos/dpa) - Nuovo raid dell'Idf a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. I caccia dell'esercito israeliano hanno attaccato all'alba la 'zona umanitaria' di al-Mawasi, uccidendo 11 sfollati palestinesi, tra cui tre bambini, che cercavano riparo nelle tende. Lo ha reso noto il quotidiano filo-Hamas 'Filastin'. Le squadre della protezione civile giunte sul luogo dell'attacco hanno confermato che tra i morti c'erano il direttore della polizia della Striscia di Gaza, il generale Mahmoud Salah, e il suo vice, il generale di brigata Husam Mustafa Shahwan.
Il leader del partito-milizia sciita libanese Hezbollah, Naim Qassem, ha assicurato che dal 27 novembre - data in cui è entrato in vigore il cessate il fuoco con Israele in Libano - il gruppo "ha ripreso salute", diventando più forte. "La resistenza continua e ha ripreso salute. Ha una fede profondamente radicata", ha dichiarato Qassem in un discorso televisivo, in cui si è detto convinto che i sostenitori di Hezbollah possano "diventare più forti in futuro", soprattutto dopo che Israele è "smascherato davanti al Paese e il mondo come entità brutale e criminale, con il sostegno criminale americano". Riguardo al cessate il fuoco, ha assicurato che il gruppo "ha cominciato ad attuarlo", anche se è "lo Stato libanese ad essere responsabile di monitorarlo e mantenerlo" fino a quando le truppe israeliane non lasceranno il territorio. Pertanto, ha definito questa "un'opportunità per lo Stato libanese di dimostrare il proprio valore attraverso l'azione politica".
Qassem ha ribadito di essere pronto a lavorare con i partner nel Paese per eleggere un presidente, carica bloccata da più di due anni nel mezzo di una grave crisi politica, e per “ricostruire ciò che è stato distrutto”, con l'obiettivo di "mettere in moto gli ingranaggi dello Stato secondo le sue leggi, e avviare una serie di riforme". "Dobbiamo valutare gli eventi accaduti in questa guerra di aggressione, trarre vantaggio dai suoi risultati e sviluppare le nostre azioni con le lezioni apprese", ha aggiunto, descrivendo la resistenza delle milizie a sostegno della Striscia di Gaza come "leggendaria".
Milano, 2 gen. - (Adnkronos) - Un giovane di 19 anni è stato fermato mercoledì sera, perché ritenuto presunto responsabile dell'omicidio commesso a Provaglio di Iseo (Brescia). La vittima è Roberto Comelli, 42 anni, ucciso con una coltellata al petto nella notte tra il 31 dicembre e il primo gennaio.
"I primi accertamenti - spiegano gli inquirenti - consentivano di appurare che l'omicidio era stato commesso al culmine di una lite sulle cui cause verranno condotti approfondimenti investigativi”.
Stando a quanto ricostruito, la notte di Capodannoil 42enne sarebbe voluto entrare a una festa privata: da qui sarebbe scattata una rissa.
Podgorica, 2 gen. (Adnkronos/afp) - E' morto dopo essersi sparato alla testa l''uomo che mercoledì sera ha ucciso almeno 10 persone, tra cui due bambini, in una sparatoria in un locale nel sud del Montenegro. Lo ha reso noto la polizia la polizia locale.
La polizia ha circondato l'uomo e quando gli hanno ordinato “di deporre l'arma, si è sparato alla testa”, ha riferito ai giornalisti il capo della polizia Lazar Scepanovic che ha aggiunto: “Si è cercato di trasportarlo in un centro clinico, ma nel frattempo è deceduto per le ferite riportare”.
Tel Aviv, 1 gen. (Adnkronos) - E' stallo nei negoziati tra Hamas e Israele per arrivare a un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e al rilascio degli ostaggi ancora trattenuti nell'enclave palestinese. Tanto che un accordo risulta alquanto improbabile prima che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden lasci l'incarico al suo successore Donald Trump. Lo scrive il Wall Street Journal citando mediatori arabi, secondo i quali Hamas sta insistendo he Israele si impegni a rispettare una tregua permanente nella Striscia di Gaza, condizione che Tel Aviv continua a respingere.
La mancanza di progressi nei colloqui è un duro colpo per il team del presidente Biden, che ha investito molto tempo e capitale politico spingendo inutilmente per un accordo, scrive il Wall Street Journal. Anche per i palestinesi di Gaza, stanchi di oltre un anno di combattimenti e privazioni, è una grande delusione tanto che hanno chiesto sui social media a Hamas di accettare un accordo che aiuterebbe a porre fine alla guerra.
Intanto in Israele le famiglie degli ostaggi stanno esercitando forti pressioni sul primo ministro Benjamin Netanyahu affinché raggiunga un accordo che garantisca la loro liberazione, sostenendo che ogni giorno di prigionia mette a rischio la loro vita e la loro salute.
Le speranze di un accordo tra Israele e Hamas erano aumentate dopo che Hezbollah aveva accettato le condizioni per un cessate il fuoco in Libano. Ma i colloqui si sono arenati man mano che si entrava nei dettagli ed entrambe le parti hanno indurito le loro posizioni. I mediatori hanno detto che Israele ha insistito sul fatto di ricevere solo ostaggi vivi in qualsiasi scambio e si è rifiutato di approvare il rilascio di alcuni dei detenuti palestinesi, mentre Hamas ha ripreso la sua richiesta di porre fine alla guerra.
L'ufficio di Netanyahu ha rifiutato una richiesta di commento da parte del Wall Street Journal, ma ha pubblicamente accusato Hamas di rinnegare i suoi impegni. Hamas ha invece accusato Israele di aver cambiato le sue richieste. ma ha detto che i negoziati, seppur ritardati, non sono ancora falliti.
Washington, 1 gen. (Adnkronos) - Un Cybertruck di Tesla è esploso a Las Vegas, nei pressi dell'ingresso del Trump International Hotel. Nello scoppio una persona ha perso la vita e altre sette sono rimaste ferite, riportano i media statunitensi. Secondo la polizia, l'esplosione è avvenuta nell'area parcheggiatori dell'hotel.
non riesci a leggere ilfattoquotidiano.it perché hai negato i consensi relativi alla pubblicità. Per continuare a leggerci accetta i consensi o diventa nostro Sostenitore (in questo modo navigherai senza nessuna inserzione).
Ti ricordiamo che il nostro lavoro ha un costo ripagato dalla pubblicità e dai sostenitori. Il tuo aiuto è per noi indispensabile.
Se clicchi “Accetta i consensi” acconsenti in questo modo al trattamento dei tuoi dati personali mediante l'impiego di tutti i cookie presenti sul sito, fermo restando la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento. Navigherai in modo totalmente gratuito e potrai visualizzare fino ad un massimo di 5 articoli al mese, e vedrai la pubblicità. Che cosa sono i cookie?
Se clicchi su “Rifiuta e Sostienici” sottoscrivi un abbonamento Sostenitore a “ilfattoquotidiano.it”, al costo promozionale di 1€ al mese per 3 mesi. A decorrere dal quarto mese il costo dell'abbonamento diverrà di 5,99€ al mese, il tutto mantenendo le tue attuali impostazioni. Da abbonato potrai navigare senza alcun tipo di pubblicità.
Diritti
“Riconquistare la sovranità”. Dal 15M a Occupy, “il 2012 sarà l’anno del 99%”
Dalla primavera araba alle piazze di tutta Europa, fino a Zuccotti il 2011 è stato l'anno delle proteste. Contro la mancanza di democrazia. O anche semplicemente contro la sua distorsione, contro la sua trasformazione in dipendenza dalle economie di mercato. Ma il cammino dei movimenti - 15-M, Indignati, Draghi ribelli, Occupy wall street - è solo all'inizio. Per il 2012 il "99%" promette di tornare per le strade. Primo appuntamento in Italia l'11 febbraio, nella piazza della Fiom
Il 2011 è stato l’anno della protesta e della rabbia, della primavera araba, del riconoscimento mondiale (e delle copertine di Time). L’anno degli Indignati. Un movimento deflagrato nelle piazze di tutto il mondo contro la dittatura della finanza e la crisi che ha colpito l’Occidente. Hanno sfilato per le strade dalla Spagna all’Australia, e con Occupy Wall Street si battono perché la dignità dell’uomo non sia calpestata dal profitto. Ma questo è stato solo l’inizio perché sono pronti a ripartire nel 2012: negli Stati Uniti interverranno nei comizi per la corsa alle presidenziali, occuperanno edifici a scopo abitativo in Spagna e in Inghilterra terranno a gennaio la seconda conferenza nazionale a Sheffield. Mentre gli omologhi italiani sono impegnati in particolare sul fronte della riforma del lavoro e tanti di loro si daranno appuntamento alla manifestazione della Fiom l’11 febbraio.
Nati col nome di 15-M, ovvero 15 maggio 2011, a una settimana dalle elezioni amministrative in Spagna, hanno mostrato il loro volto pacifico e determinato dalla Puerta del Sol di Madrid alla Plaza Catalunya a Barcellona al grido di “Yes we camp”, grazie al supporto di oltre 200 associazioni e ai messaggi su twitter e Facebook. Studenti, giovani e precari accampati in 58 città spagnole per combattere contro la dittatura economica, a cui si sono uniti anche adulti e pensionati e le istanze del movimento Democracia Real Ya! che denunciava un sistema elettorale ingiusto, incapace di dare piena rappresentanza ai cittadini.
Ispirati dalle rivolte in Maghreb all’inizio del 2011 e in opposizione al sistema politico e al modello dello sfruttamento capitalista, il 17 settembre gli indignati “sbarcano” oltreoceano sotto il nome di Occupy Wall Street, supportati anche da Anonymous, il collettivo hacker a favore di Wikileaks e della libera informazione.
L’idea era nata due mesi prima in Canada dalla Adbusters Foundation, associazione per il consumo responsabile, che voleva organizzare una protesta nel cuore pulsante del capitalismo occidentale ispirandosi a Piazza Tahrir e agli Indignati spagnoli. La prima tappa è l’occupazione di Zuccotti Park: gli aggiornamenti vanno su Twitter con l’hashtag #OWS, tra la gente la maschera di V di Vendetta, usata come simbolo.
“Siamo il 99%”, scrivono sui manifesti, e il loro slogan politico si diffonde rapidamente in altri movimenti dall’Australia fino al Regno Unito e l’Italia. Il rimanente 1%, infatti, è quello che detiene la ricchezza a scapito della quasi totalità della popolazione che paga le conseguenze dell’avidità e delle disuguaglianze sociali.
In Italia, a rappresentare la protesta contro la finanza, ci sono i Draghi Ribelli, dal nome di Mario Draghi. Paradossalmente, lo stesso presidente della Bce alla vigilia della manifestazione del 15 ottobre giustifica le loro motivazioni. E a sostenere la loro causa ci prova anche l’ex Presidente del Consiglio Romano Prodi, che condanna gli scontri di Roma ma riconosce che “oggi la distribuzione del reddito è iniqua”.
“Le violenze di Roma incarnano i problemi irrisolti dell’Italia del ‘900 e la tensione verso le sfide del nuovo secolo – spiega il sociologo Aldo Bonomi – Occupy e gli Indignados hanno promosso una rappresentazione del conflitto simbolica che invece nel nostro paese è arroccata a una logica ormai vecchia, incapace di interpretare il tempo che viviamo. Se non si fa strada una coscienza collettiva, ovvero “quella del 99%”, si rimane fermi alla modalità degli scontri di piazza”. Inoltre l’indignazione che dalle proteste del Maghreb è arrivata a Wall Street ha fatto prendere coscienza del “rapporto ancillare che la politica ha vissuto con l’economia, escludendo i cittadini”. “Per vent’anni la società è stata scartata e oggi, grazie a questi movimenti, prende voce nella sua scomposizione. Hanno creato un’opposizione sociale e scosso la crisi delle rappresentanze, dai sindacati ai partiti. E questo dovrebbe aiutare la politica a riprendere un ruolo di primo piano. Solo con la politica, infatti, usciremo da questa crisi”.
Un risultato a cui gli Indignati lavoreranno anche per il 2012. “Per la prima volta un movimento acquisisce una dimensione internazionale contro la dittatura della finanza – spiega Claudio Riccio, portavoce della Rete della Conoscenza che ha fatto parte dei Draghi Ribelli – e anche gli Stati Uniti, storicamente addormentati dal consumismo, hanno riscoperto il senso della protesta collettiva”. L’obiettivo del prossimo anno per gli Indignati italiani sarà quello di proseguire nel “sovvertimento rapporti di forza, contro la politica che ha ceduto la sovranità alle speranza dei mercati” aggiunge Riccio. Sulle battaglie degli Indignati italiani per il prossimo anno l’impegno a “schierarsi sulla riforma per il mercato del lavoro” e, ad esempio, “sostenere la Fiom alla prossima manifestazione dell’11 febbraio”. Mentre nel resto del mondo proseguiranno le mobilitazioni contro il ‘turbocapitalismo’ che sfrutta l’uomo, le occupazioni a scopo abitativo e i meetup di coordinamento.
RIVOLUZIONE YOUTUBER
di Andrea Amato e Matteo Maffucci 14€ AcquistaArticolo Precedente
Studenti: clienti o cittadini?
Articolo Successivo
Diritto alla casa, “dall’indignazione all’azione”
Ondata di occupazioni in tutta la Spagna
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Da Il Fatto Quotidiano in Edicola
Cecilia Sala, 14 giorni in cella. Ipotesi trattativa su Abedini. Lei sente la famiglia: ‘Fate presto, dormo per terra. Mi hanno tolto gli occhiali’
Ambiente & Veleni
Dalla protesta dei trattori al Green Deal svuotato: i 12 mesi in cui l’Europa e l’Italia hanno sabotato la tutela dell’ambiente. E Big Oil festeggia il ritorno al fossile
Sport
È morto Aldo Agroppi. L’ex calciatore del Torino e allenatore di Perugia e Fiorentina aveva 80 anni
Roma, 2 gen. (Adnkronos) - Il nuovo anno si apre con brutte notizie per gli automobilisti italiani. Guardando ai premi medi emerge che le tariffe Rc auto continuano a crescere, con effetti negativi anche sui guidatori virtuosi. Secondo i dati dell’Osservatorio di Facile.it, a dicembre 2024 per assicurare un veicolo a quattro ruote in Italia occorrevano, in media, 643,95 euro, vale a dire il 6,19% in più rispetto a dodici mesi prima.
''Il rallentamento dell’inflazione e la stabilizzazione dei tassi di sinistrosità stanno sicuramente iniziando ad avere i primi effetti positivi sul fronte dei prezzi RC auto, che nel corso 2024, pur rimanendo elevati, hanno visto rallentare il loro trend di crescita - spiega Andrea Ghizzoni, Managing Director assicurazioni di Facile.it- . Se il contesto economico rimarrà stabile, ci aspettiamo che gli effetti positivi si trasmettano integralmente sul mercato RC auto e che la curva di prezzi possa tornare a stabilizzarsi. In un contesto come questo, confrontare le offerte di diverse compagnie può rivelarsi fondamentale per individuare il prodotto più adatto alle proprie esigenze e risparmiare''.
Sono oltre 585.000 automobilisti italiani - sempre secondo l’osservatorio di Facile.it - gli assicurati che, a causa di un sinistro con colpa dichiarato nel 2024, vedranno peggiorare quest’anno la propria classe di merito, con relativo aumento del costo dell’Rc auto.
Dall’analisi del comparatore – realizzata su un campione di oltre 955mila preventivi raccolti su Facile.it tra novembre e dicembre 2024 – è emerso che la quota di guidatori colpiti dai rincari a causa di un sinistro con colpa è pari all’1,78% del totale. Se, come detto, a livello nazionale la percentuale di automobilisti che nel 2024 hanno dichiarato un sinistro con colpa è pari all’1,78%, guardando al campione su base regionale emergono differenze significative.
Scorrendo la graduatoria delle aree in cui si è registrato percentualmente il maggior numero di denunce di incidenti con colpa, al primo posto si posiziona la Toscana, dove il 2,34% degli automobilisti vedrà quest’anno aumentare il premio dell’Rc auto. Seguono i guidatori Sardegna (2,29%) e Liguria (2,15%). Le percentuali più basse, invece, sono state rilevate Basilicata (1,26%), Calabria (1,30%) e Trentino-Alto Adige (1,40%).
Se limitiamo l’analisi alle province italiane, quella con la percentuale più alta di automobilisti che cambieranno classe di merito a causa di un sinistro con colpa è quella di Prato (3,35%), seguita da Cagliari (2,85%) e Grosseto (2,64%); le ultime nella graduatoria nazionale, con percentuali pari o inferiori all’1%, sono invece le province Crotone, Ferrara e Rovigo. Dati interessanti emergono analizzando il profilo di chi vedrà peggiorare la propria classe di merito a seguito di un sinistro con colpa; la percentuale, ad esempio, è più altra tra le donne (1,99%) rispetto al campione maschile (1,65%).
Roma, 30 dic. (Adnkronos) - A MasterChef Italia s’infiammano i fornelli. Dopo essersi conosciuti e 'studiati', dopo i colpi di scena degli episodi precedenti e i primi cuochi amatoriali eliminati, chi rimane in gara inizia a giocare seriamente. E così, nei nuovi episodi in onda oggi giovedì 2 gennaio 2025 - in esclusiva su Sky e in streaming solo su Now - tutti capiranno che l’attenzione deve essere sempre altissima.
I giudici - Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli - che ancora faticano a trovare negli occhi degli aspiranti chef quel 'fuoco' che occorre per la gara, porteranno in cucina la prima 'Red Mystery Box' di stagione: rosso proprio come il pericolo di poter subito abbandonare la gara, in un Pressure Test immediato che vedrà impegnati i peggiori della prova.
A incombere, sulla Masterclass, anche la presenza delle due 'riserve' Sara e Pino che guarderanno i cuochi in gara con la speranza di poterli sostituire il prima possibile ed entrare ufficialmente nella classe. Il rosso sarà dunque il colore dominante della serata, non solo quello del pericolo ma anche quello dell’amore: la Masterclass si trasferirà nel suggestivo Parco delle Terme di Boario per una romantica prova in esterna che celebrerà l’amore in tutte le sue forme.
I cuochi verranno come sempre divisi in due brigate, e a giudicare il loro operato ci saranno coppie innamoratissime che festeggiano alle Terme i rispettivi anniversari di matrimonio. Chi uscirà dai festeggiamenti col cuore infranto sarà atteso dal secondo Pressure Test della serata, che porterà una ventata di sapori esotici e internazionali…Chi tra gli aspiranti chef dovrà uscire dalla classe e abbandonare per sempre il grembiule bianco di MasterChef Italia?
Beirut, 2 gen. (Adnkronos/dpa) - Nuovo raid dell'Idf a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. I caccia dell'esercito israeliano hanno attaccato all'alba la 'zona umanitaria' di al-Mawasi, uccidendo 11 sfollati palestinesi, tra cui tre bambini, che cercavano riparo nelle tende. Lo ha reso noto il quotidiano filo-Hamas 'Filastin'. Le squadre della protezione civile giunte sul luogo dell'attacco hanno confermato che tra i morti c'erano il direttore della polizia della Striscia di Gaza, il generale Mahmoud Salah, e il suo vice, il generale di brigata Husam Mustafa Shahwan.
Il leader del partito-milizia sciita libanese Hezbollah, Naim Qassem, ha assicurato che dal 27 novembre - data in cui è entrato in vigore il cessate il fuoco con Israele in Libano - il gruppo "ha ripreso salute", diventando più forte. "La resistenza continua e ha ripreso salute. Ha una fede profondamente radicata", ha dichiarato Qassem in un discorso televisivo, in cui si è detto convinto che i sostenitori di Hezbollah possano "diventare più forti in futuro", soprattutto dopo che Israele è "smascherato davanti al Paese e il mondo come entità brutale e criminale, con il sostegno criminale americano". Riguardo al cessate il fuoco, ha assicurato che il gruppo "ha cominciato ad attuarlo", anche se è "lo Stato libanese ad essere responsabile di monitorarlo e mantenerlo" fino a quando le truppe israeliane non lasceranno il territorio. Pertanto, ha definito questa "un'opportunità per lo Stato libanese di dimostrare il proprio valore attraverso l'azione politica".
Qassem ha ribadito di essere pronto a lavorare con i partner nel Paese per eleggere un presidente, carica bloccata da più di due anni nel mezzo di una grave crisi politica, e per “ricostruire ciò che è stato distrutto”, con l'obiettivo di "mettere in moto gli ingranaggi dello Stato secondo le sue leggi, e avviare una serie di riforme". "Dobbiamo valutare gli eventi accaduti in questa guerra di aggressione, trarre vantaggio dai suoi risultati e sviluppare le nostre azioni con le lezioni apprese", ha aggiunto, descrivendo la resistenza delle milizie a sostegno della Striscia di Gaza come "leggendaria".
Milano, 2 gen. - (Adnkronos) - Un giovane di 19 anni è stato fermato mercoledì sera, perché ritenuto presunto responsabile dell'omicidio commesso a Provaglio di Iseo (Brescia). La vittima è Roberto Comelli, 42 anni, ucciso con una coltellata al petto nella notte tra il 31 dicembre e il primo gennaio.
"I primi accertamenti - spiegano gli inquirenti - consentivano di appurare che l'omicidio era stato commesso al culmine di una lite sulle cui cause verranno condotti approfondimenti investigativi”.
Stando a quanto ricostruito, la notte di Capodannoil 42enne sarebbe voluto entrare a una festa privata: da qui sarebbe scattata una rissa.
Podgorica, 2 gen. (Adnkronos/afp) - E' morto dopo essersi sparato alla testa l''uomo che mercoledì sera ha ucciso almeno 10 persone, tra cui due bambini, in una sparatoria in un locale nel sud del Montenegro. Lo ha reso noto la polizia la polizia locale.
La polizia ha circondato l'uomo e quando gli hanno ordinato “di deporre l'arma, si è sparato alla testa”, ha riferito ai giornalisti il capo della polizia Lazar Scepanovic che ha aggiunto: “Si è cercato di trasportarlo in un centro clinico, ma nel frattempo è deceduto per le ferite riportare”.
Tel Aviv, 1 gen. (Adnkronos) - E' stallo nei negoziati tra Hamas e Israele per arrivare a un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e al rilascio degli ostaggi ancora trattenuti nell'enclave palestinese. Tanto che un accordo risulta alquanto improbabile prima che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden lasci l'incarico al suo successore Donald Trump. Lo scrive il Wall Street Journal citando mediatori arabi, secondo i quali Hamas sta insistendo he Israele si impegni a rispettare una tregua permanente nella Striscia di Gaza, condizione che Tel Aviv continua a respingere.
La mancanza di progressi nei colloqui è un duro colpo per il team del presidente Biden, che ha investito molto tempo e capitale politico spingendo inutilmente per un accordo, scrive il Wall Street Journal. Anche per i palestinesi di Gaza, stanchi di oltre un anno di combattimenti e privazioni, è una grande delusione tanto che hanno chiesto sui social media a Hamas di accettare un accordo che aiuterebbe a porre fine alla guerra.
Intanto in Israele le famiglie degli ostaggi stanno esercitando forti pressioni sul primo ministro Benjamin Netanyahu affinché raggiunga un accordo che garantisca la loro liberazione, sostenendo che ogni giorno di prigionia mette a rischio la loro vita e la loro salute.
Le speranze di un accordo tra Israele e Hamas erano aumentate dopo che Hezbollah aveva accettato le condizioni per un cessate il fuoco in Libano. Ma i colloqui si sono arenati man mano che si entrava nei dettagli ed entrambe le parti hanno indurito le loro posizioni. I mediatori hanno detto che Israele ha insistito sul fatto di ricevere solo ostaggi vivi in qualsiasi scambio e si è rifiutato di approvare il rilascio di alcuni dei detenuti palestinesi, mentre Hamas ha ripreso la sua richiesta di porre fine alla guerra.
L'ufficio di Netanyahu ha rifiutato una richiesta di commento da parte del Wall Street Journal, ma ha pubblicamente accusato Hamas di rinnegare i suoi impegni. Hamas ha invece accusato Israele di aver cambiato le sue richieste. ma ha detto che i negoziati, seppur ritardati, non sono ancora falliti.
Washington, 1 gen. (Adnkronos) - Un Cybertruck di Tesla è esploso a Las Vegas, nei pressi dell'ingresso del Trump International Hotel. Nello scoppio una persona ha perso la vita e altre sette sono rimaste ferite, riportano i media statunitensi. Secondo la polizia, l'esplosione è avvenuta nell'area parcheggiatori dell'hotel.