“Villa Adriana è un capolavoro che riunisce in maniera unica le forme più alte di espressione delle culture materiali dell’antico mondo mediterraneo. Lo studio dei monumenti che compongono la Villa Adriana ha svolto un ruolo decisivo nella scoperta degli elementi dell’architettura classica da parte degli architetti del Rinascimento e del Barocco. Essa ha, inoltre, profondamente influenzato un gran numero di architetti e disegnatori del XIX e del XX secolo.”
Villa Adriana è conosciuta in ogni parte del mondo come uno dei capolavori di epoca romana. L’area che oggi riconosciamo come villa occupa circa 120 ettari e nel 1999 è stata dichiarata patrimonio Unesco. La villa è stata fonte di ispirazione di artisti, poeti, scrittori e scultori. Le Memorie di Adriano è un romanzo scritto da Marguerite Yourcenar, pubblicato nel 1951, che descrive la storia dell’imperatore romano Adriano e inizia così: “Animula vagula, blandula, hospes comesque corporis, quae nunc abibis in locapallidula, rigida, nudula, nec ut soles, dabis iocos…” P. Aelius Hadrianus, imp. (“Piccola anima smarrita e soave, compagna e ospite del corpo, ora t’appresti a scendere in luoghi incolori, ardui e spogli, ove non avrai più gli svaghi consueti. Un istante ancora, guardiamo insieme le rive familiari, le cose che certamente non vedremo mai più…cerchiamo di entrare nella morte ad occhi aperti”).
Questa introduzione è per rendere meglio la bellezza della Villa di Adriano e la necessità di difenderla sia per la sua memoria storica sia per l’immagine che trasmette in ogni parte del mondo. Ma a quanto pare per l’attuale giunta Pdl di Tivoli, così come per le precedenti e anche per quella della Regione Lazio, il valore storico-artistico passa in secondo piano rispetto al profitto.
Come se non fosse sufficiente il Piano regionale dei rifiuti, che prevede di aprire una discarica nei pressi del sito, il consiglio comunale di Tivoli, col voto favorevole della giunta e la diserzione in aula del Pd, ha approvato una lottizzazione denominata Nathan di 180mila metri cubi di cemento adiacente alla Villa. Rispetto al progetto originario, che negli passati prevedeva una cubatura molto maggiore, oggi questa lottizzazione prevede a detta del comune dei costruttori (Mezzaroma) un certo rispetto ambientale e quindi un sobrio progetto di rilancio abitativo. Ora in quell’area verde ci si aspettava di certo tutt’altra opera di riqualificazione del territorio visto e considerato che lo stop al consumo del territorio dovrebbe essere una priorità per qualsiasi Comune che accoglie opere storiche di grande valenza turistica. Tutto questo avviene nel grande silenzio dei media e di una certa parte della popolazione che non si sta rendendo conto di che impatto devastante possa costituire il binomio rifiuti e cemento.
Al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è stata recapitata una lettera a firma Angelo Bonelli dove si evidenzia che “lo stesso Presidente della Commissione Italiana per l’Unesco, Prof. Puglisi, in data 11 novembre aveva espresso in un comunicato stampa, la sua forte preoccupazione per il destino futuro di Villa Adriana in caso di approvazione del progetto di realizzazione della discarica di Corcolle. Ad aggravare le responsabilità del Comune di Tivoli per la decisione avvenuta di realizzare 120.000 metri cubi di cemento a poche centinaia di metri da Villa Adriana c’è soprattutto il fatto che il Comune stesso e la Regione Lazio hanno ritenuto concluso l’iter obbligatorio del parere paesaggistico, nonostante la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Lazio abbia preannunciato ‘l’emissione di valutazioni complessive’ in merito.”
Abbiamo il dovere di non far cadere nel vuoto questo appello e rilanciarlo a tutti quei movimenti che si pongono a difesa del territorio , della sua storia e della sua bellezza. Difendere la bellezza e valorizzarla diceva Peppino Impastato è l’obiettivo di quella società civile che ha a cuore le sorti di un paese e di una nazione che deve invertire la rotta.