Monti accelera sulle riforme del lavoro Cgil: “No a incontri separati con i sindacati”
Il premier fissa incontri bilaterali con le parti sociali, a cui però impone 'tempi stretti'. Nel frattempo filtrano le prime indiscrezioni sulle ipotesi di lavoro dell'esecutivo, che starebbe pensando all'introduzione di una nuova forma contrattuale che eliminerebbe le 40 già esistenti. Si salverebbero solo l'apprendistato e il contratto stagionale
Angeletti, Bonanni e Camusso, rispettivamente segretari di Uil, Cisl e Cgil
Liberalizzazioni e riforma del mercato del lavoro: sono questi i due provvedimenti primari che il governo Monti cercherà di raggiungere all’inizio del 2012. Obiettivo? Rilanciare l’economia italiana e rispondere così alle richieste pressanti dell’Europa. Per raggiungere quanto prefissato, il premier – che ha già in agenda due consigli dei ministri ad hoc – è già a lavoro, come dimostrano le telefonate di ieri con i sindacati, a cui seguiranno nuovi ‘contatti’ dal nove gennaio in poi.
A quanto pare, si tratterà di una serie di incontri bilaterali che gestirà in prima persona il ministro per il Lavoro, Elsa Fornero, il che significa solo una cosa: non ci sarà alcun tavolo comune o di “concertazione”. Dalle riunioni con le sigle sindacali, del resto, dovrebbero giungere soltanto indicazioni e suggerimenti, poi spetterà all’esecutivo la valutazione nel merito e l’eventuale presentazione alle Camere.
Le parti sociali, però, non condividono questa strategia, rilanciando la richiesta di condivisione delle scelte. In primis la Cgil, che questa mattina è tornata a chiedere, dalla sua pagina Twitter, che non ci siano “incontri separati, stile Sacconi, che rendono tutto più complicato e più lungo”. “Troverei curioso che la discussione sia fatta senza chi deve applicare quelle regole” ha detto il segretario della Uil, Luigi Angeletti, secondo cui “bisogna cambiare le norme sul mercato del lavoro coinvolgendo anche le imprese”. Più articolata la posizione del leader della Cisl Raffaele Bonanni. “Noi non ci prestiamo a questo clima surreale dove tutti gridano che bisogna fare qualcosa per andare avanti ma nessuno vuole rendere trasparente davvero il da farsi” ha detto Bonanni, secondo cui “senza concertazione il Paese andrebbe allo sbando. Monti deve fare un salto di qualità. Andare avanti così, senza discutere con la politica, senza consultare i sindacati, mettendo la fiducia susciterebbe un clima torbido”. Esposta la tesi, Bonanni è passato alle richieste e in tal senso la proposta non cambia: servirebbe un patto tra il governo con imprese e sindacati. Quanto al nodo dell’articolo 18, invece, il segretario generale della Cisl non entra nel merito, ribadisce la posizione “di chi non ha mai posto veti e non accetta veti da parte di nessuno” e si dice disponibile a “una discussione a tutto tondo senza soluzioni preconfezionate”.
Nel frattempo, trapelano le prime indiscrezioni sui ‘piani’ del governo, che in vista degli incontri con i sindacati starebbe lavorando all’ipotesi di un contratto ”prevalente”, con un lungo periodo di prova (fino a tre anni) a sostituire le oltre 40 forme contrattuali esistenti (si salverebbero solo l’apprendistato e il contratto stagionale). Se tale ipotesi dovesse divenire realtà, verrebbe rispedita al mittente la ‘proposta Ichino‘, che prevede per i nuovi assunti la possibilità di licenziamento per motivi economici. Cosa ben diversa, quindi, dal diritto al reintegro nel caso di licenziamenti senza giusta causa o giustificato motivo previsto dall’articolo 18. La posizione dei sindacati, invece, è sempre la stessa: unificazione dei contributi previdenziali per tutte le categorie (ora i lavoratori dipendenti pagano il 33 per cento, i collaboratori al 27,72 per cento, commercianti e artigiani arriveranno al 24 per cento nel 2018).
Forme contrattuali a parte, il pezzo grosso sul tavolo della riforma è un altro: trattasi degli ammortizzatori sociali, tema che ha fatto deragliare gli ultimi Governi a causa della mancanza di fondi. Quasi impossibile, del resto, rendere più elastico il mercato del lavoro senza pensare a indennità di disoccupazione più sostanziose e ‘allargate’ a tutte le categorie. Il “confronto col governo Monti non va sprecato”, avverte la Cgil, che non vuole essere succube dei tempi stretti imposti da Monti; per il sindacato del segretario Camusso, inoltre, “occorre definire le priorità” a partire da fisco, crescita, lavoro, produttività, pensioni e rappresentanza. I sindacati comunque avvertono che nella riforma del mercato del lavoro vanno coinvolte anche le imprese.
Le prossime mosse del governo Monti, inoltre, mettono in difficoltà anche i partiti. Al Pdl diviso al suo interno (e a rischio fughe di parlamentari verso il centro) fa eco il Pd, costretto a fare i conti con i problemi legati alla riforma del lavoro: se una parte dei democratici vuole appoggiare le misure di Monti, allo stesso tempo ce n’è un’altra che teme di essere scavalcata a sinistra dai sindacati. ‘Rilassata’, invece, la situazione interna all’Udc, sempre più in completa sintonia con la linea di Monti, il quale oggi ha scambiato gli auguri di buon anno con i leader. In tale occasione, il premier avrebbe annunciato di voler “allargare la platea delle categorie interessate” dalle liberalizzazioni, senza nessuna intenzione di “forzare la mano” su un argomento così delicato.
I partiti, dal canto loro, attendono dal governo le prime indicazioni, per poter valutare eventuali controproposte. In tal senso, non mancano le indiscrezioni. Il Pdl, ad esempio, punterebbe a una riforma mirata alla crescita e alla valorizzazione della contrattazione aziendale, magari anche attraverso la modifica dell’articolo 18, sulla scia della proposta di legge di Pietro Ichino. A dicembre, del resto, è stata annunciata una proposta elaborata dall’ex ministro Maurizio Sacconi per un provvedimento che punti anche alla crescita e alla ripresa degli investimenti in Italia da parte di gruppi stranieri.
Diversa la posizione del Partito Democratico, che su un punto in particolare non intende cedere: la riforma dovrà avere come bilanciamento la tutela di chi è più debole in questa fase. Per quanto riguarda le pensioni, per il Pd c’è una grande necessità di riformare gli ammortizzatori sociali, specie con il passaggio al contributivo per tutti. Un no secco a toccare l’articolo 18, invece, è arrivato dal segretario Pier Luigi Bersani. Nessun preconcetto a cambiare l’articolo 18, invece, dal Terzo Polo, il cui obbiettivo è quello di abbattere il precariato “con interventi incisivi anche se graduali”.
A parte la cautela di facciata (e di strategia), è tuttavia innegabile che per l’esecutivo le barricate alla libera concorrenza rappresentano i bastian contrari del rilancio economico. Da questo dato di fatto, si spiegherebbe anche la fretta di Mario Monti, che a gennaio ha fissato una serie di incontri internazionali in cui vuol presentare almeno una bozza del suo programma di riforma del mercato del lavoro. L’agenda ha già le date sottolineate in rosso: il 6 gennaio volerà a Parigi per partecipare ad un convegno insieme ai ministri Corrado Passera e Enzo Moavero. Il 18, invece, Monti andrà a Londra da Cameron, il 21 a Tripoli per incontrare il nuovo governo libico, il 23 a Bruxelles per l’Eurogruppo e il 30 sempre nella capitale belga è in programma il Consiglio europeo straordinario. Non c’è ancora una data, invece,per l’incontro da tenere a Roma con Nikolas Sarkozy e Angela Merkel.
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La Redazione
Damasco, 16 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Difesa siriano ha accusato domenica il gruppo libanese Hezbollah di aver rapito e ucciso tre soldati in Libano. Lo hanno riferito i media statali.
"Un gruppo della milizia di Hezbollah... ha rapito tre membri dell'esercito siriano al confine tra Siria e Libano... prima di portarli in territorio libanese ed eliminarli", ha affermato il ministero della Difesa, citato dall'agenzia di stampa Sana.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha dichiarato che un colpo d'arma da fuoco proveniente dal Libano ha colpito un veicolo all'interno di un centro residenziale nel nord di Israele. "Stamattina, uno sparo ha colpito un veicolo parcheggiato nella zona di Avivim. Non sono stati segnalati feriti. Lo sparo è molto probabilmente partito dal territorio libanese", ha affermato l'esercito in una dichiarazione. "Qualsiasi fuoco diretto verso Israele dal territorio libanese costituisce una palese violazione degli accordi tra Israele e Libano", ha aggiunto l'esercito.
Kiev, 16 mar. (Adnkronos/Afp) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sostituito il capo di stato maggiore delle forze armate, con un decreto emesso oggi, mentre le truppe in prima linea di Kiev continuano ad essere in difficoltà. Secondo un comunicato, Anatoliy Bargylevych è stato sostituito da Andriy Gnatov, a cui "è stato affidato il compito di aumentare l'efficienza della gestione".
"È un combattente", ha detto Zelensky parlando di Gnatov. "Il suo compito è quello di apportare maggiore esperienza di combattimento, l'esperienza delle nostre brigate nella pianificazione delle operazioni, difensive e offensive, nonché uno sviluppo più attivo del sistema dei corpi d'armata", ha aggiunto. "Tutto ciò che le nostre brigate hanno imparato dalla guerra dovrebbe essere implementato al cento per cento a livello di pianificazione".
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Un uomo di 45 anni è stato dato alle fiamme nel bel mezzo di Times Square, a New York, la scorsa notte. Lo ha riferito la polizia. Le immagini delle telecamere hanno immortalato il momento in cui l'uomo, a torso nudo e gravemente ustionato, è stato trasportato d'urgenza dalle autorità in ambulanza dopo che le fiamme erano state spente.
La polizia afferma che il 45enne è stato soccorso alle 4 del mattino ed è stato portato in un ospedale vicino in condizioni stabili. Il suo aggressore sarebbe fuggito dalla scena ed è ricercato dalle autorità. Non sono state in grado di dire se l'attacco fosse casuale o mirato.
Gli investigatori hanno riferito che l'uomo era stato cosparso con un liquido infiammabile prima che qualcuno appiccasse il fuoco. La vittima, avvolta dalle fiamme, si era messa poi a correre, quando qualcuno è uscito da un'auto e ha spento il fuoco con un estintore a polvere.
Skopje, 16 mar. (Adnkronos) - La Macedonia del Nord ha dichiarato un periodo di lutto nazionale di sette giorni per l'incendio in una discoteca che ha causato almeno 59 morti e decine di feriti, mentre le autorità hanno arrestato 15 persone per interrogarle e il ministro degli Interni ha affermato che un'ispezione preliminare ha rivelato che il club stava operando senza la licenza necessaria.
Al termine di una giornata in cui il piccolo Paese balcanico è stato alle prese con un disastro mai visto da decenni, il ministro degli Interni Panche Toshkovski ha dichiarato che il club nella città orientale di Kočani, dove si è verificato l'incendio prima dell'alba, sembrava operare illegalmente.
Più di 20 persone sono sotto inchiesta, 15 delle quali sono sotto custodia della polizia, mentre altri sospettati di coinvolgimento si trovano in ospedale, ha aggiunto Toshkovski. La maggior parte delle vittime dell'incendio, che ha devastato il nightclub Pulse durante un concerto hip-hop, erano adolescenti e giovani adulti. Circa 155 sono rimasti feriti, molti in modo grave.
Mosca, 16 mar. (Adnkronos) - Il desiderio della Gran Bretagna di rubare i beni russi è legato alla lunga tradizione inglese della pirateria, diventata un segno distintivo della corona britannica insieme a "rapine e omicidi". Lo ha affermato la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
"Questa è una delle tradizioni inglesi, come bere il tè e le corse di cavalli. Il fatto è che la pirateria è stata legalizzata in Inghilterra", ha scritto la diplomatica sul suo canale Telegram. "Ai pirati era proibito attaccare le navi inglesi, ma era loro permesso derubare le navi dei concorrenti. Moralità immorale".
Beirut, 16 mar. (Adnkronos) - I media libanesi riferiscono di un morto in un attacco aereo israeliano nella città meridionale di Aainata. Ulteriori raid sono stati segnalati a Kafr Kila. Non ci sono commenti immediati da parte delle Idf.
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Politica
Monti accelera sulle riforme del lavoro
Cgil: “No a incontri separati con i sindacati”
Il premier fissa incontri bilaterali con le parti sociali, a cui però impone 'tempi stretti'. Nel frattempo filtrano le prime indiscrezioni sulle ipotesi di lavoro dell'esecutivo, che starebbe pensando all'introduzione di una nuova forma contrattuale che eliminerebbe le 40 già esistenti. Si salverebbero solo l'apprendistato e il contratto stagionale
Liberalizzazioni e riforma del mercato del lavoro: sono questi i due provvedimenti primari che il governo Monti cercherà di raggiungere all’inizio del 2012. Obiettivo? Rilanciare l’economia italiana e rispondere così alle richieste pressanti dell’Europa. Per raggiungere quanto prefissato, il premier – che ha già in agenda due consigli dei ministri ad hoc – è già a lavoro, come dimostrano le telefonate di ieri con i sindacati, a cui seguiranno nuovi ‘contatti’ dal nove gennaio in poi.
A quanto pare, si tratterà di una serie di incontri bilaterali che gestirà in prima persona il ministro per il Lavoro, Elsa Fornero, il che significa solo una cosa: non ci sarà alcun tavolo comune o di “concertazione”. Dalle riunioni con le sigle sindacali, del resto, dovrebbero giungere soltanto indicazioni e suggerimenti, poi spetterà all’esecutivo la valutazione nel merito e l’eventuale presentazione alle Camere.
Le parti sociali, però, non condividono questa strategia, rilanciando la richiesta di condivisione delle scelte. In primis la Cgil, che questa mattina è tornata a chiedere, dalla sua pagina Twitter, che non ci siano “incontri separati, stile Sacconi, che rendono tutto più complicato e più lungo”. “Troverei curioso che la discussione sia fatta senza chi deve applicare quelle regole” ha detto il segretario della Uil, Luigi Angeletti, secondo cui “bisogna cambiare le norme sul mercato del lavoro coinvolgendo anche le imprese”. Più articolata la posizione del leader della Cisl Raffaele Bonanni. “Noi non ci prestiamo a questo clima surreale dove tutti gridano che bisogna fare qualcosa per andare avanti ma nessuno vuole rendere trasparente davvero il da farsi” ha detto Bonanni, secondo cui “senza concertazione il Paese andrebbe allo sbando. Monti deve fare un salto di qualità. Andare avanti così, senza discutere con la politica, senza consultare i sindacati, mettendo la fiducia susciterebbe un clima torbido”. Esposta la tesi, Bonanni è passato alle richieste e in tal senso la proposta non cambia: servirebbe un patto tra il governo con imprese e sindacati. Quanto al nodo dell’articolo 18, invece, il segretario generale della Cisl non entra nel merito, ribadisce la posizione “di chi non ha mai posto veti e non accetta veti da parte di nessuno” e si dice disponibile a “una discussione a tutto tondo senza soluzioni preconfezionate”.
Nel frattempo, trapelano le prime indiscrezioni sui ‘piani’ del governo, che in vista degli incontri con i sindacati starebbe lavorando all’ipotesi di un contratto ”prevalente”, con un lungo periodo di prova (fino a tre anni) a sostituire le oltre 40 forme contrattuali esistenti (si salverebbero solo l’apprendistato e il contratto stagionale). Se tale ipotesi dovesse divenire realtà, verrebbe rispedita al mittente la ‘proposta Ichino‘, che prevede per i nuovi assunti la possibilità di licenziamento per motivi economici. Cosa ben diversa, quindi, dal diritto al reintegro nel caso di licenziamenti senza giusta causa o giustificato motivo previsto dall’articolo 18. La posizione dei sindacati, invece, è sempre la stessa: unificazione dei contributi previdenziali per tutte le categorie (ora i lavoratori dipendenti pagano il 33 per cento, i collaboratori al 27,72 per cento, commercianti e artigiani arriveranno al 24 per cento nel 2018).
Forme contrattuali a parte, il pezzo grosso sul tavolo della riforma è un altro: trattasi degli ammortizzatori sociali, tema che ha fatto deragliare gli ultimi Governi a causa della mancanza di fondi. Quasi impossibile, del resto, rendere più elastico il mercato del lavoro senza pensare a indennità di disoccupazione più sostanziose e ‘allargate’ a tutte le categorie. Il “confronto col governo Monti non va sprecato”, avverte la Cgil, che non vuole essere succube dei tempi stretti imposti da Monti; per il sindacato del segretario Camusso, inoltre, “occorre definire le priorità” a partire da fisco, crescita, lavoro, produttività, pensioni e rappresentanza. I sindacati comunque avvertono che nella riforma del mercato del lavoro vanno coinvolte anche le imprese.
Le prossime mosse del governo Monti, inoltre, mettono in difficoltà anche i partiti. Al Pdl diviso al suo interno (e a rischio fughe di parlamentari verso il centro) fa eco il Pd, costretto a fare i conti con i problemi legati alla riforma del lavoro: se una parte dei democratici vuole appoggiare le misure di Monti, allo stesso tempo ce n’è un’altra che teme di essere scavalcata a sinistra dai sindacati. ‘Rilassata’, invece, la situazione interna all’Udc, sempre più in completa sintonia con la linea di Monti, il quale oggi ha scambiato gli auguri di buon anno con i leader. In tale occasione, il premier avrebbe annunciato di voler “allargare la platea delle categorie interessate” dalle liberalizzazioni, senza nessuna intenzione di “forzare la mano” su un argomento così delicato.
I partiti, dal canto loro, attendono dal governo le prime indicazioni, per poter valutare eventuali controproposte. In tal senso, non mancano le indiscrezioni. Il Pdl, ad esempio, punterebbe a una riforma mirata alla crescita e alla valorizzazione della contrattazione aziendale, magari anche attraverso la modifica dell’articolo 18, sulla scia della proposta di legge di Pietro Ichino. A dicembre, del resto, è stata annunciata una proposta elaborata dall’ex ministro Maurizio Sacconi per un provvedimento che punti anche alla crescita e alla ripresa degli investimenti in Italia da parte di gruppi stranieri.
Diversa la posizione del Partito Democratico, che su un punto in particolare non intende cedere: la riforma dovrà avere come bilanciamento la tutela di chi è più debole in questa fase. Per quanto riguarda le pensioni, per il Pd c’è una grande necessità di riformare gli ammortizzatori sociali, specie con il passaggio al contributivo per tutti. Un no secco a toccare l’articolo 18, invece, è arrivato dal segretario Pier Luigi Bersani. Nessun preconcetto a cambiare l’articolo 18, invece, dal Terzo Polo, il cui obbiettivo è quello di abbattere il precariato “con interventi incisivi anche se graduali”.
A parte la cautela di facciata (e di strategia), è tuttavia innegabile che per l’esecutivo le barricate alla libera concorrenza rappresentano i bastian contrari del rilancio economico. Da questo dato di fatto, si spiegherebbe anche la fretta di Mario Monti, che a gennaio ha fissato una serie di incontri internazionali in cui vuol presentare almeno una bozza del suo programma di riforma del mercato del lavoro. L’agenda ha già le date sottolineate in rosso: il 6 gennaio volerà a Parigi per partecipare ad un convegno insieme ai ministri Corrado Passera e Enzo Moavero. Il 18, invece, Monti andrà a Londra da Cameron, il 21 a Tripoli per incontrare il nuovo governo libico, il 23 a Bruxelles per l’Eurogruppo e il 30 sempre nella capitale belga è in programma il Consiglio europeo straordinario. Non c’è ancora una data, invece,per l’incontro da tenere a Roma con Nikolas Sarkozy e Angela Merkel.
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La polizia afferma che il 45enne è stato soccorso alle 4 del mattino ed è stato portato in un ospedale vicino in condizioni stabili. Il suo aggressore sarebbe fuggito dalla scena ed è ricercato dalle autorità. Non sono state in grado di dire se l'attacco fosse casuale o mirato.
Gli investigatori hanno riferito che l'uomo era stato cosparso con un liquido infiammabile prima che qualcuno appiccasse il fuoco. La vittima, avvolta dalle fiamme, si era messa poi a correre, quando qualcuno è uscito da un'auto e ha spento il fuoco con un estintore a polvere.
Skopje, 16 mar. (Adnkronos) - La Macedonia del Nord ha dichiarato un periodo di lutto nazionale di sette giorni per l'incendio in una discoteca che ha causato almeno 59 morti e decine di feriti, mentre le autorità hanno arrestato 15 persone per interrogarle e il ministro degli Interni ha affermato che un'ispezione preliminare ha rivelato che il club stava operando senza la licenza necessaria.
Al termine di una giornata in cui il piccolo Paese balcanico è stato alle prese con un disastro mai visto da decenni, il ministro degli Interni Panche Toshkovski ha dichiarato che il club nella città orientale di Kočani, dove si è verificato l'incendio prima dell'alba, sembrava operare illegalmente.
Più di 20 persone sono sotto inchiesta, 15 delle quali sono sotto custodia della polizia, mentre altri sospettati di coinvolgimento si trovano in ospedale, ha aggiunto Toshkovski. La maggior parte delle vittime dell'incendio, che ha devastato il nightclub Pulse durante un concerto hip-hop, erano adolescenti e giovani adulti. Circa 155 sono rimasti feriti, molti in modo grave.
Mosca, 16 mar. (Adnkronos) - Il desiderio della Gran Bretagna di rubare i beni russi è legato alla lunga tradizione inglese della pirateria, diventata un segno distintivo della corona britannica insieme a "rapine e omicidi". Lo ha affermato la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
"Questa è una delle tradizioni inglesi, come bere il tè e le corse di cavalli. Il fatto è che la pirateria è stata legalizzata in Inghilterra", ha scritto la diplomatica sul suo canale Telegram. "Ai pirati era proibito attaccare le navi inglesi, ma era loro permesso derubare le navi dei concorrenti. Moralità immorale".
Beirut, 16 mar. (Adnkronos) - I media libanesi riferiscono di un morto in un attacco aereo israeliano nella città meridionale di Aainata. Ulteriori raid sono stati segnalati a Kafr Kila. Non ci sono commenti immediati da parte delle Idf.