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A Cortina non c’era il contante

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Nella brillante operazione antievasione di Cortina, dove una serie di “polli” – che credevano di essere onnipotenti e che gli italiani fossero tutti cretini – sono stati individuati dai nostri ispettori del fisco, sono da rilevarsi due aspetti (apparentemente) contraddittori del fenomeno “evasione fiscale”.

Da un lato, la manifestazione “classica” dell’identikit dell’evasore: quello che possiede mezzi sproporzionati rispetto al dichiarato, dimenticando che in Italia i beni mobili cosiddetti “registrati” (auto, barche, aeromobili, etc.) sono iscritti in pubblici registri; ma che lo sono anche le dichiarazioni dei redditi, gli immobili a qualsiasi titolo posseduti, i conti correnti bancari, le polizze e i prodotti finanziari (o, se più piace, gli investimenti) sottoscritti presso gli intermediari finanziari. Nell’altro, l’essenza delle “valigette di contante”, che nella metafora del denaro “nero” o “sporco” rappresentano il contenitore – alternativo alla tasca o al portafogli – del mezzo di pagamento occultabile per definizione.

Non è così, come noto.

Nessuna valigetta; solo la prova di acquisti e proprietà di valore assolutamente sproporzionate rispetto al reddito dichiarato. Nessuno, a quanto pare, è stato fermato – anche perché non si potrebbe – con più di mille euro in tasca, o mentre se li spendeva in negozio. Così come nessuno (o pochissimi) degli evasori fiscali ad oggi individuati ha “possedimenti” di contante, ovvero acquista barche e Suv in contanti. L’evasore, come il mafioso, fa bonifici, assegni, e usa la carta di credito.

Il limite dei mille euro imposto dall’ultima manovra del Governo ad oggi ha un solo effetto certo: obbligherà pensionati di ogni tipo che finora, legittimamente, non hanno voluto o potuto farlo, a recarsi al più presto in banca o alla posta ad aprire conti correnti che avranno un costo e che risulteranno strumentali al godimento di un diritto e non all’assolvimento di un dovere. Quello di ricevere il proprio stipendio o la pensione, per poter vivere il loro quotidiano.

L’evasione fiscale e il riciclaggio sono ben altra cosa.

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