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Ntv: il capitalismo in concessione

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Trenitalia ha soppresso i treni notte, mandando a casa 800 lavoratori. La logica è: puntare tutto sull’alta velocità per fare la guerra ai nuovi treni di Montezemolo e Della Valle, come denunciato da Angelo Mazzeo del presidio dei lavoratori di Milano.

La NTV (Nuovo Trasporto Viaggiatori) di Montezemolo e Della Valle ha ottenuto la licenza dal Governo Berlusconi senza gara d’appalto (come previsto da una legge assurda) per far circolare treni privati nella rete alta velocità costruita con soldi pubblici, pagando un canone che è la metà di quello francese e del tutto inadeguato a coprire i costi di manutenzione della rete.

La logica del mercato chiede allo Stato di costruire le reti (spendendo cifre colossali) per poi farle gestire ai privati (incassando cifre colossali). È il capitalismo in concessione. Rischio d’impresa zero, profitti enormi, disservizi per gli utenti e, ovviamente, licenziamenti.

Quale privato avrebbe i capitali necessari per costruire una ferrovia o un autostrada ex novo e sperare di fare utili sull’investimento in tempi che non siano biblici? Nessuno. Infatti nessun privato è disposto a investire nelle reti infrastrutturali, ma c’è l’assalto alla diligenza quando le reti belle e pronte si tratta di gestirle.

I Frecciarossa sono bellissimi, vero. Viaggiare da Roma centro a Milano centro in tre ore, inquinando molto meno di auto e aereo, è una rivoluzione.

Il trasporto ferroviario, però, non può sottostare a una mera logica di mercato. Sennò esisterebbero solo i 1.000 km di alta velocità, enormemente redditizi, e verrebbero chiusi gli altri 16.000 km di ferrovie.

Infatti, negli ultimi anni sono stati soppressi moltissimi treni (-32% dal 2007), i prezzi dei biglietti sono aumentati (+46% dal 2001) e i treni regionali, quelli dei pendolari, versano i condizioni sempre più pazzesche (Berlusconi e Matteoli hanno selvaggiamente tagliato i fondi per il Trasporto pubblico locale). In tutta Europa il trasporto su ferro cresce, solo in Italia cala.

Per le autostrade la logica è la stessa. Lo Stato le costruisce spendendo cifre colossali, poi privatizza la concessione per gestirle e i Benetton ci fanno un sacco di soldi. E Berlusconi gli ha regalato 20 anni in più di concessione. Per forza, anche lui è un capitalista in concessione con le sue TV, per le quali ovviamente non vuole il beauty contest per pagare le licenze.

Non può funzionare così. È ingiusto anche nei confronti di tutti quegli imprenditori che investono e rischiano soldi loro per produrre beni e servizi, senza alcuna garanzia d’incassi certi che derivano dall’occupare mercati regalati o svenduti in concessione.

Smettere di regalare soldi ai privati, investire in infrastrutture e servizi per i cittadini. Non sono soldi buttati, lo Stato serve a questo.

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